Ingrata
Il biondo scrutò l’aria di casa sua, sapeva che
era diversa,
non era un giorno come tutti gli altri.
Rimise apposto la cornetta, le sue stesse parole gli
rimbombavano nella mente.
Rimase in silenzio, per paura.
Strinse le labbra e gli occhi, non c’era più
niente né da dire
né da guardare.
Percepì Matt che si stava alzando, strascicando i suoi
anfibi consumati verso il salotto. Mello si sentì
rassicurato da quel rumore,
forse non sarebbe cambiato niente.
Tremante cercò di raggiungere l’amico, sperando di
aver il
coraggio di guardarlo senza avere una fottuta stretta allo stomaco.
Lo trovò seduto sul divano, sigaretta posata sulle labbra a
contemplare il vuoto.
Mello si mise a sedere dalla parte opposta del rosso,
aprendo una barretta di cioccolato.
Matt spense la sigaretta nel posacenere sospirando, abbassò
la testa per coprire con le mani il volto.
La sua psp era rimasta sul tavolo, spenta da chissà
quanto…
Il biondo se né era accorto, quello davanti a se non era
Matt. Il Matt che aveva di fronte ora avrebbe sicuramente detto
“vado a
prendere una boccata d’aria”, al posto di
accendersi una sigaretta.
Mello rabbioso staccò un pezzo di cioccolato, non si
sentì
rassicurato, il gusto era così amaro.
-Non giochi con quella tua stupida console- disse nervoso.
Il rosso alzò la testa, quanto bastava per cercare gli occhi
azzurri dell’altro e parlò con tono sottomesso.
-No, ho smesso di giocare-.
Non c’era più speranza di avere un’altra
vita, era solo un game over certo.
Mello sentì il peso di quelle parole come il colpo di
un’arma, era colpevole del suo stato d’animo.
Strinse le sue mani sulla tavoletta di cioccolato che
avvicinò alla bocca, la guardò per un istante ma
che bastò per poggiarla subito
sul tavolo.
Anche lui aveva smesso di sperare.
Era inutile tenersi aggrappato a ogni singolo respiro,
niente sarebbe tornato indietro.
Era patetico sentirsi così, oppure umano?
Mello voleva la vittoria a tutti i costi e sapeva che
sarebbe riuscita ad averla, ma a che prezzo.
In quei precisi istanti entrambi avevano capito.
Quella giustizia, così ingannevole e sfuggente, in
realtà
era solo una stupida ingrata.
Angolo autrice
Non ne sono per niente convinta.
Spero che Mello sia Ic oppure l’ho reso forse un troppo
umano. Per questa scena mi sono ispirata alla scena
dell’anime all’inizio
dell’episodio 35.
Attendo le vostre recensioni, fatemi sapere se vi è
piaciuta. Avevo in mente di scrivere qualcos’altro su Mello e
Matt quindi spero
proprio di averli caratterizzati per bene.
A presto.