Che cosa ho fatto?

Non avrei dovuto.

Non avrei assolutamente dovuto.

Eppure … è come se mi sentissi meglio.

Liberata da un peso che mi opprimeva il cuore da troppo tempo.

Ma ora … chissà che cosa stai facendo.

Forse avrai già dimenticato tutto.

Ti sarai scordato anche di me?

Spero di no.

Ma come mi è saltato in mente di dirtelo?

Sono stata una completa idiota, ma come avrei fatto a tenermi tutto dentro?

Sapevo che prima o poi sarei esplosa.

E forse lo sapevi anche tu.

Sento la porta della camera che si apre, e spero con tutto il cuore che non sia tu.

Speranza vana.

Sento le tue mani che si poggiano sulle mie spalle,e la tua voce che mi sussurra

“Non preoccuparti”

“Di cosa?”

“Non lo dirò a nessuno”

“Grazie …”

Ecco, lo sapevo. Avevo rovinato tutto.

“Marco …”

“Dimmi”

“Non sai quanto mi dispiace “

“Cosa?”

“Averti detto tutto … mi dispiace, mi sento proprio un verme, te l’ ho detto proprio dopo che tu e Michela …”

“Io e Michela niente.”

“Vuoi dire che …”

“Mi ha detto di no”

“Ma sei venuto qui tutto felice … con le fragole …”

“Certo che ero felice … come avrei potuto non esserlo?”

“Che vuoi dire? Non capisco …”

“Neanche io capivo … ma poi sono tornato da te … e ho capito tutto”

“Ma tutto cosa?”

“Io … quando sono andato da Michela … non abbiamo parlato del mio amore del lei, ma del tuo per … me” mi dici, tutto d’ un fiato.

“E …”

“E allora … ho capito”

“Cosa?”

“Che anch’ io ti amo, da sempre”

Rimango in silenzio, con gli occhi sbarrati e senza fiato, incredula.

“Come? Ma … allora …”

“Con Michela … era tutta una farsa … per farti avvicinare a me … ma neanche nei miei sogni più belli avrei mai immaginato che tu potessi ricambiare quello che provo …”

“Davvero?”

“Sì …”

[…]

Mi svegliai, cadendo dal letto.

L’ ennesimo sogno. Infranto come gli altri.

Beh, c’ è da dire che la prima parte è vera, io ti ho detto tutto … e tu sei sparito.

Ma non sei più ritornato.

E mi manchi.

Sono passate poche ore, e io ho deciso di addormentarmi così non avrei pensato più a te, ma mi sbagliavo digrosso, perché ci sei sempre tu tra i miei pensieri.

E fa tanto male.

Mi alzo e, non curante di indossare solo il pigiama, esco e vado sul balcone, con il mio fedele mp3.

Mi manchi. Tanto. Troppo, lo so, ma non posso fare a meno di ricordare la tua faccia, incredula, quando ti sussurrai “Ti amo” …

Inizio a piangere, accasciandomi a terra con la testa raccolta nelle ginocchia.

Sobbalzo quando sento delle mani poggiarsi sulle mie spalle, quasi gelide.

Tu …

“Marco, ti prego, lasciami sola”

“Ma …”

“L’ hai sempre fatto, una volta in più cosa ti costa?”

“Ti prego …”

“No, non voglio sentirti, adesso sai tutto, non vedo perché dovresti rivolgermi la parola”

“Lasciami spiegar …”

“Non c’ è niente da spiegare, ti prego, vattene”

“Ok …”

Sento i tuoi passi, sempre più lontani.

Sola, di nuovo.

Mi manchi, ma questa volta sono stata io a cacciarti dalla mia vita, perché sono stufa di soffrire.

In fondo, nel mio cuore ci sei sempre stato tu, poi la tua felicità, e poi io, lasciata sul fondo ad ansimare.

Adesso no.

Devo mettere me e la mia felicità al primo posto e al secondo.

Ti dovrai accontentare del terzo.

Che sciocca, tanto a te non interessa niente, devo smetterla di pensare che a te interessi qualcosa di me.

Mi alzo e vado in camera, e finalmente riesco ad addormentarmi, piangente ma … felice.

Addio , Marco.

Mi mancherai, lo so , ma in fondo … meglio così.

So che non ti accontenterai del terzo posto.

So che vorrai risalire al primo, anche se lo farai involontariamente.

Ma non posso permetterlo.

Addio.