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Autore: alex di gemini    05/04/2010    1 recensioni
Si sa Gendo ha sempre trattato Shinji in maniera inqualificabile Ma se anche altri personaggi di Eva avessero avuto dei torti verso di lui? Così dopo aver scritto due FF in cui Rei e Ritsuko gli chiedono scusa, ho deciso di accorparle in un'unica FF a cui parteciperanno altri personaggi appunto per chiedere scusa a Shinji e rivedere la storia di Eva sotto un'altra luce Certo, forse sarebbe stato meglio fate tante fic diverse, ma preferisco accorparle Inoltre così potrò capire se una chiave di lettura che mi frulla in testa da tempo cioè quella sadica secondo cui Eva è pieno di sadismo verso il Shinji sia vera oppure no Ringrazio in particolare GF pentium perché il primo capitolo ispirato a new girl entry, mi ha fatto venire l’idea della richiesta di perdono E grazie a tutti quelli che scrivono FF in stile “rendiamo umana Ritsuko” Mi piace tanto, trovo molto affascinante questo personaggio umanizzato e ho così avuto l’ispirazione per il carcere di Ritsuko Ogni recensione o commento a questa o alle altre mie fic saranno graditi Ps pensavate che Ritsuko non avesse colpe verso Shinji? vediamo
Genere: Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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La mattina seguente Asuka non trovò nessuno in casa  Non che dovesse stupirsene, dato che, per vari motivi, tutti dovevano essere fuori, lo sapeva bene, ma almeno Shinji sarebbe dovuto rimanere  Lo trovò in camera da letto, che rabbrividiva  La ragazza si preoccupò: “Shinji, cos’hai?”

Shinji: “Asuka aiutami, ho la febbre alta”

La ragazza gli toccò la fronte, ma la trovò freschissima

Asuka: “Mi prendi in giro?” Avrebbe voluto dargli uno schiaffo, ma Shinji gli spiegò: “E’ un idea del dottor Sigmund  ha notato che ho la febbre, dato che una parte di me non riesce ancora a vederti serenamente e ha ancora paura che torni a maltrattarmi”

Asuka: “Ma sai che questo non è possibile”

Shinji: “Si, spiegalo al mio subconscio Così mi ha consigliato di liberarmi, di aprirmi con te, di dare sfogo al mio dolore Dato che non c’è nessuno oggi mi sembra il giorno giusto, per cui immagina che io stia male  e prenditi cura di me”

La teutonica acconsentì e, con molta dolcezza, lo accudì come se avesse davvero 39 di febbre

Shinji: “Mi canti quella ninna nanna in tedesco? Era così dolce”

La ragazza lo esaudì e lui si addormentò. All’ora di pranzo asuka gli portò del riso in bianco che era pure commestibile

Shinji: “Sai Asuka, anche se so che è impossibile che accada, ho appunto paura che tu finisca col tornare quella di un tempo”

Asuka: “E’ impossibile, ma in fondo, con tutti i tradimenti subiti, hai ragione di preoccuparti, è normale che tu tema di fidarti degli altri”

Shinji: “Vorrei essere come te che sei cambiata tanto”

Asuka gli appoggiò la testa sul petto e disse: “Se sono cambiata lo devo a te”

Shinji: “Ma anche a Becky, per quel che mi ha detto”

Asuka: “Sai che non ci avevo pensato? Ero così presa  apensare a te che non ho mai considerato il ruolo di nostra sorella”

Shinji: “Già e vorrei aver avuto un padre come il tuo, comprensivo e che non ha fatto obiezioni alla tua richiesta di adozione”

Asuka: “In effetti non mi sarei aspettata neanch’io che agisse in maniera cos’ collaborativa e nemmeno ora so il perché”

Shinji: “Forse perché non era poi così cattivo”

Asuka: “Chissà”

I due passarono il resto della giornata a parlare e a dormire abbracciati A sera Asuka preparò la cena e disse: “Sai seguirò il tuo esempio e farò una cosa”

Shinji: “E io seguirò il tuo e ne farò un’altra intanto… “  Asuka temeva chissà cosa, invece shinji si limitò ad afferrare Triki e, strettala, disse: “E’ un amore, non avreste potuto farmi regalo più bello”

Asuka: “Il merito è soprattutto di Becky, ma sono contenta, anzi felicissima che tu abbia un’amica così  saii peluche sono importanti, noi amiamo i nostri e anche zia Maya ama tanto il suo ally”

Shinji guardò fisso nei profondi occhi castani, di vetro e Triki rispose: “Si padrone, io ti amo tanto e anche Maya e Ally si amano”

Quella notte Ritsuko dormì da sola, dato che Toskiki era di turno Che ironia, pensava, avevo fatto così l’abitudine a dormire da sola e ora, così in fretta, mi sono abituata a dormire con Toskiki che mi basta una notte per sentirmi sola” Come d’abitudine mosse la mano per cercarlo e, inaspettatamente, toccò qualcosa di morbido e di inaspettatamente grande  Leggermente spaventata, la dottoressa alzò la coperta e vide una grossa gatta soriana che se la dormiva della grossa Sulla fronte aveva due cerotti, appoggiati leggermente e, non appena Ritsuko li tolse, la micia iniziò a parlare: “Ciao ritsuko, sono Luna e d’ora in poi sarò la tua gatta personale Se poi non mi vorrai, potrai sempre assegnarmi al piccolino”

Ritsuko sorrise: “Ciao Luna, come sei morbida, dai fatti stringere”  La strinse a lungo la bella palla di pelo, poi disse: “Chi c’è la sotto?”  rei uscì da sotto il letto urlando: “Sorpresa”

Rei: “Sai mamma, dato che tutte abbiamo un amico, mi sembrava giusto che l’avessi anche tu Se non ti piace dallo al fratellino”

Ritsuko: “L’idea è buona e devo dire che mi hai fatto felice, dai, vieni qua”  e strinse a sé la figlia

Rei: “abbiamo fatto una colletta tutti noi children su proposta di Shinji, ma io ho messo il mio cuore Vorrei che ti ricordasse il mio affetto per te: eravamo due estranee ma ora ti amo tantissimo, morirei per te, non certo per il comandante Sento che mi esploderebbe il cuore se non ti dicessi quanto ti voglio bene, quanto ti adoro”

Ritsuko guardò la figlia commossa, ma anche un po’ perplessa: “Non capisco tesoro – disse dolcemente – pensavo che il nostro rapporto fosse chiaro ormai”

Rei: “Si, ma è che ho capito molte cose, in particolare che ti volevo bene più che mai e avevo un gran bisogno di dirtelo Così, quando gli altri hanno avuto l’idea del gatto, mi sono accodata”

Ritsuko strinse figlia e gatta: “Sai, anche per me è andata così, solo che non sapevo come dirtelo anch’io morirei per te Rei, dai, dormi un po’”

La fata turchina sapeva che quando sua madre diceva così significava coccole in arrivo e in effetti le due si coccolarono a lungo, con profondo affetto Poi aiutò la madrea lavarsi, a vestirsi e l’accompagnò a fare colazione

Ritsuko: “Rei, metti davanti a Luna una bella tazza di latte, penso che abbia fame”

Rei eseguì e Luna rispose: “Grazie, come è buono”

Rei insistette per sparecchiare, poi aggiunse: “Mamma, che nome dolce e come sarebbe stato impensabile per me e per noi un tempo”

Ritsuko: “Hai ragione piccolina” e sotto i begli occhi di Luna, le due si scambiarono un bacio sulla guancia

Rei: “sai, un giorno vorrei essere come te e dare tanti figli a Kaworu”

Ritsuko: “Lo sarai, piccolina, te lo prometto”

Il giorno dopo, nel pomeriggio, i due misero in atto i rispettivi piani  Ognuno, scosso dall’esempio dell’altro, aveva una cosa urgente da fare

  
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