Stava seduta sul bordo della fontana, muovendo la mano pigramente dentro
l’acqua e dandosi dell’idiota. Era il suo momento e non sarebbe tornato mai
più. Probabilmente in quel momento lui era tornato da Lily e l’aveva mandata al
diavolo. E a ragione! Tra l’altro magari voleva dirle qualcosa di diverso da
quello che lei si era immaginata e, in quel caso, aveva fatto ulteriormente la
figura dell’idiota. In ogni caso, il punto fisso della situazione, l’unica cosa
certa, era che lei era un’idiota.
-Rose!-
Un’idiota visionaria. Dopo come si era comportata non poteva essere venuto
a cercarla…
-Prima di alzarti e andartene chissà dove un’altra volta, ti prego di
ascoltarmi. Mi merito che tu mi ascolti e, dopo tutto quello che è successo, mi
merito una risposta.-
E invece ancora una volta lui aveva agito in modo completamente opposto a
come lei si sarebbe aspettata. E ora era lì, davanti a lei, più deciso che mai.
-Non ci ho fatto mai caso, almeno all’inizio. Poi dopo averti conosciuta
meglio ho capito. Ho capito che sei tu. Tra tutte le persone che ho conosciuto
nella mia vita, non ce n’è stata una che mi abbia colpito nemmeno la metà di
quanto sia riuscita a farlo tu. E mi hai spinto a non stare sempre rannicchiato
dietro agli altri, mi hai spinto ad essere una persona migliore. E mi hai messo
paura, una paura che tu capisci benissimo, perché immagino che sia la stessa
che ti sto mettendo io in questo momento. E allora ti ho allontanato e ho fatto
uno sbaglio immenso. Sia perché mi sono negato quella che avrebbe potuto essere
la cosa più bella della mia vita, sia perché non ha funzionato. Ci sei sempre
tu, in ogni cosa, in ogni parola e gesto, continui a rimbalzare tra i miei
pensieri e le mie emozioni. E lo so che magari tu non provi la stessa cosa, ma
ti prego. TIPREGO. Non allontanarti da me. Non andartene, perché sento che se
te ne vai adesso, io potrei morire.-
Aveva ascoltato tutto il suo discorso, pronunciato peraltro quasi senza
respirare, ed ora lo fissava tra l’affascinata e l’incredula. Non riusciva a
pensare, figuriamoci a mettere insieme due parole.
Lui l’aveva sempre guardata negli occhi mentre parlava, ma ora fissava
l’acqua della fontana, timoroso di quello che lei avrebbe detto. Ma lei non
diceva e questo non faceva presagire niente di buono. Non sapeva cosa fare. Per
la prima volta in tutta la sua vita, Scorpius Malfoysi sentiva a disagio davanti ad una ragazza.
-Hai intenzione di rispondere qualcosa?-
-Non ho afferrato la domanda…-
-Hai ascoltato quello che ho detto?-
-Si!-
-E cosa ne pensi?-
-Non lo so…-
-Bene. Allora forse è meglio che me ne vada…Infondo me l’avevi detto che
non ti interessava quello che avevo da dirti…-
-Scorpius! Non te ne andare!-
-Perché?-
-Perché non so come dire, non cosa dire. Mi hai colto di sorpresa. Mi hai
detto le ultime cose che mi sarei aspettata di sentire dalla tua bocca!-
-E cosa vorresti dirmi?-
-Che dalla prima volta che ti ho visto, ti ricordi a casa di Albus?, mi sei piaciuto. Eri sdraiato sull’amaca in
giardino. Non lo avrei mai ammesso, nemmeno sotto tortura, ma mi piacevi
eccome. Ma tu sei sempre stato così…come sei. Ed io sono sempre stata
semplicemente io. E me ne sono fatta una ragione subito, non appena ho potuto
constatare che il tipo di ragazze con cui uscivi erano diametralmente opposte a
quello che ero e sono tuttora io. E così mi sono detta che l’amicizia era
meglio di niente. E poi ti sei allontanato senza preavviso e soprattutto senza
motivo. Ho pensato che ti fossi accorto che nel mio attaccamento a te c’era
qualcosa di anomalo e che tu non lo volessi. E l’ho accettato. Non so come ho
fatto a fare a meno di te…ho cercato di pensarti il meno possibile, di non
ricordare. Ma per quanto mi sforzassi tu sei sempre stato lì, o meglio, qui- e
si portò la mano sulla sinistra del petto. Prima di iniziare a parlare di nuovo
prese un respiro profondo, cercando accuratamente le parole.
-E poi c’è stata Lily. Lei è tutto quello che non sono e che vorrei essere.
E mi è sembrato normale che tu volessi stare con lei, doloroso, ma normale. E
adesso piombi qui e mi dici… quello che hai detto. E mi sembra strano. Assurdo.-
-Mi stai dicendo che non mi credi?-
-No. Sto dicendo che non ti capisco-
-Lo so che mi sono comportato da scemo…-
-No! Cioè, si, ma non intendo questo! Non capisco come tu possa essere qui
a dire queste cose a me, quando potresti avere qualunque altra ragazza.-
-Io non voglio una “qualunque altra ragazza”!-
Suo malgrado si ritrovò a sorridere di quell’affermazione.
-E se ti stessi sbagliando? Voglio dire, se domani ti accorgessi che hai
fatto un errore di valutazione?-
-Sono sicuro di quello che dico. E soprattutto di quello che sento.-
E il suo sguardo confermava le sue parole. Si avvicinò sempre di più a lei,
tanto che lei riusciva a distinguere le ombre più scure nei suoi occhi grigi.
-Ti fidi di me?-
Le soffiò queste parole sulle labbra. Lei si sentiva svenire. Il suo
cervello si era decisamente preso una vacanza e provava un senso di vuoto allo
stomaco.
-Si!-
Lo disse con un sussurro appena percettibile e non ci fu più bisogno di
parole. Scorpius aveva annullato la distanza che
c’era tra le loro labbra e ora la stava baciando.
Proprio in quel momento, sopra di loro, il cielo venne illuminato da una
cascata di fuochi d’artificio colorati. Era arrivata la mezzanotte e Rose era
più felice che mai. Quello che si fa a capodanno si fa per tutto l’anno, si sa,
e lei non poteva augurarsi niente di meglio.
Già sapeva che quello forse non sarebbe stato esattamente il capodanno più
bello della sua vita, ma sarebbe stato un capodanno che sicuramente avrebbe portato
per sempre nel cuore come uno dei giorni più felici.