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Autore: Jordy Klein    02/04/2010    6 recensioni
Akane e Ranma fanno l'amore, lui scappa la mattina dopo senza nulla. Nessun Biglietto, nessuna parola, nulla. Akane lo cerca e decide di affrontarlo, e per una volta di dirgli tutto quello che non è mai riuscita a far uscire dalla sua bocca. "Permettimi di dirtelo.Ora mi Ascolterai."
Genere: Triste, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Akane Tendo, Ranma Saotome
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Busso

Busso.

Tre trilli veloci e scattanti e subito la tua voce, assonnata e impastata risponde.

-Apri.-

Non chiedi chi è,sento solo lo scatto del portone e le scale che mano a mano scavalco,

a lunghe falcate.

 

Entro in quella che credo sia casa tua, l'indirizzo l'ho fregato a Shampoo, il resto ora lo saprai.

Non ci vediamo da due settimane, da quando , dopo che abbiamo fatto l’amore,hai preso le tue valigie e hai comunicato di volerti trasferire in un piccolo appartamento per poter seguire meglio le lezioni del maestro Kukiri.

Cazzate, volevi solo fuggire da ciò che era accaduto.

Credevi di scansartela così? Credevi che quei baci, quella notte, si sarebbero dissolti nella mia mente?

Che ingenuo Ranma, che ingenuo.

 

Il parkè bronzeo ricopre il suolo e il casino che regna in questa stanza è pauroso:

cartoni di pizze a terra, sushi ovunque e vestiti sparsi qua e là.

-Akane?-

Ma bravo, allora il sonno non era così profondo.

 

-Siediti Ranma,e non fiatare,ora mi ascolti.-

-Ma.. Akane che ci fai qui?Sono le tre di notte..-

I miei occhi si fanno talmente gelidi che freni la tua lingua e liberi una parte di divano dall'inferno

che vi è riversato sopra, facendo spazio per me e per te.

Ma accanto a te non mi siedo mica, no, non lo farò.

Come hai potuto?

Mi hai baciata, mi hai toccato, mi hai amata e sei fuggito.

Come sempre.

No.

 

Impalata davanti ai tuoi occhi, spalancati e tremanti,comincio il monologo

che avrei dovuto rivolgerti molto, molto tempo fa.

 

-Bene. Permettimi di dirtelo.

Ora mi ascolterai,non ho più voglia di scherzare, ridere e giocare con stupidi baci, ora

per una volta, forse la prima della tua vita, mi capirai.

Non fiatare , non parlare, ascoltami. Punto.

Ho provato a comprendere ogni tuo gesto più recondito,ogni puntino lasciato in sospeso, ogni stupida parola da te pronunciata con leggerezza.

Ti ho sempre giustificato, ho perdonato i tuoi falsi addii e i tuoi abbracci vani, le labbra

serrate davanti ai miei gesti bruschi e gli occhi vacui nelle repentini litigate,

ho dato un senso ad ogni tuo atteggiamento bieco e irrisorio, e cosa ho ottenuto?

Cosa?Cosa ho ricavato da te Ranma? NULLA.

E' inutile che ora mi fissi, sconvolto, taci e per una volta prova a capirmi, non mi devi sentire, mi devi ASCOLTARE.

Col senno di poi, non so, non penso che riavrei il coraggio di credere in noi,in ciò che mi spingeva a cercarti, chiamarti quando partivi, volerti accanto contro ogni legge plausibile e contro ogni coerenza razionale,ho perfino ignorato i tuoi gesti ambigui con quelle troiette da quattro soldi. Tu non hai mai, mai, mai ricambiato.

Tentavo di convincermi che un giorno ci avresti creduto, avresti anche tu sognato un avvenire, un futuro dove la mia piccola mano fosse attorcigliata alla tua, ma era solo un'illusione.

Tu non sei mai stato quello che pensavo fossi: innocente, limpido.

Hai fatto si che mi crogiolassi negli attimi di dolcezza,così  da offuscare i restanti,

ma hai fatto male i tuoi calcoli, perchè i prosciutti volano via anche dall'occhio più annebbiato, il troppo dolore liquefà anche il più saldo ricordo, non lo sapevi?

Quante cattedrali ho innalzato per te?

Quante porte ho sprangato, finestre rotte e vetri fracassati per darti spazio? Per

darci spazio?

E tu? E tu cosa mi hai dato?

Rispondo io per te: nulla.

Solo e soltanto Nulla.

Sono venuta fin qui solo per dirti due parole, a conclusione del discordo che spero tu abbia compreso.

TI AMO.

Non chiedermi come ciò sia possibile, mi chiedo anche io con quale coraggio riesca ad amarti dopo

il male che mi hai impresso.

T'amavo quando speravo in noi, illusa ed iridescente, chiusa fra le mura della mia camera,sperando che da un momento all'altro saresti sbucato e mi avresti finalmente  resa felice.

T'amo adesso che ho scovato , scoperto e infine appreso la durezza della tua volontà.

T'amerò domani, quando probabilmente mi pentirò di ciò che ho appena fatto.

Ti chiedo scusa di una sola cosa, forse l'unica colpa che ho addosso in questa storia, se così la si può

denominare.

Di non avertelo detto prima, subito.

Bene, stai sereno, il dialogo a senso unico è finito.

Partirò domani, i biglietti li ho già in tasca e la valigia è in macchina.

Ho chiamato Ayume, la raggiungerò in Italia, mi ospiterà per i primi tempi e li potrò finalmente

liberarmi da quella casa, da mio padre e da ogni stupida costrizione che fin'ora non mi ha permesso

di guardare in faccia i miei sogni e capire davvero ciò che voglio fare nella mia vita.

Per quello che conta, Buona fortuna Ranma.

Spero che tu riesca in tutto ciò che vuoi, diventerai un ottimo maestro d'arti marziali,

avrai a fianco tutte le oche che desidererai e te la farai con ognuna di loro,

godendo fino a che le loro unghie non si saranno conficcate nella tua schiena.

Riderai, o si, Riderai ma questa volta senza di me.

Non  mi pento dell'altra notte.

Era la prima per me, lo sapevi bene, eppure non ti sei fatto scrupoli a partire l'indomani, a sparire

senza una parola, una frase , un gesto.

Chiaro segno del tuo disinteresse per me.

Buona vita,grazie per avermi fatto l'onore, per una volta, di capirmi.

T'amo, ma devo dirti addio, perchè col tempo riuscirò a farmi forza e ricominciare,

e se rimango qui, inchiodata alle tue insoddisfazioni e ai tuoi richiami falsi,

vivrò affogandomi di un amore fatuo , che nel tuo cuore non è mai scoppiato.

Addio.-

 

Mi volto e scappo.

Non voglio guardare mai più nel fondo dei tuoi pozzi grigi.

Sento il groppo alla gola, le lacrime bollenti scorrermi addosso e il respiro mozzato, ma non mi fermo.

Non posso, non devo farlo.

Il dolore è lancinante, ma è necessario.

Addio Amore Mio.

 

Mi dispiace devo andare via, questa volta l’ho promesso a me, perché ho voglia di un amore vero, senza te.

 

 

  
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