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Autore: Ale Kanou    14/08/2005    1 recensioni
“Da cosa sei scappata?” le chiese lui. Sanae per un attimo non rispose poi, guardando diritto davanti a sé aggiunse a bassa voce “Dai fantasmi del passato…”
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sanae Nakazawa/Patty Gatsby
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 2: Un nuovo esame

 “Finito!!!” esclamò Sanae buttando i libri sul tavolino del bar. Era felice e sollevata; aveva superato anche quell’esame e con un ottimo risultato, come sempre d’altra parte.

“Beata te!” ribattè Kristine sospirando rumorosamente “A me toccherà ristudiare tutto…Accidenti al Professor Jaccard! Accidenti a lui! Sembrava quasi mi leggesse nella mente; è riuscito a chiedermi esattamente le tre cose che non avevo studiato!!”

“Vorrai dire le tre centinaia di cose che non avevi studiato!” ribattè Karol ridendo insieme a Sanae.

“Beh sì…però dovete entrambe ammettere che l’ultima settimana mi sono impegnata molto, trascurando anche il mio tesoro!” rispose abbacchiata la bionda.

“Già! Povero tesoro! Chissà come avrà fatto senza di te per ben sette giorni!!!

“Smettila di prendermi in giro Karol, non sai che sofferenza è stata per me e alla fine…che cosa ho ottenuto…una bella bocciatura!” Kristine si appoggiò sconsolata allo schienale della sedia, mettendo il broncio all’amica di sempre che la stava deridendo.

Sanae guardava divertita la scena. Conosceva le due ragazze ormai da sei mesi; erano state le prime persone che aveva incontrato andando all’Università.

Ricordava ancora il primo giorno di lezione, quando con il batticuore e un po’ di timore, aveva varcato la soglia di uno dei più illustri atenei europei di lingue.

Si era seduta nell’aula in una delle prime file, da sola perché non conosceva nessuno, e si era messa a leggiucchiare una rivista in attesa che il professore arrivasse.

Accanto a lei si erano sedute due ragazze, una bionda e con un fisico atletico, l’altra un po’ più bassa, castana e molto carina.

Le due stavano discutendo animatamente: da quel che riusciva a capire, la bionda (Kristine le era parso di capire) si stava lamentando vistosamente con l’amica perché non voleva stare nelle prime file con i secchioni e poi, se il suo “tesoro” l’avesse chiamata al cellulare, lei non sarebbe potuta sgattaiolare fuori dall’aula indisturbata. Karol dal canto suo, senza minimamente scomporsi, guardandola con un’aria quasi materna, tentava di spiegarle seraficamente l’importanza del seguire in modo adeguato le prime lezioni del corso.

Sanae aveva riso divertita di fronte a quella scena e quando si era accorta che le due ragazze si erano girate verso di lei, si era scusata con loro per avere, non intenzionalmente, ascoltato i loro discorsi. Karol le aveva sorriso (un sorriso molto dolce aveva pensato Sanae in quell’occasione) e si era presentata allungando la mano verso di lei, presentandole anche Kristine, che nel frattempo se ne stava  imbronciata, vedendo che l’amica non aveva la minima intenzione di cambiare posto.

Da allora quelle due erano diventate le sue più care amiche.

E adesso osservandole di nuovo battibeccare, non poteva far altro che chiedersi come potessero andare così d’accordo tra loro pur avendo due caratteri così diversi.

Kristine: una ragazza esplosiva, con tanta voglia di divertirsi e, a dire il vero, poca voglia di studiare e con un chiodo fisso…il suo “tesoro”. Stavano insieme da un anno circa e lei sembrava non stancarsi mai di parlare di lui.

Karol: una ragazza seria, riservata, posata, molto brava nello studio e soprattutto molto dolce.

Sanae in quei pochi mesi trascorsi nella città tedesca aveva imparato ad apprezzare entrambe, ognuna per le sue caratteristiche, seppur estremamente diverse.

 

Kristine improvvisamente saltò sulla sedia ed esclamò “Ragazze ho un’idea fantastica, domani per festeggiare la fine degli esami andiamo tutte insieme a fare shopping e poi al cinema!”

Ancora una volta Sanae si ritrovò a sorridere del carattere esplosivo e così mutevole dell’amica: fino a due minuti prima aveva il morale a terra e adesso, felice come una Pasqua, proponeva di festeggiare per un esame nel quale, tra parentesi, lei era stata bocciata.

“Allora Sanae che ne dici, sei dei nostri domani?” chiese ansiosa la bionda.

“No mi dispiace ma domani ho già un altro impegno.” rispose lei.

Vide per un secondo la delusione negli occhi dell’amica che però ben presto si trasformò in un ghigno beffardo. “Ehmmm..e si potrebbe sapere come si chiama questo impegno? Sbaglio o tu sei nuova della città e a parte noi non conosci nessun’altro?”

Kristine falla finita, non sono affari tuoi e comunque che cosa vuoi festeggiare? Ti ricordo che tu l’esame non l’hai nemmeno passato!” ribattè Karol mettendo a tacere la curiosa.

Sanae e Karol si guardarono un attimo capendosi al volo. Sanae le fece un cenno per farle capire che le era grata per il suo intervento, senza il quale la curiosità di Kristine sicuramente non sarebbe stata rapidamente placata.

Dal canto suo Karol sorrise in modo impercettibile alla bella orientale: nemmeno lei sapeva esattamente chi Sanae dovesse incontrare, ma da quello che l’amica le aveva detto qualche giorno prima, si trattava di una persona che lei conosceva da tempo e che era stata fondamentale in un momento buio della sua vita.

Karol non le aveva chiesto altre spiegazioni, non era sua abitudine impicciarsi degli affari altrui. Sarebbe stata Sanae a parlarle, se e quando se la fosse sentita. Si era molto affezionata a lei in quei mesi; le era venuto quasi spontaneo con quella ragazza straniera, che all’età di vent’anni aveva abbandonato il suo paese per andare dall’altra parte del mondo a costruirsi una nuova vita.

La prima volta che aveva visto Sanae in Università era rimasta colpita oltre che dalla sua bellezza semplice anche dai suoi occhi: due profondi occhi nocciola, che all’apparenza erano scintillanti ma, osservando più nel profondo, sembravano nascondere un passato lontano, un passato molto triste.

Raccogliendo borsa e libri Sanae si alzò, salutando con un cenno della mano le amiche e si avviò verso casa, pronta ad affrontare l’indomani un altro importante esame: rivedere colui che per lei aveva fatto così tanto e dal quale lei, quasi due anni prima, si era allontanata, senza dare nessuna spiegazione.

 

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