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Autore: MagentaSmoke    14/04/2010    1 recensioni
Strinse le sue mani sulla tavoletta di cioccolato che avvicinò alla bocca, la guardò per un istante ma che bastò per poggiarla subito sul tavolo.
Anche lui aveva smesso di sperare.
Era inutile tenersi aggrappato a ogni singolo respiro, niente sarebbe tornato indietro.
Era patetico sentirsi così, oppure umano?
Genere: Triste, Malinconico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Matt, Mello
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ingrata

 

 

 

 

 
Il biondo scrutò l’aria di casa sua, sapeva che era diversa, non era un giorno come tutti gli altri.
Rimise apposto la cornetta, le sue stesse parole gli rimbombavano nella mente.
Rimase in silenzio, per paura.
Strinse le labbra e gli occhi, non c’era più niente né da dire né da guardare.
Percepì Matt che si stava alzando, strascicando i suoi anfibi consumati verso il salotto. Mello si sentì rassicurato da quel rumore, forse non sarebbe cambiato niente.
Tremante cercò di raggiungere l’amico, sperando di aver il coraggio di guardarlo senza avere una fottuta stretta allo stomaco.
Lo trovò seduto sul divano, sigaretta posata sulle labbra a contemplare il vuoto.
Mello si mise a sedere dalla parte opposta del rosso, aprendo una barretta di cioccolato.
Matt spense la sigaretta nel posacenere sospirando, abbassò la testa per coprire con le mani il volto.
La sua psp era rimasta sul tavolo, spenta da chissà quanto…
Il biondo se né era accorto, quello davanti a se non era Matt. Il Matt che aveva di fronte ora avrebbe sicuramente detto “vado a prendere una boccata d’aria”, al posto di accendersi una sigaretta.
Mello rabbioso staccò un pezzo di cioccolato, non si sentì rassicurato, il gusto era così amaro.
-Non giochi con quella tua stupida console- disse nervoso.
Il rosso alzò la testa, quanto bastava per cercare gli occhi azzurri dell’altro e parlò con tono sottomesso.
-No, ho smesso di giocare-.
Non c’era più speranza di avere un’altra vita, era solo un game over certo.
Mello sentì il peso di quelle parole come il colpo di un’arma, era colpevole del suo stato d’animo.
Strinse le sue mani sulla tavoletta di cioccolato che avvicinò alla bocca, la guardò per un istante ma che bastò per poggiarla subito sul tavolo.
Anche lui aveva smesso di sperare.
Era inutile tenersi aggrappato a ogni singolo respiro, niente sarebbe tornato indietro.
Era patetico sentirsi così, oppure umano?
Mello voleva la vittoria a tutti i costi e sapeva che sarebbe riuscita ad averla, ma a che prezzo.
In quei precisi istanti entrambi avevano capito.
Quella giustizia, così ingannevole e sfuggente, in realtà era solo una stupida ingrata.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Angolo autrice

Stupida drabble.
Non ne sono per niente convinta.
Spero che Mello sia Ic oppure l’ho reso forse un troppo umano. Per questa scena mi sono ispirata alla scena dell’anime all’inizio dell’episodio 35.
Attendo le vostre recensioni, fatemi sapere se vi è piaciuta. Avevo in mente di scrivere qualcos’altro su Mello e Matt quindi spero proprio di averli caratterizzati per bene.
A presto.

  
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