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Autore: ShunLi    06/04/2010    6 recensioni
Cosa vuol dire scrivere? Cosa suscita in ogni anima quel semplice atto in cui si vuole animare fantastici pensieri? Un segreto, un parola detta e memorizzata, una pagina di un libro, di una matita consumata. "Non ti puoi svegliare una mattina e decidere così, di punto in bianco, di scrivere un libro."
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non ti puoi svegliare una mattina e decidere così, di punto in bianco, di scrivere un libro.
Certo, puoi avere una grande sensazione che ti scorre nelle vene, che ti incita a prendere la penna ed animare così i tuoi pensieri su quei fogli immacolati, ma allo stesso tempo puoi sentire un vuoto. Quello stesso vuoto ti indurrà a pensare "ma cosa sto facendo?" e così stracci il primo foglio e lo getti via.
E continua così, tutti i giorni, pensandoci ripetutamente ogni secondo, cercando di seppellire quel moto insensato. Ma non ci riesci. E' più forte di te e non ci puoi fare nulla.
Cerchi di distrarti facendo altre cose, che ti allontana da quel pensiero. Accendi la TV, mangi, fai una passeggiata... A volte funziona. Ma se il Destino vuol essere beffardo, allora quando accendi la TV, vedi un ragazzo vestito di tutto punto che viene intervistato da un presentatore colto e affascinante, chiedendogli del libro appena presentato; se mangi vedi tuo
fratello che sta facendo i compiti e sembra anche serio! Perchè il modo in cui tiene la penna ti ricorda la concentrazione che provi mentre scrivi, cioè quando mente e mano sono in simbiosi, muovendosi da sole sul foglio bianco, con assoluta maestria.
E se quando passi davanti ad una libreria... Allora entri, acquisisci informazioni, scartabellando qualche libro dal titolo interessante e poi, il giorno dopo, ti svegli e di punto in bianco decidi di scrivere un libro.
Vorresti dirlo a qualcuno dei tuoi conoscenti (familiari o amici che siano) ma ti senti non solo imbarazzato, ma anche non all'altezza di questo compito. Alla fine comunque, non riesci a confessare ciò che provi e ti butti completamente sul tuo operato.
Butti giù qualche riga. Niente male ti dici, e continui fino a che non senti che qualcosa non va.
Rileggi, cancelli, correggi, rileggi, continui, rileggi poi scrivi qualche frase che non ha niente a che fare con quello che stai scrivendo e ti fermi. La tua mente comincia a viaggiare: vedi te stesso con il tuo manoscritto in mano (finito!) in cerca di qualcuno che lo possa apprezzare.
Ti vedi poi in libreria che sponsorizzi il tuo libro, con una copertina strana ma che a te sembra tanto graziosa, le interviste, i soldi, i diritti d'autore, gli agenti (o l'agente) che ti incita a scriverne un seguito, o addirittura qualcosa di meno pesante, ma alla fine vuoi solo riposarti, goderti quel momento di successo nella tua vita, poi ti alzi dalla sedia, rincuorato da quella visione lontana, eppur così vicina e finisci di scrivere.
Guarda che però l'ispirazione non la trovi bussando ad una porta qualsiasi in qualsiasi momento e ricominciare sarebbe troppo duro e difficile.
Così passano i mesi, gli anni e quei fogli li hai conservati, ci eri troppo affezionato per gettarli.

E un giorno, per caso, te li ritrovi in mano, a rileggerli. Ridi di te stesso per la follia in cui ti stavi per avventurare, ma quel moto insensato non ti ha mai abbandonato. La senti ricrescere nel petto, sembra addirittura che ti faccia rinascere.
Così prendi la penna, rileggi, correggi e scrivi, più ispirato che mai, con la testa leggiadra e libera da ogni altro pensiero.
Questo per me è scrivere.
  
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