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Autore: itsjones_    10/04/2010    2 recensioni
“Saske-kun, ti piacciono i ciliegi in fiore? Sai io sono nata proprio in quel periodo mentre i petali rosei cadevano leggeri coprendo tutto quanto. A me piacciono tanto forse è per questo che mi hanno chiamato Sakura, te l’avevo mai detto che Sakura vuol dire fiore di ciliegio?”
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha | Coppie: Sasuke/Sakura
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 11: gli passerà



Eravamo li io e lui, lui ed io.
Io indossavo solo la biancheria, lui biancheria e shirt. Un bel quadretto.
Ma a rovinarlo ci volle poco,veramente poco.

La porta della camera si aprì e il musetto furbo di Naruto fece capolino
«venite giù voi altri! Stiamo facendo il gioco della bottiglia» disse tutto d’un fiato.
«Naruto» affermai io, non aveva capito quello che avevamo fatto.
«no.. un attimo? Cosa?» Naruto si rese conto di quello che era successo in camera sua.
Sarebbe stato stupido dire ‘non è come sembra’ quindi rimanemmo in silenzio a fissare il suo viso sbalordito.
«Sasuke! Sakura-chan! Voi due? Avete? No..» sul suo viso si formò una smorfia, vedevo le sue lacrime anche se non erano ancora uscite, ma sapevo che non avrebbero tardato
«Naruto..noi..» Sussurrai io
Naruto entrò nella stanza a passo lento e sguardo basso. Si avvicinò al letto e lo guardò notando la macchiolina bianca sul letto
«tsè. Potevate aspettare di essere a casa almeno» disse freddo. Questa parte di Naruto non l’avevo mai vista.
‘l’avevo detto, odio, odio avere ragione!’
Mi voltai verso Sasuke che lo guardava con espressione vuota, non aveva un’aria dispiaciuta sebbene lui sapesse forse meglio di me quanto piacessi io a Naruto Si avviò verso la porta e quando ormai era proprio sul ciglio si fermò
«fanculo» disse prima di scomparire nel corridoio

Abbassai lo sguardo, Naruto così come Sasuke era sempre stato il mio migliore amico. Vederlo così per colpa mia, mi faceva sentire un mostro.

«gli passerà» affermò Sasuke che guardava fissò la porta
«che abbiamo fatto?» dissi portandomi le mani sul viso per coprire gli occhi
«vedrai..» continuò lui «gli passerà, come sempre»

Avrei tanto voluto dire a Sasuke ‘hai ragione' ma come potevo? Sapevo bene anch’io che Naruto non ci sarebbe passato sopra con tanta facilità, anzi temevo il peggio.


Sasuke-kun, ti ricordi quella volta quando Naruto si arrabbiò con noi per la prima volta? Avevamo più o meno otto anni; fu tutta colpa nostra, andammo al lago, lui non sapeva nuotare. Tu ed io ce ne stavamo a galla mentre lui se ne stava alla riva un po’ infreddolito ‘fifone buttati’ urlavamo, ma Naruto si limitava a sorridere e a dire ‘tranquilli, sto bene qui’. Allora io e te avemmo la straordinaria idea di fare una gara a chi rimaneva più sott’acqua, lui ci vedeva ridere, divertirci.. si buttò. Io e te eravamo sotto e non l’avevamo visto entrare in acqua. Quella gara la vincesti tu Sasuke, ma ci toccò portare Naruto al pronto soccorso, ansimava, faceva fatica a respirare, era arrabbiato. ‘avete visto,non sono un fifone’ così disse con la poca voce che trovò, ma il suo sorriso tornò come la sua salute. Mi spaventai davvero quel giorno e mi ripromisi di non far si che Naruto venisse ‘escluso’ nuovamente

Non dissi a Ino di averlo fatto con Sasuke. Non lo dissi nemmeno a Deidara, ma c’era solo una persona con cui avrei potuto parlare.. Avevo sbagliato. E avevo pagato le conseguenze del mio errore, dovevo solo provare a rimediare


«Sakura Uchiha, suona bene» sghignazzò Shikamaru dondolandosi sull’altalena
«sta zitto, ora Naruto non vorrà più saperne di me..» mugugnai io dondolandomi a mia volta Shikamaru si voltò a guardarmi
«scusa»
«non ti preoccupare,non è colpa tua»

Era mia,mia,mia solo mia e della mia voglia di quel dannato tutto..

«povero Naruto, gli devo aver spezzato il cuore, mi lamentavo che Sasuke mi faceva star male, e adesso che ho quello che volevo è un altro a star male, per colpa mia.» abbassai lo sguardo, fermando quel dondolio
«suvvia Sakura,Naruto è testardo ma capirà..» disse fermandosi e poggiandomi una mano sulla schiena, ma gli ci volle un po’ per capire che stavo piangendo.
Piangendo di rabbia, piangendo di dolore, piangendo di sensi di colpa.
Avrei voluto urlare il mio dolore, ma mi ero lamentata troppo negli ultimi tempi non volevo fare la figura della frignona. Stupido orgoglio..
Ma furono che due parole che avevo già sentito a farmi stare ancora peggio..

«gli passerà»

Portai il viso sulle gambe rannicchiandomi, non volevo piangere, non amavo farlo, ma il dolore che usciva lo sentivo pungere come vetri sotto i piedi nudi. E più faceva male e pungeva più le lacrime ed i sensi di colpa venivano fuori.

Naruto-kun,perdonami.
  
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