E per festeggiare il totalmente inaspettato quanto estremamente gradito 30 e lode all’esame
di stamani, eccomi qui con il nuovo aggiornamento! xD
Santissimissimo Lawliet,
ancora non posso crederci!! Ehmmm, perdonatemi,
è che ora la tensione si scarica tutta insieme. ^///^’
Cooomunque: terzo capitolo! Uno degli abbracci
che avrei voluto descrivere da più tempo <3 Amo questi due personaggi
insieme, sono troppo pucci, sul serio.
Ringraziamenti di cuore a
tutti i lettori! Per le recensioni:
Dany92:
Mocciau, Dany-chan! ^^ Ti ringrazio per aver commentato
anche questa; ti confesso che mi sono sentita lusingata dal fatto che la prima
cosa che tu abbia letto su Harry Potter
sia stata la mia shot! *-* Quindi non hai letto
neppure i libri, nee? Se è così, ti
consiglio di farlo, sono immensamente migliori dei film e una volta che li
conosci tutti e sette rimani lì così à ç//////ç Ma… Ma… Ma… *divisa tra l’intento
omicida verso la scrittrice che ha creato un similmente perfetto ciclo – perché,
anche se all’inizio non sembra, alla fine si rivela tutto collegato –
e quello da fangirl perché l’ultimo
libro offre veramente di che fangirlare.* Scusami se mi dilungo, è che HP mi
esalta proprio, e come ho detto sono onorata di averti incuriosita abbastanza
da leggere la Harry x Hermione ^^ Grazie come sempre… Anche per gli auguri per l’esame! Come
vedi è andato bene, per fortuna!! xD
Rein94:
Ma non preoccuparti, Rein, fai già tantissimo
leggendo sempre le mie storie *////* Mi auguro tu possa risolvere presto i
problemi di connessione… Sono proprio
fastidiosi, lo so u.ù Grazie ancora, e
tranquilla per i commenti, l’importante è che tu risolva! Ti abbraccio
forte! <3
Buona lettura a tutti, di
nuovo. Hope you like it :3
Senza spazi
Fandom: Kingdom Hearts
Personaggi: Naminè, Sora
Genere: Sentimentale, Triste
Rating: Verde
Ambientazione: Epilogo di Kingdom Hearts: Chain of Memories
Prompt: #7. Hold me tight (Stringimi forte)
All’ultimo
piano del Castello dell’Oblio, il silenzio suonava diverso.
«
Devo entrare là dentro, vero? »
Lei
guardò il suo profilo. Per una volta non seppe decifrare il suo stato
d’animo… Preoccupato, forse?
Annuì.
« Quando ti sveglierai, sarai di nuovo te stesso. »
«
No, non è vero. » Si voltò verso di lei, con una strana
espressione. « Sarò me stesso senza il ricordo di te. »
All’improvviso
capì cosa fosse ad incrinargli la voce, a tendere all’ingiù
gli angoli della sua bocca, a smorzare l’azzurro dei suoi occhi. Non era
riuscita a capirlo prima, semplicemente perché era assurdo che una cosa simile potesse capitare a lui, che i concetti
‘Sora’ e ‘tristezza’ si legassero in qualche modo.
Cercò
di sorridergli.
«
Va bene così, Sora. Tu hai un cuore. Tu non sei come me. Vivendo i tuoi
sentimenti, puoi fare a meno dei ricordi. Sono quelli come me a non avere altro… »
Il
ragazzo scosse debolmente la testa. Piano, tese una mano, sfiorò la sua
con la punta di un dito. Lei rimase immobile, sorpresa dal contatto; non era la
prima volta, ma questa era diversa.
Seguì per riflesso la sua mano che si sollevava, posando il palmo contro
il suo, finché le pelli aderirono, senza spazi. Come avrebbe dovuto
essere, come era stato in quei ricordi falsi e ormai già perduti.
«
Io non voglio fare a meno di questo » sussurrò lui, «non
voglio fare a meno di te. Non
m’importa di quel che è successo, non importa cosa tu pensi di
essere; tu sei reale. Sei la ragazza
che volevo salvare e proteggere. Sei tu,
Naminè. »
«
Sora… »
Si
morse le labbra, avvertendo il sapore salato delle lacrime risalire dalla gola
fino agli occhi. Che assurdità: i Nessuno non piangevano. Non potevano
permetterselo – non ne avevano il diritto.
«
Che cosa posso fare? Cosa posso fare per essere sicuro che riuscirò a
ricordarti, un giorno? »
«
Lo vuoi davvero? »
«
Certo che sì! »
«
Allora stringimi. »
Lui
la fissò, confuso. Ma fu solo per un istante. Sciolse l’intreccio
dalle sue dita, soltanto per avvolgerla con le braccia e attirarla contro il
proprio petto. Così esile, minuto, vivo.
Ricambiò
l’abbraccio – più
forte, più forte; non lasciarlo andare via così – e per
un tempo che le parve infinito, il battito del cuore di Sora le scaldò
la guancia.
« Ho promesso che ti avrei protetta, e che non ti avrei fatto piangere.
Mai.
Perciò
non piangere; sorridi… Mi piace vederti
sorridere.
Mi
piaceva nei miei falsi ricordi, ma quello che sento adesso no, non è una
menzogna… È reale. »
Si
distaccarono timidi.
«
Grazie, Sora. »
«
Per cosa? »
«
Per avermi fatto sentire una Qualcuno. Per avermi fatto sentire il tuo cuore.
»
Sora
sorrise, il primo sorriso da quando erano entrati nel silenzio che precedeva la
separazione. Poi fece una cosa strana, una cosa che – Naminè
lo sapeva – non aveva mai fatto, neppure con lei.
«
Non ti dimenticherò» le sussurrarono le sue labbra contro la
fronte. « È una promessa. »
« Non ricordare qualcosa non vuol
dire averlo perso completamente. »
Un
ultimo sorriso, un ultimo gesto con la mano aperta.
«
A presto, Naminè. »
La
capsula bianca si chiuse sul suo sguardo di nuovo luminoso, e gli nascose la
vista di quell’ultima lacrima.
«
Addio, Sora. »
All’ultimo
piano del Castello dell’Oblio, il silenzio suonava illuso.