Capitolo 8
Ryo fu il
primo a uscire dal nascondiglio, seguito a ruota da Saeko e gli altri.
- Bene bene,
vedo che qui c’è una riunione importante è nessuno mi ha invitato – esordì lo
sweaper.
Gli Yakuza si
voltarono verso di lui allibiti.
- Tu!! –
disse uno di loro indicandolo – Cosa ci fai qui, come hai fatto ad entrare? –
-
L’importante non è questo, la cosa che mi preme di più è un’altra – e rivolto
verso Saeko - Mi dai il registratore per favore –
Gli Yakuza
appena sentirono pronunciare quelle parole si guardarono spaventati. Uno di
loro si fece avanti – Cosa vuoi Saeba? - .
- Be, è semplicissimo,
io ho registrato tutte le vostre conversazioni di questa sera … - disse
bleffando - .. e se non volete che consegni la cassetta alla poliziotta qui
presente – e indicò Saeko – dovete darmi tutte le informazioni sul nuovo pusher
della città -.
- Ma noi non
sappiamo nulla –
- Ragazzi,
non mentite, lo sapete che sono molto pericoloso se messo alle strette.
Quell’uomo ha ucciso un poliziotto, non volete mica essere accusati tutti di complicità
vero? – e fece per riconsegnare il videoregistratore a Saeko.
- Aspetta!!!
– urlò uno di loro – Ti hanno detto la verità, non sappiamo quasi nulla di lui,
ne che faccia abbia, ne che nome, sappiamo solo il suo cognome e dove bazzica
di solito –
- E allora?
Cosa aspettate? Dite –
- Il suo cognome
e Itoe e ultimamente spaccia nella zona degli Hotel a Shinjuku –
- La zona
degli hotel? Impossibile, mi sarei accorto di uno nuovo – disse Ryo ma se ne
pentì subito; dietro di lui sentì un aura minacciosa che lo travolgeva ma
preferì non girarsi, tanto dagli sguardi terrorizzati degli Yakuza e quelli
divertiti di Saeko e Mick aveva capito cosa stesse succedendo: Kaori era a dir
poco furiosa.
- Anche noi
l’abbiamo saputo da circa una settimana e solo perché ha ucciso anche un nostro
uomo –
- Sicuri che
sia tutto? Non è che mi nascondete qualcosa vero? – disse Ryo sventolando il
registratore.
- No no è
tutto te lo giuriamo – risposero in coro.
- Ok allora
possiamo andare – e si girò verso gli altri.
- Aspetta un
attimo e la registrazione? –
- Ah. È vero,
bhe, ve la spedirò appena avrò individuato il pusher – e si allontanò seguito
da Saeko, Mick e Kaori.
Ad un certo
punto però ….
- Fermi dove
siete, se volete riavere viva la vostra amichetta datemi immediatamente la
registrazione – uno degli Yakuza non fidandosi di Ryo aveva preso Kaori e ora
le stringeva il collo con un braccio e la teneva sotto tiro con l’altro.
- Lasciala
andare – disse Ryo improvvisamente divenuto di ghiaccio.
- Dammi
prima la registrazione –
Ryo stava
per lanciargliela quando d’improvviso Kaori scivolò dalla stretta dell’uomo,
gli diede una gomitata nello stomaco, si accovacciò a terra e, mentre lo faceva
cadere a terra facendogli lo sgambetto, prese la pistola nascosta sotto la
gonna si alzò e glie la puntò contro, tutto questo sotto lo sguardo allibito di
Ryo e Saeko e sotto quello divertito e compiaciuto di Mick.
- E che
questo sia di ammonimento per tutti: “LA SOCIA DI CITY HUNTER NON E’ PIU’ UNA
MAMMOLETTA” – e detto ciò si diresse verso Ryo e se ne andarono.
Una volta
arrivati in macchina e partiti Ryo non spiccicò una sola sillaba,
accompagnarono Saeko e Mick a casa e poi rientrarono. Salite le scale ed
entrati in casa Kaori non ne poteva più.
- Vuoi dirmi
qualcosa per favore – stava per urlare, ma lui non disse nulla anzi, si
avvicinò al bar e si riempì un bicchiere con del Wiscky.
- Ryo mi sto
davvero innervosendo, urla pure se vuoi, sbraita, offendimi, ma di
qualcosa!!!!! –
- Cosa devo
dire ? Che sono deluso? –
Kaori rimase
sgomenta, stava per ribattere ma lui la zittì mettendogli un dito sulle labbra.
Quel gesto le fece venire un brivido lungo tutta la schiena.
- Deluso del
fatto che sei andata da Miki per farti allenare nell’autodifesa e, a quanto mi
è perso di capire dal suo sguardo, da Mick per imparare a sparare? Deluso del
fatto che non sei venuta da me? – Kaori abbassò gli occhi mortificata – Oppure
dovrei dirti quanto sono fiero di te? – lei alzò lo sguardo di scatto, non
poteva credere a quello che stava udendo
– Quanto
sono fiero del fatto che pur di stare accanto a me in queste tre settimane hai
fatto dei passi da gigante? Quanto sono fiero del fatto che ora sai cavartela
con le tue forze, anche se ti assicuro che in passato proteggerti per me non
era affatto un peso come ti facevo
credere e che, anche se sei autosufficiente, non smetterò mai di pensare alla
tua incolumità? – stava iniziando ad avvicinarsi e lei stava per rimanere con
le spalle al muro
– Quanto
sono fiero di avere al fianco una vera donna? – era con le spalle al muro – Si
Kaori, ora sei una vera donna,non che prima non lo fossi, ma questa sera ho
capito che devo smetterla di far finta che tu non lo sia – la squadrò da capo a
piedi con desiderio, le cinse i fianchi e la fece avvicinare a lui – Sei
bellissima – e fu un attimo: si baciarono.
Da prima fu
un bacio dolce ma poi piano piano divenne un bacio più passionale, quasi
famelico, fino a quando Kaori, con una certa riluttanza, non si staccò.
- Ryo aspetta
– disse allontanandolo. Lui la guardò un po’ confuso – Io …. Be, io non voglio
correre, ho paura che se andiamo di fretta domani ti sveglierai e tornerà tutto
come prima, e io non potrei sopportarlo. Diamoci un po’ di tempo ok? Anche con
gli altri, non diciamo nulla per ora - .
Ryo le
sorrise e le disse – Per me va bene, se serve a te per sentirti più sicura io
saprò aspettare; comunque ti posso assicurare che non ho nessuna intenzione di
ritrattare nulla ok? E ora andiamo a letto – e si avviarono nelle rispettive
stanze.
Kaori stava
per aprire la porta della sua camera quando si bloccò con la mano a mezza’aria;
Ryo se ne accorse:
- Ehi, che
succede? – disse avvicinandosi.
- Be … -
iniziò arrossendo – Posso …. Posso dormire con te questa notte? –
- Ma certo
vieni – rispose Ryo sorridendo a trentadue denti; non sapeva perché ma era
felice lo stesso, anche se sapeva che non sarebbe successo nulla.
Fu così che
si addormentarono abbracciati e questa per Ryo fu la prima notte, di una lunga
serie,in cui dormì sobrio e con un sonno senza sogni.
Intanto in
una via di Shinjuku due uomini stavano parlando.
Uomo 1 – Ho delle
informazioni per te, ma valgono parecchio -
Il secondo
uomo gli allungò delle banconote.
Uomo 1 – Ti hanno
scoperto – disse prendendo il denaro – ora sanno dove spacci e il tuo cognome -
.
- Bene,
allora vuol dire che li aspetterò con ansia –
- Ma sei
impazzito, tu non sai con chi hai a che fare –
- Ah, e
invece si, stiamo parlando del grande City Hunter giusto? – l’uomo accennò un
si con la testa – Bene, non aspettavo altro – e così dicendo si girò e scomparve
nel buio-
Uomo 1 – Tu sei
pazzo, hai firmato la tua condanna a morte – sussurrò prima di andarsene anche
lui.