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Autore: the_gio    04/08/2005    1 recensioni
Il re del Karate...indovinate di chi si parla in questa FF!?!?!? :-p Comunque questa FF puo' essere il proseguo della ff "IL SUO RITORNO" LA FF DEL BARISTA...buona lettura ^_^
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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- Questa storia fa parte della serie 'LA FF DEL BARISTA'
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Akito si girò…era a petto nudo, aveva proprio un gran bel fisico (altro che i tempi delle medie) e Nagaia non poté fare a meno di arrossire!

Akito si rese conto dell’imbarazzo della ragazza, e si mise immediatamente la maglietta…

“Nagaia…ciao…”

“…complimenti, per la tua vittoria di oggi…sei stato bravissimo!!”

“Umph…normale amministrazione…” rispose lui.

I due ragazzi si guardarono negli occhi e dopo alcuni secondi di silenzio non poterono fare a meno di ridere…o meglio Nagaia rise sguaiatamente mentre Akito si degnò del suo sorrisetto ironico; appena si riprese Nagaia guardò Akito e con fare serio:

“Normale amministrazione? NORMALE AMMINISTRAZIONE? Ma ti devo dire io quanti ragazzi a questo mondo riuscirebbero ad arrivare alla finale giapponese di Karate? Ti devo dire io quanti atleti la mondo sono riusciti a battere il campione olimpico? Insomma Akito, oggi hai dato dimostrazione di essere un campione, tutti se ne sono accorti, anche il pubblico! Io l’ho sempre saputo, perché ho sempre avuto fiducia in te, ma gli altri no, credevano che tu non ce l’avresti mai fatta, anche il tuo Sensei pensava così…davvero, sembra impossibile ma tu Domenica potresti diventare il numero uno del Giappone, ma ci pensi?”

Si era entusiasmata Nagaia, ed al pensiero che Akito potesse davvero diventare un campione di quella caratura sentiva dentro di se una gioia incontenibile!

Akito invece da parte sua continuava a tenere il suo self control come se la cosa quasi non lo scalfisse…come se gli scivolasse addosso.

“Sì” rispose semplicemente Akito.

Nagaia però aveva imparato a non smontarsi per così poco, già aveva imparato a conoscere Akito, le sue espressioni, il suo modo di fare, e sapeva che anche se non lo diceva lui era contento di quello che gli stava succedendo…

“Beh ora andiamo…” Akito si mise dietro la carrozzina di Nagaia e la cominciò a spingere verso l’uscita degli spogliatoi.

“Sai, c’è una cosa però che tu devi fare se io vinco…sai cos’è vero?” attaccò Akito.

 Il viso di Nagaia si rabbuiò (anche se il biondino non poteva vederlo) “Sì…ma…perché ci tieni così tanto? Per quale ragione?”

“Beh, me lo hai promesso…e poi c’è qualcosa di male se voglio che tu cammini?”

Non era proprio questo il motivo che voleva sentirsi dire Nagaia, ma per lei andava bene lo stesso…

“Sai, c’è una cosa però che devo dirti se vinci il campionato…una cosa che per me è molto importante, una cosa che spero sia importante anche per te…è tanto che ci penso, è tanto che desidero dirtela, ed è anche il motivo per cui sono andata avanti fino ad oggi…”

Ad Akito si gelò il già freddo cuore…sapeva cosa voleva dirgli Nagaia, sapeva che lei si era innamorato di lui…ma lui era innamorato di lei? Innegabilmente la bionda ragazza era stata l’unica cosa che gli aveva riempito la vita oltre al Karatè, era stata una bella ed inaspettata sorpresa nella sua vita, l’aveva sempre incoraggiato anche nei momenti più bui, quelli in cui voleva mollare tutto…e poi non poteva certo dimenticare la sua malattia, e come lui si era schierato apertamente dalla parte della sua guarigione…chissà come mai…sì, gli piaceva Nagaia, era bella, simpatica, era piacevole stare con lei, e con tutta la sua famiglia che lo avevano accolto proprio come un figlio…Forse era giunto il momento di riaprire il suo cuore, forse era il momento di riaprire la strada all’amore, a quel sentimento che tanto gli aveva fatto battere il cuore ma che tanto lo aveva fatto soffrire…già l’amore, un capitolo che ormai aveva considerato chiuso nella sua vita…si era convinto che con la sua freddezza mai nessuna altra ragazza si sarebbe avvicinata a lui e avrebbe così evitato tutte quelle sofferenze che causano le pene d’amore…

Forse Nagaia era la ragazza che lo avrebbe aiutato ad uscire da quel buco nero in cui si era ritrovato…era forse lei che avrebbe scardinato quella scatola che cominciava a dare segni di cedimento…forse era giunto il momento quantomeno di riprovarci, ma se non fosse riuscito a superare la storia passata? Sarebbe stato giusto far soffrire Nagaia? Cosa aveva lui da offrirgli? Forse il titolo di campione e poi? Però poteva stare tranquillo con lei perché di sicuro il suo lavoro non avrebbe influito nella loro storia…in nessuna maniera…

“Che hai??!” chiese Nagaia guardando il pensieroso ragazzo che era praticamente rimasto in silenzio per 5 minuti…

“Come?”

“Sì…eri pensieroso, cos’è ti ho spaventato con le mie parole?!?!”

“No no, figurati…” nel frattempo arrivò l’auto che era venuta a prendere Nagaia…Akito prese in braccio la ragazza e fece in fretta il pezzetto di strada tra l’uscita della palestra e l’auto…appoggiò delicatamente all’interno Nagaia, mentre l’autista metteva nel bagagliaio la carrozzina…Nel far questo Nagaia diede un bacio ad Akito e gli disse:

“Domenica vinci devi vincere…tutto il Giappone guarderà la tua vittoria e si inchinerà davanti a te…ed io voglio essere la prima a farti i complimenti…”

“….” Fu la risposta di Akito che chiuse la portiera dell’auto dietro di se…

Mentre stava per andarsene Nagaia tirò giù il finestrino…

“Sai chi ci sarà alla premiazione del migliore del Giappone domenica?!?!”

Akito si girò di scatto verso Nagaia:

“No”

“La mia attrice preferita…SANA KURATA…mi raccomando vinci così la conoscerai e me la potrai presentare…CIAO, ci vediamo domenica” e la macchina partì…

 

La pioggia continuava incessante a cadere dal cielo, lacrime di dolore si scagliavano dagli occhi di un gigante, che nella loro folle corsa incontravano un ostacolo prima di raggiungere il terreno ormai fradicio…il grigiore del cielo era raggelante, ormai non era più una pioggerellina ma un vero e proprio temporale che si stava abbattendo su quel piccolo lembo di terra…un lampo squarciò il cielo, luce accecante che ti costringe a chiudere gli occhi…dopo un tale lampo ci si appresta a tapparsi le orecchie, si resta in attesa di un urlo di dolore che pochi secondi dopo sicuramente arriverà a squarciare le orecchie…ed eccolo arrivare, rumore di guerra, rombo assordante come poche volte si sente, la paura sui volti dei passanti, il silenzio che si abbatte sulla terra durante il suo grido di dolore…il cuore che batte a mille, lo sguardo che si volge verso l’altro come a controllare che nessuno si fosse fatto male, o a rimbrottare del disturbo appena arrecato.

Ma uno scoppio ben più profondo, un rumore molto più assordante stava irrimediabilmente distruggendo quel biondino sotto la pioggia…come se l’acqua non stesse scendendo…come se il lampo non lo avesse illuminato nella sua figura, come se il tuono non fosse giunto alle sue orecchie, lontano chissà quanti anni luce da quella circostanza…il sangue era come elettrizzato, il cuore voleva vedere quanti battiti poteva raggiungere in un solo minuto, tutte le molecole del suo corpo stavano accorrendo in aiuto della sua mente, ed inevitabilmente le sue mani si strinsero a pugno…erano le 19.30…ma non era passato nemmeno un minuto in tutta la sua vita…stava accadendo…e nessuno poteva più fermare l’inevitabile, era come un treno che lanciato a massima velocità non poteva più abbandonare i binari, la sua corsa era destinata a non fermarsi, ed Akito si trovava proprio lì, sulle rotaie, legato…non poteva scappare, non poteva urlare, non poteva nemmeno piangere…poteva solo guardare arrivare il treno…vicino…sempre più vicino…circondato da decine di osservatori che non gli protendono nemmeno una mano, ma probabilmente quella mano non avrebbe mai potuto prenderla…beffardo destino questo…proprio quando credi di poter rinascere riscopri che il mondo è peggiore di quello che pensavi…non c’è scampo alla propria vita,  la bisogna vivere, anche se solo per un attimo…accade…

  
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