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Autore: JessL_    13/04/2010    20 recensioni
"A ventiquattro anni, poco importa chi fossi al liceo. Ma un invito, un evento cambierà e sconvolgerà tutto.
La quiete e l'armonia che si è creata negli anni verrà "disintegrata" proprio a causa del liceo.
A quell'epoca, lui era un ragazzo normale e bene in mostra ma non per lei: lei che era popolare.
Lui sempre innamorato, ossessionato... lei, beh lei a mala pena sapeva che esistesse.
Può in una settimana cambiare tutto? Sì."
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio | Coppie: Bella/Edward
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
Capitoli:
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Lo ammetto, non so bene come iniziare... può bastare un "ciao"? Sono davvero troppo felice e euforica... quindi mi trovo in difficoltà. Mi sembra doveroso dirvi Grazie, perché... beh come inizio non è stato niente male e ne sono molto contenta. Pochissime persone mi hanno fatto notare che effettivamente la situazione è un po’ assurda ma lo sapevo e ho voluto comunque correre il rischio. Sentirmi dire che sono riuscita – anche se solo con un capitolo – ad arrivarvi, a farvi sembrare parte integrante della storia e che sono migliorata molto nello scrivere... beh mi fa gongolare come una scema! Come ho più volte detto, a questa storia ci tengo – forse – troppo, non è colpa mia, e sinceramente non so nemmeno perché mi sono così affezionata. Ora bando alle ciance, parlo troppo lo so – sono logorroica; parliamo del capitolo. In questa “seconda parte”, avverrà una cosa che forse non vi aspettate (o almeno lo spero, mi piace “stupirvi”)... mi auguro vi possa allettare, anche perché oltre a venire a galla molte cose (niente confronto a quello che s’inizierà a sapere dal prossimo capitolo), si entra nella parte attiva della storia. Vedere che in qualche modo abbiate apprezzato Tanya, mi fa molto, molto piacere... significa che almeno un po’ di originalità ce l’ho avuta. Non dico altro, vi lascio alla lettura, un bacione... ci sentiamo dopo nelle note finali!

P.S: ho fatto un paio di prove per vedere come rendeva la pagina senza immagine e non mi piace... tutto troppo vicino e senza senso, perciò vi dovrete sorbire ad ogni capitolo l’immagine iniziale, spero non vi dispiaccia. ^^ Un bacione.

 

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Immagine1

 

Capitolo dueLapels and surprises: Una piccola rivincita.

Bella pov.

L’edificio è sempre lo stesso, l’interno anche; sono rimasta molto sorpresa nel costatare che il mio vecchio armadietto avesse ancora la stessa combinazione. Purtroppo sono curiosa di natura, e non ho potuto non sbirciare e provare ad aprirlo. Ora come ora avrei voluto non averlo fatto. L’armadietto lo possiede una ragazza dell’ultimo anno: Janine. Lo so perché c’era scritto su un foglio attaccato all’interno. E’ fidanzata, sì c'erano anche delle foto e sinceramente sono rimasta un attimo spossata, a quell’età anch’io avevo una relazione. La ritenevo seria ma... ho dovuto cambiare idea durante il ballo di fine anno. << Sei pensierosa. Che cosa ti affligge? >> Sorrido sarcasticamente. Senza rendermene conto sono arrivata in palestra; stranamente è vuota, ricordo perfettamente il chiasso che si ripeteva ogni ora da questa “aula”. << Stavo pensando al liceo. Sai, ero felice in quegli anni. Avevo tutto: delle amiche che mi volevano bene, ero una cheerleader – poco importa che non amassi esserlo, stavo bene – avevo te, i buoni voti e il rispetto di molte persone. E’ tutto assurdo – ora – visto da fuori. >> Mi siedo sulla trave e Christopher fa altrettanto rimanendo in silenzio.

<< So di averti ferita. Ora che ho ventiquattro anni me ne rendo conto. >> Volto il capo verso di lui, sta guardando il pavimento.

<< Sai, in questi ultimi anni ho pensato molto a cosa sarebbe accaduto se io non avessi ceduto ad Alexis. Stavamo bene insieme, ora posso anche dire che non era un cataclisma non fare sesso. Ma allora non la pensavo così. E mi spiace. >> Annuisco sovrappensiero. Rimasi sconvolta quando – nel bel mezzo del ballo dell’ultimo anno – andai a cercarlo e lo trovai accovacciato a fare un servizio orale a una mia “amica”. Non piansi, non in quel momento e non quando tornai in palestra a festeggiare. Ricordo che fummo proclamati re e reginetta del ballo. Sorrisi, accettai la corona e feci anche un discorso ma dentro... beh ero quasi vuota. Ero delusa dal suo comportamento. << Non ti ho mai amato. Non riuscivo ad amarti. Tu mi dicevi molto spesso quello che provavi, ed io volevo crederti, ma ora mi rendo conto di non averti mai creduto. >> Non sto mentendo. Non sono mai riuscita a dirgli “ti amo”. Non mi usciva e ogni volta che lui me lo diceva, mi sentivo – sì bene – ma anche strana.

Non percepivo le farfalle nello stomaco e il capogiro dalla felicità. Niente, e un po’ mi spiace ancora tuttora.

<< Ti sei mai pentita di esserti messa con me? >> Rido, non so perché, ma questa domanda me l’aspettavo. << No, non ho mai sputato nel piatto in cui ho mangiato. Scusa l’analogia ma penso che sia azzeccata. Sono stata bene con te, non posso pentirmene. Certo, avrei preferito non trovarmi con le corna, ma è acqua passata. Sono cresciuta. Ho superato dolori e umiliazioni “peggiori”. >> Mi accarezza con una mano la schiena e non sento nulla, nessun brivido, niente. Chris è un bel ragazzo, lo è sempre stato ma... non ha quel qualcosa in più che ancora tuttora possa farmi venire le palpitazioni e arrestare il mio respiro. << Si vede che sei diversa. Cresciuta. La Bella di allora non avrebbe mai acconsentito a un tête-à-tête, soprattutto in modo civile. >> Rido e annuisco mentre lui sorridendo aggiunge: << Ora come ora non riesco nemmeno a immaginarti mentre ricopri di vernice una professoressa. >> Scoppio a ridere rammentando il ricordo da lui citato. E continuiamo così, a ricordare e prenderci in giro finché non arriva un gruppo di ragazzi – della nostra età – in palestra. Un ragazzo mi salta subito all’occhio, e stranamente percepisco il mio cuore aumentare i battiti.

Non mi sembra di averlo mai visto, chi è?

 

Edward pov.

<< Questo posto è sempre lo stesso buco, com’è possibile? >> Annuisco alle parole di Seth. E’ vero, sembra che in questo posto il tempo si sia fermato. Rabbrividisco solo al pensiero di tornare un diciottenne. << Guarda, guarda chi c’è! Edward Cullen. >> Mi volto e sorrido, non ci posso credere! << Solo tu puoi avere quei capelli! >> Rido mentre abbraccio quell’ammasso di muscoli. << Jake, cavolo e tu che hai fatto? Preso steroidi? >> Sbuffa allontanandosi da me e mi scruta ben bene, non ho voluto rispondere alla sua “provocazione”. I miei capelli vanno bene così, soprattutto dopo che hanno conosciuto il gel – non che abbia fatto miracolo per loro, ma almeno adesso sembra un effetto voluto – averli in disordine! << Ma quali steroidi! Sono tutti miei questi muscoli. Sai cos’è assurdo? Che dopo sei anni, siamo di nuovo qui, e tutti e quattro. Beh cinque se aggiungiamo Angela, non fare domande. Sì, stiamo insieme. >> Scoppio a ridere del suo botta e risposta e scuoto il capo. Jake è un caso perso. Ci mettiamo a parlare di sport mentre Summer ci lascia per andare a salutare altre persone e io, Jake e Seth ci avviciniamo alla palestra. << Ora come ora, vorrei solamente trovarmi Newton davanti e fargli vedere se sono ancora un piccolo scheletro senza palle! >> Rido e mi asciugo una lacrima. << Jake, come puoi ancora ricordarti questo “nomignolo”? >> Lui alza le spalle mentre Seth cerca di smettere di ridere – e di respirare. << E’ difficile dimenticare le incurie degli altri quando non puoi “difenderti” perché non sei nessuno oltre a un ammasso di – poca – pelle e ossa. >> Non rispondo, so che ha ragione. Quel tipo di problema non l’ho mai avuto, soprattutto con Newton. Non lo ha mai ammesso ma un po’ mi temeva, anche se credo che fosse più spaventato da Emmett che da me. A proposito del fratellone, eccolo che ci viene in contro con un sorriso sornione e un’espressione sbalordita.

<< Non lo avrei mai detto, ma Jacob Black è diventato un ometto! >> Rido e mi scompiglio i capelli mentre il “tirato in causa”, gli da un pugno sulla spalla. << Allora, “missione: troviamo donzella cheers” a che punto è? >> Aggrotto le sopracciglia e noto Seth sorridere. << No, Edward dimmi che non è vero. E’ impossibile, l’hai più rivista? Io sì, e ti assicuro che è meglio che non la vedi – lo dico per la tua psiche! >> Sorrido a Jake ma mi rivolgo a mio fratello. << L’ho vista. Sto bene e... beh non le ho parlato. >> Vedo tutti e tre alzare gli occhi al cielo, faccio una smorfia con la bocca e osservo un piccolo gruppetto sull’uscio della porta della palestra. Non li riconosco tutti ma so per certo che stanno parlando di noi, visto che c’è chi ci sta puntando – in modo molto intelligente – con la mani. << Oh guardate, ci sono Ben, Taylor, Newton e un altro che non riconosco. >> Sento Jake sbuffare e Seth cercare di vederli bene da questa distanza. Io guardo il biondo, cavolo Mike è sempre uguale. Lentamente ci si avvicinano e noto che l’unico che non avevo riconosciuto è Sebastian. << Guardate! Il piccolo Black. >> << Newton, se ci tieni a tutti quei denti bianchi... allontanati. >> Il biondino ride e ci saluta tranquillamente – come se Jake non avesse parlato. A furia di chiacchierare e raccontare – cose insignificanti di me e di quello che ho fatto in questi anni – decidiamo di entrare in palestra e fare una partitina a basket. << Ci manca un giocatore ma non credo che Christopher dirà di no. >> Oh no! Guardo Seth che alza un sopracciglio. Cautamente mi avvicino a Emmett.

<< Dici che se gli faccio uno sgambetto, potrà passare per un fallo? >> Emmett ride – capendo che mi riferisco a Christopher - e mi da delle ponderose pacche sulla spalla.

<< Ehi piccolo Lord, vieni a giocare va! >> Mio fratello non mi è d’aiuto ma pazienza. Magari riesco a fare nero il piccolo Lord – Christopher, l’ex di Bella. Lo guardo e noto che è seduto proprio accanto a lei. Il suo sguardo è posato sulla mia figura, rabbrividisco. Mi sembra di avere il cuore in gola, magari è per questo che tutt’un tratto sono in assenza di saliva. La vedo leggiadramente alzarsi, i jeans le fasciano le gambe in modo stretto, così da risaltare le sue curve. Cavolo, non posso svenire adesso! Sorride e saluta chi conosce – ovviamente io e i miei amici non facciamo parte di quella cerchia ma noto più volte i suoi occhi posarsi su di me.  Mi sento come un bambino che ha di fronte il regalo che ha sempre voluto ma che ha paura di rompere. Ridicolo. << Ed, respira. Al massimo farà da cheerleader mentre giochiamo. >> Seth se la ride mentre lo spingo e sorrido, non posso non ammettere che non mi dispiacerebbe vederla fare una di quelle stupide coreografie; d’altronde mi presentavo a vedere le partite di football solo per vedere lei fare il tifo. Ripeto: ridicolo. << Bella, Bellina... ti ricordi di Edward? Mio fratello. >> Quando mi sento “chiamare”, mi volto e vedo Emmett con un sorriso a trentadue denti, deglutisco e faccio incrociare i miei occhi con quelli di Bella, mi porge la mano che velocemente stringo. La sua pelle è calda, vellutata e la sua mano quasi scompare tra la mia; arrossisce lievemente facendomi - interiormente - urlare di gioia, sono davvero graziose le sue guance tinte leggermente di rosso. Lo ammetto, con il passare degli anni sono diventato un bell’uomo, non sono cieco... a casa ce l’ho lo specchio, e le donne che ho frequentato fino ad ora non hanno mai avuto problemi a fare apprezzamenti per questa mia... “dote”. Hanno anche più volte ribadito di fare i complimenti a mia madre. Povera Esme, quando una volta – tanto per scherzare – gliel’ho detto, è sbiancata e a fatica mi ha chiesto con che razza di ragazze mi frequentavo. Non so per quanto tempo risi, era divertente come scena. << Davvero frequentavi questa scuola? >> Mi ridesto dai miei pensieri quando percepisco la mano di Bella staccarsi dalla mia. Osservo i suoi occhi – che in qualche modo mi hanno sempre ipnotizzato. Molte persone preferiscono gli occhi chiari, invece io no. Sarà che ho due occhi verdi, ma quelli di Bella – castani, cioccolato – sono particolari, intensi, vivi. Non li ho mai visti così da vicino ma mi hanno sempre emozionato. Sorrido per stemperare la tensione che sento provenire dal mio corpo. << Sì. Ma non preoccuparti, non mi sorprendo se non ti ricordi di me. >> Si morde il labbro inferiore e per qualche secondo di troppo vedo i suoi occhi fissarmi le labbra. Posso afferrarla e baciarla? No, se no mi prende per un maniaco.

Tranquillo Edward, respira e non strozzarti con la saliva e andrà tutto bene. Sì, come no.

<< Oh, è che credo che mi sarei ricordata dei tuoi occhi. Sono, sono particolari. Mi piace molto il verde. >> Sorride arrossendo maggiormente. Per favore, non fatemi morire ora. Che cosa dovrei dirle? Che crescendo è diventata ancora più bella e che la mia ossessione per lei – che credevo e speravo – fosse assopita è aumentata smisuratamente? Mi gratto la nuca mentre lei abbassa lo sguardo, gli altri parlano tranquillamente, solo noi stiamo in silenzio e un po’ in imbarazzo. << Non preoccuparti. Grazie comunque per il complimento. >> Sto in silenzio per un paio di secondi – giusto il tempo d’inumidirmi le labbra e le spiego, dove avrebbe potuto fare caso a me << Frequentavamo lo stesso corso avanzato di letteratura... e biologia. >> Alza immediatamente lo sguardo e si aggiusta una ciocca di capelli dietro l’orecchio mentre sposta il suo peso da un piede all’altro. << Davvero? Oddio Edward Cullen! Ho capito chi sei. Cioè, adesso rivedo nella mia mente il ragazzo che eri. >> Posso sprofondare? Non perché si ricorda di me, quella è una cosa buona – spero – ma perché sapeva chi ero. Annuisco non sapendo che cosa dire. Stranamente e inaspettatamente, la tensione sciama quando ci mettiamo a parlare e ridere. Neanche nei miei sogni più sfrenati pensavo che una cosa del genere potesse essere così gradevole. Bella abita nuovamente a Forks, mi ha parlato del suo lavoro – a grandi linee e un po’ restia – e del fatto che divide il suo appartamento con due persone. Mi ha parlato di Tanya e mi ha “confessato” che qualche volta la sua amica parlava di me... non ho voluto indagare oltre, Tanya non mi è mai interessata e poi avrei preferito sapere se Lei parlava di me, ma evidentemente no.

<< Non eri poi così sfigato come dici. >> Alzo un sopracciglio mentre mi siedo sulla trave, lei rimane in piedi di fronte a me, non è mai stata alta, ma questi tacchi – vertiginosi – la slanciano molto. Sta bene, ed è sempre più bella. << Mmmh, non ero uno sportivo, scrivevo sul giornale della scuola e la ragazza che adoravo – nel verso senso della parola – in quegli anni non mi ha mai veramente notato... direi che sfigato è poco. >> Ride ma scuote il capo mentre mi affianca. << Dai, da quello che sentivo, non hai mai avuto problemi a trovarti una ragazza, nello studio eri bravo – su questo non ho dubbi – e non eri classificato come un secchione, che pretendevi? >> Sotto un punto di vista, ha ragione. Non ero un vero “sfigato”, c’era chi era messo peggio. Quando le do ragione, si atteggia e ride spensierata, contenta della sua piccola vittoria. Più la osservo e la sento parlare, più ringrazio il cretino che ha deciso di organizzare questa rimpatriata. << Ed, vieni a giocare? >> Emmett mi guarda sorridendo, mi sta sfottendo ma invece di dargliela vinta – e quindi rispondergli male – mi alzo e faccio un occhiolino a Bella, che prontamente mi ferma per un polso. Mi volto stupito e la osservo mentre diventa rossa. << So che forse è avventato e stupido ma ti spiace se dopo la scuola prendessimo un caffè? >> Posso mettermi a saltellare per la palestra e urlare di gioia? << Volentieri. >> Detto ciò, sorridendo, mi presto a giocare una delle partite più memorabili della mia vita.

 

Quando ti ho vista arrivare

 bella così come sei
non mi sembrava possibile che
tra tanta gente che tu ti accorgessi di me

 

Non so perché, eppure le parole di una canzone italiana di Gino Paoli – “Una lunga storia d’amore” – mi rimbombano nella testa; non riesco a reprimere un sorriso.

Mai parole sono state più vere.

 

Bella pov.

Osservo i ragazzi giocare e non posso non notare quanto Edward non sia concentrato, sta giocando bene ma quel sorriso statico conferma la mia teoria, non sta pensando alla partita. Non so con che faccia sia riuscita a chiedergli di prendere un caffè insieme, ma è quello che volevo e sono contenta che mi abbia detto sì. Com’è possibile che non lo abbia mai veramente notato? Quando mi ha accennato dei corsi avanzati, finalmente mi è venuto in mente – anche se non nitidamente – e mi sono data della stupida perché in realtà sapevo benissimo chi fosse... cioè, Tanya aveva una specie di cotta per lui e me ne parlava “spesso” ma non si è mai fatta avanti perché lei era un gradino più in alto di lui. Per lei la reputazione era sacra, guai violare la prima “regola”. Le regole erano tre; uno: essere sempre superiore. Due: non abbassarsi a frequentare i ranghi inferiori. Tre: concederla al primo appuntamento solo se si ritiene che ne valga la pena. Buffo ma lei ci credeva fermamente e da quello che so, non le ha mai infrante.

Silenziosamente esco dalla palestra ma prima di chiudermi la porta alle spalle, osservo nuovamente Edward. Inizialmente mi hanno attirato il colore dei suoi capelli: non sono rossi ma hanno delle sfumature simili che rendono quella massa incolta molto attraente. Sono stata più volte – tentata - mentre parlavamo, di passarci le mie mani dentro per constatare se fossero soffici come sembravano. Sono completamente fuori di testa. I suoi occhi, beh i suoi occhi mi hanno davvero incantata, infatti, è la seconda cosa che ho notato di lui. Sono verdi e davvero stupendi, non sono riuscita a trattenermi dal dirglielo più volte facendolo diventare estremamente impacciato e in egual modo dolce. Ammetto che le sue spalle larghe e le sue gambe lunghe sono state come delle calamite, in pratica, non ho trovato nessun difetto; ha persino una dentatura dritta e bianca da far invidia a quelli che si prestano a fare le pubblicità per un sorriso sbiancante. E il naso? Io sono malata dei nasi, lo so è brutto dirlo ma è così. Il suo è dritto, senza nessuna gobba e non troppo pronunciato: perfetto. Sbatto velocemente le palpebre per poi rendermi conto di essere nel bel mezzo di un corridoio; dove diavolo sono? << Bella, Bella Swan? >> Mi volto e incontro il sorriso di una biondina con il seno rifatto che mi viene incontro... ehm, dovrei sapere chi è? << Sì, sono io. Tu... >> Lascio la frase in sospeso e la ragazza ne approfitta subito per dirmi che è Rachel Brith, inizialmente non rammento ma dopo che mi racconta qualche aneddoto e qualche cazzata fatta da me, capisco chi è e mi metto allegramente a conversare con lei, almeno finché non vengo “rapita” da Tanya che mi porta in mensa mentre la campanella suona e fa uscire – anzi volare – i ragazzini dalle proprie aule. Ricordo perfettamente che cosa significhi sentire la campanella: libertà, almeno quella poca che può consentirti l’intervallo o la pausa pranzo. Certo, la più bella in assoluto, è quella che segna la fine delle lezioni, lì, altro che libertà ma vera goduria!

 

<< Allora, quante persone insignificanti hai già visto? >> La mensa è stata divisa in due: da una parte gli studenti – che ci guardano come se fossimo degli alieni – e dall’altra... beh noi, adulti e stupidi come all’epoca. Purtroppo non mento, la povera mensa è diventata un vero puttanaio, molte persone si sono messe a urlare e piangere felici perché non vedevano l’altra persona – che ovviamente ha reagito nello stesso modo – da tanto tempo. Sono più sconvolta io dei poveri ragazzini che trovano questi scenari divertenti. Guardo Tanya, che è estremamente appiccicata a me e molto curiosa. I suoi grandi occhi azzurri ghiaccio, mi fissano in attesa di una risposta, e la pretende prima che ci raggiungano le altre. << Ho parlato con Christopher, si è sposato sai? Sua moglie è incinta. Abbiamo ovviamente parlato anche di quell’evento e... abbiamo praticamente chiarito, nessun rancore o cose varie, è passato. >> Sorrido, in teoria vorrei finire il discorso in questo punto ma lei no, purtroppo mi conosce bene e ha capito che c’è dell’altro. << E...? >> Infatti. Mi guardo attorno e m’inumidisco le labbra. << Ricordi Edward Cullen? >> Appena nomino il Suo nome, le sedie restanti del tavolo vengono spostate, sobbalzo e mi rilasso solo quando noto che sono le nostre amiche. << Di che stavate parlando? Siamo curiose. >> Non posso parlare davanti a tutte. Come se Tanya non sapesse che “odio” parlare così apertamente di certi argomenti, riprende il discorso. << Certo che me lo ricordo, perché? >> Sospiro silenziosamente e appoggio le braccia in modo conserto sul tavolo. << Beh l’ho visto. >> Brooke si sporge verso di me sorridendo. << Di chi stai parlando? >> Apro e chiudo la bocca un paio di volte, è probabile che loro non sappiano chi sia. Fortunatamente vengo salvata dai ragazzi che ci raggiungono, c’è anche Christopher tra loro ma fa come se non ci fossi, sinceramente non m’importa ma non posso fare a meno di cercare con lo sguardo Edward. Tanya mi nota e senza farsi beccare mi chiede di continuare il discorso lasciato a metà.

<< Andremo a prendere un caffè appena usciti da qui. >> Sbarra gli occhi e schiude la bocca. << Davvero? E com’è diventato? >> Sapevo che non l’avrebbe presa male, Tanya tende a lasciarsi tutto alle spalle. Le racconto in generale com’è, ovviamente non cado nei dettagli, non voglio che s’infatui di lui. Ammicca verso di me e si congratula. Beh l’ha presa bene.

 

Edward pov.

<< Tu. Sei. Il mio. Mito. >> Rido e mi siedo a un tavolo sperduto della mensa. Scorgo mio fratello accomodato al “solito” tavolo dei giocatori e sorrido tornando a guardare Seth. << Suvvia, non l’ho fatto apposta. >> Rido sotto i baffi mentre Jake, Ben e Seth schioccano la lingua; eh già, non mi credono.

Prima che io possa parlare, veniamo raggiunti da Alice, Summer e Angela. Mia sorella mi si siede accanto e mi posa un bacio sulla guancia. Non so come, ma fino ad ora non ho ancora controllato se c’è Bella nella stanza. Già, Bella. Mi ha sorpreso. Sia chiaro, sono felice ma sorpreso. Reazione legittima, no? Parlando non mi ha chiesto se sono fidanzato o cose varie, eppure mi ha chiesto di prendere un caffè, come potevo rifiutare?

<< Va tutto bene? >> Annuisco sorridendo ma poi sposto la mia attenzione sui miei amici che animatamente e con un sorriso orgoglioso, raccontano alle ragazze come “per puro caso” sia caduto Christopher durante la partitella avvenuta in palestra. Lo ammetto, l’ho fatto apposta, ma sono da capire no? E poi non si è fatto male, perciò sono tranquillo. Alice evita di chiedermi di Bella, ma so, capisco che muore dalla voglia di farlo. Mi guardo attorno mentre bevo un po’ di Coca cola. I miei occhi incontrano quelli di Bella, seduta a un tavolo al centro della sala, appena allontano la bottiglietta delle mie labbra, me le inumidisco per poi farle un sorriso. La intravedo arrossire e ricambiare il mio gesto. Il mio cuore scalpita e la mia mente immagina già cosa accadrà questo pomeriggio.

E’ possibile che il piccolo rospo si trasformi in un principe? E’ arrivata la sua rivincita?

 

__

Note dell’autrice oddio che parolone!

Devo ammettere che martedì è arrivato in fretta, e ne sono contenta.

La storia vi ha incuriosito – almeno da quanto ho capito dai preferiti e dalle seguitespero solo che avendo letto il secondo, non sia tutto scemato anche l’entusiasmo. Spero proprio di no! Anche perché come ho già accennato, il tutto inizio dal prossimo capitolo. Bella si è fatta avanti, inspiegabilmente si trova attratta – anche se comunque è un parolone – da questo bel ragazzo che pensa di non aver mai visto. Premetto una cosa importante: lei – a lui – dice di averlo ricordato ma voi soffermatevi maggiormente sui suoi pensieri. Lei pensa di averlo riconosciuto, sa chi è perché Tanya ne parlava, non perché avevano dei corsi in comune. Rammentatelo in futuro! Gli chiede di prendere un caffè insieme e lui ovviamente accetta, non se lo spiega – e veramente nemmeno lei – ma è sorpreso e contento. La cosa assurda forse è proprio questa: il primo passo lo ha fatto lei, sinceramente l’ho trovato più giusto. Per quanto ora Edward sia un uomo piuttosto sicuro di sé, alla fine si trova di fronte alla ragazza che ha sempre venerato. Devo ammettere che è un po’ intimorito... però cerca di non darlo a vedere. Tra loro c’è feeling e nemmeno l’ex di Bella ha potuto fare qualcosa. Lei ha detto chiaramente che non prova nulla e che praticamente non lo ha mai provato, si sono chiariti e hanno messo “fine” a un cassettino del passato. Edward si è preso una piccola rivincita su Christopher e n’è contento. È entrato in scena Jake... beh che ne pensate? Come per Tanya, anche lui è molto diverso ma non voglio dire altro, anche perché ho già anticipato qualcosa sul blog – anche se di poco conto. Tanto per schiarirvi le idee: Seth è fidanzato con Summer (dopo che me lo avete “consigliato” mi sono detta che questa scelta poteva andare più che bene), Jake con Angela e Ben è single (la scelta per trovare un attore che più o meno si avvicinasse all’idea che ho di questo personaggio è stata dura, ma diciamo che ne sono soddisfatta)... sì, anche qui ho modificato, ingarbugliato, qualcosina confronto alla versione originale della Meyer; spero non vi spiaccia. Mmmh, penso di aver detto tutto, spero che questo capitolo vi sia piaciuto e che possa in qualche modo spingervi a dirmi che ne pensate... nel caso non avvenga: grazie comunque. Un bacione, a martedì prossimo! JessikinaCullen.


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Lapels and surprises by JessikinaCullen is licensed under a Creative Commons Attribuzione-Non commerciale-Non opere derivate 2.5 Italia License.
Based on a work at www.efpfanfic.net.
   
 
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