Capitolo 7
La settimana
per Kaori passò tra un allenamento mattutino con Mick e quello pomeridiano con
Miki. Con la pistola
era
migliorata moltissimo, ora riusciva a fare centro tutte le volte, in più un
giorno, di nascosto a Mick, aveva provato a fare un One hole shot e con sua
grande meraviglia era riuscita a far passare tre pallottole per lo stesso buco.
Con Miki le cose andavano, se possibile, ancora meglio: non solo ora nel corpo
a corpo era alla pari con lei ma aveva imparato anche a sentire quando qualcuno
si avvicinava, tanto che spesso sentiva la presenza del socio vicino a lei
anche quando lui non voleva farsi scoprire, cosa che non le dispiaceva affatto
e, cosa ancora più importante, finalmente aveva imparato a nascondere la sua
presenza agli altri, l’unico che riusciva ancora a sentirla era Ryo, che fino
ad ora non si era accorto dei cambiamenti della socia. Quel giorno, il famoso
giovedì della missione, Kaori e Ryo stavano facendo colazione.
- Ryo, senti
questa mattina vado da Eriko insieme a Saeko per scegliere il vestito per
stasera –
- E Mick lo
lasci tutto solo oggi? – chiese sarcastico.
Kaori lo
guardò storto ma non rispose. Quella settimana il suo socio era stato
intrattabile, soprattutto quando sapeva che usciva con Mick; a volte l’aveva
persino scoperto a spiarli ma per evitare che scoprisse i suoi cambiamenti
aveva deciso di fare finta di nulla.
- Io vado –
disse alzandosi – ci vediamo a pranzo – e se ne andò.
Ryo rimasto
solo iniziò a pensare: “Devo trovare il modo di non far avvicinare Mick a Kaori
questa sera, non ce la farei a vederli filtrare insieme”. E con questi pensieri
cupi uscì per andare a ispezionare la villa dove si sarebbe tenuta la festa.
Da Eriko
intanto Saeko e Kaori si stavano provando dei vestiti. Dopo due ore di entra ed
esci dai camerini finalmente Kaori riuscì a trovare il vestito, a suo dire,
perfetto.
- Perfetto
per cosa? – le domandò maliziosa Eriko.
- Per la
festa, per cosa sennò? – rispose Kaori paonazza.
Dopo
un’altra ora di chiacchiere stavano per andarsene quando a Kaori venne un idea.
- Saeko mi
presteresti uno dei tuoi coltelli per favore? –
- Cosa? E
che ci devi fare? – Saeko era stupita.
- Devo
vedere se riesco a prendere il laccio della tenda di quel camerino - e indicò
il camerino a sei metri di distanza da loro.
- Ma sei impazzita?
– Saeko esitava, l’amica non era mai stata brava con la mira.
- Dai Saeko,
tanto il negozio è chiuso quindi … - la supplicò Kaori.
- E va bene
– e glie lo porse.
Kaori prese
la mira in due secondi, lo lanciò e … ZAC … il laccio della tenda fu tagliato.
- Ma …. Ma
…. Come hai fatto? – chiese Saeko senza parole.
- Segreto –
disse Kaori facendole l’occhiolino – Grazie Eriko – e uscì soddisfatta.
Erano le sei
e Saeko, Mick e Ryo erano nel soggiorno della casa di quest’ultimo e stavano
aspettando la solita ritardataria.
- Kaori ma
ti vuoi muovere, faremo tar ….. – Ryo rimase senza parole, come anche Mick e
Saeko.
Kaori era
uno splendore: Il vestito era rosa con una scollatura a v che arrivava quasi
all’ombelico, inoltre aveva uno spacco dal lato sinistro che partiva a metà
coscia e da lì si vedeva un pezzo delle autoreggenti. Si era truccata un
pochino ma ciò che risaltava di più erano le labbra di un rosa così invitante
che a Ryo venne subito voglia di baciarla. Lo sweaper si schiarì la gola.
- Su andiamo
o faremo tardi – e si avviò verso la porta.
Kaori lo
guardò un po’ delusa.
- Lascialo
perdere, fa così perché non può guardarti senza smettere di sbavare. Sei
stupenda e lui se ne accorto quindi penso che stasera non riusciremo nemmeno a
ballare insieme – le disse Mick avvicinandosi.
Kaori lo
guardò un po’ scettica ma lo seguì e così si avviarono al castello dove era
prevista la festa.
Ryo in
macchina non ce la faceva più; aveva insistito con Kaori perché si mettesse
seduta davanti ma questo era stato uno sbaglio perché i suoi occhi non facevano
altro che andare a guardare lo spacco della gonna e le sue gambe lunghissime;
per ben due volte aveva rischiato di uscire fuori strada, menomale che non se
ne era accorto nessuno.
- Vuoi
tenere gli occhi incollati alla strada o devo guidare io? – gli aveva chiesto
Mick sarcastico ad un certo punto.
A quanto pare
qualcuno se ne era accorto; inchiodò gli occhi alla strada e continuò a guidare
senza dire nulla. Mick rise in silenzio ma decise che per qulla sera non lo avrebbe
punzecchiato più.
Kaori stava
guardando fuori dal finestrino quando davanti ai suoi occhi apparve una villa
enorme.
- O mamma,
certo che questi yakuza si trattano proprio bene –
- Ragazzi
siamo quasi arrivati quindi ripassiamo il piano – esordì Saeko – Faremo finta
di essere due coppie poi nel momento in cui vediamo gli Yakuza allontanarsi io
e Ryo faremo finta di appartarci per stare un po’ da soli e li seguiremo –
Kaori non era molto d’accordo ma non lo fece capire, odiava lasciare quei due
da soli, chissà cosa avrebbe potuto combinare Ryo – Se abbiamo bisogno di aiuto
vi chiamiamo tramite le ricetrasmittenti ok? Comunque voi potrete sentire tutto
quello che succede in qualsiasi momento, ma spettate sempre u nostro segnale –
gli altri annuirono – Ecco, siamo arrivati - .
Parcheggiarono
e scesero tutti dalla macchina; Kaori stava per prendere a braccetto Mick e
entrare quando Ryo la bloccò.
- Mi è
venuta in mente un idea – Saeko e Kaori lo guardarono scettiche, mentre Mick lo
guardava divertito – Se io e Saeko ci appartassimo potremmo suscitare dei
sospetti perché non è una cosa molto signorile, se invece prendessimo la scusa
del bagno sarebbe meglio, solo che dovremmo cambiare coppie perché una coppia
che va al bagno insieme non va bene –
- Quello che
dici non sta ne in celo ne in terra – disse Kaori
- Invece è
un ottimo ragionamento – disse Mick reggendogli il gioco
- Ha ragione
– confermò Saeko avendo capito tutto.
- Ma … -
cercò di replicare Kaori - …. E va bene,
su andiamo – e, prendendo sottobraccio Ryo, si avviò all’entrata.
Mick e Saeko
rimasero un po’ dietro, si guardarono e scoppiarono a ridere.
Appena
entrati i due sweaper furono fatti accomodare da un maggiordomo in un ampio salone pieno di specchi con una
portafinestra che affacciava su un enorme giardino e, alzando gli occhi, si
potevano notare due enormi lampadari di cristallo.
- E ora? –
chiese Kaori
- Niente,
faremo finta di essere una coppia – e porgendogli la mano le chiese – Posso
avere l’onore di questo ballo? –
Kaori rimase
spiazzata ma poi, ripresasi, gli rispose con un largo sorriso – Con piacere – e
iniziarono a volteggiare a ritmo di un lento.
Quando Mick
e Saeko entrarono nel salone li notarono subito; tutte le altre coppie nella
stanza non avevano occhi che per loro, il loro amore scaturiva da ogni singolo
gesto, solo quei due cocciuti ancora non lo capivano.
Ryo non
aveva smesso neanche un attimo di guardare Kaori – Sei stupenda questa sera lo
sai?! –
- Come
scusa? – chiese Kaori sbalordita.
- Hai capito
benissimo, ho detto che sei stupenda – le rispose Ryo quasi divertito – E non
guardarmi così sorpresa, lo so che ti prendo sempre in giro perché sembri un
maschiaccio, ma questa sera non lo sei affatto, anzi – e la guardò come se la
volesse mangiare.
Kaori
arrossì fino alla cima dei capelli e abbassò gli occhi. Ma che cosa stava
succedendo? Come mai Ryo le faceva tutti quei complimenti? Era impossibile che
faceva parte tutto della recita, o forse no? Stava per chiederglielo quando lui
si irrigidì e sentì una voce dire:
- Ryo
dobbiamo andare, si stanno allontanando verso il primo piano –
sRyo fece un
cenno impercettibile con la testa – Devo andare, ma dopo dovremmo fare un
discorsetto –
- Posso
rubarle la dama per un ballo – Mick si era avvicinato
- Certo –
rispose Ryo, con una lieve minaccia nella voce, prima di andarsene e avvicinarsi
al maggiordomo per chiedere dove poteva trovare un bagno; per loro fortuna si
trovava al primo piano e quindi anche Saeko si avviò.
- Allora? –
chiese Mick
Kaori lo
fulminò indicandogli la ricetrasmittente.
Mick rise –
Lo so benissimo infatti ho sentito tutto quello che ti ha detto – e rise di
nuovo.
Da un punto
imprecisato i due sentirono un ringhio feroce – Ok, ok ho capito devo chiudere
il becco, ma quanto siete suscettibili –
- Mick una altra
parola e giur ….. – stava dicendo Ryo quando sentirono tutti delle scariche
elettriche.
- Ryo? …..
Ryo? … - chiamava Kaori preoccupata.
- Saeko ….
Saeko? … Dannazione, ma che succede? – Mick guardò Kaori.
- Io vado,
non ho intenzione di lasciarli senza protezione – esordì lei avviandosi verso
la porta del primo piano.
- Aspetta
vengo anche io –
Salirono una
scalinata e si ritrovarono davanti un lungo corridoio con varie porte
naturalmente tutte chiuse; alla fine arrivarono ad un bivio.
- E ora che
si fa? – chiese Mick.
- Naturale,
ci separiamo –
- Spero tu
stia scherzando, se ti succede qualcosa Ryo mi fa a fette –
- Mick, mi
sono allenata per tre settimana proprio per un evenienza simile, sono diventata
abbastanza brava, ora tengo testa persino a Miki quindi NON HO PIU’ BISOGNO
DELLA BALIA – disse perentoria.
Mick la
guardò, si rese conto che era molto decisa e quindi non gli restò altra scelta
che cedere – Ok ma se incontro Ryo sappi che mi avrai sulla coscienza –
Kaori lo
guardò, sorrise e poi si avviò verso destra, mentre lui andò a sinistra.
Ryo era
preoccupato, primo perché le trasmittenti avevano smesso di funzionare, secondo
perché ad un certo punto si era dovuto dividere da Saeko e terzo perché sperava
con tutto il cuore che a Kaori non gli venisse in mente di andarli a cercare.
Ad un certo punto senti dei passi camuffati alle sue spalle, per un pelo riuscì
a nascondersi dentro una stanza, non capiva come non era riuscito a captare
prima la presenza di qualcuno che lo seguiva. Quando non li sentì più decise di
uscire e di proseguire; ad un certo punto, davanti a lui, accucciato a terra
c’era una sagoma che spiava qualcosa dietro l’angolo; Ryo si avvicinò
circospetto con la pistola in mano, non riusciva a capire chi fosse era quasi
arrivato quando …..
Kaori aveva
tutti i sensi allerta, era la prima volta che era in missione da sola ed era un
po’ intimorita, ma sicura di se stessa, sapeva che poteva farcela. Ad un certo
punto stava per girare un angolo ma si fermò di colpo sentendo delle voci davanti
a lei. Si affacciò e vide due scagnozzi davanti ad un porta.
Scagnozzo 1
– Ma quanto ci mettono la dentro? E’ un’ora che non fanno altro che parlare. Io
voglio godermi un po’ la festa –
Scagnozzo 2
– Penso proprio che la festa dovrà aspettare, so che ne avranno ancora per un
paio d’ore –
Scagnozzo 1
– Che cosa? Ma di che stanno parlando che è così importante? –
Scagnozzo 2
– Non è ho la più pallida idea –
Kaori stava
per esultare trionfante perché li aveva trovati quando si bloccò di colpo:
qualcuno era dietro di lei, lo sentiva, ma a quanto pare lui non si era accorto
di essere stato scoperto. Con piccoli movimenti, che l’uomo dietro di lei non
percepì, spostò lo spacco e prese un coltello che aveva nascosto dentro la
giarrettiera. L’uomo era dietro di lei, si girò di scatto e gli puntò il
coltello alla gola. Quello che vide per poco non la fece svenire.
Ryo rimase
immobile come pietrificato mentre Kaori sbiancò.
- Ma dico
io, sei impazzita? – chiese Ryo sorpreso.
Kaori spostò
immediatamente il coltello e lo rimise apposto. Quando Ryo vide dove lo
rimetteva per poco non gli venne un coccolone.
- Ma …. Ma
quello da dove sbuca? – chiese sorpreso.
- Dovevo pur
portarmi qualcosa per difendermi giusto? –
- Si, ma da
quando in qua lo sai usare? E poi come hai fatto a percepire la mia presenza –
chiese lo sweaper sempre più stupito.
Kaori
sorrise e lo guardò per la prima volta negli occhi dopo che gli aveva puntato
il coltello alla gola e …
- O no, che
ti ho fatto – disse mettendosi le mani davanti alla bocca.
Ryo la
guardò non capendo, poi si passò le mani alla gola e se le ritrovo un po’
sporche di sangue. Sorrise.
- Dai su non
preoccuparti non è nulla, hai fatto la cosa giusta -.
Lei stava
per piangere – No invece, avrei dovuto riconoscere la tua presenza ma non l’ho
fatto. Pensavo che ormai ci riuscivo perché in questi ultimi giorni ho capito
spesso, senza neanche girarmi a guardare, che eri tu che mi seguivi, ma invece
…. –
Ryo la
guardò ancora più stupito – Scusa? Non ho capito bene? Riuscivi a sentire la
mia presenza? –
- Si,
perché? –
- Be, mi
stupisco ancora di più, gli unici che riescono a sentire la mia presenza sono
Mick, Umi e Miki, e solo perché sono stati addestrati, ma tu, non capisco come
tu abbia fatto –
Kaori
abbassò gli occhi colpevole e lì Ryo capì.
- Non vorrai
dire che …. – ma Kaori gli tappò la bocca.
- Shhh,
qualcuno si sta avvicinando, presto lì dentro – e lo trascinò dentro il
ripostiglio che fortunatamente era aperto, ma sfortunatamente era troppo
piccolo per due e così si ritrovarono uno incollato all’altro.
Ryo era in
fibrillazione primo perché era arrabbiato con lei per il fatto che si era
allenata senza dirgli nulla e secondo perché aveva una voglia matta di
baciarla; sentire i suoi seni a contatto con il suo torace lo faceva impazzire
e poi vedere quelle gambe così lunghi completamente scoperte ….. mamma mia,
stava impazzendo. Era sull’orlo del cedimento quando due voci lo destarono.
- Ma che
fine hanno fatto Kaori e Ryo? – chiese Mick a bassa voce.
- Non lo so,
io non li ho incontrati, speriamo non gli sia successo niente – rispose Saeko.
Kaori e Ryo
si guardarono e la sweaper rimase sconvolta da quello che lesse negli occhi del
socio: puro desiderio animale. Represse un fremito di desiderio e, abbassando
gli occhi disse:
- Dovremmo
uscire per avvertirli –
Ryo annuì e
aprì la porta. Quando i loro amici li videro furono sollevati, si scambiarono
le informazioni e tutti insieme decisero di aspettare per vedere se succedeva
qualcosa. Dopo due ore stavano per rassegnarsi quando sentirono delle voci
dall’altro lato.
- Sono
usciti, e ora che facciamo? – chiese Kaori.
- Aspetta
devo pensare. Allora, siamo in troppi quindi non possiamo nasconderci, l’unica
soluzione e di attaccare e sbandierare le nostre accuse. Saeko hai ancora il
registratore? – disse Ryo.
- Certo –
- Bene,
accendilo, può essere che facciano un passo falso – la poliziotta annuì – Bene,
facciamoci avanti – e così uscirono dal loro nascondiglio.