Separati nel XIX secolo
Sakura arrivò mezz’ora più tardi in biblioteca. Era logico, visto che fino a quel momento aveva pianificato una vendetta insieme alle altre. Immaginava un gran litigio con Uchiha, il quale sicuramente si sarebbe lamentato del ritardo, eppure, quando arrivò a destinazione, scoprì che il moro era assente.
- Incredibile… nonostante io sia arrivata in ritardo, lui ancora non
c’è!- disse Sakura molesta.
Attese per un’altra mezz’ora. Quando stava per andarsene, rossa dalla rabbia,
l’Orochimaru entrò.
- Wow! Miracolo, sei arrivato!- disse sarcásticamente Sakura.
- Non penso sopportare il tuo sarcasmo da quattro soldi — disse Sasuke — Ho
delle cose più importanti da fare. Ricorda Haruno, io si che ho una vita.
Sakura sbuffò e si diresse verso la sezione proibita. Il libro giaceva a terra
e William era seduto, osservando i libri.
- Wow! Adesso so che è la sezione proibita.- disse William.- Alla buon’ora
- Il fatto è che il signorino qui presente ha delle cose più importanti da fare
che salvare la propria vita. - disse Sakura.
Sasuke la fulminò con uno sguardo carico d’odio e s’incamminò verso il libro.
- Ce ne andiamo o no?- chiese il moro.
Sakura si avvicinò
E come d’abitudine un tornado gli assorbì.
Sakura cadde su Sasuke mentre lui si lamentava del dolore.
- Haruno! Spero che non sia una tua abitudine!- disse mentre se alzava.
Sakura stava per rispondergli, ma non lo fece vedendo il posto nel quale si
trovavano. Sembrava un bar o qualcosa del genere. La gente beveva ai tavoli e
paralava allegramente.
- Siamo un po’lontani. - disse Sasuke guardando dalla finestra. Sakura vide che
aveva ragione. Fuori si vedeva l’orizzonte, erano circondati da campi
sconosciuti. Erano effettivamente lontano da qualsiasi città.
- Guarda!- disse Sakura segnalando uno dei tavoli.
Sasuke sentì il suo sangue bollire.
- E’ Sai!- disse Sakura correndo verso il tavolo sorridendo.
Sasuke la seguì
In un tavolo, il moro parlava con una persona che sembrava essere un contadino.
Sai era vestito singolarmente, con un cappello e un paio di jeans; un fucile
accanto a lui. Sembrava un cacciatore.
- Allora hai detto che una guaritrice ha salvato tua figlia?- disse Sai.
- Esattamente, con le sue mani! E’ stato un miracolo! Non ha usato niente
neanche farmaci o bende!
Sai rise.
- Questo è ciò che molte persone mi stanno molte persone, le quali dicono di
essere testimoni di miracoli…ma, io credo che sia solo una falsante chiunque
sia, la catturerò. Non può continuare a ingannare gente in questa maniera...
quanti soldi vi ha chiesto in cambio?
- Stephen, ti ho detto che non ci ha chiesto nulla!
- Non importa se non vuoi dirmi quanto vi ha fatto pagare, la catturerò. Approfitta
del fatto che siamo in mezzo ad una guerra civile contro i Goths e inganna i
feriti. Questa storia non può continuare così.
Sai, forse è meglio dire, Stephen, si alzò dalla sedia e molte delle cameriere
che si trovavano nella stanza sospirarono.
- Aspetta!- disse il contadino. — Ti ho già detto che è meglio che tu
smetta di combattere questa guerra. Perche non lasci che siano gli altri a
rischiare la propria pelle? I Goths sono troppo pericolosi e lo sai.
Stephen rise.
- Tranquillo, so cosa faccio. E se combatto questa guerra è perche non penso
permettere che delle creature come quelle distruggano tutto ciò che incontrano.
Sakura guardava con occhi brillanti. Era stupita di sentire Sai, il suo miglio
amico, parlare come l’eroe delle storie d’avventura. Sembrava un’altra persona.
Il sorriso la distolse dai suoi pensieri.
- Povero in una vita, e povero anche in tutte le altre.- disse guardando Sai uscendo dal locale.
- Taci Uchiha! Che tu con o senza soldi, non riuscirai mai ad essere un
uomo come Sai. (Ulula NdMafipsy)
Quel commento fece si che il sorriso orgoglioso, degno di ogni Uchiha,
scomparisse.
- Ripeto ciò che al detto Haruno, e giuro che non uscirai di qui.
- Io non ho paura di te, tempo fa ho scoperto che tu sei solo un mucchio di
parole. Ed è questo che ti rende così falso.
Prima che Sasuke potesse rispondere a quello, entrambi furono investiti da un forte tornado. Sasuke riuscì solo a sentire l’urlo di Sakura prima che tutto intorno a lui diventasse oscuro.
Sasuke sbatté la testa contro il pavimento freddo. Si alzò bruscamente e
guardo quello che c’era intorno a lui. Notò una cosa: Sakura non c’era.
- Haruno! Haruno! — urlò, nulla, semplicemente non c’era. — Maledizione! Dove
diamine è adesso!
Bussarono la porta. Una domestica si affrettò ad aprirla. Un giovane entrò, era
bastante alto e agli occhi di Sasuke gli risultò familiare. Forse era perche in
quella vita lo conosceva.
- Entri per favore.- disse la domestica
Dalle scale scese Magdalena, come sempre, mostrando quella bellezza unica che
Carmen aveva ereditato Carmen.
- E’ un onore averti qui. Per Kami! L’ultima volta che ti ho visto eri
appena un bambino e adesso guardati! Sei tutto un uomo!- disse ella allungando
la mano; mano che il giovane prese e baciò delicatamente senza distogliere lo
sguardo da Magdalena.
- E lei è proprio come ricordavo, la bellezza non l’ha abbandonato.- disse lui.
I suoi capelli castani erano perfettamente pettinati mentre i suoi occhi
fissavano le scale, come se aspettasse l’arrivo di qualcuno.
- Oh ma sei elegantissimo Luis sicuramente mia figlia morirà quando ti veda!
Sasuke capì allora che si trattava di un pretendente, ma quale delle due
sorelle? Sembrava essere un conoscente della famiglia, perciò sicuramente era
qualcuno dal nome importante.
Dalle scale con un vestito rosso, apparve Carmen, più bella del solito,
scese guardando il ragazzo di nome Andrés con occhi brillanti. Sembrava una
fantasia, qualcosa totalmente fuori dal comune.
- Cara, lui è Luis Buchamp; il tuo promesso sposo; ovvio, se ancora vuol
esserlo.
- Come non volerlo, - disse Luis abbassandosi e baciando la mano di Carmen. —
E’ impossibile credere che ci sia al mondo qualcosa di più perfetto che vostra
figlia. Sarebbe un onore per me se lei accettasse.
Carmen sorrise.
- E per me è un onore che qualcuno come voi posi il suo sguardo su di me
- Dammi del tu, e spiegami quale uomo non resterebbe incantato dalla vostra figura. Tutto ciò che mi avevano detto sulla vostra bellezza sono state delle parole senza significato, poiché siete decisamente molto più bella.
Sasuke guardava la scena offeso.
- Maledetta sgualdrina! Scommetto che Xavier di questo non sa nulla.
Già l’aveva immaginato quello non poteva essere nient’altro che il futuro sposo
di Carmen. Isabella era una rivoluzionaria che all’ultima cosa che pensava era
a sposarsi, e pertanto, lo dimostrava proiettando quell’immagine di non essere
adatta come sposa. Inoltre, chi sceglierebbe Isabella dopo aver visto Carmen?
Era logico.
- Ci dispiace molto che Isabella non sia qui presente, la figlio del mio
defunto marito. Ovviamente, è molto felice della vostra unione.
- Va bene, la conoscerò in un’altra occasione. Definitivamente dev’essere un
amore avendo una sorella così.
- Beh mia sorella, è un essere speciale. — disse Carmen.
Sakura cadde fortemente a terra. Aprì gli occhi e questi si riempirono di
polvere. Tossì sentendo tutta quella polvere che si alzava mentre si metteva in
piedi. Si strofinò gli occhi e guardò davanti a se, e allora, decise correre: una
mandria de mostri mai visti prima d’ora correvano verso di lei.. Sakura urlò e scappò,
ma inciampò e cadde a terra. Si sentiva persa. Si coprì come poté con le mani
terrorizzata da ciò che vedeva; mentre quei mostri la sorpassavano
”Cosa succede?? Cos’erano quelle cose???” pensò Sakura, e in quel momento si ricordò delle parole di Stephen
“…siamo in piena guerra civile contro i Goths..”
Si, quelle bestie non potevano essere altro che Goths. Sembravano dei grandi
cavalli che camminava su due zampe, con volti grossi e un corpo robusto e
forte. Mostri, non potevano essere altro. Sakura si alzò e corse verso gli
alberi in cerca di rifugio. Allora sentì degli spari. I lamenti delle bestie
ferite si sparsero per tutto il territorio circostante. Una volta protetta, poté
vedere molti uomini che correvano e uccidevano i Goths, immediatamente
riconobbe Stephen tra loro.
La ragazza dagli occhi verdi non aveva mai pensato che in vita sa avrebbe visto
una scena come quella; si trovava su un campo di guerra, dove persona sparavano
shuriken, kunai e frecce gigantesche…e i Goths buttandosi su di loro come tori
selvaggi. Lei non poteva far altro
che osservare a bocca aperta e angoscia. Solo dopo un po’ si accorse che
il suo ginocchio era ferito e sanguinava.
”Cosa??!! Sono ferita?? …un momento…questo vuol dire…che se mi succede qualcosa
qui…mi succede davvero…anche se questo è solo un ricordo!” pensò, ma i suoi
pensieri vennero distratti da un proiettile di fucile che per poco le faceva un
buco in testa. Era stata a pochi centimetri dalla morte. Dove diamine si
trovava Sasuke in quei momenti? Perche non c’era nel momento del bisogno?
- Maledetto di un Uchiha!- urlò, ma fu allora che in quel momento sentì
qualcosa di strano. Si, era un odore penetrante che aveva invaso il posto. Sakura
si girò e vide che da uno dei proiettili conficcati negli alberi emanava fumo.
”Che stupida!” si disse. Certo, l’aveva letto prima. A quei tempi i cacciatori usavano delle armi speciali, con proiettili che non appena arrivavano a destinazione perdevano fumo tossico, gas e altre cose…Sakura non poté pensare in nient’altro, perche cadde a terra svenuta mentre tutto intorno a lei diventava nero.
Spazio dell'autrice:Allora gente, come va? Spero bene!
Oggi ho un piccolo annuncio per coloro che seguono questa storia: io non aggiornerò prima di tre settimane! Perche fra compiti e gite purtroppo non avrò molto tempo!
E' per questo motivo che vi lascio questo capitoletto..
E adesso passiamo ai ringrziamenti:
_alyce_ - saretta__ e infine alessandrina94 ( sono felice di vedere che aspettate con cosi tanta ansia i capitoli e se devo essere sincera a volte mi sembra un po' di deludervi..ma vabbo' spero di rimediare con i prossimi capitoli)
Bene bene bene per adesso io avrei finito e quindi non mi restà altro che dirvi...Alla prossima ^__^