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Autore: Summerbest    05/04/2010    1 recensioni
La città non sempre è un posto tranquillo, infatti pullula di vampiri, streghe e altri esseri soprannaturali. Di conseguenza noi umani dovremmo difenderci, giusto? E se per una volta la risposta a questa domanda non fosse “si”?
In questa fanfic intendo narrare dalla parte dei “cattivi”, perché anche loro reagiranno in qualche modo agli attacchi, giusto?
Per farla breve, ho intenzione di presentare alcuni “cattivi” ed alcuni “umani” che in seguito... beh se volete scoprirlo dovete leggerlo^^
PS: se leggendo questa trama avete giudicato male la storia, vi prego di darle un’altra possibilità leggendola, please^^
Genere: Dark, Azione, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Salve! Questa volta aggiorno prima, le vacanze mi hanno dato tempo per scrivere^^

Per trullitrulli: sisi, tranquilla è solo una piccola parte di quello che è diventato.. Ma per sapere di più dovrai attendere ancora un pochino^^

Buona lettura =)

XOSummerbestXO


The Beginning






"Incontrami dopo il buio di nuovo e ti sosterrò,
Sono niente di più di quanto tu vedi lì,
E forse stanotte, voleremo così lontano,
Saremo persi prima dell’alba."



[da “Before The Dawn” degli Evanescence]
* * * *

Sands era comodamente seduto su di una poltrona, con i piedi poggiati sul tavolo accanto a lui. Sorrideva sghembo, conscio di averlo ormai in pugno.
<< hai capito cosa dovrai fare? >>
Dylan, seduto davanti a lui, annuì.
fin troppo facile
Pensò Sands, curandosi più delle sue scarpe che dell’ospite presente a pochi passi di distanza da lui.
<< adesso sei dalla mia parte? >>
Dylan annuì nuovamente, aggiungendo questa volta anche un esaltato sorriso. In parte sapeva che il suo comportamento era stupido, eppure continuava a seguire gli ordini di quello che di certo non era il massimo della moralità.
<< torniamo su, sento che ben presto ci sarà da divertirsi >>
Esclamò Sands, togliendo i piedi dal mobile e rimettendoli a terra. Si alzò stiracchiandosi, seguito a ruota da Dylan, che ormai plagiava i suoi gesti quasi come un burattino.
questa volta ho compiuto davvero un ottimo lavoro con la persuasione
Valutò compiaciuto.
I due erano in una stanzetta priva di un particolare arredamento, con un maleodorante odore nell’aria. Il motivo di quell’odore era il cadavere che giaceva nell’angolo, un corpo privo di vita di cui Sands non sembrava minimamente preoccuparsene. Quel cadavere era della creatura dei boschi, ma questo Dylan non lo poteva sapere poiché non aveva avuto occasione di fare la sua conoscenza. Il mutaforma pensò semplicemente di esser stato fortunato ad essere reclutato al servizio di Sands invece che fare quella triste fine.
I due, entrambi in piedi in mezzo alla stanza, si diressero all’esterno, precisamente verso il piano superiore.
è giunta l’ora di fare una visitina ad Ayrus
Salirono le scale, seguiti da alcune creature di Sands. Alcune restarono a sorvegliare i sotterranei ed altre a cercare Joshua.



* * * *



<< tutto okay? >>
Domandò Billie a Joshua. I tre avevano trovato una porta che li riconduceva verso le stanze del castello, ed ora proseguivano lungo il corridoio. Nonostante la ragazza avesse paura e molteplici sospetti sull’uomo accanto a lei, si sentiva costretta ad essere gentile con lui, e ciò implicava anche preoccuparsi per la sua salute.
<< si, tutto okay… non mi sono ancora presentato! Io sono Joshua Collins >>
Esordì, porgendole la mano. Billie la strinse per pochissimi secondi, ritraendola poi imbarazzata. Involontariamente stava per percepire tutto quello che provava Joshua e, trattandosi di sentimenti personali, si sentiva sempre a disagio a vagare tra di essi. Quindi optò per un brevissimo contatto, sperando di passare per una ragazza semplicemente timida e non una sensitiva in difficoltà.
<< Billie Goodwin >>
Mormorò la ragazza. Joshua si bloccò di colpo, collegando subito quel cognome al suo amico.
Mike aveva una figlia, era divorziato e si era risposato con un’altra donna, andando a vivere con lei, ma la figlia era rimasta con l’ex moglie
Riportò alla mente i fatti di vita privata che l’amico gli aveva raccontato tempo fa.
<< Goodwin… come Mike Goodwin? >>
Domandò, senza mezzi termini. Billie rimase spiazzata, annuendo dopo qualche istante di esitazione.
<< Mike è mio padre… come fai a conoscerlo? >>
Joshua decise di non dirle in quel momento della morte del padre, limitandosi a spiegarle del rapporto che aveva con lui. La notizia era tra le più delicate da dare, e quella non era decisamente la situazione adatta.
<< sono un suo collega ed anche un suo amico >>
Billie ne rimase sorpresa, sentendo però di aver dimezzato i sospetti nei suoi confronti. I due si lasciano sormontare dal silenzio, mentre Joshua decise di controllare d’ora in poi la ragazza e proteggerla, era in debito con Mike, lo era sempre stato.
<< venite! Sono tutti riuniti in salotto! >>
Urlò Liam, che li aveva preceduti ed ora era tornato per avvertirli. Il ragazzo prese per mano Billie, trascinandola verso la sala gremita di gente. Joshua li seguì, ritrovandosi ben presto circondato anche lui dal vociare di mille persone, alcuni all’apparenza umani ed altri sicuramente non come lui.
devo difendere i ragazzi da questi esseri

Ayrus era in piedi in mezzo alla gente. Cercava di placare il chiacchiericcio persistente, fallendo. Alla fine decise di salire sul tavolino accanto a lui, per rendersi visibile a tutti e far tuonare la sua voce nella stanza.
<< silenzio! Ascoltate! >>
Urlò, riuscendo a portare il silenzio attorno a lui.
<< gli umani ormai sono a pochi passi da noi, ricordate: dovete limitarvi ad ucciderli per difendervi, non iniziamo un’epica guerra contro l’intera razza umana >>
Il popolo si divise in tre parti: alcuni che annuivano, altri che non sembrano poi tanto d’accordo ed altri ancora che erano pure delusi.
Tra quelli una piccola quarta parte formata da una sola persona si distingueva fra la massa: il terrore. A quella categoria faceva parte solo Joshua, che cercava disperatamente i ragazzi (persi di vista tra la folla) ed un modo per salvarsi.
La porta alle loro spalle si aprì, lasciando uscire Sands, accompagnato da una cerchia di strane creature e Dylan al fianco.
<< S-sands? Dovresti essere morto! >>
Balbettò Ayrus, restando attonito alla vista di quell’uomo particolare. Sands sorrise, e quando stava per aprire bocca venne preceduto da un’altra voce:
<< invece è ancora vivo >>
La voce che lo precedette era quella di Vanille, che fece capolino da un angolo, accostandosi subito a Sands.
Ayrus inorridì, capendo di esser davanti ad un chiaro ammutinamento, che ben prestò porto la folla a dividersi in due.
Non fecero in tempo a dirsi altro che un assordante rumore avvertì l’ingresso degli umani nell’edificio.
ed ora è guerra


   
 
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