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Autore: Zils    10/04/2010    2 recensioni
Si tratta della mia prima fanfiction pubblicata, ed è uno spoiler di Lost 6x10 "Il pacco". Sun è da sola nella spiaggia, e Jack arriva a farle compagnia, tirandola su di morale come solo lui sa fare (io amo quest'uomo). É una scena non particolarmente importante, ma a mio parere molto toccante, di cui non colpisce la dolcezza di un amore, ma la forza di un'amicizia alla base della quale sta una grande fiducia reciproca.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jack, Sun
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
- Questa storia fa parte della serie 'LOST in the telefilm!'
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E di me ti fidi?
E di me, ti fidi?





Era seduta da sola, a fissare il mare. Quel mare che adesso si  agitava in onde pazze, che si scontravano l'una contro l'altra. Quel mare blu scuro, schiarito dalla luce fioca della luna. Quel mare ingannevole, che appariva tanto affascinante, ma che in realtà era la causa di tutto. Quel mare che la isolava, che la distanziava dalla sua vera terra, dal mondo reale, da quella vita normale che le era stata sottratta.
Sun si sentiva sola. Come non si era mai sentita prima, sull'isola. E una rabbia nuova e fino ad allora sconosciuta le bruciava nel petto, una rabbia mista a dolore, perchè ora davvero non ne poteva più.
Pazzo Richard, che voleva  inseguire quel pazzo di Locke, che in realtà Locke non era. Pazzi i suoi compagni, che volevano dargli retta. Pazzi tutti. Non aveva più intenzione di fare quello che le dicevano, addirittura seguire i piani assurdi di uno sconosciuto che non invecchia; non sarebbe più stata il cagnolino di tutti quei pazzi che giocavano a fare il leader. Non avrebbe più seguito nessuno. Ora era lei, Sun. Avrebbe pensato solo a se stessa, avrebbe inseguito l'unico obiettivo che le premeva raggiungere. Jin era su quell'isola, e lei l'avrebbe trovato.
Rumore di passi. Qualcuno si avvicinava a lei, si sedette al suo fianco. Sun non si volse a vedere chi fosse fino a quando non parlò. Jack.
« Ti ho portato un pò di cose ».
Jack sistemò lo zaino tra le gambe. Sun continuò a non guardarlo, ma le orecchie erano tese, attente.
« Stavo ripensando a uno dei miei primi pazienti. Incidente d'auto. Trauma cranico » Jack continuava imperterrito. Sapeva che Sun lo stava ascoltando, e magari, se avesse saputo farlo, gli avrebbe anche risposto. « Non riusciva più a parlare ».
Sun lo guardò interessata, stavolta.
« Era molto depresso » rise, « insomma, è comprensibile. E una delle infermiere disse: "anche se non riesce a parlare, magari può scrivere" ».
Intanto Jack aveva tirato fuori un blocchetto di fogli, con un pennarello nero.  « Ci vuoi provare? ». Glielo porse.
Sun guardò incerta per un attimo appena quella mano tesa verso di lei. Quella mano un poco tremante, quella mano che desiderava aiutarla, desiderava che si esprimesse anche lei, nuovamente. Accettò il blocchetto e scrisse sul primo foglio.
"Sì". Ci voleva provare. Lo mostrò a Jack, che annuì, sorridendo. « Forse ci metterai un pò di più a farti capire, ma almeno potrai esprimerti » disse.
Tacque per qualche secondo, studiando Sun, che invece manteneva lo sguardo basso.
« Sono tornato al tuo orto per vedere se lui fosse lì ». Allo sguardo allarmato della coreana rispose subito che non c'era. « Ma... ho trovato questo ». Frugò nello zaino e portò fuori qualcosa avvolto da della stoffa. Un pomodoro. Rosso. Tondo. In salute. Jack rise soddisfatto. « Un pomodoro molto testardo. Non sapeva che avrebbe dovuto essere morto ».
Sun non sorrise. Era vero. Quel pomodoro era un reduce, proprio come loro. Sopravvissuto alla devastazione, non aveva accettato la morte, era stato più forte, e aveva vinto lui. Guardò Jack, che aveva abbassato lo sguardo a terra. Era stato un gesto molto carino, il suo. Si sentì in colpa per averlo trattato tanto sgarbatamente quel pomeriggio. Nonostante la sua sfuriata, ora lui era lì, accanto a lei, a mostrarle che anche nel suo orto non tutto era andato perduto.
Pigiò il pennarello sulla carta, nuovamente. Lo mostrò a Jack.
"Scusa" lesse lui. Scosse il capo convinto. « Non devi scusarti. Non sei la prima che mi dice di lasciarla in pace ».
Finalmente Sun si lasciò andare a un sorriso luminoso, il primo di quella sera. Mai come allora sarebbe potuto essere più prezioso. Jack ridacchiò piano, sollevato.
« Locke? Che ti ha detto? ».
Sun riusò il pennarello, stavolta a malincuore. Sentì un groppo in gola, e quando mostrò le sue parole a stento tratteneva il pianto. Gli occhi a mandorla velati da lacrime, emozioni liquide che svelavano tutto il proprio dolore.
"Ha detto che Jin era con lui".
Jack notò gli occhi lucidi di Sun, due mandorle luccicanti, e capì cosa la tormentava. « E perchè non l'hai seguito? » chiese.
"Non mi fido di lui".
L'uomo parve turbato. Sospirò, prima di azzardare una domanda la cui risposta gli premeva particolarmente. « E di me, ti fidi? ».
Sun parve dapprima sorpresa. Fissò il suo interlocutore, le iridi marroni puntate sincere verso quelle di lui. Annuì, e Jack fece altrettanto. Quella dimostrazione di fiducia lo incoraggiò a riproporre la medesima proposta di Richard, quella che l'aveva tanto irritata quel pomeriggio. « Sun... Vieni con noi, e ti aiuterò a trovare Jin ».
La donna non si aspettava una richiesta simile. Non adesso. Fissò sconvolta Jack, gli occhi spalancati. Cosa doveva fare? Il fatto che glielo proponesse lui cambiava le carte in tavola, ma non era ancora così decisa a mandare all'aria la scelta presa prima che arrivasse a farle compagnia. Aveva paura di fidarsi.
« Ti aiuterò a trovarlo, vi farò salire su quell'aereo e vi porterò lontano da quest'isola. Te lo prometto » aggiunse.
Sun risentì il groppo in gola; le lacrime diventavano più pesanti, erano lì lì per scendere lungo le gote pallide. Ecco davanti a se il braccio teso di Jack, nuovamente. Quella mano che cercava un'approvazione. Quella mano appartenente a un uomo che le aveva appena promesso tutto ciò che al momento desiderava: Jin. La libertà. Una vita felice lontano da quella maledetta isola, con suo marito e sua figlia. Come sarebbe dovuto sempre essere. La proposta era troppo allettante.
La strinse. Strinse la mano di Jack. La sua mano tremante incontrò quella di lui, quella del suo amico. Quell'amico in cui riponeva ora tutta la sua fiducia.
  
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