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Autore: Beeble    04/04/2010    2 recensioni
1700. Due giovani. Due segreti. L'irruzione dell'Amore...e un pizzico di magia... Due cuori che si incontrano e si attraggono... non c'è ostacolo che tenga, non c'è vento che sradichi tutto... Una storia romantica, d'avventura e che spero vi possa trasmettere qualcosa...
Genere: Romantico, Avventura, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Cari lettori metto una piccola noticina qui...

ho appena scoperto un concorso per personaggi di storie originali di cui trovate i link qui sopra i capitoli... [( Vota questa storia per il concorso di EFP, 'Storia coi migliori personaggi originali/inventati' (entro il 30/04)].

Ho letto il regolamento e visto che esortare i propri lettori è lecito lo faccio... non si sa mai....

Ringrazio fin d’ora chi vorrà votare i miei personaggi perché crede che valga la pena e che abbiano qualcosa di particolare...!!

 

Angolino dell'autrice

Angolino dell'autrice

Con l'augurio di una Buona Pasqua a tutti coloro che leggono questa storia, l'hanno commentata, l'hanno messa fra le preferite o fra le seguite, vi lascio un luuuungo capitolo molto intenso a mio parere....

Per coloro che temevano di divenire diabetici (ringrazio ‘Silverwood’ per la terminologia) in questo capitolo cambieranno i toni...

Buona lettura e fatemi sapere cosa ne pensate...

P.S. Ho apportato una minuscola nota nel capitolo precedente per rendere chiaro a tutti chi è l’autore dell’ultimo pensiero...

 

 

XII – Incosciente

 

“...E sento un brivido attraversarmi la pelle...

fino all'anima...

Sento qualcosa dentro di me infrangersi...

andare in mille pezzi...

Qualcosa che sussulta ritmicamente...

e sento una lacrima sfuggirmi dagli occhi

e posarsi sulla neve....”

 

 

Nevica, nevica è meraviglioso!

C'è neve tutt'intorno a me e...

Sembra il paradiso questo stato di incoscienza...

Sento una sensazione di calore, come un abbraccio...

Non mi duole niente...

E intorno a me solo distese bianche... distese nevose...eccetto per un piccolo lago ghiacciato a qualche passo da me...

É il tempo che ho sempre preferito in assoluto nonostante soffrissi tanto il freddo e quella meraviglia candida rischiasse sempre di rovinare il lavoro di un'intera stagione se non di tutta la vita.

Poter viaggiare, raggiungere quelle terre su al nord di cui alcuni viandanti parlavano, era il mio sogno segreto.

Ed ora ero davvero in uno di quei posti...

Il mio cuore scalpitava.

Fisso il cielo di tutti i colori, albeggiante.

Il sole sta nascendo ed è tutto assolutamente... beh, da togliere il fiato...

I fiocchi di neve raggiungono il mio volto e mi sento felice come non mai...

Mano a mano che passano i minuti mi accorgo anche che intorno regna un silenzio che va oltre quello di una silenziosa notte di campagna.

È il suono della neve.

Il suono del sole.

Inizio a camminare sulla neve scalza senza sentire freddo, senza meta...

La mia estasi non sfuma...

Vedo spuntare il sole appena sopra una grande montagna...

Decido di sedermi e godermi tutto ciò...

I miei pensieri, quasi liberi, iniziano a farsi strada nel mio inconscio...

I primi che giungono sono pensieri di sogni...

Rivedo la lista scritta un giorno con Annie.

-        Viaggiare fino a raggiungere i paesi nordici

-        Riuscire a volare

-        Trovare il grande amore

-        Avere una casa tutta mia e poter lavorare delle terre tutte mie

-        Avere (naturalmente) una famiglia

 

Cerco di ricordare gli ultimi eventi che poco a poco tornano a galla...

Ricordo il rapimento...il risveglio nella cella...

Mi sforzo ancora...

Voi... il mercato... la pioggia... il freddo... la vostra voce... la vostra giacca...

Il mio cuore inizia a battere più rumorosamente...

Ripensando a tutto vedo come l'ironia della sorte o il progetto di Dio mi avesse condotto nel luogo dove la probabilità di realizzare tutto ciò era praticamente inesistente...

 

Poi sento un'idea iniziare a insinuarsi fra i miei pensieri...

Che strana cosa che io vi conosca ad una festa, io balli con voi e pochi giorni dopo io sia al vostro servizio....

Meno strana sarebbe se io vi avessi conosciuto ad una festa, io avessi ballato con voi e voi immaginando che io vi abbia riconosciuto date ordine di seguirmi e portarmi a castello...

Mai così chiaro ho sentito in me quell'emozione che chiamiamo rabbia...

Avete incaricato quegli uomini di catturarmi senza nemmeno pensare a cosa avrebbero potuto farmi?

 

Sento un ultimo ricordo cadermi addosso: le vostre braccia attorno a me... un abbraccio...

E sento un brivido attraversarmi la pelle... fino all'anima...

Sento qualcosa dentro di me infrangersi...andare in mille pezzi...

Qualcosa che sussulta ritmicamente... e sento una lacrima sfuggirmi dagli occhi e posarsi sulla neve.

“Come state?”

Mi volto di soprassalto.

Un uomo mi sta guardando...

 

“Me lo chiedete?” rispondo acida ancora un po' sconquassata dal cambiamento di ambiente.

Siamo in una stanza arredata spartanamente.

Mi guardate perplesso.

Falso.

“Dovrei ringraziarvi per avermi salvato da mani peggiori e non per avermi tolto la libertà immagino...” proseguo ardita.

Inizio a sentire il braccio un po' indolenzito.

É fasciato e tenuto dritto con una stecca di legno.

Mi sento impotente lì stesa su un letto di paglia con un braccio rotto, ancor più di quanto non lo sarei anche in condizioni normali.

“Potreste, sì” sbottate.

Si vede che cercate di trattenere le emozioni, anche se la cosa non vi riesce bene.

“Perdonatemi se quella sera ero al ballo e vi ho concesso di ballare con me...”

“Parlate piano...”. É forse un avvertimento il vostro?

“È questo il motivo per cui sono qui vero?” chiedo ironica.

Non so da quale parte di me stia uscendo questo coraggio.

Se voleste potreste mettermi alla forca anche subito.

Probabilmente ho la speranza che non lo facciate.

“Non capisco” mi guardate sospettoso.

La rabbia mi sale alla testa e sento il sangue pulsarmi sulle tempie.

Mi alzo in piedi per darmi un po' di dignità.

“Vi avevo riconosciuto a quella festa a cui di certo non avevate il permesso di partecipare così mi avete fatto seguire e catturare per evitare qualsiasi malinteso...”

Mi guardate con tanto d'occhi, poi scuotete il capo.

“Questo non è vero” rispondete.

Apparite calmo, sicuro di voi!

“Pensavo foste diverso da vostro padre, ma mi sbagliavo” ...probabilmente per ciò che stavo dicendo quel pomeriggio avrei potuto essere impiccata almeno un paio di volte.

“Lo sono” scandisce arrossendo di indignazione.

“Allora liberatemi” replico.

“Non posso”

“Risposta scontata”.

 

“Fuori da ogni porta...” dite indicando le tre uscite “...ci sono almeno due guardie senza contare che al cancello di ingresso ce ne sono una decina. Probabilmente se vi volessi morta o ai lavori forzati il modo migliore sarebbe quello di dirvi di uscire da una porta di queste correndo...” sembrate serio ora... anche se non avete ancora ammesso le vostre colpe.

Cerco freneticamente qualcosa, qualsiasi cosa.... “Datemi una possibilità: combattiamo di spada... e giurerete sul vostro onore che se vincerò mi farete uscire da qui...”

Avevo sentito parlare in paese e a casa di Annie che nessun uomo per bene non avrebbe mantenuto una parola data sul suo onore...

“Oltre al fatto che avete un braccio rotto, non sapete combattere di spada...” ridete.

Ridete di me!

“Lo dite voi” ribatto con tono sicuro.

Sospirate.

“Allora?” insisto.

“Restate qui e continuate la vostra 'malattia'... verrò a tirarvi fuori appena avrò organizzato un buon piano...”

Uscite dalla stanza senza dire altro...

Bugie, tutte bugie... e voi siete un bugiardo.

 

Farò a modo mio dunque.

 

Il terrore, l'ansia, il cuore martellante rallenta anche i miei ragionamenti.

Penso... penso...

L'incendio è una scusa perfetta.

Ma come renderlo credibile.

C'è della paglia nei materassi ma come procurare il fuoco, qui non ci sono pietre come quelle che usiamo a casa...

Magari chiamare le guardie per un qualsiasi motivo e poi nascondermi dietro la porta...

No...

Chiedere di uscire perché stavo male sarebbe stato da pazzi.

Il dottore forse tiene qualche strumento tagliente...

Piano apro le porte di legno dell'armadietto.

Fasciature.

Stecche di legno.

Liquidi di vari colori e consistenze.

Erbe.

L'ortica in polvere.

Aprirò la porta e ne lancerò una manciata sul viso delle guardie.

Spero faccia lo stesso effetto delle foglie della pianta.

E se non lo farà sarà comunque polvere negli occhi.

 

Il mio cuore batte forte.

Scelgo la porta che da sull'esterno, ci sono di certo più possibilità di fuggire.

Afferro forte il pomello in ottone.

Freddo.

Nel pugno serrato tengo la polvere.

Tutta quella che sono riuscita a mettere.

Tutto sembra rallentare e allo stesso tempo andare più veloce.

Fulminea apro la porta e appena le due guardie si affacciano getto loro la polvere addosso.

Scatto verso la cancellata.

Ma è solo un pensiero non giungo all'azione.

Sono a terra.

Grido.

Un lungo grido di dolore.

Il peso di un uomo è sopra il mio.

Ho la faccia a terra, la guancia premuta sul terriccio ancora bagnato.

Il dolore al braccio è lancinante, quasi insopportabile.

Eppure non riesco a curarmi di nulla se non di una pistola che vedo appena premuta sulla mia tempia.

Chiudo gli occhi mentre le lacrime di dolore scendono traditrici sulle mie gote.

Traditrici come voi.

Le guardie fuori dalla porta erano tre evidentemente.

“Non muoverti” mi intima l'uomo “...non intendo ucciderti”.

Riesco a trarre un respiro quasi normale per il sollievo.

Già la vita ora come ora è una gran cosa.

Mi stringe delle manette sui polsi mentre le lacrime per il dolore scendono copiose

Devo essere uno spettacolo pietoso.

“Alzati” dice.

Ha ancora la pistola in mano.

Sono convinta che le armi da fuoco siano sleali.

La spada permette molta più onestà lealtà nei combattimenti.

Mi conduce per il palazzo.

Prego solo Dio che non siate voi, 'principe Sebastian', penso con disprezzo.

Non reggerei ancora l'umiliazione.

Sì, anche io, la forte Marie ora ha paura di crollare.

Giungiamo davanti ad una porta sorvegliata da 5 uomini...

La guardia che mi ha bloccata parla sottovoce nell'orecchio di un'altra.

Quest'altra entra nella stanza.

Intravedo una persona.

Ora non so se è necessario che io inizi a piangere anche per la mia sorte.

In quella stanza quasi sicuramente c'è Sua Altezza Reale.

Abbasso lo sguardo.

La guardia esce e da una breve risposta alla guardia che mi trattiene.

Vengo condotta giù per delle scale di pietra...

Non posso non parlare “Sarà così orribile la morte che mi aspetta?”

La guardia sta in silenzio.

Il terrore allo stato puro mi blocca quasi le gambe che sembrano divenire liquide...

La mente fatica a pensare il respiro ha perso qualsiasi ritmo...

Vedo d'un tratto voi uscire da un corridoio laterale sinistro.

Sebastian!” grido.

Non so perché lo faccio ma è istintivo.

Accanto a voi c'è un uomo che mi sembra di aver già visto.

Sebastian! Vi prego non posso morire ora!!” riprovo supplicando.

 

Poi finalmente dite qualcosa.

Anzi lo gridate: “No, padre, no!! Non potete farlo”.

Vedo il re a cui vi siete rivolto dall'altra parte del corridoio, a destra.

Lo fissa con uno sguardo di rimprovero.

Uno sguardo autoritario.

“Salvatemi!” grido di nuovo mentre la guardia ormai mi sta trascinando verso una cella ed io piango senza ritegno, singhiozzo.

Il suo sguardo cerca di evitarmi.

Ora capisco tutto.

Ricordo la visione.

Ma di chi era il punto di vista della visione... così centrale rispetto ai due opposti dove si erano fermati il principe ed il re.

Volto un attimo il capo.

Rebecca.

Anche lei in questo inferno.

 

La disperazione è troppa.

Mi accascio nella cella dove quell'uomo mi ha spinta, con la mente svuotata.

 

 

 

Ringraziamenti:

 

Ringrazio Taylor Swift per la sua meravigliosa musica che è in grado di ispirarmi all'infinito.

Ringrazio James Blunt che con le sue melodie particolari sa suscitare dei sentimenti unici.

Ringrazio Ludovico Einaudi per essere un pianista fantastico che compone emozioni.

 

Ai lettori di EFP

Grazie a Hibernia... l’attrattiva che lo spinge verso di lei non è solamente ‘amore’ o comunque attrattiva di un uomo verso una donna, ma molto di più, che di certo ha a che fare con quel mondo ‘magico’ che li coinvolge entrambi.

Grazie a Giulia91... grazie mille per i tuoi complimenti...

Come vedi anche ora c’è uno sbocco cruciale, ma non temere troppo...

Grazie per i consigli, infine ho deciso, come scritto sopra, di aggiungere una nota per introdurre quella ‘parentesi’ del padre...

Grazie a Syam Twins... che felice sono stata trovando anche la tua recensione...

Intendevo ringraziarti personalmente contattandoti, poi non sono riuscita, quindi GRAZIE MILLE!!

Complimenti per aver letto tutto in una sera... =)

 

Ai lettori non in EFP

Grazie a Laura che con così tanto entusiasmo mi ha detto che scrivo come una scrittrice... vera!!

Grazie per l'infusione di coraggio.

Grazie a Giada che ha da poco iniziato a leggere questa storia.

Grazie a Iris che silenziosamente legge.

Grazie a Debra che mi minaccia dopo ogni capitolo di impedirmi di andare all'Università per finire questa storia...

Grazie a Erika che legge questa storia che a quanto pare nel suo caso funziona da tachipirina...

Grazie a Annamaria che legge e mi fa troppi complimenti.

 

  
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