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Autore: sweetnight    30/03/2010    2 recensioni
La città di Seattle è minacciata da una serie di misteriose uccisioni ad opera di un pericoloso killer. Bella è una poliziotta molto brillante, una donna temeraria e intelligente che riesce sempre a scovare il colpevole. Ma sembra che in questo caso abbia bisogno dell’aiuto di qualcuno che se ne intende parecchio, proprio come lei; peccato che i loro punti di vista siano sempre completamente differenti…. Ma del resto l’unione fa la forza. Come si metteranno le cose allora?
Genere: Azione, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Edward Cullen, Isabella Swan
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Stavolta sono stata un pò più veloce eh!!!!!!!!!!!!!!!

Scherzo!!!!!!!!!!!

Raga questo è l'ultimo capitolo a cui seguirà l'epilogo che posterò tra due giorni, infatti l'ho già pronto!

Come sempre 10000000000000000 grazie a todos!!!!!!!!!

Ora vi lascio. Buona lettura!

MEGA KISS...

 

...................

 

“buona sera, agenti” ci salutarono la Letam e la Falls non appena io e Edward entrammo nella stanza dell’interrogatorio. Con mia sorpresa c’era anche il capo. Perfetto! La risoluzione del caso sarebbe stata ufficiale.

“direi che possiamo cominciare a mettere a verbale le deposizioni. Cominciamo da lei signorina Letam…” esordì il capo.

Il segretario cominciò a battere a macchina ogni parola detta dalle due donne. Non durò molto, e quando ebbero finito, io e Edward ci guardammo: era ora di concludere il caso.

“bene, signore è tutto, tenetevi comunque a disposizione” disse il capo mentre le due donne si accingevano ad uscire…

“un momento, signorina Letam, ci sarebbe una cosa che deve sapere” cominciò Edward

Eleonor Letam parve un attimo turbata, ma non si scompose, un secondo dopo era già di nuovo tranquilla. Non c’è che dire, era proprio un’attrice nata.

“sì mi dica” disse Eleonor con voce calma e priva di emozioni

“da quanto tempo conosceva il signor Kings?” domandò Edward

“oh, non da molto, quattro mesi per la precisione, ma subito ci siamo innamorati” rispose lei sorridendo dolcemente

“quattro mesi? Ne è sicura?” Edward era concentratissimo

“sì certo, perché?” chiese Eleonor con espressione smarrita

“bè, perché se era fidanzata con il signor Kings, come mai si frequentava anche con il signor Bright?” le domandai io, secca e decisa

“Bright? Io non conosco nessun signor Bright!” affermò Eleonor

“noi invece, siamo convinti del contrario, signorina Eleonor, o dovremmo dire Elizabeth?” ora Eleonor era spaventata, era stata colta in fallo, si sentiva scoperta, vulnerabile…

“si può sapere di cosa diavolo state parlando?” gridò Eleonor arrabbiata

“se non ha fatto nulla, perché si arrabbia signorina?” le fece notare Edward placidamente

“è ovvio che io non abbia fatto nulla!” ribatté lei

Gli altri intorno a noi, guardavano la scena attentissimi e concentrati…

“se lei è innocente, allora deve spiegarci che come mai è stato ritrovato un SUO capello sul corpo di Bright che, guarda caso dalle analisi, contiene il SUO DNA!” sbottai con voce metallica

Probabilmente il rombo di un tuono sarebbe stato perfetto come effetto sonoro, dopo quella rivelazione!

“chi vi da la…certezza che…si tratti del mio DNA?” boccheggiò Eleonor

“si ricorda il capello che era attaccato al tovagliolo che mi diede, in cui era avvolto un tramezzino? Bene facendolo analizzare, abbiamo potuto confrontare i valori, e sa cosa ne è uscito? Sa a quale conclusione siamo arrivati?”

Eleonor non rispose

“la conclusione è che lei è in arresto per omicidio colposo!” tuonò Edward

A quel punto Eleonor si accasciò sulla sedia e scoppiò a piangere convulsamente.

Io e i miei colleghi ci guardammo, poi il capo ordinò al segretario di mettere tutto a verbale.

La signorina Mary Falls, lasciandoci tutti stupiti, si rivolse ad Eleonor chiedendole:

“perché li hai uccisi? Perché lo hai fatto?” era sconvolta

Eleonor alzò lo sguardo verso di lei, smise di piangere e poi ammise:

“sì, li ho uccisi, ma lo meritavano!”

Noi eravamo sconcertati

“gli uomini, tutti loro, non dovrebbero vivere! Sono solo capaci di ferire noi donne! Si fanno sedurre, gli piace usarci come oggetti per soddisfare il loro piacere, ma poi ti buttano via come una scarpa vecchia! Io ho avuto molte delusioni, ed era ora che il genere maschile cominciasse a pagarla cara!”

“spiacente, ma sarà lei adesso a pagarla cara, e sa dove? Rinchiusa in un carcere a vita!” esordì Tyler mettendo le manette ai polsi di Eleonor, e insieme con Janny la portarono via.

Dopo di che la signorina Falls si congedò, noi le augurammo buona giornata, ma lei disse che sarebbe stata una giornata faticosa perché aveva un funerale da organizzare.

Povera ragazza.

Successivamente scoprimmo la vera identità di Eleonor: si chiamava Elizabeth Torn, non aveva mai avuto né un lavoro, né un’abitazione fissa. Frugando nel suo passato scoprimmo che più volte aveva tentato il suicidio. Insomma, oltre che assassina era anche un po’ fuori di testa! La sua storia, ovviamente, finì sui giornali dove si diceva che Elizabeth Torn, una donna tradita più volte nel corso delle sue relazioni sentimentali, era alla ricerca dell’uomo perfetto, ideale. Quando cominciò a cercarlo in ogni dove, purtroppo ogni uomo la deludeva. Così, decise che tutti gli uomini non sarebbero mai stati in grado di far felice una donna, e che quindi non meritavano di continuare a stare al mondo perché avrebbero potuto ferire altre donne, così li uccideva in modo brutale, senza pietà e con rabbia: infatti, prima seduceva la vittima e poi dopo averla stordita, le recideva la gola con un semplice coltello in un solo colpo.

“ragazzi, devo proprio complimentarmi con voi! Avete fatto un ottimo lavoro!”

“grazie signore!” esclamammo all’unisono io e i miei tre colleghi

Come al solito eravamo nel mio ufficio a chiacchierare e, dopo che il capo se ne fu andato, riprendemmo a parlare…

“però, che squadra che siamo vero!” Tyler era entusiasta

“già! Siamo imbattibili!!!” esultò Janny abbracciando Tyler

“ah-ah! Lo sapevo io!” esclamai

“che cosa?” chiese Tyler allarmato, ma ancora avvinghiato a Janny

“c’è del tenero tra voi due eh?” gli dissi scherzosa puntandogli il dito contro

“chi? Cosa? Noi? Ma è assurdo?” ribatté Janny

“si, si come no…” dissi con aria di una che la sa lunga, mentre Edward rideva da matti con una mano sul viso per cercare di darsi un contegno…

“bè, anche se fosse? Infondo anche tra voi c’è qualcosa, giusto?” sbottò Tyler stizzito

“tra me e Edward? Ma se non lo sopporto!” ribattei, fingendomi indignata

“esatto, e poi una come Bella non è proprio il mio tipo, io ho altri standard!” affermò Edward indifferente, sistemandosi meglio sulla poltrona.

Altri standard eh? A sì? Bene.

Con un solo colpo feci ribaltare la sedia e Edward si ritrovò con le gambe per aria!

“razza di stupida che non sei altro! – gridò Edward sollevandosi da terra – adesso ti faccio vedere io!” dopo essersi risistemato, cominciò ad avvicinarsi per acchiapparmi…

“bè, noi togliamo il disturbo eh! Andiamo a prendere qualcosa al bar, visto che il capo ci ha dato il pomeriggio libero!” disse Tyler e insieme con Janny filarono via.

Edward si volse di nuovo verso di me e disse:

“questo non lo dovevi fare!”

“e invece ti sta bene!”

“ah, adesso vedrai!”

Giravamo intorno alla scrivania, lui non si dava per vinto e io ogni tanto gli facevo la linguaccia. Poi all’improvviso mi acchiappò, e schiacciandomi contro il muro, mi immobilizzò con il suo corpo.

“come ti sei permessa di farmi cadere?” mormorò vicinissimo al mio viso; la sua voce era bassa e profonda

“e tu perché hai detto che non sono adatta per i tuoi standard?”

“perché è la verità…”

“visto, hai appena det…”

“vuoi stare zitta un attimo!” sbuffai e lui continuò “quello che volevo dire è che tu…tu sei anche troppo per i miei standard, non sono abituato ad avere una donna fantastica come te, bè, a dire il vero, non ho mai conosciuto una donna meravigliosa come te!” concluse

Io gli accarezzai la guancia

“dici sul serio?”

“sono serissimo!”

“anch’io, prima non ho detto la verità. Non è vero che non ti sopporto…bè, almeno non sempre!”

Scoppiammo entrambi a ridere

“ti va se…stasera ti porto a cena fuori?”

“mmm…è un appuntamento?”

“sì, stiamo un po’ insieme”

“sì, mi piace l’idea” asserii euforica

“bene. Mangiamo, passeggiamo, chiacchieriamo…poi se ci scappa qualcos’altro dopo, tanto meglio!” disse Edward ammiccante

“sempre il solito!” risposi mettendomi a ridere

Poi lui, di botto prese il mio viso tra le mani e mi baciò! Io risposi al bacio con ardore. Sì, ero proprio cotta!

“siamo ancora qui, meglio andare a casa, così ci riposiamo e ci prepariamo uscire” suggerì Edward

“io avrei anche qualcos’altro in mente…” dissi facendogli l’occhiolino

“credo di sapere a cosa si riferisce signorina e le dirò…sono pienamente d’accordo!”

“bene! Allora cosa stiamo aspettando?”

Uscimmo dall’ufficio che ancora ridevamo.

Sarebbe stato un pomeriggio stupendo e inoltre non vedevo l’ora di uscire con lui quella sera! Sicuramente sarebbe stata un’uscita indimenticabile…

 

 

  
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