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Autore: FedeSpuffy    09/04/2010    2 recensioni
- Che razza di cretina sei? – aveva urlato - Come scusa? – Kaori l’aveva guardato allibita Ryo uscì sbattendo la porta, mentre Kaori correva in camera sua.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kaori/Greta, Ryo Saeba/Hunter
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Una nuova avventura cap. 7

Capitolo 7

La settimana per Kaori passò tra un allenamento mattutino con Mick e quello pomeridiano con Miki. Con la pistola

era migliorata moltissimo, ora riusciva a fare centro tutte le volte, in più un giorno, di nascosto a Mick, aveva provato a fare un One hole shot e con sua grande meraviglia era riuscita a far passare tre pallottole per lo stesso buco. Con Miki le cose andavano, se possibile, ancora meglio: non solo ora nel corpo a corpo era alla pari con lei ma aveva imparato anche a sentire quando qualcuno si avvicinava, tanto che spesso sentiva la presenza del socio vicino a lei anche quando lui non voleva farsi scoprire, cosa che non le dispiaceva affatto e, cosa ancora più importante, finalmente aveva imparato a nascondere la sua presenza agli altri, l’unico che riusciva ancora a sentirla era Ryo, che fino ad ora non si era accorto dei cambiamenti della socia. Quel giorno, il famoso giovedì della missione, Kaori e Ryo stavano facendo colazione.

- Ryo, senti questa mattina vado da Eriko insieme a Saeko per scegliere il vestito per stasera –

- E Mick lo lasci tutto solo oggi? – chiese sarcastico.

Kaori lo guardò storto ma non rispose. Quella settimana il suo socio era stato intrattabile, soprattutto quando sapeva che usciva con Mick; a volte l’aveva persino scoperto a spiarli ma per evitare che scoprisse i suoi cambiamenti aveva deciso di fare finta di nulla.

- Io vado – disse alzandosi – ci vediamo a pranzo – e se ne andò.

Ryo rimasto solo iniziò a pensare: “Devo trovare il modo di non far avvicinare Mick a Kaori questa sera, non ce la farei a vederli filtrare insieme”. E con questi pensieri cupi uscì per andare a ispezionare la villa dove si sarebbe tenuta la festa.

Da Eriko intanto Saeko e Kaori si stavano provando dei vestiti. Dopo due ore di entra ed esci dai camerini finalmente Kaori riuscì a trovare il vestito, a suo dire, perfetto.

- Perfetto per cosa? – le domandò maliziosa Eriko.

- Per la festa, per cosa sennò? – rispose Kaori paonazza.

Dopo un’altra ora di chiacchiere stavano per andarsene quando a Kaori venne un idea.

- Saeko mi presteresti uno dei tuoi coltelli per favore? –

- Cosa? E che ci devi fare? – Saeko era stupita.

- Devo vedere se riesco a prendere il laccio della tenda di quel camerino - e indicò il camerino a sei metri di distanza da loro.

- Ma sei impazzita? – Saeko esitava, l’amica non era mai stata brava con la mira.

- Dai Saeko, tanto il negozio è chiuso quindi … - la supplicò Kaori.

- E va bene – e glie lo porse.

Kaori prese la mira in due secondi, lo lanciò e … ZAC … il laccio della tenda fu tagliato.

- Ma …. Ma …. Come hai fatto? – chiese Saeko senza parole.

- Segreto – disse Kaori facendole l’occhiolino – Grazie Eriko – e uscì soddisfatta.

Erano le sei e Saeko, Mick e Ryo erano nel soggiorno della casa di quest’ultimo e stavano aspettando la solita ritardataria.

- Kaori ma ti vuoi muovere, faremo tar ….. – Ryo rimase senza parole, come anche Mick e Saeko.

Kaori era uno splendore: Il vestito era rosa con una scollatura a v che arrivava quasi all’ombelico, inoltre aveva uno spacco dal lato sinistro che partiva a metà coscia e da lì si vedeva un pezzo delle autoreggenti. Si era truccata un pochino ma ciò che risaltava di più erano le labbra di un rosa così invitante che a Ryo venne subito voglia di baciarla. Lo sweaper si schiarì la gola.

- Su andiamo o faremo tardi – e si avviò verso la porta.

Kaori lo guardò un po’ delusa.

- Lascialo perdere, fa così perché non può guardarti senza smettere di sbavare. Sei stupenda e lui se ne accorto quindi penso che stasera non riusciremo nemmeno a ballare insieme – le disse Mick avvicinandosi.

Kaori lo guardò un po’ scettica ma lo seguì e così si avviarono al castello dove era prevista la festa.

Ryo in macchina non ce la faceva più; aveva insistito con Kaori perché si mettesse seduta davanti ma questo era stato uno sbaglio perché i suoi occhi non facevano altro che andare a guardare lo spacco della gonna e le sue gambe lunghissime; per ben due volte aveva rischiato di uscire fuori strada, menomale che non se ne era accorto nessuno.

- Vuoi tenere gli occhi incollati alla strada o devo guidare io? – gli aveva chiesto Mick sarcastico ad un certo punto.

A quanto pare qualcuno se ne era accorto; inchiodò gli occhi alla strada e continuò a guidare senza dire nulla. Mick rise in silenzio ma decise che per qulla sera non lo avrebbe punzecchiato più.

Kaori stava guardando fuori dal finestrino quando davanti ai suoi occhi apparve una villa enorme.

- O mamma, certo che questi yakuza si trattano proprio bene –

- Ragazzi siamo quasi arrivati quindi ripassiamo il piano – esordì Saeko – Faremo finta di essere due coppie poi nel momento in cui vediamo gli Yakuza allontanarsi io e Ryo faremo finta di appartarci per stare un po’ da soli e li seguiremo – Kaori non era molto d’accordo ma non lo fece capire, odiava lasciare quei due da soli, chissà cosa avrebbe potuto combinare Ryo – Se abbiamo bisogno di aiuto vi chiamiamo tramite le ricetrasmittenti ok? Comunque voi potrete sentire tutto quello che succede in qualsiasi momento, ma spettate sempre u nostro segnale – gli altri annuirono – Ecco, siamo arrivati - .

Parcheggiarono e scesero tutti dalla macchina; Kaori stava per prendere a braccetto Mick e entrare quando Ryo la bloccò.

- Mi è venuta in mente un idea – Saeko e Kaori lo guardarono scettiche, mentre Mick lo guardava divertito – Se io e Saeko ci appartassimo potremmo suscitare dei sospetti perché non è una cosa molto signorile, se invece prendessimo la scusa del bagno sarebbe meglio, solo che dovremmo cambiare coppie perché una coppia che va al bagno insieme non va bene –

- Quello che dici non sta ne in celo ne in terra – disse Kaori

- Invece è un ottimo ragionamento – disse Mick reggendogli il gioco

- Ha ragione – confermò Saeko avendo capito tutto.

- Ma … - cercò di replicare Kaori  - …. E va bene, su andiamo – e, prendendo sottobraccio Ryo, si avviò all’entrata.

Mick e Saeko rimasero un po’ dietro, si guardarono e scoppiarono a ridere.

Appena entrati i due sweaper furono fatti accomodare da un maggiordomo  in un ampio salone pieno di specchi con una portafinestra che affacciava su un enorme giardino e, alzando gli occhi, si potevano notare due enormi lampadari di cristallo.

- E ora? – chiese Kaori

- Niente, faremo finta di essere una coppia – e porgendogli la mano le chiese – Posso avere l’onore di questo ballo? –

Kaori rimase spiazzata ma poi, ripresasi, gli rispose con un largo sorriso – Con piacere – e iniziarono a volteggiare a ritmo di un lento.

Quando Mick e Saeko entrarono nel salone li notarono subito; tutte le altre coppie nella stanza non avevano occhi che per loro, il loro amore scaturiva da ogni singolo gesto, solo quei due cocciuti ancora non lo capivano.

Ryo non aveva smesso neanche un attimo di guardare Kaori – Sei stupenda questa sera lo sai?! –

- Come scusa? – chiese Kaori sbalordita.

- Hai capito benissimo, ho detto che sei stupenda – le rispose Ryo quasi divertito – E non guardarmi così sorpresa, lo so che ti prendo sempre in giro perché sembri un maschiaccio, ma questa sera non lo sei affatto, anzi – e la guardò come se la volesse mangiare.

Kaori arrossì fino alla cima dei capelli e abbassò gli occhi. Ma che cosa stava succedendo? Come mai Ryo le faceva tutti quei complimenti? Era impossibile che faceva parte tutto della recita, o forse no? Stava per chiederglielo quando lui si irrigidì e sentì una voce dire:

- Ryo dobbiamo andare, si stanno allontanando verso il primo piano –

sRyo fece un cenno impercettibile con la testa – Devo andare, ma dopo dovremmo fare un discorsetto –

- Posso rubarle la dama per un ballo – Mick si era avvicinato

- Certo – rispose Ryo, con una lieve minaccia nella voce, prima di andarsene e avvicinarsi al maggiordomo per chiedere dove poteva trovare un bagno; per loro fortuna si trovava al primo piano e quindi anche Saeko si avviò.

- Allora? – chiese Mick

Kaori lo fulminò indicandogli la ricetrasmittente.

Mick rise – Lo so benissimo infatti ho sentito tutto quello che ti ha detto – e rise di nuovo.

Da un punto imprecisato i due sentirono un ringhio feroce – Ok, ok ho capito devo chiudere il becco, ma quanto siete suscettibili –

- Mick una altra parola e giur ….. – stava dicendo Ryo quando sentirono tutti delle scariche elettriche.

- Ryo? ….. Ryo?  … - chiamava Kaori preoccupata.

- Saeko …. Saeko? … Dannazione, ma che succede? – Mick guardò Kaori.

- Io vado, non ho intenzione di lasciarli senza protezione – esordì lei avviandosi verso la porta del primo piano.

- Aspetta vengo anche io –

Salirono una scalinata e si ritrovarono davanti un lungo corridoio con varie porte naturalmente tutte chiuse; alla fine arrivarono ad un bivio.

- E ora che si fa? – chiese Mick.

- Naturale, ci separiamo –

- Spero tu stia scherzando, se ti succede qualcosa Ryo mi fa a fette –

- Mick, mi sono allenata per tre settimana proprio per un evenienza simile, sono diventata abbastanza brava, ora tengo testa persino a Miki quindi NON HO PIU’ BISOGNO DELLA BALIA – disse perentoria.

Mick la guardò, si rese conto che era molto decisa e quindi non gli restò altra scelta che cedere – Ok ma se incontro Ryo sappi che mi avrai sulla coscienza –

Kaori lo guardò, sorrise e poi si avviò verso destra, mentre lui andò a sinistra.

Ryo era preoccupato, primo perché le trasmittenti avevano smesso di funzionare, secondo perché ad un certo punto si era dovuto dividere da Saeko e terzo perché sperava con tutto il cuore che a Kaori non gli venisse in mente di andarli a cercare. Ad un certo punto senti dei passi camuffati alle sue spalle, per un pelo riuscì a nascondersi dentro una stanza, non capiva come non era riuscito a captare prima la presenza di qualcuno che lo seguiva. Quando non li sentì più decise di uscire e di proseguire; ad un certo punto, davanti a lui, accucciato a terra c’era una sagoma che spiava qualcosa dietro l’angolo; Ryo si avvicinò circospetto con la pistola in mano, non riusciva a capire chi fosse era quasi arrivato quando …..

Kaori aveva tutti i sensi allerta, era la prima volta che era in missione da sola ed era un po’ intimorita, ma sicura di se stessa, sapeva che poteva farcela. Ad un certo punto stava per girare un angolo ma si fermò di colpo sentendo delle voci davanti a lei. Si affacciò e vide due scagnozzi davanti ad un porta.

Scagnozzo 1 – Ma quanto ci mettono la dentro? E’ un’ora che non fanno altro che parlare. Io voglio godermi un po’ la festa –

Scagnozzo 2 – Penso proprio che la festa dovrà aspettare, so che ne avranno ancora per un paio d’ore –

Scagnozzo 1 – Che cosa? Ma di che stanno parlando che è così importante? –

Scagnozzo 2 – Non è ho la più pallida idea –

Kaori stava per esultare trionfante perché li aveva trovati quando si bloccò di colpo: qualcuno era dietro di lei, lo sentiva, ma a quanto pare lui non si era accorto di essere stato scoperto. Con piccoli movimenti, che l’uomo dietro di lei non percepì, spostò lo spacco e prese un coltello che aveva nascosto dentro la giarrettiera. L’uomo era dietro di lei, si girò di scatto e gli puntò il coltello alla gola. Quello che vide per poco non la fece svenire.

Ryo rimase immobile come pietrificato mentre Kaori sbiancò.

- Ma dico io, sei impazzita? – chiese Ryo sorpreso.

Kaori spostò immediatamente il coltello e lo rimise apposto. Quando Ryo vide dove lo rimetteva per poco non gli venne un coccolone.

- Ma …. Ma quello da dove sbuca? – chiese sorpreso.

- Dovevo pur portarmi qualcosa per difendermi giusto? –

- Si, ma da quando in qua lo sai usare? E poi come hai fatto a percepire la mia presenza – chiese lo sweaper sempre più stupito.

Kaori sorrise e lo guardò per la prima volta negli occhi dopo che gli aveva puntato il coltello alla gola e …

- O no, che ti ho fatto – disse mettendosi le mani davanti alla bocca.

Ryo la guardò non capendo, poi si passò le mani alla gola e se le ritrovo un po’ sporche di sangue. Sorrise.

- Dai su non preoccuparti non è nulla, hai fatto la cosa giusta -.

Lei stava per piangere – No invece, avrei dovuto riconoscere la tua presenza ma non l’ho fatto. Pensavo che ormai ci riuscivo perché in questi ultimi giorni ho capito spesso, senza neanche girarmi a guardare, che eri tu che mi seguivi, ma invece …. –

Ryo la guardò ancora più stupito – Scusa? Non ho capito bene? Riuscivi a sentire la mia presenza? –

- Si, perché? –

- Be, mi stupisco ancora di più, gli unici che riescono a sentire la mia presenza sono Mick, Umi e Miki, e solo perché sono stati addestrati, ma tu, non capisco come tu abbia fatto –

Kaori abbassò gli occhi colpevole e lì Ryo capì.

- Non vorrai dire che …. – ma Kaori gli tappò la bocca.

- Shhh, qualcuno si sta avvicinando, presto lì dentro – e lo trascinò dentro il ripostiglio che fortunatamente era aperto, ma sfortunatamente era troppo piccolo per due e così si ritrovarono uno incollato all’altro.

Ryo era in fibrillazione primo perché era arrabbiato con lei per il fatto che si era allenata senza dirgli nulla e secondo perché aveva una voglia matta di baciarla; sentire i suoi seni a contatto con il suo torace lo faceva impazzire e poi vedere quelle gambe così lunghi completamente scoperte ….. mamma mia, stava impazzendo. Era sull’orlo del cedimento quando due voci lo destarono.

- Ma che fine hanno fatto Kaori e Ryo? – chiese Mick a bassa voce.

- Non lo so, io non li ho incontrati, speriamo non gli sia successo niente – rispose Saeko.

Kaori e Ryo si guardarono e la sweaper rimase sconvolta da quello che lesse negli occhi del socio: puro desiderio animale. Represse un fremito di desiderio e, abbassando gli occhi disse:

- Dovremmo uscire per avvertirli –

Ryo annuì e aprì la porta. Quando i loro amici li videro furono sollevati, si scambiarono le informazioni e tutti insieme decisero di aspettare per vedere se succedeva qualcosa. Dopo due ore stavano per rassegnarsi quando sentirono delle voci dall’altro lato.

- Sono usciti, e ora che facciamo? – chiese Kaori.

- Aspetta devo pensare. Allora, siamo in troppi quindi non possiamo nasconderci, l’unica soluzione e di attaccare e sbandierare le nostre accuse. Saeko hai ancora il registratore? – disse Ryo.

- Certo –

- Bene, accendilo, può essere che facciano un passo falso – la poliziotta annuì – Bene, facciamoci avanti – e così uscirono dal loro nascondiglio.

   
 
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