Nuovo capitolo! Basato su
una coppia che amo sempre di più *-* Nonostante persino a me appaia un
po’ bislacca. xD Viva le assurdità!
Grazie infinite a tutti i
lettori! <3 E in particolare per le recensioni a:
Dany92:
Ti sono grata per le tue parole, ci tenevo moltissimo alla Sora x Naminè *///* So di non avere espresso al meglio l’angoscia
di Naminè di fronte alla perdita dell’unica
persona che l’abbia mai fatta sentire vera,
ma sono contentissima che ti sia piaciuta! E riguardo Harry Potter, ti assicuro,
i libri valgono tutto il tempo che ci vuole a leggerli xD
Personalmente trovo che soltanto i primi due film rendano loro giustizia (il
terzo è una ca*ata pazzesca, il quarto
è carino, il quinto e il sesto sono quasi reinventati °-°)…
Oh, beh. Grazie ancora, Dany, di vero cuore! ^^
RiruSevilla: Ma grazie! *-* Hai commentato la shot precedente anche se non conoscevi il fandom; significa molto per me, davvero. Purtroppo spiegare
la trama di Kingdom Hearts è complicato (io
stessa devo capirci ancora molto xD) ma davvero, ti
sono grata dei complimenti. E starei qui ore a raccontartela se solo ne avessi
il tempo xD Un bacio!
Shadow Eyes:
Guarda, quando ho letto la tua recensione alla L x Misa
non riuscivo a crederci. Sul serio, io amo
le tue fic su Death Note, proprio oggi ti ho inserita
tra gli autori preferiti. E mi lusinga che la mia umilissima storia ti sia
piaciuta! *-* Grazie mille, grazie infinite!
Grazie anche a chi
inserisce la storia tra le preferite, seguite o storie da ricordare!
Buona lettura a tutti. Hope you like
it :)
[ PS. Colgo l'occasione per un piccolo avvertimento: ho deciso di inserire anche Un ponte per Terabithia tra i fandom trattati. ^^ ]
Fili
d’estate e risa graziose
Fandom: Alice in
Wonderland
Personaggi: Mad Hatter, Alice Liddell [o Kingsley, che dir si
voglia xD]
Genere: (Potenzialmente) Nonsense, Romantico
Rating: Verde
Ambientazione: Poco dopo
l’arrivo di Alice a Sottomondo
Prompt: #13. Masterpiece (Capolavoro)
Il Cappellaio
Matto non stava nella pelle. Che giorno felice, che giorno assolutamente
felice! La fanciulla giusta era finalmente arrivata. Occorreva festeggiare.
Occorreva festeggiare con qualcosa di più del tè – e dire
che per lei aveva preparato un tè squisito, da leccarsi i baffi, come
giustamente stavano facendo il leprotto marzolino e il ghiro rannicchiato sulla
teiera migliore del suo servizio migliore, ansiosi di iniziare il banchetto di
benvenuto. Anche perché a loro,
evidentemente, dell’ospite non importava granché.
Ma
no, ci voleva qualcosa di più speciale del tè. Qualcosa come… Qualcosa come…
«
Alice, vorresti un cappello? »
La
ragazza – troppo piccola, era
troppo piccola – alzò gli occhi su di lui, dal bordo della
tazzina su cui era seduta.
«
No, ti ringrazio, Cappellaio. »
«
Ma io voglio farti un cappello.
»
«
Grazie, no, Cappellaio. »
Il
Cappellaio Matto inclinò la testa, confuso. « Perché no?
»
Alice
si strinse nelle spalle, esitante. « Perché…
Beh… »
«
Perché?… » Il Cappellaio Matto si versò dell’altro
tè, in una delle poche tazze col fondo, corrugando la fronte dinanzi
all’interrogativo. « Perché?
Perché un corvo assomiglia ad una scrivania? »
Il
tè strabordò dalla tazza sbeccata ed Alice sollevò
automaticamente il vestito. Lo guardò accigliata.
«
Cosa c’entrano adesso i corvi e le scrivanie? »
«
Entrare? Entrare dove? Nel cappello? In un cappello no che non entrano corvi e
scrivanie » e il Cappellaio sorrise, trionfante. « È logico, Alice! »
«
… »
«
… »
«
… Non ti seguo più, Cappellaio. »
Il
Cappellaio Matto lasciò cadere sul tavolo la teiera, che rovesciò
il tè restante sulla tovaglia già imbevuta, e si alzò in
piedi tutto contento.
«
Seguirmi! Giusto, seguimi. »
E
afferrata la piccola Alice, se la posò su una spalla e si
allontanò velocemente dalla tavola imbandita e dal ghiro e dal leprotto.
Alice si aggrappò al bavero della sua giacca con le microscopiche
manine.
«
Dove andiamo? »
«
A farti un cappello! »
«
… Cappellaio… »
Lui
non l’ascoltava nemmeno, mentre marciava spedito nel bosco vuoto in cui
da pochissimo tempo era tornato a splendere il sole e a scorrere il tempo.
«
… Un grande, grandissimo cappello, che ti faccia da rifugio quando sei
piccola e da portafortuna quando sei grande e da riparo quando sei giusta, e
che sia intessuto di fili d’estate e di risa graziose…
»
«
Non vado matta per i cappelli. »
«
Oh, certo che no. Non sono mica i cappelli a rendere matte le persone » e
alle parole il Cappellaio Matto accompagnò una lunga risata.
«
Così tu sei un cappellaio? »
«
È da molto tempo ormai che non faccio più cappelli. Così come
non festeggio più il non-compleanno. Così come non ballo
più la deliranza. »
«
E perché non hai più fatto nessuna di queste cose? »
«
Aspetto l’Alice giusta. »
«
… Proprio così, il cappello più speciale di tutti per
l’Alice più speciale di tutte…
Sarà il mio capolavoro, senza alcun dubbio. »
«
Cappellaio? »
«
Sì, Alice? »
Le
braccia della ragazza risalirono fino alla sua guancia, si allargarono per
circondarla. Il Cappellaio Matto si fermò, sorpreso, nel cuore del
bosco, a meravigliarsi di quel bizzarro abbraccio e di quanto seppur piccolo
gli sembrasse grande.
Parole che iniziano
con la M: morbido…
E
Alice sorrise contro il suo viso, anche se lui non poteva vederla.
«
Parole che iniziano con la M: meraviglioso.
»