Ok rieccomi di lunedi puntuale. Sorvoliamo che ho fatto l’una per finire
di correggere il capitolo, suppongo che il risultato sia molto assonnato ma fa
niente.
Diciamo che è un capitolo rivelatore,
forse.
Svela qualcosa ma mette in mezzo altri
casini.
E si la storia fra un paio di capitoli entra nel suo cuore, cioè
siamo quasi a metà.
Spero che non sia troppo deludente!
Intanto vi auguro come sempre buon lunedi, ringrazio chi legge e spero che gradisca anche
questo capitolo.
Particolarmente ringrazio QUISTIS18 (lo
sai che ho letto la gilda degli assassini??? Ma che stile quella storia! Ti ho
anche lasciato un commentino e ho visto che hai fatto un seguito…peccato il
finale in sospeso mi piaceva^^ )
YUKO CHAN (che adoro veramente con tutta
me stessa, non sai quanto mi fa piacere leggere i tuoi commenti piccola,
davvero tantissimo, mi rallegrano^^)
DARKShIN (uao
sei la stesso dark con cui ho chiacchierato fino ad un paio di giorni
fa??? XDXD grazie^^)
EROL89 (a cui mando un bacione e che
continua a sostenere la sua ipotesi , mi sa mi sa che questo capitolo qualche
conferma te la tesoro…diciamo che la coppia dovrebbe essere quelle salvo
modifiche in corso o ripensamenti da parte di Naruto, non lo vedo molto
convinto il ragazzo U.U XD )
BUONA LETTURA!!!
Un silenzio irreale regnava quella sera come l'avviso
prudente di qualcuno che voleva avvertire di quanto fosse pericoloso camminare
per le strade.
C'era troppo silenzio, un silenzio sospetto.
In un tale silenzio pure i propri passi fanno fin troppo
rumore e ogni suono risulta fuori posto e dissonante.
Muoversi in quel silenzio era non solo inquietante ma
anche rischioso.
Eppure, sprezzante dei chiari avvertimenti che
l’ambiente gli mandava, una figura si muoveva agile in quel silenzio camminando
silenzioso sui cornicioni e balzando da un balcone all'altro.
I suoi passi veloci e furtivi non sembravano disturbare
poi troppo il silenzio della notte.
Questa volta stava rischiando e lo sapeva, ma non
gliene importava. Il rischio era il suo pane.
E poi doveva controllare subito, non poteva perdere tempo
per avvisare gli altri o organizzare piani.
Arrivò alla palazzina desiderata e fece un salto
aggraziato sul balcone. Ringraziò di non aver trovato piante o altri impedimenti
ad ostacolargli l’atterraggio, mentre si ripeteva che questa volta stava
facendo tutto un po’ troppo “all'avventura”.
Si accorse appena in tempo di un oggetto non meglio
identificato e lo saltò con agilità ringraziando madre natura di questo dono
innato. Si girò un momento per fissare il tetto dove aveva lasciato il suo
fidato deltaplano.
Aveva cominciato ad adorare quel deltaplano, serviva a
fuggire abbastanza lontano per poi disfarsi degli abili banchi di Kyo e
mimetizzarsi tra la folla. Gli dava ancora di più un'atmosfera magica perché
sembrava veramente che lui volasse ma oltre l’effetto scenico era veramente
utile, infatti sia a piedi sia in macchina sarebbe stato impossibile per gli
agenti seguire qualcuno che invece usava come mezzo di trasporto un paio d'ali
e come strada l'intero cielo.
Si mise una mano in tasca. Aveva ancora quelle mimi
bombe che aveva costruito quel pazzo di Deidara e che
gli erano servite al museo. In caso di necessità le avrebbe usate.
Sorrise pensando che anche un tipo come Deidara alla fine si era rivelato utile mentre si
immaginava la faccia che avrebbe fatto se il biondo avesse scoperto l'utilizzo
di quella sua invenzione. Probabilmente avrebbe esultato di gioia.
Guardò il suo orologio. Erano più o meno la 4 e 30 di
notte.
Tsunade l'avrebbe ucciso, questa volta ne era sicuro.
Sicuramente il giorno dopo sarebbe stato uno straccio a
scuola, come sempre del resto.
Scosse la testa allontanando i pensieri. Basta
cazzate... concentrazione.
Prese dalla tasca del pantalone bianco quella che
sembrava una scheda telefonica e la infilò nello spessore che c’era tra le ante
a vetro che chiudevano il balcone.
Con un paio di movimenti esperti fece scattare la
serratura. Apri la porta a vetro attento a non fare il minimo rumore e la
richiuse dietro di se. Scostò la tenda (tende! Con delle tapparelle avrebbe
avuto molto più difficoltà ad entrare invece c'erano solo tende! La gente non
avrebbe imparato mai!) e si introdusse nella camera da letto.
Vide
i 2 coniugi dormire abbracciati: il commissario Haruno teneva inconsciamente
stretta la vita di sua moglie con un braccio.
Gli
scappò un sorriso.
Diede
un'occhiata sul comodino della signora.
Non
c'era quello che cercava.
Nemmeno
sopra al mobile di fronte al letto matrimoniale c'era nulla.
Orecchini
di oro, collane, bracciali, orologi, persino il distintivo, ma non
"quello".
Strano
eppure avrebbe giurato che doveva essere suo, quel gioiello non poteva essere
della figlia non glielo aveva mai visto al collo prima di quel giorno e lei di
solito era un tipo che ostentava tutti i gioielli che possedeva. Per questo
aveva pensato che fosse di sua madre. Forse si era sbagliato…
In
ogni caso avrebbe dovuto cercare altrove.
Uscì
dalla camera passando dalla porta socchiusa e prese a camminare nella casa
buia. Ringraziò mentalmente il fatto di esserci già stato altre volte
altrimenti, ne era sicuro,
la sua proverbiale sbadataggine avrebbe sopraffatto la
sua aglità innata e avrebbe causato un casino unico.
Trovò la porta desiderata contrassegnata da un
cartellino rosa con delle fragoline con su scritto "SAKURA’S ROOM”
Anche la sua porta era socchiusa.
Vide
la ragazza addormentata con i morbidi capelli rosei sparsi sul cuscino.
Sorrise.
Era
proprio bella.
Cercò
di non fare rumori mentre apriva il portagioie sul suo comodino.
Si
sentiva quasi un ladro con tutta quella circospezione nei movimenti… Anzi a
pensarci bene lui era un ladroa ma in fin dei conti
non aveva rubato niente.ù
Lui
aveva indossato i panni di kyo per due motivi.
Il
primo era l'ovvia pubblicità che ne sarebbe derivata…ripensò a quanto avesse
bisogno di farsi pubblicità per raggiungere il suo scopo e a quando Tsunade gli
aveva proposto quel modo assurdo e divertente per farsi conoscere.
Non
pensava che avrebbe funzionato e invece...
Il secondo motivo era che cercava qualcosa, qualcosa
che era suo di diritto… e ovviamente non l'aveva ancora trovato.
Mentre frugava fra i gioielli la vide, nascosta in
fondo al portagioie: una collanina con appesa una splendida pietra azzurra.
Non poteva crederci, allora non si era sbagliato,
c'era.
Adesso che l'aveva trovata però si rese conto che in
quel preciso momento non poteva fare assolutamente nulla. Non c’era abbastanza
luco per esaminarla e non poteva portarla via, in fondo non era un vero ladro e
non aveva intenzione di andare contro il suo onore sottraendo qualcosa in piena
notte senza neanche preavvisare. Sarebbe dovuto tornare e questa volta doveva
organizzare le cose per bene.
Mentre era assorto in quei pensieri sentì la ragazza
mugugnare nel sonno.
Giusto, Sakura.
Gli venne un'idea.
Si avvicinò all’orecchio della ragazza mentre i ciuffi
neri ricadevano sulla fronte e ai lati delle guance.
- Sakura-chan – sussurrò alitandole
piano nel padiglione auricolare. Aveva usato la sua vera voce ma la stava camuffando
abilmente. Se avesse sentito il suono metallico del distorsore vocale
probabilmente sarebbe morta di paura e non voleva farle questo.
La ragazza spalancò gli occhi.
Aveva sentito benissimo quel sussurro.
La prima cosa che notò fu un intenso odore di vaniglia,
troppo intenso.
Era sicura che non fosse profumo, forse bagnoschiuma o
shampoo. Subito dopo si accorse della persona accovacciata accanto a lei.
Il primo istinto fu quello di gridare ma una mano gli
fu premuta prontamente sulla bocca.
Un po’ per il buio un po’ per il sonno non riuscì a
distinguere bene la figura che aveva di fronte ma non potè
non pensare che fosse bellissimo con gli occhi e i vestiti chiarissimi che
parevano risplendere nel buio.
Solo dopo, molto dopo, si accorse che quella
descrizione nella sua testa poteva essere collegata con un solo nome: kyo.
Non sapeva quale reazione avere.
Kyo si portò un dito alle labbra e fece cenno alla
ragazza di tacere.
Lei rimasta affascinata da quella figura magnetica non
poteva comunque fare altro
- Ciao Sakura-chan sono Kyo -
disse in un sussurro , con un tono che lei dovette avvicinarsi un po’ per
sentirlo.
-Adesso non gridare per favore e ascoltami, mi
ascolterai? -
Quando la ragazza fece un cenno affermativo con la
testa Kyo tolse la mano dalla sua bocca.
Sakura non urlò, non fiatò nemmeno, sembrava trattenere
il respiro.
-
Scusami se mi sono introdotto così in
camera tua ma cercavo questa -
E così dicendo mostrò alla ragazza la collana. Sakura
fece per dire qualcosa ma Kyo le fece nuovamente cenno di tacere.
- Non ti preoccupare non ho intenzione di prenderla,
non adesso in ogni caso. Non sarebbe cortese prendere qualcosa senza prima
avvisare e stanotte ho fatto già qualcosa di scortese entrando senza permesso
nella camera di una signorina …-
Sorrise, uno
splendido sorriso che la fece rabbrividire.
- Adesso io me ne andrò -continuò Kyo - facendo un po'
di confusione e tu chiamerai tuo padre ok? gli riferirai esattamente queste
parole. Capito Sakura-chan? Devi dirgli che tornerò
presto a prendere in prestito questa collana per qualche giorno. Te lo prometto
Sakura-chan solo per qualche giorno - aggiunse infine
alzandosi in piedi.
Sakura vide la figura in ombra prendere qualcosa dalla
tasca e posarlo per terra, poi lo vide dirigersi verso la finestra e voltarsi
un'ultima volta verso di lei e sussurrare - ora puoi gridare, ci vediamo Sakura-chan-
Nel momento stesso in cui apri la finestra l'oggetto
misterioso esplose riempiendo la stanza di fumo mentre la voce di Sakura
risuonava nella notte.
- PAPAAAAAAAAA’!!!!!!!!-
o ~ o ~ o ~ o ~ o ~ o ~ o ~ o ~ o ~ o ~ o ~ o ~ o ~ o ~
o ~ o ~
Cazzo. Cazzo Cazzo Cazzo Cazzo.
Lo stava ripetendo dal momento in cui aveva messo un
piede fuori dal letto accorgendosi che era orribilmente in ritardo per la
scuola.
Era per strada correndo in mezzo al traffico e alla
gente, stava morendo di sono e questo significava che inevitabilmente durante
la lezione si sarebbe addormentato.
- Cazzo - disse stravolto ad alta voce mentre faceva
uno strano balletto per non cadere visto che era inciampato in un gradino che
non aveva assolutamente visto.
Da quando li c'era un gradino? E cosa ce lo avevano
messo a fare? Aveva troppo sonno. Non aveva dormito per niente quella volta.
Tsunade gli aveva fatto una paternale chilometrica e poi aveva dovuto cambiarsi.
Se ne sarebbero accorti tutti, le sue capacità di attori non sarebbero servite
ad un'emerito cazzo!
Si fermò a 3 bar diversi lungo la strada in ognuno dei
quali bevve 3 caffè amari (blah ! amaro! Tutti
sapevano quanto gli faceva schifo il caffè completamente amaro!)
Brontolò sistemandosi meglio lo zaino sulla spalla.
- Avanzi Naruto svegliati! Se ti addormenti in classe Tsunade
ti ammazza davvero.- e con quella convinzione
varcò i cancelli della scuola.
o ~ o ~ o ~ o ~ o ~ o ~ o ~ o ~ o ~ o ~ o ~ o ~ o ~ o ~
o ~ o ~
- Buon Giorno! – disse con il suo solito tono allegro.
Ricevette dei saluti distratti dai suoi amici, saluti
che significavano “si, ci siamo accorti della tua presenza ma abbiamo altro a
cui pensare”
Naruto li guardò indispettito.
- Be? che succede?-chiese avvicinandosi alla folla.
Sembrava che fossero tutti riuniti attorno a qualcuno.
Quando fu abbastanza vicino notò che quel “qualcuno” era Sakura che si stava
sventolando teatralmente con un quaderno mentre aveva una mano sul petto e uno
strano sorrisetto in volto.
- Non potete immaginare che emozione. –
Vide Ino sospirare accanto
alla ragazza e Kiba borbottare che “era la solita fortunata”
Naruto assunse una faccia perplessa.
- ahh... Naruto, non puoi
capire come mi sento, stasera nella mia camera è entrato kyo,
capisci? Kyo!-
Naruto si precipitò verso di lei.
-
Ti ha fatto qualcosa? -
Sakura scosse la testa.
- mi ha premuto una mano sulla bocca e mi ha chiesto di
non urlare... oh era magnifico…-
- Sakura ma tu non lo odiavi? –
- Oh ma Naruto era così, così... Ahhh...-sospirò
estasiata.
- Ahhh.... - fece Naruto scimmiottando
il verso della ragazza.
- Ma come Sakura-chan hai
davanti a tuoi occhi un pezzo di ragazzo come me e fai “Ahhh”
solo perché Kyo viene a trovarti? -
- oh sta zitto stupido non puoi assolutamente capire!
Era così elegante e raffinato e aveva quegli occhi che sembravano 2 fari … e …
-
- Sakura non dirmi che adesso ti innamori di kyo, già dimenticato Sasuke-teme?
- Certo che no! Sasuke è stata la prima persona con cui
ho parlato dopo mio padre naturalmente, e gli ho raccontato tutto!-
- Tutto? Lo ha visto in faccia?- chiese Ino golosa di altri dettagli.
- No! Portava la maschera e col buio era impossibile
riuscire a
vederlo. -
- E la voce? era sempre la voce metallica che usa
durante i furti?-
- Kiba non ci crederai mai ma non ha usato nessun
camuffamento! Era la sua voce naturale !-
- Incredibile Sakura! e l'hai riconosciuto? -
- Beh veramente non è che ho proprio sentito la sua
voce... più che altro sussurrava...-
- E cosa hai raccontato a Sasuke e a tuo padre? –
- altri particolari! delle sue mani che indossavano dei
guanti, del profumo di vaniglia, del...-
Sakura si era bloccata di colpo e fissava la porta.
- Vaniglia? - chiese Naruto cercando di nascondere la
leggera nota di panico che lo stava invadendo, ma vide la ragazza concentrata a
fissare qualcosa a bocca aperta. Anche
gli altri fissavano la porta. Decise di girarsi anche lui per vedere cosa ci
fosse di tanto interessante.
Quando si voltò vide che sulla porta c'era solamente Sasuke
e...Sasuke?
Sbattè le
palpebre un paio di volte.
Aveva davvero dormito così poco da vedere 2 Sasuke ?
Dopo un' analisi un po’ più attenta notò il colore
leggermente diverso dei loro vestiti, il taglio di capelli leggermente più corto
e quasi a caschetto del Sasuke clone e capì che dovevano essere 2 persone
diverse.
Il Sasuke originale aveva uno sguardo furioso mentre il
clone dietro di lui sembrava piuttosto tranquillo e sorridente.
A parte questi piccoli dettagli potevano essere
scambiati tranquillamente per gemelli.
-Cazzo sembrano uguali- sussurrò.
Il sussurro fu evidentemente sentito dal Sasuke
originali che lo fulminò con lo sguardo come se fosse profondamente offeso
dalle parole del biondo.
Ecco, l'aveva fatto arrabbiare, adesso poteva ufficialmente
dire addio a qualsiasi spiegazione da parta di Sasuke.
Di sicuro quel tipo non doveva stargli simpatico.
Cominciarono a propagarsi una serie di mormorii
sommessi rivolti al nuovo arrivato dalla pelle chiara e i capelli scuri come Sasuke.
Qualcuno si azzardò a chiedere chi fosse.
Un "mio cucinò” gelido fu l'unica risposta che
ricevettero da parte dell'Uchiha.. .
Il suo tono sottintendeva chiaramente la frase “Se
provi a chiedere non otterrai nessun’ altra risposta, al massimo un pugno
quindi taci”
L'arrivo del professore di filosofia li zittì tutti e
li spinse a sedersi nei loro banchi.
Il nuovo studente si chiamava Sai Himura
(il cognome di Sai è come sempre inventato in quanto mi è ignoto ndA) e venne presentato come il cugino di Sasuke costretto
a vivere insieme a Sasuke per qualche mese per problemi familiari dei genitori.
Neanche il professore aggiunse nulla di più lasciando la parola al ragazzo.
Questi parlò brevemente di se, disse che amava
consegnare che non aveva molti amici a causa del lavoro dei suoi genitori che
lo costringeva a spostarsi.
In fin dei conti sembrava un ragazzo normale, anzi
probabilmente
era un ragazzo normale.
Eppure Naruto lo trovò estremamente inquietante.
Nei venti secondi in cui era stato presentato aveva scrutato
uno per uno tutte le persone presenti nella classe e su qualcuno si era soffermato
particolarmente, regalando un grande (e secondo lui finto) sorriso.
L'aveva fatto anche con lui, anzi stava continuando a
fissarlo.
Si sentiva leggermente a disagio... perché lo fissava?
Cercò con lo sguardo Kiba, giusto per avere conferma
che non fosse solo una sua impressione.
Purtroppo per lui Kiba era troppo intento a fissare torvo
Ino che guardava con occhi sognanti quel Sai.
Ok forse era meglio non interpellare Kiba per un po’.
Stranamente non aveva più neanche tanto sonno …. Si
sentiva addosso un pesante senso di inquietudine .
Lo sapeva che ieri notte doveva dormire invece di
andare in giro a fare cazzate non programmate.
E poi quella frase di Sakura... sperò di aver capito
male.
Il professore chiese gentilmente a Sai di prendere
posto.
Naruto ringraziò il cambio dei posti che l'aveva
portato a sedersi in ultima fila, almeno quel tipo non poteva stare tutto il
tempo girato a fissarlo.
Durante la
lezione il senso di inquietudine di Naruto non diminuì.
Il suo sguardo continuava a fissarsi su quel Sai (ma
perché cazzo continuava a sorridere? Metteva i brividi!) e su Sasuke che non si
era mosso dalla sua posizione di completo mutismo.
Non aveva risposto nemmeno a suoi foglietti che
scherzavano sulla sua brutta cera, sembrava pure lui tenere sotto controllo il
cugino. Durante il cambio dei professori e un ora buca Sai era stato circondato
dai compagni e aveva riscosso parecchio successo abbozzando dei ritratti di
ognuno di essi. Aveva fatto anche il suo ma lui si era tenuto a debita
distanza, meglio evitare i guai.
Aveva deciso che doveva andare urgentemente a parlare
con il suo compagno per riferire della cazzata che aveva fatto quella notte,
sempre che Tsunade non l'avesse già messo al corrente, e per confessargli anche
quel senso di inquietudine.
Anche lui era in quella scuola, magari potevano fingere
di incontrarsi in bagno… magari all'intervallo...
Quello che Naruto non si aspettava, che avrebbe scombinato
tutti i suoi piani, successe proprio durante la pausa per la ricreazione.
Come al solito durante la ricreazione usciva dall'aula per
fare due passi, e quel giorno era ancor più motivato in quanto doveva cercare quella
persona.
Sakura e le altre ragazze avevano chiuso la porta
dell'aula per appoggiarsi e avevano circondato Sai per, testuali parole, “fare
qualche domanda di rito ed aiutarlo ad inserirsi nella vita scolastica”.
Si erano accalcate tante altre persone, a quanto pareva
la notizia che a scuola fosse arrivato un clone di Sasuke si era sparsa velocemente.
La situazione non lo toccava più di tanto, se non fosse
per il fatto che i corridoi erano molto stretti e avevano praticamente ostruito
il passaggio. Naruto era fuggito prima della creazione della calca e poteva
avere una visione di insieme del passaggio bloccato da tutte quelle persone,
stupendosi di come anche chi non era interessato a fare la conoscenza di quel
Sai si fermasse a vedere il motivo di quella calca e spinto dalla curiosità si
fermava non accorgendosi di contribuire così a formarla.
La prima cosa strana che avvertì Naruto fu la presenza
della persona che stava cercando tra la folla.
Strano. Lui non si muoveva quasi mai dalla sua classe.
Intercettò il suo sguardo, sembrava parecchio
incazzato.
Urgevano spiegazioni.
Bloccato dalla calca ovviamente Naruto non riuscì ad
avvicinarsi. Cercando il suo sguardo mormorò “scusa ho fatto una cazzata”
sperando che capisse il movimento delle sue labbra.
Maledetta folla e maledetti corridoi stretti! E
maledetto anche quel Sai! Quando rialzò lo sguardo per vedere se l'altro avesse
capito o meno il messaggio vide la seconda cosa strana in dieci minuti.
L'altro lo stava guardando con uno sguardo...
terrorizzato?!
Durò pochi secondi e poi lo vide sparire tra la folla.
Due cose strane facevano un indizio e lui dovevano e
lui avrebbe dovuto pensarci prima di
fare quello che decise di fare.
Purtroppo per lui quella mattina non era decisamente
sveglissimo e credendo di fare una cosa gradita e giusta, cercò di avvicinarsi
al punto in cui era sparito il suo amico, spintonando qua a là.
- Scusi.. permesso… mi scusi! ehi che hai da guardare
tu! Tieniti nel .. ouch –
Non finì mai la frase che qualcuno, impossibile dire
chi fosse stato in mezzo a quel casino, gli fece uno sgambetto spingendolo
verso il pavimentò e facendolo cadere di testa a terra.
Nella caduta travolse un altro ragazzo, Rock-lee un anno più grande di lui, facendolo finire steso
per terra e rischiò di mandare a gambe all'aria anche Sakura (cosa che
fortunatamente evitò se no la ragazza si sarebbe certamente vendicata)
ritrovandosi praticamente steso sotto le sue gambe.
Avrebbe trovato anche la cosa divertente se non avesse
sbattuto la testa così forte.
Maledisse chiunque fosse stato e cercò di rialzarsi con
la vista leggermente appannata e un brusio di risate di sottofondo.
Vide qualcuno offrirgli una mano tesa e la afferrò
senza porsi troppe domande.
Si accorse solo dopo che quella teneva proprio a quello
strano “Sai”.
- Ciao Naruto - fece sorridendo mentre lo aiutava ad
alzarsi.
Ok, Naruto era sempre più spaventato, da quando si
chiamavano per nome? Diede un’occhiata in giro per vedere se c’era Sasuke, lui
sicuramente poteva dargli una mano a tenere a bada quel suo strano cugino…
Ma dove era finito?
-Ehm… ciao…- rispose incerto, per un momento dimenticò
persino il dolore alla testa.
Vide il ragazzo moro avvicinarsi sempre di più, quasi a
rallentatore vide il suo viso farsi sempre più grande e più vicino.
Si avvicinò ai suoi capelli e li annusò profondamente.
Naruto sentì un brivido salirgli lungo la schiena.
Sai si allontanò e lo fissò intensamente.
- Non so se te ne sei accorto - disse mantenendo quel
sorriso inquietante.
Naruto ebbe l'improvvisa voglia di indietreggiare
- Emh cosa? - chiese cercando
una via di fuga. Sai senza distaccarsi troppo dal suo viso disse – hai uno strano odore sembra
vaniglia... –
Naruto non sembrò avere reazioni particolarmente tragiche,
ma si rese conto che da lì a collegare il tutto con la storia di Sakura ci
voleva veramente poco.
- mah non saprei …può essere bagnoschiuma?- disse fingendo
di cercare una spiegazione logica.
- Sei anche sporco di nero -aggiunse allungando un
braccio e afferrando una ciocca di capelli biondi
-Sembra....
- INCHIOSTRO! CHE SCHIFO! Naruto ti odo profondamente! mi
hai fatto cadere su dell'inchiostro nero! Se non ti fossi sporcato anche tu
adesso ti costringerei a rotolarti per terra! Anzi ecco -
Dicendo così Rock-lee si alzò
e passò le mani completamente nere sulla maglia bianca di Naruto che guardò
inorridito la macchia che si andava a creare.
Oltraggiato decise di vendicarsi e cominciò ad
ingaggiare una lotta con il ragazzo per terra mentre la folla si diradava
scappando per non essere coinvolta e l'episodio con Sai, durato in realtà solo
una frazione di secondo, veniva dimenticato e soppiantato dalla rissa scoppiata
per Terra tra i 2 che aveva mietuto illustri vittime come Sakura e lo stesso
Sai.
Nella lotta Naruto incrociò solo una volta lo sguardo
della persona con cui voleva parlare e capì al volo che gli aveva appena
salvato il culo.
o ~ o ~ o ~ o ~ o ~ o ~ o ~ o ~ o ~ o ~ o ~ o ~ o ~ o ~
o ~ o ~
Alcune
ore più tardi.
- tu sei completamente coglione! –
Lo aveva detto con una voce calma e con una freddezza
tale che l'effetto era paragonabile solo a quello di uno schiaffo in pieno
viso.
Naruto ne rimase turbato.
Si fece piccolo piccolo
cercando di non perdersi di fronte agli occhi dell'altro.
Gli aveva appena fatto una mega strigliata Tsunade e
aveva veramente rischiato di fargli male.
Ma in confronto a questo, quello era stato niente.
-
Scusa – riuscì a mormorare, seriamente
pentito.
- ieri ho visto quella pietra al collo di Sakura e ho
agito d'impulso, questa volta dovrebbe essere quella giusta! Ha la stessa forma
e lo stesso colore, devo solo controllare all'interno! Io ero cosi vicino ... e
ho fatto un po' di cazzate penso... –
- Ci hai fatto preoccupare, MI
hai fatto preoccupare! -
Sollevò il braccio e Naruto chiuse gli occhi
aspettandosi uno schiaffo che si sarebbe meritato.
Lo schiaffo non arrivò mai.
La mano dell'altro si andò ad appoggiare sulla sua
testa scompigliandogli i capelli e portando il capo del biondo verso il suo
petto.
- Non lo fare più Naruto. Sai che ti appoggio sempre e
comunque, ma non voglio che corri rischi inutili ok? -
- 0k scusami ancora... e grazie-
- E sta lontano da quel tipo! Non mi piace! –
- neanche a me! ma l'hai visto che sorriso inquietante?!
E parla anche in modo strano! Sembra che non piaccia nemmeno a Sasuke... che
poi non ho visto che fine ha fatto stamattina a... eh aspetta dove mi porti? -
- In bagno! - fece l'altro trascinandolo.
Naruto lo guardò interrogativo.
- Ti porto a lavare questi capelli. E questa volta lo
faccio io! Se lo facessi tu ti avrebbero scoperto da non so quanto tempo!
- E’ colpa di quella stupida tinta!- rispose sulla
difensiva – non ho avuto il tempo di farla asciugare e puzzava di tinta! Altro
che vaniglia! come gli è venuto in mente a quella?-
- Avevi i capelli ancora sporchi a scuola…-
- Sta scherzando?!-
- Secondo te ho organizzato tutta quella sceneggiata solo
per divertirmi?-
- Oh ma io ti adoro! - fece Naruto saltandogli addosso
- lo sapevo che eri stato tu!Ma come diavolo
hai fatto?-
- Mi sono fatto aiutare -rispose serafico l’atro con un
sorrisetto.
- E poi mi sono accorto della cosa da stamattina non
sono riuscito ad avvisarti , la tua classe era inavvicinabile oggi. –
Naruto ripensò al motivo e storse il naso.
Nemmeno quando si riuniva il fan-club dell’ Uchiha c’era tanto caos.
Sentì l’acqua cominciare a scorrere nel lavandino e
chinò il capo. Le dita dell’altro ragazzo presero a massaggiargli delicatamente
la cute e un sorirsetto
si allargò sul volto. Era fortunato ad avere persone come lui a sostenerlo.
Non si accorse che il massaggio fu troppo delicato e che
un sorriso era andato a comparve anche sul volto dell’altro.
Non era da Naruto accorgersi di queste cose.
Lui intanto avrebbe continuato a vegliare e a
proteggerlo poi magari, una volta finita tutta questa storia, poteva provare a
parlargli.
ME LO LASCIATE UN COMMENTINO??? GRAZIE.