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Autore: FrannieCullen    05/04/2010    1 recensioni
Qualcosa di terribile sta per succedere a Forks. La ragazza nuova, appena arrivata da Phoenix, sta per scomparire in circostanze molto misteriose. Il componente più inquietante della famiglia Cullen ne sa qualcosa...
Genere: Romantico, Triste, Dark | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jasper Hale
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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@Blu Ice e Gigetta97: Grazie mille, date forza alla mia storia e a me!

“NO!”

Il grido di Alice, forte e chiaro, riecheggiò sulle pareti di casa Cullen. Edward lo sentì, e lesse i pensieri della sorella anche se era già all’inseguimento di Bella. “Sta andando a casa sua a Forks” comunicò a Carlisle e a Emmett, che lo seguivano sulla scia freschissima della neonata. “Alice ha visto che attaccherà il padre e probabilmente anche qualcuno dei poliziotti che troverà lì”

Sentì lo sgomento di Carlisle, la furia raddoppiata nella sua corsa. “Come abbiamo potuto…farcela scappare” si rimproverò Emmett con asprezza. “In questo momento è troppo più forte di noi, Em. Era prevedibile” sussurrò Edward, sottintendendo la disapprovazione nelle sue parole.  Edward avrebbe voluto lasciare Forks il giorno stesso dell’aggressione di Jasper, ma Carlisle ed Esme avevano insistito perché la ragazza fosse lasciata tranquilla almeno durante la trasformazione. Si sarebbero spostati solo dopo aver provveduto a lei nel migliore dei modi, possibilmente portandola con loro. Carlisle non sopportava l’idea di lasciare una neonata presumibilmente assetata di sangue nei dintorni di un centro abitato, sola e selvaggia. Avrebbe fatto una strage di esseri umani, e sarebbe stata trucidata in breve tempo dai Volturi.

Edward non perse altro tempo a far sentire Carlisle colpevole. Accelerò la corsa, borbottando: “Mi domando dove sia finito Jasper”.  In realtà lo sapeva benissimo: aveva sentito nei pensieri di Alice che era tornato a casa. Il suo odore aveva fatto scappare Bella, e adesso Edward si augurava che se ne stesse alla larga e non cercasse di fare l’eroe, per riabilitarsi agli occhi della famiglia.

In pochi secondi furono nelle vicinanze di casa Swan. Nessuna traccia di Bella. Probabilmente avrebbe cercato di rientrare a casa sua, come se niente fosse successo, e poi sarebbe arrivato l’odore di essere umano. A quel punto, nella sua mente sarebbe calato il buio totale, e avrebbe ucciso chiunque nel raggio di kilometri. Dovevano fermarla prima, perché una volta partita all’attacco anche loro sarebbero stati impotenti.

Di nuovo il tramonto: Bella Swan sembrava una miniatura cinese, stagliata contro il cielo rosso sangue. La videro avvicinarsi incerta alle finestra di casa sua. ‘E’ troppo tardi’, quasi singhiozzò Carlisle.

‘Dobbiamo almeno provarci’ replicò Emmett, risoluto. Si fece avanti, deciso a seguire Bella Swan dentro casa sua e a dare una via di fuga a suo padre, quando l’avesse vista. Non si illudeva di salvargli la vita, ma se ci fosse riuscito avrebbe sempre potuto dire che Charlie Swan soffriva di allucinazioni per lo shock e aveva creduto di rivedere la figlia scomparsa.

Come nella visione di Alice, sul retro di casa Swan c’erano due o tre gazzelle. Edward si spostò da quella parte, per intercettare l’eventuale fuga di Bella, e gettò un’occhiata al salotto. Al tavolo era seduto Charlie, e teneva la mano ad una donna: probabilmente la madre di Bella. Ottimo, si disse sardonicamente Edward. Li ucciderà tutti e due, e nessun testimone. All’improvviso il pensiero di Carlisle lo colpì come una sassata.

 ‘Edward… guardala’

Bella Swan era ancora immobile, e sembrava ancora una miniatura cinese. A quel punto l’odore irresistibile dei suoi genitori doveva averla raggiunta. Ma non si muoveva, sebbene sul suo volto fosse dipinta una atroce sofferenza.  Emmett le stava alle spalle, interdetto. All’improvviso, velocissima, si girò su se stessa e tentò la fuga. Emmett stavolta fu altrettanto veloce, e la abbrancò con entrambe le braccia.

Bella si dibattè, ma debolmente. Edward la sentì dire, mentre si avvicinava ad aiutare il fratello: ‘Portami via… ti prego’.

 Davanti a quella finestra Bella aveva in qualche modo capito di essere diversa da prima, ed aveva dolorosamente capito in che modo. Anche se non poteva ancora comprendere appieno l’entità della sua trasformazione, non avrebbe più cercato di avvicinarsi alla sua famiglia. Il terrore puro che l’aveva invasa quando stava per attaccare i suoi genitori, la sensazione che non avessero più volto, che non fossero Charlie e Renee ma due cuori pulsanti e stillanti… sangue, le aveva fatto capire che cos’era quel desiderio bruciante in fondo alla gola. Ma i brandelli di Bella che la tenevano ancorata a se stessa avevano ridato volto e nome a quei due ammassi di carne sanguinolenta che le tormentavano la mente.

Edward non poteva leggerle la testa, ma era certo, in quell’istante, che Bella avesse detto addio alla sua vita da umana.

Come Bella potesse resistere al richiamo del sangue, era per Carlisle un mistero insondabile. Non sapeva se abbandonarsi al sollievo o addirittura all’esaltazione, pensando di aver trovato finalmente un vampiro perfetto. Creato dalla colpa, e con ancora abbastanza umanità dentro sé per non cedere al richiamo del sangue…  Era dura per Carlisle non credere addirittura che potesse essere l’inizio di una nuova specie di vampiri.

Il sollievo fu per lui solo temporaneo, perché l’attimo dopo il suo telefono vibrò. Era sua moglie Esme, che gli chiedeva di tornare a casa presto. C’era qualcuno che gli voleva parlare.

 

  
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