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Autore: Cleo_mirai    13/08/2005    2 recensioni
E' un nuovo punto di vista sulle serate piovose di sanzo... è la pioggia stessa a parlare. E' una riscrizione di una cosa che avevo già scritto ma che nn ho postato qui... buona lettura a tutti ^-^ cleochan
Genere: Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Genjo Sanzo Hoshi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Pioggia

Pioggia

 

Il tempo è come un'altalena
Ti illude e poi ti butta giù
Come un pugnale
Dritto nella schiena
Se ci pensi
Non ti passa più

E cerchi un motivo
Per sentirti vivo
Chè non ti passa più
La noia che punge
Il tempo che stringe
Non ti passa più

 

(seconda metà della seconda strofa più ritornello della canzone “non ti passa più” di F. Renga)

 

Continua a cantare la mia voce…

Un canto perenne e senza un significato preciso…

Sono soltanto lacrime trasparenti che cadono dal cielo…

Ad incontrare la terra…

Bagnandola…

Ammorbidendola…

Rendendo il terreno a volte morbido ad un punto tale da divenire fango…

Ammorbidisce la terra il mio pianto, così come il pianto degli uomini rende fragile il loro spirito…

Il loro cuore…

La loro anima…

Le vostre sono lacrime di concreto non raggiungono mai quei territori all’interno del vostro essere…

Ma comunque hanno un effetto devastante…

 

Tieni tra le mani quella tazza cilindrica color verde acido dal quale si eleva lentamente un filo di fumo bianco, accompagnato dall’aroma dolce del thè verde…

Osservi la tua immagine riflessa in quello specchio liquido… un’immagine che leggermente si muove e si deforma all’incresparsi della superficie…

Vedi i tuoi occhi verdi… l’occhiale davanti il tuo occhio sinistro… un volto dai lineamenti dolci incorniciati dai capelli color dell’ebano…

Vedi le tue labbra sul quale di solito risplende un dolce e caldo sorriso che ora mostrano un’espressione diversa… un sentimento diverso…

Tristezza? No, qualcosa di meno lacerante…

Apatia? No, perché nel tuo animo qualcosa pare muoversi…

Seduto a quel tavolo di una piccola locanda in possesso di tavoli coperti all’esterno te ne rimani in silenzio ad ascoltare… o forse non fai neanche quello, perso come sei nei tuoi pensieri.

Mentre continuo la mia perenne caduta ti guardo... hai un aspetto così tranquillo... immobile con lo sguardo su quella tazza...

Ma sarai veramente così tranquillo?

Non vedo i tuoi occhi... sono leggermente coperti dalla frangia mora ancora semi umida... sono passati parecchi minuti da che ti sei seduto a quel tavolo con quella tazza in mano...

Ad un tratto alzi quegli occhi color della speranza, una speranza celata chissà dove in questo momento, incontrando la mia coltre piovana unita alla nebbia bianca che ora nasconde i contorni del mondo che ti circonda... come se fossi tu solo ad esistere in questo momento...

Sono immagini eteree quelle che vedi in lontananza, figure d’alberi le cui foglie formanti le loro chiome sembrano doversi staccare da un momento all'altro per la pressione che sto esercitando su di loro...

Osservi in silenzio... oggi non fai altro che osservare il mio tempo che scorre sempre uguale... o forse per alcuni sta passando con una velocità pari a quella di una piuma che cade a terra... un tempo che sembra dover finire ad istanti, ma che si amplia solo per un soffio del vento, che riporta la piuma più in alto a farle continuare la sua caduta...

...

Senti delle voci che nascono dalla nebbia... sono risate allegre... due ragazzi...

Ascolti bene e la riconosci...

Ora le voci hanno anche un volto: una ragazza dai tratti giovanili e fanciulleschi con dei capelli di un chiaro biondo cenere che cadono madidi di pioggia sulla sua schiena... e insieme a lei il ragazzo dai capelli cremisi... Sha Gojyo...

Ti fermi a guardare i due ragazzi che passano davanti a te... i loro volti sorridenti mentre io, la pioggia, cado incessante sul corpo di entrambi...

Risa... vedi lei, la ragazza che abbraccia il braccio di Gojyo stringendolo come fosse una bambina... la voce limpida e cristallina che copre l'aria...

Vedi il volto del tuo compagno... uno sguardo divertito e da seduttore...

Riconosci come suo quello sguardo... sorrisi divertiti... un divertimento cinico...

Una volta ti disse di passar le notti alla buona, passando di ragazza in ragazza... tanto cosa voleva? La vita era solo un continuo batter dell'orologio... (non so se gojyo abbia mai detto ad hakkai come passava le notti... però dai non è così improponibile =.= ndCleo)

Spariscono.

Lui non si è accorto di te... ha continuato a farsi tirare da quella ragazza allegra e spensierata il cui aspetto quasi stona con questa mia atmosfera uggiosa... fredda...

Torni a guardare il tuo bicchiere... ormai il thè si è raffreddato, tanto è il tempo che si trova in quella tazza senza che nessuno ne gusti il suo sapore o faccia caso al suo dolce aroma...

Solo per alcuni istanti tieni di nuovo la tua attenzione su quell'immagine riflessa nel liquido...

Chiudi gli occhi...

Ti vedo assorto... la tua espressione malinconica...

A cosa stai pensando, Cho Hakkai?

Per caso quelle manifestazioni di gioia... le risa di quella ragazza... riempiono questo mio suono incessante e monotematico?

Che a queste... si sovrappongano altre risa?

Io non ricordo di averti mai visto sorridere sotto di me... sorridere realmente, perché io so riconoscere l'ipocrisia che si cela dietro il tuo sguardo...

O forse non è ipocrisia quella che doni agli altri... non credo...

Sono sinceri i sorrisi che ogni giorno invece, come rugiada, vedo sul tuo viso...

Allora cos'è questo? Cos'è questo sentimento che si dipinge sulle tue labbra, che si legge nei tuoi occhi, che si cela nei tuoi gesti quasi spenti?

L'unica cosa sincera che ricordo di te, quando il mio tocco ti aveva raggiunto... erano le grida, la disperazione e la frustrazione della tua voce mentre chiamavi un nome... il nome di una donna di cui io non so nulla...

Kanan...

Chi sia questa Kanan non lo so...

Se vi ho mai incontrato insieme non lo ricordo.. di te come dei tuoi compagni, ho ricordi solo dal momento in cui avete iniziato a soffrire sotto di me...

Ma... mi sto rendendo conto che non so molto ne di te ne del tuo compagno dai capelli del color di un sole al tramonto...

Del vostro passato sono senza informazioni...

Una cosa però credo d’averla capita di questa donna il cui nome risuonava nella tua voce in quella giornata di tre anni fa o poco più: era importante...

La tua donna? Un familiare? Un'amica? Qualunque cosa fosse stata tu per lei hai gridato... e a volte mi pare che gridi ancora... i tuoi occhi gridano per lei...

Qualsiasi cosa tu abbia provato per lei si nota nelle mie giornate, mentre pare che tu te ne riesca a dimenticare durante gli altri giorni...

Sorridi, ridi, scherzi... passi il tuo tempo a vedere quanto sia divertente girare con i tuoi compagni, nonostante il vostro viaggio che state portando avanti vi porta ogni giorno a rischiare la vita contro demoni d’ogni tipo...

Sembra che... il tempo per te divenga più leggero... più sostenibile... più... felice...

Ma ci sono le giornate come questa... piene di lacrime... le mie lacrime... dove anche tu sembri piangere ininterrottamente mentre sul tuo volto si dipinge quel sorriso...

Un sorriso che definirei quasi ingenuo... che crede di poter cancellare con la sua semplice presenza una sofferenza profonda...

E quando ciò accade appari ferito... ricaduto in un abisso al quale non ti arrendi per la tua semplice forza d'animo...

...

Pare prendersi gioco di te il tempo...

Par aver cancellato le tue sofferenze... pare aver allontanato da te quei ricordi ad una distanza tale da poterli riosservare e provare un minimo dolore...

E invece poi, chiamandomi, il destino decide di infliggerti un dolore nuovo!

Come un pugnale...

Ti ha ferito...

Le ferite si rimarginano... ma quanto possono ancor bruciare sul corpo di un uomo che ha sofferto quell’incredibile ferita al tempo in cui essa era ancora calda, bruciante, sgorgante di sangue fresco...

Di chi è quel sangue che sgorga dalla ferita che hai nell'animo?

Tuo?

O della donna che invocavi in mezzo al pianto di quel giorno?

Oppure... è il sangue di tutti coloro che hanno partecipato alla tua sventura, quale essa sia?

Apri ora gli occhi...

Sono di una tristezza immensa...

Porti alla tua attenzione il palmo della mano destra e la guardi con intensità...

...

Dicono che... nel palmo di una mano possano leggersi molte cose...

Destino...

Amore...

Lavoro...

...

Vita...

Quanta vita vedi nella tua mano, Cho Hakkai?

Sei capace di leggere in essa?

E quanto... ciò che leggi può interferire sul tuo pensiero?

Sai farti influenzare da ciò che dice la tua mano?

Oppure...

In essa non vedi linee... ma qualcosa di più?

Tipo un ricordo...

Un ricordo di qualcosa che hanno toccato... di un qualcosa che hanno tenuto stretto... o di qualcosa che le ha macchiate?

La stringi... stringi il pugno osservandolo... lo stringi come se le tue dita dovessero trafiggerti con le unghie...

Volgi lo sguardo poi verso di me...

In silenzio...

Così io continuo a fischiare...

Un fischio perenne...

Un fischio alle orecchie...

Un fischio nel silenzio di una giornata uggiosa..

Quando finirà questo sibilo?

Vorresti saperlo?...

Forse si... affinché di nuovo l'inganno del tempo illuminato dal sole possa nascondere nuovamente quel ricordo che affiora nei tuoi occhi del colore di una speranza in questo momento scomparsa.

____________________________________________________________________

 

MIRACOLO!!!!!!!!

Finalmente sono riuscita a finire questo benedetto capitolo su hakkai!!!!

Ahhhhh, con tutti i prob che ho in questo periodo ci si doveva mettere anche il pc a cancellarmi parti delle storie ç_ç!!!

L'ho riscritto e modificato tre volte sto capitolo!!!

Bè.. io spero sia piaciuto cmq!!!

Ora spero di aggiornar presto il resto delle fic!!!!

Baci a tuttiiii

;*cleochan:*

 

  
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