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Autore: Diana924    30/03/2010    1 recensioni
1764: accadono strane cose attornoa l castello Ossowiesky. La povera Bathildè sarà coinvolta, ma... 2004: Elise stava facendo una ricerca per la tesi, ma quello che scoprirà è fuori da ogni portata, cosa nasconde la lettera che ha trovato, e perchè è macchiata di sangue?
Genere: Dark | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Edouard Blanchet era al volante da almeno sei ore e aveva sonno e fame e desiderava fermarsi per riposare. Ma non poteva fare niente. Doveva soltanto guidare. Ancora due ore, guidava molto, ma sapeva di non poterne fare a meno. Era chiamato da un impegno sacro. Fu il rumore prodotto dal suo cellulare a ridestarlo dai suoi problemi. Rispose. Erano de Sille e la Meffraye.

Elise Bauché era arrivata a destinazione, e tutto era andato secondo i loro piani. Persino lei li aveva velocizzati, inconsciamente, quando aveva notato la fotografia del castello Ossowiesky. Stupida, anche se non l’avesse notata ci avrebbe pensato la Meffraye. Qualcosa si sarebbe inventata, ma non era il momento. De sille fece una domanda. No, fu la risposa di Blanchet, come poteva de Sille, che in passato aveva dimostrato un’astuzia machiavellica, dimostrarsi così stupido in quella circostanza? No, idiota, gli rispose, non va uccisa ora, la uccideremo quando vi avrò raggiunto con gli altri, hai forse dimenticato che ci serve per il rituale? No, non l’aveva dimenticato, ma si chiedeva se era proprio necessario, come al solito odiava aspettare. La Meffraye fece notare che probabilmente Elise si sarebbe recata o il giorno stesso o il giorno dopo al castello, occorreva che Edouard si spicciasse, gli altri erano arrivati: Rossignol era in camera sua, Prelati e Corrilaut stavano recuperando i bagagli e Criart era appena entrato in paese. Mancava soltanto lui. Dopo aver promesso che avrebbe fatto più velocemente che poteva Blanchet spense il cellulare, non voleva essere disturbato. Gli tornarono in menti i ricordi di quando da piccolo era all’oscuro del segreto di famiglia, si rivedeva bambino a correre per il Bois de Boulogne. Poi adolescente, schivo e malinconico, ormai sapeva, circondato solo dagli altri che erano come lui. E infine adulto, quando alla morte di suo padre aveva dovuto giurare che avrebbe seguito le sue orme e servito il loro bestiale e demoniaco padrone: il demone Barron.  E avrebbe compiuto il suo dovere, lui e gli altri, gli unici di cui si fidava.

   
 
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