Cap.
2
Nessun
dato certo
Lily era arrivata
all’orfanatrofio “Grazia di Dio” quando
aveva
appena un anno di vita. Era cresciuta tra quelle quattro mura, odiata
dalle
suore e amata dai suoi compagni per il modo con cui rispondeva ai
professori e
faceva esasperare le suore. Fin da quando aveva imparato a muoversi,
aveva
sempre combinato guai, in un modo o nell’altro. Quando aveva
due anni, per
esempio, aveva gattonato fino alla cucina e aveva rovesciato
l’intera pentola
che costituiva il pranzo del giorno. Per punizione, aveva saltato sia
pranzo
che cena.
Quelle sue punizioni
continue, però, non avevano frenato la sua
voglia di combinare guai. E a quindici anni era al pieno delle sue
forze. Per
questo, quel lunedì uggioso d’autunno, non si fece
scrupoli ad introdursi
nell’ufficio di suor O’Brey per conto di
un’amica.
«Ti prego,
Lily, voglio assolutamente conoscere il nome dei miei
genitori!» l’aveva supplicata neanche venti minuti
prima l’amica. Le aveva
raccontato di aver incontrato, mentre era al mercato per conto della
suora
addetta alle cucine, una famiglia composta da madre, padre ed un
bambino. Il
bambino, sorridente, era talmente amato e coccolato che aveva fatto
venir
nostalgia alla ragazza della sua vera famiglia. E così, Lily
non aveva saputo
resistere e aveva accettato quel rischioso compito.
Prima di tutto,
aveva dovuto far allontanare suor O’Brey dal suo
ufficio. Quella parte era stata abbastanza facile, aveva solo dovuto
chiedere
ad Emmie di andare dall’altra parte
dell’orfanatrofio e combinare qualche
guaio. Poi, aveva chiesto a Mary (la ragazza che le aveva chiesto il
favore) di
andare da suor O’Brey e dirle di seguirla fino a dove Emmie
aveva combinato il
suo guaio. In quel lasso di tempo, Emmie sarebbe fuggita grazie ad uno
dei
tanti passaggi segreti che popolavano l’enorme orfanatrofio e
nessuno avrebbe
sospettato di lei. Mentre suor O’Brey cercava di risolvere il
caos che si
sarebbe di certo creato (allagare i bagni e metterci qualche decina di
rane fa
sempre il suo effetto), Lily avrebbe avuto il tempo di introdursi
nell’ufficio
della suora e cercare nel database del computer le informazioni che
servivano a
Mary.
Quando Lily vide
uscire di corsa Mary e suor O’Brey dall’ufficio,
si complimentò con se stessa per il piano che aveva avuto.
Lanciò rapida una
scarpa, in modo che la porta non si chiudesse, e fece invece sbattere
la porta
accanto a lei, così da far credere alla suora che quella del
suo ufficio si
fosse chiusa. Quindi, aspettò che Mary conducesse la suora
abbastanza lontano e
si avvicinò all’ufficio. Entrò furtiva,
chiudendosi la porta alle spalle. Si
guardò un attimo intorno, e si diresse decisa verso la
scrivania a lei di
fronte. Era entrata in quell’ufficio talmente tante volte che
ormai lo
conosceva come le sue tasche.
Digitò
rapida la password per sbloccare il computer (datagli da
un’amica che aiutava spesso suor O’Brey con il
computer, dato che la donna era
una completa incapace) e cercò tra i file del desktop quello
relativo alle
entrate nell’orfanatrofio. Lo trovò in un angolo a
sinistra, talmente piccolo
che quasi si confondeva con lo sfondo verde bottiglia.
Cliccò rapida, ma non
venne fuori subito il file, bensì la richiesta di una
password, che per sue
fortuna conosceva (anche questo merito dell’amica di prima).
Digitò rapida
sulla tastiera, e finalmente apparve la schermata che cercava.
Sospirò,
sbattendo le ciglia per mettere a fuoco tutte le parole.
Spostò il cursore, in cerca della data. L’ultimo
bambino era arrivato proprio
due giorni prima, si chiamava Jack Van Der
Woodsen
e aveva la bellezza di sette anni. Lily
scosse il capo, chiedendosi come potevano dei genitori abbandonare il
proprio
figlio a soli sette anni. Scorse rapida le pagine, in cerca di quindici
anni
prima, quand’era arrivata Mary, a due anni. Ci volle molto,
perché Lily doveva
sia concentrarsi sulle date che stare attenta a captare ogni minimo
rumore, e
il ronzio del vecchio computer non l’aiutava di certo. Alla
fine, però, trovò
quello che cercava.
“Mary
Elizabeth Tonts, due anni. Genitori: Nicole Penelope Light
e Abraham James Tonts. Madre: morta di parto. Padre: in
carcere”.
Trascrisse rapida,
sentendo uno strano nodo allo stomaco per le
terribili notizie che avrebbe dovuto dare all’amica, quindi
cercò altro: aveva
fratelli? Parenti? Qualcuno che aveva chiesto notizie di lei? Chi
l’aveva fatta
arrivare in quell’orfanatrofio? Alla fine, trovò
che aveva un altro fratello,
Brayden, cinque anni più grande di lei, che era stato
affidato ad un
orfanatrofio in Galles. Non trovò altro. Finì di
scrivere, veloce, quindi mosse
il cursore per chiudere il file. Ma si bloccò, il dito a
mezz’aria, pronto per
cliccare, gli occhi fissi su un punto dello schermo: “Lilian
Luna Potter”.
Sentì una
parte di sé dibattersi violentemente, urlandole che
doveva far presto, che suor O’Brey poteva arrivare da un
momento all’altro. Ma
la sua curiosità era troppa, e presto quella parte si arrese
all’evidenza che
non sarebbe riuscita a convincerla, sussurrando irritata che
l’avrebbero
scoperta.
Lily lesse
avidamente, un po’ timorosa, ma pronta a qualsiasi
notizia. Ma fu delusa dalle poche righe che le erano dedicate.
“Lilian
Luna Potter, un anno. Genitori: sconosciuti. Trovata
sotto un ponte, una targhetta appesa al collo con su scritto il suo
nome.
Nessun dato certo”.
Lily
sentì la delusione montarle in corpo, ma si riprese rapida e
scorse la pagina in cerca di informazioni su Emmie. Non avrebbe avuto
altre
occasioni, perché allora non aiutare l’amica, che
era arrivata all’orfanatrofio
a cinque anni, senza il minimo ricordo si sé?
La trovò
un attimo dopo.
“Emmie
Abigail Weasley, cinque anni. Genitori: sconosciuti.
Tutore: Draco Lucius Malfoy, assassinato. Quattro
fratelli: John Rastus, Adrian Seward, Dallas
Creighton e Godric Holden. Fratelli acquisiti:
Scorpius Hyperion Malfoy. John
Rastus e Adrian Seward: orfanatrofio in Galles. Dallas Creighton:
orfanatrofio
in Francia. Godric Holden: morto. Scorpius Hyperion: Londra, indirizzo
sconosciuto”.
Scrisse, veloce,
saltando qualche lettera, cancellando e
riscrivendo. Si stava agitando. A metà foglio, le
finì la penna. Imprecò tra i
denti e ne cercò lesta un’altra sulla scrivania
della suora. La trovò, la prese
velocemente, ci armeggiò in cerca di un modo per aprirla e
concluse di
trascrivere.
Appena
poggiò la penna al suo posto, sentì chiaro e
inconfondibile il suono dei tacchi di suor O’Brey che
risaliva il corridoio.
Imprecò ancora, inveendo contro il tempo, che non le
lasciava mai qualche
secondo in più. Chiuse il file del database,
impostò di nuovo la password al
computer e si alzò. Ma i passi ormai erano vicini, e presto
si fermarono.
«Merda»
sussurrò, maledicendo quella parte di lei che aveva
predetto quel momento. Non le diede ragione, vorrei sottolineare, ma la
maledisse
per aver fatto quella predizione.
Cercò con
lo sguardo una via di fuga, mentre la maniglia ruotava,
quasi a rallentatore, e sentì il cuore esploderle dal petto:
l’avrebbero
scoperta! Altro che un mese di punizione, l’avrebbero
cacciata fuori
dall’orfanatrofio a suon di calci!
Alla fine, chiuse
gli occhi e si rannicchiò sotto la scrivania.
L’attimo dopo, suor O’Brey era entrata nel suo
ufficio.
Ed
eccomi qui, come
promesso, con il secondo capitolo di questa storia.
Come
si potrà certo
notare, anche questo capitolo è un po’ corticino
(solo tre pagine di Word!), ma
(e lo spero davvero) è quel che c’è
dentro che conta, non la lunghezza, giusto?
Ora...
che dire? Mi
ero preparata un piccolo discorsetto mentre rileggevo il capitolo per
pubblicarlo, ma... La mia povera testolina bacata se
l’è fatto sfuggire!
E
allora mi sa che
non mi resta che passare ai ringraziamenti, sperando che il discorso
torni
dalla sua padrona mentre scrivo ^_^.
Allora,
prima di
tutto urge ringraziare le persone che hanno aggiunto il primo capitolo
di
questa storiella tra le preferite, ovvero:
1
- Scorpiusthebest
[Contatta]
Quindi,
ringraziamo
anche le cinque persone che hanno aggiunto questa
storia tra le seguite,
ergo:
1
- baby_bunny
[Contatta]
2 - jaily
[Contatta]
3 - LuNa1312
[Contatta]
4 - rebby
[Contatta]
5 - _Giuli95_
[Contatta]
In
ultimo, perché
sono importanti anche loro, ringrazio le persone che, silenziose e
invisibili,
hanno letto la mia storia e hanno riempito quella piccola casella nella
tabella
delle mie storie chiamata “Visite”.
Bene,
e ora le
recensioni!
Ovviamente
questo è
un ringraziamento doppio, perché le nostre care
recensioniste non sono hanno
letto la storia e l’hanno aggiunta tra le seguite(preferite,
ma hanno anche
lasciato un loro piccolo commentino! Quindi ringrazio:
Scorpiusthebest:
Ciaociaociao!
Allora, ehm... Non voglio certo offenderti (e se lo faccio ti autorizzo
a
chiedermi l’indirizzo di casa e venire a fucilarmi) ma
proprio non capisco una
cosa... Insomma, tu mi dici che hai seguito le mie altre storie e mi
chiedi se
anche questa sarà una Scorpius/Lily. Però...
Ecco, io ho controllato (perché
scema sì, ma non sprovveduta) e non mi pare di averti mai
visto tra le persone
che hanno aggiunto le mie storie tra le seguite/preferite/ricordate...
Beh, ok,
probabilmente si possono anche seguire delle storie senza aggiungerle
per forza
a delle liste, ma il fatto è... Io non credo di aver mai
scritto una
Scorpius/Lily! Le mie storie (da quanto ricordo, e se avrai letto prima
ti
sarai accorta che la mia memoria non è proprio il massimo,
quindi ti autorizzo
a contraddirmi) non sono per ora mai state incentrare su un paring
specifico
(per quanto riguarda le long di HP) e specialmente mai su le
Scorpius/Lily! Quindi,
mi fa male ammetterlo, perché
probabilmente ora non mi seguirai più, però...
No, questa storia non è una
Scorpius/Lily (per ora... ma non si sa mai hihi *_ki_ si gratta il
mento con
fare sadico e si mette a stuzzicare con un bastoncino i poveri Lily e
Scorpius*.
Ora,
mentre spero
vivamente che questo papiro non ti abbia fatta addormentare sulla
tastiera e
che tu abbia ancora voglia di seguire la mia storia, ti venero per aver
detto
che ti ispira la mia storia, e mi auguro che dopo questo ti ispiri
ancora!
Ora,
beh, meglio che
vada, se no faccio una pagina intera solo per rispondere ad una
recensione di
due righe (tipico da me... -_-) Mi raccomando, dammi il tuo parere
farcito di
critiche!
jaily:
Waaaaaa! Sul serio
questa storia ti ispira?? Uuuuuh... *_ki_ saltella in giro per la
stanza e si
mette a ballare la Deliranza di Alice In Wonderland con la stessa
grazia di una
gallina che cerca di volare* Non sai quanto mi rendi felice ^_^
Per
rispondere alla
tua domanda... Beh, sì, nell’introduzione ho
scritto che LIly non conosce i
suoi genitori, e visto che nell’orfanatrofio che anche Emmie
Weasley... Neanche
lei li conosce ^_^ Per tutti i tuoi dubbi (perché sono
sicuri che questa storia
ne crei davvero molto, ahime) avrai risposta nei capitoli seguenti,
anche se
già in questo forse si può capire qualcosa...
Beh,
eccomi qui con l’aggiornamento,
intanto ^_^
Spero
che ti sia
piaciuto, e spero anche che se fosse il contrario recensirai per farmi
capire
che c’è che non va ^_^
Ora,
basta
sclerare... Non mi resta che salutare! (ho fatto la rima... xD) Quindi,
bacioni, e spero al prossimo capitolo!
Bene,
conclusa questa
lunga parentesi che ormai dovrebbe anche essere grande quanto un terzo
del
capitolo, non mi resta che salutare, visto che il discorso che mi era
sfuggito
dalla testolina credo che ormai sia andato a largo e si stia beatamente
immergendo nelle nuvole soffici e candide che (ovviamente non ci sono)
occupano
il cielo di Vicenza (dove abita mua... hehe).
Bon,
dai, allora ciao
ciao a tutto e al prossimo (corto...) capitolo!
_ki_