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Capitolo 33. Problemi
Bella fissava il centro nel salone dall'esterno, immobile. Due piccoli occhi,
intenti a torturare una posata, si alzarono al di scatto, attenti e luminosi. E
trovarono ciò che cercavano. Bella e Nessie si fissarono per un istante,
riaccendendo quel contatto che durante la notte era venuto a mancare.
La piccola lanciò via l'oggetto,con cui stava giocando, e indicò Bella
sorridendo e sporgendosi quasi volesse toccarla. L'aveva riconosciuta.
"Sì piccola", pensai. "E' la tua mamma".
Bella non aspettò oltre. Corse in casa e prese in braccio Renesmee stringendola
forte. Si scambiarono un lungo sorriso. Poi tornarono ad osservarsi
attentamente.
Lo sguardo di Bella era concentrato, sembrava stesse monitorando e registrando
i cambiamenti avvenuti durante la notte. Nessie guardava curiosa la madre.
Continuava a paragonare il suo nuovo volto, con quello da umana, che aveva
visto per pochi attimi. Stentava a credere che appartenessero alla stessa
persona.
"E' proprio bella la tua mamma, hai ragione", pensai,
avvicinandomi silenziosamente a loro, cercando di non interrompere il piccolo
idillio che si era creato.
Tutti nella stanza stavano in silenzio ad osservare la magia che si era creata
tra Bella e la piccola. E nessuna delle due sembrava aver pensieri per
qualcos'altro. In quell'istante esistevano solo loro due, nient'altro. Ma ben
presto Nessie, si distrasse. Qualcosa che non riusciva ancora a controllare si
fece spazio nei suoi pensieri distraendola dalla madre:aveva fame.
Corsi in cucina, prima ancora che la piccola esprimesse a tutti il suo
desiderio.
-Ma da quanto tempo è sveglia?-, sentii chiedere Bella, mentre versavo nella
tazza del "cibo" per Nessie.
-Da poco...ma ti pretendeva. Abbiamo dovuto sacrificare un servizio di piatti
di Esme per tenerla buona. Non ti abbiamo chiamata perché non volevamo
disturbarvi...-, spiegò Rose.
"Chissà cosa stavate facendo...", pensò solamente,
accompagnando il pensiero con un'immagine mentale molto esplicita, e da una
risatina maliziosa, ma sommessa
I pensieri di Emmet non erano da meno e accompagnò con una risata sonora il
quasi silenzioso ghignò di Rosalie. Io continuai a scaldare il sangue per
Renesmee, aspettando la reazione di Bella, che però sembrava non aver dato loro
retta.
-La casa è bellissima Renesmee. Io e il papà ti prepareremo subito la
cameretta, così la prossima notte potrai stare con noi...-, la sentii affermare
decisa.
Non sapevo se avesse volutamente ignorato le frecciatine di Rose e Emmett,
oppure se davvero non avesse più prestato loro attenzione. Probabilmente aveva
occhi e orecchie solo per Nessie.
-Grazie, grazie mille Esme. La casa è una meraviglia...-, le sentii dire,
rivolta a mia madre.
Ma Esme non ebbe modo di rispondere, perché Emmett scoppiò a ridere.
-Non mi dire che è ancora in piedi?-, chiese a Bella, continuando ad immaginare
in quanti modi avremmo potuto demolirla. Non sapevo se ridere, o farlo
smettere. Ma la curiosità di vedere la reazione di Bella, ora che aveva tutte
le carte in regola per poter competere con lui, mi fece continuare a fare da
spettatore silenzioso a quella sceneggiata.
-Non ci credo che sia ancora in piedi...Ma cosa avete fatto stanotte?Lavorato a
maglia?...-, continuò a provocarla, senza cercare più di trattenersi dalle
risate.
Bella ancora non rispondeva.
-Non ci sono...Seth e Jacob sono partiti questa mattina presto-,sentii dire
Rose, capendo, dai suoi pensieri, che stava rispondendo ad un interrogativo
muto di Bella.
"Jacob è sparito in fretta, era preoccupato...".
Afferrai la tazza per Nessie, e andai nel salone.
-Perché era preoccupato?-, chiesi, avvicinandomi a Rose, che prese la piccola
dalle braccia di Bella per nutrirla.
-Non lo so, non l'ho capito...E sinceramente non m'importa nulla...-, disse.
La guardai intensamente e quando vide il mio sguardo indagatore sbottò.
-Ti racconto...così magari riesci a capire cosa gli sia passato per la
testa...Stava guardando Nessie che dormiva, con la sua solita aria un po'
idiota e imbambolata e ad un tratto ha preso e se n'è andato senza dire una
parola. Non ha neppure salutato,quel cane. E' una cosa positiva:non dobbiamo
più sorbirci il suo fetido odore...-, aggiunse infine, sorridendo a Renesmee.
-Rose...cerca di essere più gentile-, la richiamò Esme, che non sopportava si
offendesse qualcuno.
-Si, va bene. Tanto non è un problema così grave dal momento che non staremo a
Forks ancora a lungo-.
-Dobbiamo andare nel New Hampshire,così Bella può organizzarsi per
Dartmouth...-, aggiunse Emmett,ma presto si interrupe trasportato da uno dei
suoi soliti pensieri.-Bella, sono sicuro che sarai la prima della classe...A
quanto ho capito di notte non avrai certo di meglio da fare che
studiare...-,ghignò, riprendendo a provocarla, riallacciandosi al discorso di
prima.
"Vero...", penso Rosalie, sempre d'accordo con Emmett.
Volsi lo sguardo verso Bella. Si era seduta sul divano, e aveva chinato la
testa in segno di rassegnazione. Non riuscivo a capire se fosse arrabbiata,
umiliata o se stesse semplicemente cercando di ignorare Emmett, per non avere
una reazione esagerata e senza controllo, come quella del giorno prima.
Un impeto di rabbia mi invase nel vederla così indifesa. Senza che potessi far
qualcosa per controllarlo un ringhio furioso mi attraversò il petto, arrivando
bruciante in gola e trovando sfogo solamente riversandosi interamente verso la
causa della mia rabbia:Emmett.
"Cane...cane...cane".La mia rabbia fu interrotta da Alice, che
balzò in piedi brontolando.
-Quello stupido cane...ha cancellato il programma per la mia giornata!Come ci
riesce?Non vedo nulla-,disse furiosa. Poi si voltò verso Bella, la squadrò
prima di sbottare più arrabbiata di prima.
-Ma guardati...Non sai come si usa una cabina armadio. Non posso lasciarti
sola, ha assoluto bisogno di me...-.
Dimenticai la mia rabbia verso Emmett e pensai a Jacob. Quella mattina aveva
avuto un comportamento alquanto strano e da quello che sentivo sembrava
correre. Mi sintonizzai sui suoi pensieri, cercando di farmi strada in quel
groviglio disarticolato di parole.
"New Hampishire...Bella e Nessie via da Forks...Charlie impedirà tutto
questo...Ho fatto la scelta giusta.Capirà come ha fatto con me e impedirà che
Bella se ne vada...Nessie...Charlie mi verrà dietro per verificare con i suoi
occhi...sicuro".
I pensieri confusi di Jacob erano chiari. Strinsi i pugni lividi di rabbia.
Stupido cane...perché continuavo a sopportarlo?
-Jacob sta arrivando, ha parlato con Charlie. Forse lo sta seguendo per venire
qui, oggi-, dissi, ancora confuso.
-Caxxo-, sibilò Alice, alle mie parole, scattando verso il retro della
casa."Come facciamo?Deve nascondere gli occhi...gli occhi fanno davvero
impressione".
-Cosa ha fatto?Ha parlato con Charlie?Non capisce la situazione...come ha
potuto?-sibilò Bella sconvolta. La risposta era ovvia...tutto pur di rimanere
accanto a Nessie. Non le importava di Bella, di Charlie. Lui avrebbe potuto
morire...nessuno doveva sapere di noi.
-No...-, mormorò piena di dolore Bella.
-Non c'è molto da fare. Jacob è qui-, mormorai.
-Ciao ragazzi-, salutò Jacob entrando in casa bagnato fradicio. "Come
spiego quello che ho fatto?...No, non mi devo scusare di nulla...Era una cosa
che andava fatta".
I pensieri incoerenti di Jacob mi davano sui nervi. Seth e Leah entrarono un
momento dopo di lui. Si fermarono alle sue spalle, immobili, pronti ad
intervenire se necessario.
-Rose-, disse Bella, tendendo le braccia per riavere Renesmee, sperando che la
piccola riuscesse a calmarla.
"Lo sa...dovevo immaginare che il succhiasangue leggimenti avrebbe
spifferato tutto", pensò Jacob.
"Siamo nei guai...", pensò Seth, facendosi più vicino a Jacob.
"Tanto vale dire le cose come stanno", pensò di nuovo il
cane.-Oggi dovrebbe venire Charlie a farvi visita-, disse, come se fosse la
cosa più normale del mondo.-Ma credo che Alice già lo sappia-.
"Sa sempre tutto...", pensò.-Forse è andata a prendere un paio
di occhiali...per nascondere i tuoi occhi-.
-Che cavolo stai dicendo Jacob?Cos'hai combinato-, urlò Bella furiosa, volendo
sentirselo dire da lui.
"Ho fatto la cosa migliore...per me".-Dal momento che vi
trasferite, come mi hanno comunicato stamattina la bionda e Emmett, ho cercato
di darvi una mano. Il problema era Charlie giusto?Problema risolto!Ora sa
tutto...-, borbottò orgoglioso.
-Tu non ti rendi conto di quello che hai fatto!-, urlò Bella alzandosi in piedi
e avanzando verso di lui.-Ci hai esposto ad un rischio enorme...e hai coinvolto
anche Nessie in tutto questo, ti rendi conto?-, continuò a dire, avanzando
lentamente ma con tutta l'intenzione di attaccare Jacob.Nonostante fossi
preoccupato rimasi ad osservare la scena, in parte divertito e in parte
affascinato dal comportamento di Bella. Era la più Bella vampira che avessi mai
visto.
-Ma smettila!L'unico pericolo potresti essere tu, ma da quello che ho capito
hai una specie di superpotere che ti permette di avere un autocontrollo
infinito. Anche se...-, continuò, fermandosi un attimo come se stesse
riflettendo,-credo che non sia minimamente comparabile con il potere di leggere
il pensiero. Quello è il massimo...-.
"E dopo questa...speriamo che Bella attacchi!", pensò Emmett,
ma non le lasciai il tempo, lo feci io. Schizzai di fronte a Jacob, parandomi
dritto davanti a lui,scoprendo i denti. Jacob fece un passo indietro,
probabilmente non si aspettava la mia reazione.
-Cosa stai dicendo, bastardo?-, sputai furioso.-E' solo una teoria. E hai
pensato bene alle conseguenze prima di spifferare tutto a Charlie?Credi davvero
che Bella riesca ad affrontare il padre?E se non fosse così forte?Se non avesse
nessun superpotere?Hai pensato al dolore che proverebbe Bella se facesse del
male a suo padre?-, sputai. Mi fermai un secondo.
No, non aveva pensato a nulla di tutto ciò.-Giusto-, pensai,-Bella ormai non ha
più nessuna importanza per te-,aggiunsi, pieno di disprezzo.
"Sta mentendo, è bravo a manipolare le persone in modo che si sentano
in colpa...".
-Bella non sentirà dolore, non è vero?
-Per lei sarà come avere un palo di ferro incandescente in bocca-, risposi
laconico, infastidito dalla leggerezza che aveva dimostrato. Non riuscivo
ancora a credere quanto stupido fosse stato.
Un nostro allontanamento da Forks non giustificava la scelta di mettere in
pericolo Charlie. E neppure la sofferenza di Bella. Era chiaro che fosse
nervosa e in collera con Jacob. Continuava a mettere alla prova la sua
resistenza e io, come lei, temevo che questa volta non sarebbe andata bene.
"Io non pensavo...io non sapevo!Cosa ho fatto?".
L'incertezza e il rimorso dei pensieri di Jacob mi davano il nervoso. Poteva
pensarci prima, prima di farsi venire questi stupidi scrupoli e rimorsi. Era
Bella che doveva pagare le conseguenze del suo gesto.
-Non pensavo-, mormorò il cane.
Non lo sopportavo. Il mio rapporto con lui era stato altalenante e finalmente
pensavo di aver raggiunto un equilibrio di reciproca sopportazione, ma
questo...andava aldilà di ogni limite.
-Non so come ti sia venuta in mente una cosa simile. Potevi chiedere prima di
metterci in pericolo-, ringhiai.
"No io...Lo sapevi. Potevi fermarmi. Charlie non farà nulla...Potrei
fermarlo". I pensieri di Jacob continuavano ad essere sconnessi. No,
non potevo fermarlo. Ero con Bella nel momento in cui lui aveva preso la
decisione, e avevo escluso chiunque dalla mia mente, chiunque tranne lei. Non
ero certo così masochista da sintonizzarmi sul pensiero del cane in quel
momento!
-Si, dovevi essere fermato-mormorai disgustato. Mi voltai dandogli le spalle.
Non volevo più vederlo, odiavo la sua espressione da bambino colpevole. Non
potevo credere di aver pensato di poter affidare la vita di Bella a lui.
-Jacob, non sono io il problema. Hai messo in pericolo la vita di Charlie. Lui
non può sapere che siamo vampiri. Ci sono delle regole precise. Ora ci sono
solo due possibilità-, mormorò Bella, abbassando lo sguardo e accarezzando
dolcemente il capo di Renesmee, quasi volesse proteggerla.-O diventa anche lui
un vampiro, oppure morirà-, concluse con un filo di voce.
Se non fosse stata intrappolata in quell'involucro immortale, la sua
preoccupazione si sarebbe riversata in lacrime.
"Si stanno agitando per niente...Ho solo anticipato le cose...".
- Non credo sia come dici tu...-, iniziò a dire Jacob.- Tanto prima o poi
avresti detto queste cose a Charlie.Ho solo anticipato i tempi!-, disse, con
aria spavalda, continuando a autorassicurarsi mentalmente.
-Jacob, mio padre sta venendo qui!-, ribatté Bella, cercando, inutilmente di
fargli comprendere la gravità della situazione.
-Sì, sta venendo qui. Anche se non gli ho detto proprio tutto...-, mormorò,
senza spiegarsi, ma dal riassunto mentale della conversazione avuta con
Charlie, capii che gli aveva solo accennato "qualcosa", una mezza
verità.
Bella si stava innervosendo, e il pugno che teneva lungo il fianco lo
dimostrava.
-Jacob, dimmi subito cosa hai detto a mio padre-, lo intimò minacciosa,
spazientita dalle sue mezze parole, facendo un passo verso di lui.
-Non ho parlat molto di te, gli ho "solo" fatto vedere cosa sono io-,
e l'immagine della sua trasformazione completò la sua confessione.
-E' diventato lupo di fronte a Charlie-, dissi, esplicitando i suoi pensieri.
-Che cosa hai fatto?-, chiese di nuovo Bella, sperando, come speravo io del
resto, di non aver sentito bene.
Jacob continuò il suo racconto tranquillo.
-Non si è impressionato, è come te. Non è scappato, non ha urlato niente. Ma
pagherei per rivedere la sua faccia mentre mi spogliavo-, e concluse la frase
con un ghigno divertito. Non so cosa mi trattenne da saltargli addosso per
togliergli quel sorriso ebete dalla faccia.
-Tu sei fuori, completamente andato!-, urlò Bella facendo un'altro passo verso
di lui.
-Ma no!E' un grande,non si è impressionato, ti ripeto. Non dovresti essere così
arrabbiata, vi ho fatto solo un favore!-,disse, realmente convinto in quel
momento di aver fatto la scelta giusta.
Bella fece un'altro passo avanti. Non dovevo leggerle il pensiero per sapere
che stava perdendo il controllo.
-Ti dò trenta secondi, per riferirmi, con dettaglio, la conversazione che hai
avuto con mio padre.Altrimenti affido mia figlia a Rose e non ci penserò un
altro secondo prima di staccarti a morsi quella stupida testa che ti ritrovi-,
sputò, scoprendo infine i denti.
-Ma che ti è preso?Non sei mai stata così ansiosa!Dipende dal fatto che ora sei
una vampira?-, chiese, cercando di essere simpatico e smorzare la situazione,
senza però riuscirci.
-Di secondi te ne rimangono ventisei-, fu l'unica cosa che disse Bella.
"Che pesante!Non ho fatto nulla di così grave...", pensò
sedendosi stancamente sulla poltrona. Leah e Seth lo seguirono, come due
guardie del corpo, e si disposero al suo fianco.
"Ho sempre pensato che Bella fosse pazza...", pensò Leah. Non
sopportavo che prendesse le difese di Jacob, nonostante fosse palese che, oltre
ad aver messo a repentaglio la nostra vita, era in pericolo anche la loro.
"Questa volta Jake l'ha combinata grossa", pensò Seth. Il mio
lupo preferito non mi tradiva mai.
Jacob, vedendo che stavamo aspettando lui, si decise a raccontare.
-Prima sono andato da Charlie. Gli ho detto che eri tornata a casa, che stavi
bene ma che non eri più come prima. Lui voleva venire subito da te, non vedeva
l'ora di vederti, ma io l'ho convinto a seguirmi, perché prima gli volevo
mostrare una cosa. E mi sono trasformato in lupo-, terminò, alzando le spalle,
sperando che al quel punto Bella la smettesse di tormentarlo.
-Non mi basta, cane. Devi ripetermi parola per parola quello che vi siete
detti-, sibilò Bella, tra i denti serrati.
-Tutte le parole?Ma mi hai dato solo mezzo minuto-, rise Jacob, pensando,
un'altra volta, di fare il simpatico. Lo sguardo mio e di Bella spensero il suo
sorriso dalla faccia,e, capendo che nessuno di noi stava scherzando, si
convinse a continuare.
-Gli ho detto che il mondo non era così come sembrava. Non cambiava nulla per
lui, a parte avere la consapevolezza che le apparenze ingannano. E che poteva
crederci o meno. Charlie mi ha chiesto se tu eri stata davvero male. Io gli ho
detto che quella era la verità, ma che per stare bene, hai dovuto cambiare un
po'. A quel punto ha voluto sapere cosa voleva dire che sei "cambiata un
po' ". Gli ho risposto che ora assomigliavi più ai Cullen, che a lui e
Renèe -.
Ringhiai. La stupidità del suo gesto stava alimentando il mio nervosismo. Bella
fece lo stesso.
Jacob continuò.
-Poi mi ha chiesto se anche tu, Bella, fossi diventata un animale. A quel punto
sono scoppiato a ridere e gli ho risposto che forse sarebbe stato meglio-.
Ringhiai di nuovo.
"Cane stupido, stupido cane", pensò Rose.
-Pensavo volesse sapere qualcosa di più sui licantropi, ma ha detto che non
voleva sapere nulla di più. Mi ha anche chiesto se quello che hai avuto
dipendeva da Edward e se sapevi cosa ti sarebbe capitato dopo averlo sposato.
Io ho detto che sapevi tutto, da molto prima. Questa notizia non l'ha fatto
molto contento, e si è un po' sfogato con me. Io l'ho lasciato dire e infine mi
ha fatto due richieste:vuole vederti e vuole sapere il meno possibile di ciò
che ti è capitato. La seconda richiesta credo non sia molto difficile da
soddisfare. Per la prima...sono riuscito a trattenerlo per il tempo di venire
fin qui a prepararvi alla la sua visita-.
Non so cosa cambiò, forse l'intero racconto la tranquillizzò, o forse
semplicemente si era rassegnata al fatto, ma l'espressione sul viso di Bella si
distese.E il mio umore seguì il suo.
-Ok, ce la posso fare-, disse, stringendo a sé la piccola. Sembrava fosse
Nessie ad averle trasmesso la tranquillità che cercava. Di certo la piccola non
avrebbe mai voluto che nessuno di noi si arrabbiasse con il suo Jake.
Rabbrividii al pensiero che il lupo fosse suo. Ero rassegnato:che avessi voluto
o no, Jacob avrebbe continuato a far parte della mia esistenza.
Anche Jacob si rilassò completamente, rassicurato dall'ultima affermazione di
Bella.
-Vuole solo vederti, assicurarsi che stai bene. Il resto non gli importa-.
-E sa di Nessie?-, chiese ancora Bella, ormai in pieno controllo di sè.
-Certo, ma non gli ho detto che è vostra figlia. Gli ho detto che è
un'orfanella e che l'avete adottata. Non credo sia un problema che io abbia
mentito. Era anche la vostra intenzione, no?-, chiese ancora, ormai sempre più
convinto di essere padrone della situazione.
-Charlie non riusciva a credere di avere una nipote, e ancora meno di essere
diventato nonno in così poco tempo. Ha sorriso quando gli ho
detto"Congratulazioni nonnino"-, continuò Jacob, ormai preso e
coinvolto dal suo stesso racconto.
Bella guardava Renesmee.
-Ma non può vederla, cambia troppo in fretta-, osservò tra sé Bella, spostando
i capelli dalla fronte della piccola.
-Non ti preoccupare!Gli ho spiegato anche questo. Gli ho detto che era strana,
molto più di tutti noi-.
Jacob si alzò e si diresse verso Nessie, ignorando i gesti protettivi e
preoccupati del resto del branco.
La piccola non appena vide Jake si allungò verso di lui.
Ma Bella non era intenzionata a cedere così velocemente.
Jacob,allora, continuò il suo racconto sperando di far cedere completamente
Bella.
-Gli ho detto anche che era meglio che accettasse la situazione, altrimenti voi
ve ne saresti andati in fretta. Ed era un peccato che non vedere Nessie, parchè
è una meraviglia-.
-Non ti aspettare un grazie, Jacob. Hai fatto tutto questo solo per te, senza
curarti di nessun'altro-, rimarcò Bella.
-Davvero Bella, mi dispiace. Non pensavo che ci saresti rimasta male. Ora le
cose tra noi sono diverse, ma tu rimarrai sempre la mia migliore amica e io ti
vorrò per sempre bene. Siamo di nuovo amici?-, chiese,come fanno i bambini.
Nonostante la nuova corazza fisica di Bella, il suo cuore si sciolse a quella
esternazione.E sorrise.
Jacob le tese una mano, per scusarsi.
Bella respirò a fondo, spostò Nessie sull'altro braccio e ricambiò il gesto,
aggiungendo:-Non è detto che ti perdoni, dipende tutto dall'esito della serata.
Se non ucciderò Charlie, ci penserò su-.
-Ma so per certo che stasera non farai del male a tuo padre, quindi mi dovrai
perdonare-, disse. Era chiaro che volesse avere l'ultima parola.
Bella alzò gli occhi al cielo, ma lasciò perdere e non replicò.
-Posso prendere Nessie, ora?-, chiese ancora.
-E' meglio di no, tiene occupate le mie mani che altrimenti ti strozzerebbero-,
disse mia moglie, ridacchiando.
E Jacob non insistette. Non aveva perso completamente il suo buon senso. Mi
avvicinai a Bella e la baciai sulla nuca. Era riuscita a gestire al meglio la
complicata situazione ed ero certo che, anche se costretta,sarebbe riuscita ad
affrontare al meglio anche la serata in compagnia di Charlie.