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Autore: Annette85    09/04/2010    2 recensioni
[...] Silente, al sentire il suo nome completo, si alzò di scatto a sedere come se il letto fosse diventato bollente, gli occhi spalancati fissi sulla persona che aveva cercato in tutti i modi di svegliarlo.
«Oh, andiamo, Minerva,» disse una volta focalizzata la Vicepreside. «cosa vuoi che sia successo?»
«È successo che Hagrid, quando ha portato Thor a fare la sua passeggiata mattutina, ha trovato il cadavere di qualcuno. Mi sembra quanto mai opportuno che tu, Preside di questa scuola, faccia un salto nella Foresta per vedere… il corpo» [...]

Una fanfiction gialla ambientata nel mondo di Harry Potter e con personaggi originali e non.
Genere: Avventura, Mistero, Parodia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albus Silente, Altro personaggio, Minerva McGranitt, Nuovo personaggio
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
Capitoli:
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Nota: Un altro "piccolo" capitolo per conoscere anche gli altri personaggi che nel primo capitolo non hanno trovato spazio... o meglio sarebbero apparsi solo qui XD
Buona lettura^^


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Putti e fantasmi per un omicidio

Capitolo 2 – Qualche giorno prima di San Valentino (2^ parte)

«Thecla, ma cosa ti è preso? Non ti ho mai sentita rispondere così male a Berengar o a Henrietta», chiese Olympia mentre si dirigevano nella loro stanza.
«Sono stanca di vederli ovunque, è arrivato il momento che si trovino una stanza, come ho suggerito loro, o un nuovo passatempo», disse con semplicità Thecla poggiando i libri dell’amica sul suo letto.
«Hai ragione, ma sfidare così apertamente Henrietta, non avrai esagerato?» chiese ancora la mora.
«No, è ora che qualcuno le dia una bella lezione e poi voglio sperimentare un paio di incantesimi per gonfiarla qui e là, almeno avrà una parvenza di femminilità, poi», ironizzò l’altra Corvonero, divertita anche dall’espressione sorpresa dell’amica.
«Sei terribile», rise a sua volta Olympia.
«Lo so, lo dice spesso anche mio fratello e penso di avere un po’ di sangue Serpeverde», scherzò ancora Thecla uscendo dalla stanza. «Andiamo a cena».
Quando arrivarono più o meno a metà tragitto verso la Sala Grande qualcuno le bloccò: «Ciao ragazze, come va?» le salutò Theophilus Ackerley, Tassorosso del quinto anno, fratello di Berengar e migliore amico di Olympia.
«Tutto bene, a parte il fatto che Thecla ha deciso di sfidare Henrietta chiamandola “surrogato di donna”», rispose la mora.
«Ma non mi dire?» disse Theophilus sorridendo e girandosi verso l’altra ragazza. «Mio fratello non mi ha detto niente. Strano, di solito una cosa del genere non la tiene per sé. A quando lo scontro finale?»
«Appena mi beccherà da sola, senza amici o professori che possano interferire», rispose Thecla. «Ma tanto io non mi preoccupo, quella sottospecie di ragazza non mi fa paura. Anzi, penso che mi divertirò un bel po’ a renderla ridicola davanti a tutti », asserì con un ghigno malefico sulle labbra.
«Avvertitemi quando sarà, ho proprio voglia di ricavarci qualcosa con le scommesse e rivendendo le caramelle di Mielandia», scherzò Theophilus guadagnandosi così l’occhiata di Olympia che tutto avrebbe immaginato, tranne che i suoi due migliori amici tramassero così alle spalle di Henrietta per ridicolizzarla. «Olly, non fare quella faccia, è scontato che la ragazza di mio fratello ne uscirà sconfitta. È tutta coraggio, ma niente incantesimi, Thecla la batterà prima che riesca a pronunciare ‘Expelliarmus’».
«Tu non l’hai vista, era veramente arrabbiata questa volta. E Thecla non si era mai rivolta a nessuno in quel modo», disse Olympia cercando un valido motivo per togliere dalla faccia del suo amico quel sorrisetto compiaciuto che aveva fatto capolino quando gli avevano detto la novità.
«Ehi, io sono qui, vi pregherei di non parlare di me in terza persona», si intromise la Corvonero. «Comunque che Henrietta sia arrabbiata o meno, le ho detto solo la verità ed è quello che pensano tutti in questa scuola, quindi che si metta l’anima in pace e si renda conto che è brutta».
«La devi smettere!», i tre amici si trovarono davanti Berengar e Morgana Law, la migliore amica di Henrietta, che discutevano animatamente. «Se non glielo dici tu lo farò io», disse la ragazza puntando un dito al petto del Corvonero.
«Sentiamo un po’, cos’è che vorresti dirle?», chiese Berengar urlando ancora più forte di quanto non avesse fatto poco prima Morgana.
«Secondo me deve sapere che alle spalle te la fai con un’altra. Dovresti dirglielo tu, per correttezza, ma visto che non sei abbastanza coraggioso lo farò io», disse la Tassorosso, guardandolo così intensamente negli occhi che perfino un gigante sarebbe crollato in ginocchio implorando pietà.
Berengar in tutta risposta scoppiò a ridere: « Io cosa starei facendo? », chiese tra una risata e l’altra «Certo, vaglielo a dire pure, tanto non ti crederebbe mai, visto che non hai lo straccio di una prova», la prese in giro poi.
Olympia, Thecla e Theophilus erano rimasti come pietrificati tutto il tempo, gli occhi fuori dalle orbite e le bocche aperte; il Tassorosso fu il primo a riprendersi: «Berengar, scusate l’interruzione, ma state dando spettacolo», disse rivolto al fratello.
Il Corvonero si accorse solo in quel momento di essere osservato da un piccolo gruppo di persone, evidentemente le urla di Morgana dovevano aver attirato gli studenti diretti in Sala Grande: «Scusate per il caos che sta facendo la signorina Law, se volete potete andare a cena tranquilli, non c’è altro da vedere... e da sentire», suggerì sorridendo a quanti li fissavano. «Possibile che in questa scuola ogni volta che c’è una discussione ci sono occhi e orecchie che spuntano ovunque?» chiese a Theophilus.
«Beh, è normale se parlate nel bel mezzo di un corridoio che porta in Sala Grande», rispose il Tassorosso sorridendo al fratello. In quello stesso momento sbucò dai sotterranei Tristan Cunibert e si meravigliò di trovare la sua ragazza imbarazzata all’inverosimile e bloccata contro la parete.
«Ehi, Berengar, cos’è successo? Come mai Morgana sta cercando di attraversare il muro?» chiese, una volta raggiunto il suo migliore amico.
«Niente di che, abbiamo solo avuto una piccola discussione», disse Berengar, cercando di sviare l’argomento: avrebbe avuto altre occasioni per spiegare più dettagliatamente l’accaduto all’amico.
«Ok. Morgana, andiamo, penso non sia il caso di restare ancora qui», disse quasi trascinando la ragazza, rimasta praticamente immobile dopo il suo arrivo. «Corvo, ci vediamo domani al solito posto?» chiese poi rivolto all’amico.
«Contaci, Serpe», rispose l’altro facendogli l’occhiolino. Fin dal primo anno, quando erano stati smistati in Case diverse, avevano usato quei soprannomi a mo’ di codice e per distinguersi un po’ dagli altri.
I quattro rimasti nel corridoio ripresero a camminare e Berengar notò con la coda dell’occhio l’espressione di Thecla addolcirsi e rilassarsi mentre parlava con Olympia. Morgana a volte sapeva essere veramente odiosa e mettere in giro strane voci era normale, quindi le sue parole dovevano aver turbato un bel po’ di persone, in special modo i fan di Berengar o coloro che sapevano come realmente stavano le cose.
«Programmi per San Valentino?» chiese a un tratto Theophilus al fratello, ben sapendo che se c’era una cosa che odiava era dover rintanarsi da Madama Piediburro per un intero pomeriggio con Henrietta.
«Non. Nominare. Quella. Festa.», ringhiò Berengar, gli occhi più scuri del solito e si intravedeva una leggera nuvoletta di fumo uscire dalle orecchie.
«Ok, ma lo sai che Henrietta vorrà andare a Hogsmeade», disse il Tassorosso non notando l’espressione sempre più furiosa del fratello. Si divertiva un mondo a metterlo in difficoltà con quelle affermazioni.
«E tu? Non hai nessuno da portare a Hogsmeade quel giorno?» chiese a tradimento Berengar, riacquistando un po’ del suo colore abituale che esulava notevolmente dal rosso o dal verde che lo coglievano quando si parlava di San Valentino.
Theophilus si sentì punto sul vivo, abbassò la testa e provò a dire qualcosa: «È già da un po’ che mi chiedo se Thecla voglia uscire con me, ma non ho il coraggio di chiederglielo e non vorrei rovinare la nostra amicizia», sospirò poi.
Berengar non poté non mettergli un braccio attorno alle spalle con fare protettivo, ma dopo un po’ non si trattenne più e cercò di attirare l’attenzione della Corvonero che occupava i pensieri del suo fratellino. «Ehi, Thecla, ti andrebbe di uscire col mio fratellino per San Valentino?» chiese, mentre sentì Theophilus irrigidirsi e imprecare sotto voce.
Thecla si girò verso i due fratelli e scrutò prima uno e poi l’altro, indecisa se mandare a quel paese il Corvonero e accettare l’invito indiretto del Tassorosso o se ignorare entrambi. Theophilus da parte sua si maledì mentalmente e si appuntò che non avrebbe più dovuto confidarsi con suo fratello.
«Ok, nessun problema», sorrise Thecla in direzione di Theophilus, il quale riprese a respirare dopo quella che parve un’eternità.
«Visto, non è stato così tremendo, no? Non capisco come tu non abbia potuto farlo prima», disse Berengar con un sorriso smagliante, dopo che la ragazza si fu girata ed ebbe ricominciato a parlare con Olympia.
«Già, neanch’io capisco», sospirò il Tassorosso continuando a camminare mesto, mentre raggiungeva il tavolo della sua Casa.
«È successo qualcosa?» chiese Seraphinus non appena vide il suo migliore amico sederglisi accanto con un’aria che avrebbe fatto invidia anche a un fantasma.
«Uscirò con Thecla per San Valentino», sussurrò Theophilus mentre tentava di versarsi del succo di zucca nel bicchiere.
«Bene», esultò l’altro, ma subito il suo entusiasmo si spense, vedendo l’espressione dell’amico. «Ok, perché non sarebbe bene?»
«Perché gliel’ha chiesto Berengar, cioè lui ha fatto da intermediario», si prese un attimo per riordinare i pensieri. «E poi sai benissimo che non le avrei mai chiesto di uscire, è una delle mie più care amiche e mi basta la sua amicizia».
«Beh, ma ogni tanto ci vuole la spintarella giusta», asserì Seraphinus mentre si serviva di arrosto.
«Vogliamo, allora, parlare di te e della tua paura di chiedere a Olympia di uscire?» chiese Theophilus guardando l’amico, incredulo per la perla di saggezza che gli aveva appena sfornato e per il fatto che lui non l’avrebbe mai seguita.
«Lo so, non sono la persona giusta per dare certi consigli, ma lo sai che aspetto solo il momento più adatto», sospirò fissando il piatto riempito a metà. «E poi sono sicuro che lei pensi ancora a tuo fratello».
«Mai dire mai, potrebbe anche cambiare idea conoscendoti meglio, no?» cercò di confortarlo, anche se loro tre si erano conosciuti proprio sull’Espresso di Hogwarts al primo anno e quindi Olympia considerava Seraphinus un fratello, esattamente ciò che provava per Theophilus.
«Penso mi conosca già bene, siamo amici da cinque anni. Comunque staremo a vedere cosa succederà», tentò di sorridere il biondo lanciando uno sguardo all’amico, sicuro che avrebbe condiviso con lui il pensiero “Dare tempo al tempo”.


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E così ho finito la presentazione di tutti i personaggi... ah, no, ne mancano ancora due che verranno introdotti in altri capitoli XD
Colgo l'occasione per ringraziare Dully, che ha commentato anche il primo capitolo (sono felice che Thecla ti piaccia. Olympia sì, è più riflessiva, anche se ogni tanto avrebbe bisogno di una spintarella XD E per quanto riguarda gli altri due, ci sarà occasione per metterli davvero nel pentolone di Severus, non temere ;) ), ringrazio anche tutti quelli che hanno letto e che non hanno commentato (non siate timidi ;) ).

Ciao ciao

   
 
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