La mattina
seguente Asuka non trovò nessuno in casa
Non che dovesse stupirsene, dato che, per vari motivi,
tutti dovevano
essere fuori, lo sapeva bene, ma almeno Shinji sarebbe dovuto rimanere Lo trovò in
camera da letto, che
rabbrividiva La
ragazza si preoccupò:
“Shinji, cos’hai?”
Shinji:
“Asuka aiutami, ho la febbre alta”
La ragazza
gli toccò la fronte, ma la trovò freschissima
Asuka:
“Mi
prendi in giro?” Avrebbe voluto dargli uno schiaffo, ma
Shinji gli spiegò: “E’
un idea del dottor Sigmund ha
notato che
ho la febbre, dato che una parte di me non riesce ancora a vederti
serenamente
e ha ancora paura che torni a maltrattarmi”
Asuka:
“Ma
sai che questo non è possibile”
Shinji:
“Si,
spiegalo al mio subconscio Così mi ha consigliato di
liberarmi, di aprirmi con
te, di dare sfogo al mio dolore Dato che non c’è
nessuno oggi mi sembra il
giorno giusto, per cui immagina che io stia male
e prenditi cura di me”
La teutonica
acconsentì e, con molta dolcezza, lo accudì come
se avesse davvero 39 di febbre
Shinji:
“Mi
canti quella ninna nanna in tedesco? Era così
dolce”
La ragazza
lo esaudì e lui si addormentò. All’ora
di pranzo asuka gli portò del riso in
bianco che era pure commestibile
Shinji:
“Sai
Asuka, anche se so che è impossibile che accada, ho appunto
paura che tu
finisca col tornare quella di un tempo”
Asuka:
“E’
impossibile, ma in fondo, con tutti i tradimenti subiti, hai ragione di
preoccuparti, è normale che tu tema di fidarti degli
altri”
Shinji:
“Vorrei essere come te che sei cambiata tanto”
Asuka gli
appoggiò la testa sul petto e disse: “Se sono
cambiata lo devo a te”
Shinji:
“Ma
anche a Becky, per quel che mi ha detto”
Asuka:
“Sai
che non ci avevo pensato? Ero così presa
apensare a te che non ho mai considerato il ruolo di
nostra sorella”
Shinji:
“Già
e vorrei aver avuto un padre come il tuo, comprensivo e che non ha
fatto
obiezioni alla tua richiesta di adozione”
Asuka:
“In
effetti non mi sarei aspettata neanch’io che agisse in
maniera cos’
collaborativa e nemmeno ora so il perché”
Shinji:
“Forse perché non era poi così
cattivo”
Asuka:
“Chissà”
I due
passarono il resto della giornata a parlare e a dormire abbracciati A
sera
Asuka preparò la cena e disse: “Sai
seguirò il tuo esempio e farò una cosa”
Shinji:
“E
io seguirò il tuo e ne farò un’altra
intanto… “
Asuka temeva chissà cosa, invece shinji si
limitò ad afferrare Triki e,
strettala, disse: “E’ un amore, non avreste potuto
farmi regalo più bello”
Asuka:
“Il
merito è soprattutto di Becky, ma sono contenta, anzi
felicissima che tu abbia
un’amica così
saii peluche sono
importanti, noi amiamo i nostri e anche zia Maya ama tanto il suo
ally”
Shinji
guardò fisso nei profondi occhi castani, di vetro e Triki
rispose: “Si padrone,
io ti amo tanto e anche Maya e Ally si amano”
Quella notte
Ritsuko dormì da sola, dato che Toskiki era di turno Che
ironia, pensava, avevo
fatto così l’abitudine a dormire da sola e ora,
così in fretta, mi sono
abituata a dormire con Toskiki che mi basta una notte per sentirmi
sola” Come
d’abitudine mosse la mano per cercarlo e, inaspettatamente,
toccò qualcosa di
morbido e di inaspettatamente grande
Leggermente spaventata, la dottoressa alzò la
coperta e vide una grossa
gatta soriana che se la dormiva della grossa Sulla fronte aveva due
cerotti,
appoggiati leggermente e, non appena Ritsuko li tolse, la micia
iniziò a
parlare: “Ciao ritsuko, sono Luna e d’ora in poi
sarò la tua gatta personale Se
poi non mi vorrai, potrai sempre assegnarmi al piccolino”
Ritsuko
sorrise: “Ciao Luna, come sei morbida, dai fatti
stringere” La
strinse a lungo la bella palla di pelo,
poi disse: “Chi c’è la sotto?” rei uscì
da sotto il letto urlando: “Sorpresa”
Rei:
“Sai
mamma, dato che tutte abbiamo un amico, mi sembrava giusto che
l’avessi anche
tu Se non ti piace dallo al fratellino”
Ritsuko:
“L’idea è buona e devo dire che mi hai
fatto felice, dai, vieni qua”
e strinse a sé la figlia
Rei:
“abbiamo fatto una colletta tutti noi children su proposta di
Shinji, ma io ho
messo il mio cuore Vorrei che ti ricordasse il mio affetto per te:
eravamo due
estranee ma ora ti amo tantissimo, morirei per te, non certo per il
comandante
Sento che mi esploderebbe il cuore se non ti dicessi quanto ti voglio
bene,
quanto ti adoro”
Ritsuko
guardò la figlia commossa, ma anche un po’
perplessa: “Non capisco tesoro –
disse dolcemente – pensavo che il nostro rapporto fosse
chiaro ormai”
Rei:
“Si, ma
è che ho capito molte cose, in particolare che ti volevo
bene più che mai e
avevo un gran bisogno di dirtelo Così, quando gli altri
hanno avuto l’idea del
gatto, mi sono accodata”
Ritsuko
strinse figlia e gatta: “Sai, anche per me è
andata così, solo che non sapevo
come dirtelo anch’io morirei per te Rei, dai, dormi un
po’”
La fata
turchina sapeva che quando sua madre diceva così significava
coccole in arrivo
e in effetti le due si coccolarono a lungo, con profondo affetto Poi
aiutò la
madrea lavarsi, a vestirsi e l’accompagnò a fare
colazione
Ritsuko:
“Rei, metti davanti a Luna una bella tazza di latte, penso
che abbia fame”
Rei
eseguì e
Luna rispose: “Grazie, come è buono”
Rei
insistette per sparecchiare, poi aggiunse: “Mamma, che nome
dolce e come
sarebbe stato impensabile per me e per noi un tempo”
Ritsuko:
“Hai ragione piccolina” e sotto i begli occhi di
Luna, le due si scambiarono un
bacio sulla guancia
Rei:
“sai,
un giorno vorrei essere come te e dare tanti figli a Kaworu”
Ritsuko:
“Lo
sarai, piccolina, te lo prometto”
Il giorno
dopo, nel pomeriggio, i due misero in atto i rispettivi piani Ognuno, scosso
dall’esempio dell’altro, aveva
una cosa urgente da fare