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Autore: Diana924    27/03/2010    1 recensioni
1764: accadono strane cose attornoa l castello Ossowiesky. La povera Bathildè sarà coinvolta, ma... 2004: Elise stava facendo una ricerca per la tesi, ma quello che scoprirà è fuori da ogni portata, cosa nasconde la lettera che ha trovato, e perchè è macchiata di sangue?
Genere: Dark | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Uscendo dalla chiesa Bathildé non riuscì a non trattenere le lacrime, era la seconda persona che vedeva seppellire, era troppo lo strazio. Ora, mentre osservava la bara di Lucie che si avviava verso la sua ultima destinazione non riusciva a non pensare a che cosa sarebbe potuto accadere a lei, fra un anno, due o venti.

Si sentì tirare per una manica, era Antoin. << Che cosa c’è ora? >> gli chiese, non aveva voglia di fingersi educata. << Dobbiamo tornare al castello, Roché ci ha dato soltanto due ore libere, senza appello >> le rispose lui, gelido e con lo sguardo fisso. Qui, pensò Bathildé si vede l’ingiustizia dei padroni, loro si potevano allontanare quando volevano e per quanto desideravano, lei e suo fratello al massimo per un’ora.

Mentre tornavano al castello, dopo aver salutato comare Erbé, la zia Babette e la cugina Anne, ad Antoin parve di scorgere qualcuno che si allontanava furtivamente. Indicò la direzione a Bathildé, che si girò, curiosa di poter avere una scusa per non pensare a Lucie. Erano l’abate Corrilaut e il credenziere del conte Ossowiesky, Roger Criart, che raggiungevano abbastanza di corsa il dottor Briqueville, che era insieme al parrucchiere del marchese, GianGastone Prelati. Sembrava che avessero una fretta incredibile e cosa strana sembravano conoscersi da sempre.

Non vi badarono molto e continuarono a camminare verso il castello.

Arrivati incontrarono Etienne che teneva per le briglie Titan, il cavallo preferito del marchesino. << C’è una caccia e non sono stato avvisato?>> chiese Antoin, un po’ stizzito. << No, i giovani vogliono fare una cavalcata nei dintorni, ecco mia madre con tutto l’occorrente >>. Infatti Ethel si stava avvicinando con i finimenti per il pony della contessina. Mentre Antoin si allontanava Bathildé rimase a parlare con Etienne. Sebbene si conoscessero fin da quando erano bambini, soltanto ora stava iniziando a vederlo con altri occhi. Proprio nel momento in cui lei si stava avvicinando per poter essergli più vicina udì una vocina stizzita: << Allora? Ci vuole tanto per farmi salire? Maledetta serva! >>A parlare era stata la contessina, che indossava una stupenda amazzone azzurra che la faceva sembrare una piccola adulta. << Come volete, Mlle >> le rispose ossequiosa Bathildé, com’era indisponente e viziata quella bambina. L’aiutò a montare in sella, e la contessina si sistemò con un movimento civettuolo che non poteva aver appreso in convento. Dopo che ebbe girato il suo pony si videro gli altri, già in groppa ai loro cavalli. La contessina si girò e li seguì.

Bathildé si era nuovamente girata verso Etienne, decisa a riprendere la conversazione, quando apparve Antoin.

Diciassette anni di conoscenza avevano dato a Bathildé una conoscenza quasi perfetta dell’animo di suo fratello, soprattutto l’incredibile paura dello scandalo e l’attaccamento alle donne della famiglia, lei e la madre in primis. Quindi la conoscenza approfondita di sua sorella, prossima al matrimonio, con un segretario; anche se da bambini lui ed Etienne erano amici, non poteva di certo piacergli. Infatti storse la bocca nella sua tipica smorfia di disprezzo. << Allora, il mio matrimonio è rimandato? >> << Non ci contare, ti sposi fra sei giorni, non tre, perchè Paul è un uomo veramente comprensivo e ci ha concesso un periodo per il lutto che ha colpito la nostra famiglia >> le rispose lui gelido. << Già, invece di tre giorni sei! La comprensione in persona! >> urlò Bathildé che si stava accalorando. << Stai zitta, non mi parlare mai più con questo tono, lascialo alle puttane, mi auguro che tu non sia una di loro. E ora vai di sopra, è arrivata Mme Lourrier con il tuo abito da sposa! >> le urlò in faccia Antoin, che odiava essere contraddetto. Il tono aveva qualcosa di gelido che contribuì a demolire la ribellione di Bathildé. Infatti lei si girò e corse verso Mme Lourrier, decisa fermamente a non voler sentire nemmeno nominare il suo matrimonio. Per fortuna Mme Lourrier si dimostrò comprensiva, non era il primo matrimonio combinato a cui assisteva. Quindi Bathildé si affidò a lei per il suo vestito da sposa.

farrahlennington: no, il collegamento non c'è, semplicemente il giorno in cui ho scritto il capitolo avevo appena comprato il libro, così l'ho voluto inserire

   
 
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