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Autore: faithandmisery    05/04/2010    1 recensioni
Io sono Heather.
Non amo parlare, tanto meno non amo parlare di me, trovo che sia una cosa completamente inutile, visto poi gli argomenti che piacciono alla gente.[...]
Genere: Romantico, Mistero, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Heather_Cap. 7
Nuova vita


Sono già passati dei mesi da quando mi sono trasferita qui, nelle Marche. Vivo in un paesino non troppo abitato, e il mio nome ora è Naomi Sparkle.
Sono stata presa come supplente di lingua inglese in una scuola media...
Guadagno piuttosto bene, e credo che mi daranno la cattedra, visto che l'altra insegnante, per quello che ho visto, non ha insegnato un bel niente ai ragazzi.
All'inizio non mi rispettavano, poiché ho compiuto da poco i diciotto anni, ma poi si sono ricreduti.
Io non amo essere derisa, per niente.


Sto tornando nel mio appartamento, ma due uomini vestiti in nero, davanti alla porta, mi bloccano l'entrata, quindi chiedo loro gentilmente di spostarsi.
Uno di loro mi prende il polso sinistro, l'altro quello destro.
Stringono, e forte. Mi fanno anche male.
Non posso sopportare più di così.
Mi abbasso, e li porto giù con me, mentre faccio loro uno sgambetto, portandoli a terra.
Quando sto per dare un colpo alla testa con un calcio ad uno di loro, l'altro mormora -Ha passato l'esame.
Esame? Che esame?
Di che parlano?
Li lascio e li guardo con aria interrogativa.
-Seguici.
Quello di sinistra, mentre si alza, mi propone una sigaretta.
-Non fumo, grazie.
Io odio il fumo.
Iniziano a camminare, e mi portano in una limousine nera.


Dai vetri oscurati vedo un edificio, molto alto, siamo in un'altra città.
Scendiamo, e mi portano all'ultimo piano.
-Il capo ti vuole vedere.
Non ci ho ancora capito niente, ma mi dirigo verso la stanza di fronte a me, e vi entro, mentre quei due si mettono di guardia nella porta.
-Lei chi è?
Domando io, mentre un ragazzo, a cui io darei la mia età, si alza dalla sua postazione alla scrivania e mi viene incontro.
-Heather. Tu non mi riconosci, vero?
Mi chiede, con aria un po' amareggiata.
-Dovrei?
-No.
-Come conosce il mio nome?
-Dammi del tu. Sei nata il tredici gennaio di diciotto anni fa, e sei stata trovata davanti all'orfanotrofio, con la data del tuo compleanno e il nome "Heather" in un bigliettino.
La parte del bigliettino non la conoscevo.
-Come lo sai?
-Per ora non te lo voglio dire. Veniamo al dunque, tu hai un QI sopra la norma, hai una forza strabiliante, e sei professionale.
-Non ho un QI sopra la norma. Non ho una forza strabiliante. Ma sì, sono professionale.
-Oh sì, tu hai un QI sopra la norma, e una forza fuori dal comune, te lo posso assicurare.
-Come fai a saperlo?
-Non te lo dico. Non adesso. Comunque se vuoi puoi fare dei test.


-Avevo ragione.- mormora il ragazzo, mentre legge un rapporto sui miei test.
Inarco un sopracciglio.
-Hai un QI pari a duecento, e una forza fuori dalla norma, nonché hai abbattuto venti dei miei migliori uomini.
Beh, ma Francisco mi batteva. Francisco... Ripensando a lui, mi scende una lacrima, che però camuffo con la manica della giacca, cercando di toglierla.
-Perché piangi?
-Non ti interessa. E non sto piangendo.
-Anche orgogliosa...
Mi da sui nervi.
Mi consegna un foglio.
-Devi fare esattamente ciò che c'è scritto qui. Se la missione andrà bene, allora riceverai dei soldi come ricompensa.
Lo leggo: c'è scritto, in poche parole, che devo infiltrarmi in un'azienda che vende alimentari, e scoprire se il presidente fa lavoro sporco.
-Dimmi almeno per chi sto lavorando.
-Lavori per Daniel, il presidente dell'associazione anti-crimine A.A.C.
Mi giro, per andarmene.
-Quest'associazione è assolutamente segreta. Se non mantieni il segreto, passerai guai.


Tre mesi, mi sono infiltrata, e ho scoperto che il capo sfruttava delle persone clandestine per aumentare la produttività dell'azienda. Adesso quel tizio è nelle prigioni dell'A.A.C.
Mi hanno pagata 10'000 euro.
La mia carriera di insegnante procede bene, e come avevo calcolato, mi hanno dato la cattedra.
E' più semplice del previsto.
Qualche missione, ogni tanto, e il ricavato mi basta per fare una vita agiata, ma ovviamente sto attenta ad usare i soldi, a qualcuno potrebbero venire sospetti.
Riordinando la casa, perché ora me ne sono comprata una, in una collina, nella periferia del paese, mi capita di prendere la PSP che tempo fa mi aveva regalato Francisco...
Ogni giorno penso a lui, e soffro... Mi manca, e se lo rivedessi ora non so come reagirei, potrei anche saltargli addosso, non me ne importerebbe niente dell'orgoglio tanto...
Ogni volta che lo penso almeno una lacrima scende pestifera dai miei occhi.
Una perché vorrei ancora stare a Londra, con lui, con Tony, nell'orfanotrofio...
Una perché so che questo non sarà mai possibile...
Sotto la mia maschera di indifferenza si nasconde una tristezza inconsolabile, e rabbia, voglia di vendetta.
Io volevo bene a Tony, lui era come un fratello, e prima o poi, troverò quel Black Dragon, e lo distruggerò, che sia una cosa, o un essere vivente.


Una anno, e ho diciannove anni, continuo ad avere una doppia vita.
Non sono riuscita contattare Francisco, perché se lo facessi verrei subito rintracciata, e potrebbero minacciarmi prendendolo in ostaggio. Non posso rischiare di perderlo.
Non lui. Non voglio perdere anche lui.
E comunque adesso mi avrà sicuramente dimenticata.
A volte penso di essere... I-Innamorata... Di lui... Forse... Probabilmente... Sicuramente... E' un dato di fatto...
Va beh, comunque non posso pensare a lui, ora come ora.
Sono le 20.00 e devo andare alla sede dell'A.A.C.
Un'altra missione.
La leggo.
Non poteva capitare nulla di più bello: devo eliminare Jack White, soprannominato "Black Dragon", il capo di un'associazione segreta di criminali.
Posso avere la mia vendetta.
Indosso la mia tuta nera, con la maschera, ognuno dei componenti dell'A.A.C. ne possiede una.


Questo weeck-end di agosto ho deciso di trascorrerlo per eseguire la mia missione, ho portato tre uomini con me.
Siamo in Turchia, e Black Dragon, oltre ad essere un criminale, sfrutta delle povere ragazze, e le fa fare il lavoro di prostitute, prendendo il loro ricavato, e dando loro l'1% di esso.
Entriamo nella grande villa, dobbiamo uccidere soltanto lui, poiché la società cadrà con la sua morte.
Non vado molto fiera del mio lavoro, credo che non sia giusto decidere del Destino di una persona, ma il desiderio di vendicarmi è più forte di ogni mio principio.
Un gatto attraversa il giardino, e subito viene attivato un allarme, e dei laser inseguono l'animale.
Per fortuna si è salvato, mi piacciono i gatti.
-Luca, fermo!- lo prendo per la giacca, prima che entri nell'area controllata dall'allarme.
-Ho notato che chiunque entri in quest'area viene identificato con degli allarmi, e dei laser lo colpiscono, a meno che, non riesca ad uscire molto velocemente da quest'aera.
Continuo io, mentre lui inghiottisce sonoramente, gli ho salvato la vita.
-Marco, dammi gli occhiali infrarossi.
Lui esegue, mentre io esamino la situazione: nella casa ci sono allarmi del genere, ma credo che non siano a laser, non converrebbe, credo che siano normali con suono. Anche il padrone di casa altrimenti ci potrebbe finire arrosto.
Ci dev'essere un congegno che rende attivi gli allarmi esterni, quindi controllo tutta la proprietà.
Trovata. 
Poco furbo, questo Jack. Io la metterei in camera mia, personalmente.
Ora devo solo trovare il modo di farlo uscire fuori e di far sembrare la sua morte naturale, o almeno incidentale.
Per farlo uscire di casa non c'è problema, basta far suonare l'allarme della sua auto, sono sicura che uscirà per controllare che succede.
Per far sembrare la sua morte naturale, questo sarà più difficile.
Anzi no.
Ho trovato.
-Nicola, tu sei un esperto in tecnologie, no?
-S-Sì, Naomi.
-Bene. Vedi quella "scatola" lì? Bene, quella è il congegno che fa funzionare l'allarme esterno. Manomettila in modo che non possa essere disattivata.
-Ok.
Dopo che l'ha fatto torna da noi.
-Luca, vedi quell'auto rossa davanti al cancello principale?
-Sì.
-Dalle un colpo, senza armi mi raccomando, e fai suonare l'allarme. In questo modo nessuno si accorgerà che il suono è stato provocato volontariamente.
Lui è andato, e ha fatto quello che gli ho chiesto.
Jack è uscito di casa, ha disattivato l'allarme esterno (secondo lui), e ha disattivato quello della sua auto, visto che si è accorto che era tutto normale.
Non si è accorto però, che il laser l'ha puntato sulla testa. Pochi secondi, e lui è stato abbattuto.
-Troppo prevedibile.
Ghigno io, mentre ricevo sguardi esterrefatti.
-Nicola, potresti rimettere a posto l'allarme?
Continuo, e lui titubante va, e lo rimette a posto.
Come primo omicidio, non è andato tanto male.
Come vendetta, è stata perfetta.
Ma non voglio più ricevere missioni del genere.


-Lavoro perfetto, Naomi.- dice Daniel, mentre mi fa leggere il titolo della prima pagina del giornale.
«Uomo d'affari ucciso dal proprio allarme»
-Bene. Ma non accetterò più missioni del genere. Non m'importa quanto mi pagate.- non mi piace uccidere, anche se per questo ingaggio ho ricevuto mezzo milione di euro.
-E perché hai accettato, questa volta?
-Lo sai. Pura e semplice vendetta. E ora me ne vado a casa, se permetti.


Qualche mese dopo, mi infiltro nello studio di Daniel, ha troppi segreti che voglio scoprire.
Guardo nei suoi documenti.
«Nome: Daniel
Cognome: Tiger
Origine: Inghilterra
Data di nascita: 13/01
Età: 19 anni
Parenti: Heather Tiger (sorella gemella), ignoti»
E questo mi basta per farmi rabbrividire.
Troppe coincidenze, stessa data di nascita, parenti ignoti, sorella gemella dal mio stesso nome...
-Brava, hai scoperto tutto.
Questa volta mi ha beccata, infatti, Daniel è entrato, accendendo le luci.
-Perché non mi hai detto che sono tua sorella?
Gli dico con rabbia.
-Per lo stesso motivo per cui tu sei venuta qui. E per lo stesso motivo per cui Tony si è sacrificato.
-Io mi so difendere benissimo, lo sai.
-Non rimani sveglia ventiquattro ore su ventiquattro. Anche tu hai i tuoi punti deboli. Questa notizia non deve uscire da questa stanza.
Io annuisco, e lo abbraccio, e forte.
Ho un fratello, e anche se è un "mezzo" criminale, sono contenta di averlo trovato alla fine.
-Sei uno stronzo.- gli dico sottovoce.
-Lo so...- risponde, mentre mi accarezza i capelli.
Ora che ci penso, abbiamo gli stessi occhi, lo stesso colore dei capelli, la stessa forma delle labbra, la stessa corporatura,...
Forse anche lo stesso QI, visto che lui è il presidente di un'associazione così importante, e segreta allo stesso tempo.
Direi... Di essere... Felice e triste, se lo si può essere in questo mondo.

Continua...

Ok, ecco il penultimo capitolo...
E' una schifezza, ma almeno non sono in ritardo come al solito xD La notizia più strabiliante del millennio!

*sarawinky, grazie per la recensione =), ok, comunque, beh, ho rimandato l'ultimo capitolo, ho voluto seguire (almeno un po') il tuo consiglio, anche se non credo sia quello che intendevi tu, perché io sono scema e non mi riesce mai niente U.U Basta vedere come scrivo xD
Spero comunque che sia di tuo gradimento anche questo capitolo, e spero mi farai sapere come ti sembra...
Comunque non devi ringraziare, anzi direi che dovrei essere io a dover ringraziare te, visto che ogni volta mi fai sapere la tua opinione =)
Per me è molto importante xD
Ne approfitto anche per dirti BUONA PASQUA!!! ... Anche se era ieri =.="
Sempre che tu sia cattolica, altrimenti non servono a niente gli auguri ù.ù

Grazie anche a tutti quelli che mi stanno seguendo anche se non mi dicono se la fic piace o dovrei migliorarla, e vi faccio tantissimi auguri di BUONA PASQUA!!! Anche a voi =), anche se era ieri U.U

&ry
  
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