Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Liv    06/11/2003    1 recensioni
"Janie's got a gun" è il titolo di una canzone degli Aerosmith, e proprio questa canzone mi ha dato l'ispirazione per questa ff... I tempi sono cambiati, le persone sono cambiate. Spero solo che vi piaccia, cmq, in ogni caso: RECENSITE!!!!
Genere: Azione, Dark, Mistero, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: James Potter, Lily Evans
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

“Dream On, Dream On, Dream On, Dream find the Dream are true”

Un uomo ubriaco stava camminando per le strade isolate di Londra con una bottiglia di liquore in mano.

“Sing For the year”

L’uomo stava intonando una canzone con voce impastata a causa della sbornia.

“Just for today...Dream on”

Sbandando urtò contro un passante. L’uomo era vestito con un mantello nero lungo fino ai piedi.

“Sei tu Falcom?”

L’uomo sorrise sornione. “Si…e tu chi sei? Una bella ragazza per me?”

“Penso proprio di no” e con un calcio nello stomaco lo fece cadere carponi ai suoi piedi.

“Ma tu chi cazzo sei?”

“L’uomo sbagliato a cui hai pestato i piedi!” e con un altro calcio lo fece rotolare a pochi metri di distanza.

Ansimando per il dolore tentò di bofonchiare: “Aspetta, ma tu chi sei? Cosa ti ho fatto?”

L’uomo lo prese per il colletto della camicia e lo avvicinò al suo viso.

“Tu hai rapito la mia prediletta! Devi ridarmela subito!”

“Io…io non ho fatto nulla lo giuro! Non ho rapito nessuno!”

“Bugiardo…” il sibilo dell’uomo sembrò quasi il verso di un serpente…

“Ma io…” gli occhi dell’uomo divennero di un rosso accesso, e l’uomo spaventato iniziò a tremare.

“Ma è una bambina…come può essere la vostra prediletta? Ha un tre anni…non riesce nemmeno a parlare bene...”

L’uomo lo guardò sorpreso.

“Una bambina di tre anni? Penso che non sia la ragazza che sto cercando…”

L’uomo sospirò sollevato.

“Allora posso andare signore?”

La figura ghignò divertita.

“Ma certo, io conto fino a tre, e se entro tre secondi ti sarai volatilizzato, ti lascerò vivo, ok?”

L’uomo annuì sorridendo, con la smaterializzazione avrebbe fatto subito.

“Ok, grazie signore! Grazie!”

L’uomo si alzò in piedi e si preparò.

“Uno…”sibilò l’uomo.

“Due…”

C’era qualcosa che non andava, tentava di smaterializzarsi eppure non ci riusciva! Sembrava bloccato. Gocce di sudore cominciarono ad imperlarli la fronte. Cominciò a correre disperato, e pregò ardentemente Dio di bloccare quel secondo, ma…

“E tre…”

Una scia verde tranciò la via ed illuminò di una sinistra luce verde i palazzi vicini.

“Povero stupido…”

………………………………………….

 

La mattina seguente la piccola Potter stava vagando per le strade di Londra. La sera prima aveva trovato riparo alla stazione di King’s Cross e adesso stava vagando senza una meta precisa…forse sarebbe tornata a casa la sera stessa…con la sua povera sorellina in quelle condizioni non poteva dare altre preoccupazioni ai suoi genitori. Si sentiva un po’ in colpa per quella situazione che si era creata…amava tanto i suoi genitori, ma dalla nascita di sua sorella si era sempre distaccata. Non sapeva lei il perché.

Una lacrima le rigò il volto.

Voleva davvero tornare a casa. Ma cosa avrebbe detto ai suoi genitori? Come avrebbe potuto giustificare il suo comportamento? Sarebbe entrata e avrebbe detto: “Ciao mamma, ciao papà, sono tornata?” che stupida che era…non sarebbe mai dovuta scappare, sarebbe dovuta rimanere a casa…ma si sarebbe riscattata! Eccome se l’avrebbe fatto! Avrebbe ritrovato sua sorella, fosse l’ultima cosa che faceva! L’avrebbe ritrovata e portata a casa dai suoi genitori, e sarebbe cambiata! Si, quello era solo il primo passo verso un nuovo cambiamento, sarebbe cambiata in meglio, si sarebbe impegnata nello studio e sarebbe diventata una ragazza di cui i suoi genitori sarebbero stati fieri! Niente più litigi, insulti e incomprensioni, si sarebbe comportata bene…e avrebbe comprato un regalo a Ben, amava tanto Harry ed Hermione, Hermione che era stata come una sorella per lei, eppure quel bambino…si era comportata con lui come con Lizzie…e magari si sarebbe fatta qualche amica, perché no? Nessuno glielo impediva, inoltre gli altri dicevano che era carina…forse si sarebbe potuta anche fare un ragazzo…ma non come Chris! Lui era uno…lui era uno stupido! Non si può giocare con i sentimenti di una ragazza! Gliela avrebbe fatta pagar…ma cosa stava dicendo? Vendetta…sentiva di nuovo la vendetta! Lei non doveva provare mai più quei sentimenti…odio, vendetta, violenza…malvagità…adesso basta! Sarebbe diventata una ragazza normale! Ma cos’è la normalità poi…chi può dire cosa è normale e cosa non lo è?

Janie fu presa d’assalto da un fortissimo mal di testa,  e fu costretta dal dolore a piegarsi in avanti.

“Ah…che dolore atroce…” tentò di aggrapparsi a qualcosa ma alla fine cadette a terra atterrita dal dolore.

 

Janie era rannicchiata a terra nella sua camera. Era di qualche anno più piccola e piangeva rumorosamente, la bacchetta ai suoi piedi e la porta e le finestre serrate.

Qualcuno bussò alla porta.

“Amore sono io…”

Era la voce di sua madre, presto avrebbe chiamato amore un nuovo bambino, presto non avrebbe più trattato lei come un suo dono speciale, presto lei sarebbe stata una dei tanti figli che già aveva, lei non sarebbe stata più speciale.

“Amore ti prego apri la porta…per te quando nascerà il nuovo bimbo non cambierà niente, lo giuro…” la sua voce si inclinò “amore apri questa porta, voglio parlare con te…ti prego, parliamo, in fondo, non è così brutto avere un fratellino o una sorellina più piccoli, davvero…se apri la porta ne parliamo con calma, ti prego…” la supplicò.

“Apri la porta amore…”

 

Janie si svegliò improvvisamente tutta sudata, affannando. Il sogno che aveva avuto l’aveva sconvolta, aveva sognato il momento di rottura fra lei e i suoi genitori. L’aveva dimenticato…aveva dimenticato quello che era realmente accaduto. La rabbia e la gelosia per la nuova arrivata le avevano distorto la realtà dei fatti! Non era vero che i suoi genitori non erano venuti a consolarla, era stata lei a cacciarli bloccando la stanza con una serie di incantesimi! Aveva anche dimenticato tutti gli sforzi dei suoi genitori per toglierla dai guai col Ministero…eppure, anni fa, tutto questo a lei non bastò. Tanti anni fa lei desiderava la morte di quella creatura. Desiderava che quel bambino, per lei frutto di un terribile incidente, fosse soppresso prima che potesse portare guai peggiori. Si vergognò molto per quei pensieri…eppure, tanti anni fa lei era così. Il passato non si poteva cambiare, ma il futuro veniva costruito con le azioni del presente. Si sarebbe potuta riscattare. Riscattarsi era il suo unico, grande desiderio, riscattarsi!

Un raggio di sole, abbagliandole gli occhi, la riportò alla realtà.

Disorientata si guardò attorno cercando di cogliere qualcosa di familiare.

Dove si trovava? Forse i suoi genitori l’avevano trovata e portata a casa? No, avrebbe riconosciuto la stanza dove si trovava. Qualcuno evidentemente l’aveva trovata e portata a casa propria. Si sorprese nel constatare che si sentiva molto più sicura in quel posto. Il letto soffice e caldo…da quanto tempo non assaporava il piacere di dormire in un luogo caldo e confortevole? Troppo…

Ancora molto stanca e provata, decise di alzarsi dal quel soffice rifugio, e, a tentoni, uscì dalla stanza e si incamminò per il corridoio. Il pavimento era di soffice legno caldo, e un delizioso profumo di spezzatino le fece salire il petto in gola dalla gioia. Aveva desiderato rivivere questa atmosfera familiare da tempo ormai, e finalmente aveva trovato ciò a cui auspicava da tempo: sicurezze. Solo delle sicurezze, la sicurezza di avere un tetto sulla testa, un posto in cui dormire, qualcosa da mangiare, e forse, anche qualche persona che si preoccupava di lei. Sapeva benissimo che c’erano i suoi genitori, la sua famiglia, ma la sensazione di colpevolezza rimaneva, la paura per sua sorella rimaneva! Certo che aveva scelto il momento peggiore per scappare di casa! Ma ormai era tardi, doveva risolvere i suoi problemi da sola, e poi, sarebbe tornata da loro, sempre se loro avrebbero potuto mai perdonarla.

I suoi pensieri furono interrotti da una mano che le toccò una spalla facendola trasalire. La persona che aveva dietro era una ragazza alta come lei, magra, con dei lunghi capelli biondi e lisci, e due occhi azzurri. Aveva stampato sul volto un sorriso divertito. Forse l’espressione di Janie era tanto sbalordita da sembrare buffa! Certo che, si era proprio spaventata! La ragazza parve capirlo dalla sua espressione.

“Scusa se ti ho spaventata. Non era mia intenzione, certo che te ne stavi lì, in silenzio, immersa nei tuoi pensieri e questo è stato l’unico modo per attirare la tua attenzione”

Janie sorrise allo sguardo pieno di rammarico e tanto buffo di quella ragazza.

“No, hai ragione. Ma sai, quando svieni in mezzo alla strada battendo la testa a terra, poi ti riesce difficile tornare del tutto normale” ironizzò Janie.

“Oh beh! Allora le matte in questa casa salgono a tre! Io, te e…”

“E?”

“E…il mio fido gatto Jon!”

“Ma bene…comunque, piacere Jennifer Potter, ma chiamami pure Janie” disse porgendole la mano.

“Piacere, Alicia Mary-Elizabeth Whain, ma chiamami pure Alicia. Mia madre era fissata coi nomi lunghi!” disse in risposta allo sguardo stupito di Janie.

Un rumore sospetto proveniente dallo stomaco di Janie fece ridere Alicia. In effetti, Jen non mangiava da molto tempo e quell’odorino proveniente dalla cucina certamente non l’aiutava. La ragazza finse di prendersela.

“Bene, se ti fa tanto ridere il mio bisogno impellente di cibo…”

La ragazza tra le risate fece segno di no.

Ma dai, scherzavo! Vieni in cucina che è tutto pronto, non pensavo però che ti saresti svegliata tanto presto”

Le ragazze superarono la soglia della porta ed entrarono nella stanza. Non era grande come quella di Janie, ma era calda e confortevole. Un gatto era placidamente seduto su un cuscino sul divanetto posto accanto al camino, e ogni tanto muoveva il nasino come preso da uno strano prurito.

“Ah…non preoccuparti, è normale, ti avevo detto che era pazzo no?”

Jen la guardò di bieco.

“Quindi se lui è davvero pazzo di conseguenza lo sei anche tu…”

La ragazza annuì.

“Già, e di conseguenza lo sei anche tu mia cara, non ti salvi per niente”

Entrambe scoppiarono a ridere, e passarono il resto del tempo mangiando, e facendo battutine cattive su quello strano gatto di nome Jon.

Poi, Janie alzò una questione…

“Come mai vivi da sola?”

Alicia, smise di fare ballare il gatto sulle sue ginocchia e la guardò triste.

“E’ sempre stato così, mia madre mi ha abbandonata da bambina e da allora vivo da sola in questa casa. Non so perché se ne sia andata…ma cerco di non pensarci. Sono dell’idea che non si debba mai abbandonare la propria famiglia per nessun motivo. Nemmeno i motivi più terribili. Non bisogna farlo MAI.”

Janie abbassò lo sguardo e iniziò a torturarsi le mani bianche. Alicia sorrise rammaricata.

Scusami…non avrei dovuto rattristarti con questa mia storia… Parlami di te. Da dove vieni, perché ti ho trovata a terra svenuta, e dov’è  la tua famiglia?”

“La mia famiglia…i Potter…vivono a Londra.

La ragazza alzò lo sguardo verso la finestra alla sua sinistra. Evitava accuratamente di guardare in faccia Alicia.

Sai, mia madre ha avuto una bambina pochi anni fa, due anni fa…”

Alicia sorrise felice.

“Davvero? E com’è? Parlami un po’ di lei?”

Janie sentì gli occhi bruciare, e la voce impastarsi, fissò ancora di più gli sguardi verso la finestra. Torturò ancora più insistentemente le mani.

E’ piccola…è davvero piccola…”

“E’ bassina?”

“Si…” sorrise a quel ricordo. “Ed è anche bellissima…ha…ha lunghi capelli rosso scuro come quelli di mia madre, ed ha due profondi occhi verdi sempre come lei…è un vero amore. Quando sorride si formano ai lati della bocca due piccola fossette, e sulle guance ha una piacevole spolverata di lentiggini che colorano la sua pelle bianca e soffice…io…” Janie sentì di non poter più parlare perché le lacrime stavano chiedendo ancora più prepotentemente di uscire fuori, e scorrere lungo le sue guance.

Alicia le strinse una mano comprensiva.

“Ti manca molto?”

Janie scosse il capo freneticamente.

“Allora perché non torni da lei?”

“Non posso…” singhiozzò.

Perché? E’ molto lontano?”

“E’ stata rapita da Voldemort!” esplose improvvisamente e iniziò a piangere calde lacrime confortata dalla presenza di Alicia, la sua prima amica.

Alicia però assunse una strana espressione accigliata che ricolse verso il suo gatto Jon.

Ary devi aiutarla”

Janie non capì in un primo momento a chi si riferisse, ma poi quello che vide le fece spalancare gli occhi.

Jon, il suo gatto, si allungò e prese forma davanti a lei. Divenne niente di meno che Arabella Figg! La “famosa” Arabella Figg. Jen aveva sentito spesso parlare di Arabella Figg, colei che aveva riportato in vita i suoi genitori e che aveva aiutato Harry molte volte. La donna, ormai anziana, si rivolse per prima ad Alicia con tono severo.

Aly quante volte ti ho detto che non dovevi chiamarmi Ary?”

“Beh…ed io quante volte ti ho esplicitamente chiesto di non chiamarmi Aly?”

Che centra!” disse stizzita “Qui si parla del tuo comportamento indisciplinato! Recluta…si, che bella recluta che ho! A scuola dovevano mandarti! Minerva si che ti avrebbe fatta rigare liscia! E no una povera vecchia come me!”

Ed anche rimbambita aggiungerei…” mormorò in modo che potesse sentirla solo Janie che rise sotto i baffi.

“Ah…se solo mi avessi conosciuta da giovane! A quante reclute ho fatto abbassare la cresta…James Potter e Sirius Black ho raddrizzato! E adesso con questa ragazzina! Ah…se solo lo sapesse Silente…che cosa imperdonabile!”

“La smetti di delirare? Sembri una vecchia pazza…” ma si corresse subito “Ops…ma tu SEI una vecchia pazza”

Janie guardava la scena allibita, non si sarebbe mai aspettata di vedere un battibecco inscenato da una sua “amica” (cosa che lei non aveva mai avuto!) e la famosissima Professoressa Figg, insegnante, ai tempi di suo padre e sua madre, durante l’addestramento da auror.

Con due colpi di tosse la Figg riprese un certo contegno, anche se aveva ancora le guance rosse di rabbia e una ciocca di capelli sul viso.

“Allora Janie” fece la prima volta rivolgendosi a lei “Come mai non sei a casa dai tuoi genitori? hanno bisogno di te, ti converrebbe tornare subito da loro mia cara, inoltre, tu non vuoi essere un auror e stando qui disturbi la mia, già lenta di per se, recluta”

Janie fu sorpresa di notare una nota di dispiacere nella sua voce.

“Beh, non che io non voglia essere auror, è più il fatto di per se che già lo sono i miei genitori ed Harry…è stato questo a spingermi a non diventarlo, una specie di ribellione contro di loro…personalmente non conosco nemmeno più i motivi…però fare l’auror non mi dispiacerebbe”

“Per fare l’auror ci vogliono o dei voti importanti, e delle doti importanti” fece severamente Arabella “la stessa lenta qui Alicia, si è distinta molto, vivendo in questa casa da sola, ha imparato da sola a conoscere e a controllare i propri poteri anche senza l’utilizzo della magia e di incantesimi, si è dimostrata così portata da essere stata esonerata dalla scuola e da essere affidata a me…che giorno infausto fu! Ah…lo ricorderò come il più brutto!”

“Zitta vecchiaccia!” la zittì subito lei “e guarda che il sentimento è ricambiato pienamente!”

Quindi, dimmi perché io dovrei addestrarti” disse la Figg a Jen mentre Alicia sbuffando si voltava verso la credenza.

Janie soppesò molto la questione, in effetti non aveva nessuna dote particolare, andava male in quasi tutte le materie ad Hogwarts però…anche Harry andava piuttosto male ad Hogwarts, eppure adesso era un Auror speciale…

“Lo so di non essere brava a scuola, di non essermi mai impegnata in nessuna attività, ma adesso è diverso, c’è mia sorella in pericolo ed io non posso stare qui con le mani in mano aspettando che le succeda qualcosa! Lei mi capisce?”

“Stando al sicuro a scuola avresti comunque aiutato i tuoi, ed impegnandoti li avresti anche resi fieri.”

Janie annuì decisa. “Lo so, ma non si può tornare in dietro, bisogna solo guardare avanti, il futuro è l’unica cosa che si può controllare, perché si costruisce con le azioni che si compiono durante il presente”

La donna guardò ammirata Jennifer, poi disse con tono orgoglioso. “Hai ascoltato Remus vero? Quel ragazzo è sempre stato il migliore! Cioè, anche tuo padre e Sirius andavano bene…tuo madre era eccezionale, ma Remus era saggio, giusto e non andava mai oltre i miei limiti imposti. Un vero gioiello che ragazzo. Allora, dimmi come sta, tutto bene?”

“Ma certo, sta benone” poi un’idea folgorante le attraversò la mente con un lampo, amava tanto Remus a quanto pare, quindi se avesse giocato bene le sue carte… “Ma lo sa che remus è tanto amico dei miei genitori?”

“Ma certo” disse ancora con tono deliziato per il ricordo di Remus la Figg “Era tanto amico di quei due scapestrati!”

Forse, non le conveniva dire che era figlia di James…beh, già lo sapeva, ma dirlo significava ammetterlo, e non sapeva quanto potesse essere buona la cosa!

Ma lo sa, che Remus è il mio padrino? Mi ha anche dato ripetizioni di Difesa Contro le Arti Oscure” mentì lei.

“Davvero?” la Figg era al settimo cielo “Vorrà dire che inizieremo subito le lezioni! Alicia prepara la stanza di Janie! E’ la figlioccia di Remus Lupin! Dobbiamo festeggiare!”

Janie scoppiò a ridere, e saltellando andò ad aiutare Alicia.

……………………………………………………………………

 

James stava seduto comodamente sul divano di casa Potter, leggeva “La Gazzetta del Profeta” e ogni tanto scoppiava a ridere leggendo delle assurdità che pubblicava quel giornale!

Dopo un nuovo attacco di risa, Lily si affacciò titubante dal bagno dove si stava concedendo una doccia rilassante.

“James…tutto bene?” disse avvicinandosi al ragazzo che si stava asciugando le lacrime dagli occhi.

“Si…si certo” balbettò lui, ansimando per le troppe risate “Dovresti leggere quello che scrivono su di te!” e scoppiò di nuovo a ridere passandole il giornale.

 

Il Ministero della Magia ha appena dichiarato che il Tenente Auror, Lily Evans in Potter, è caduta in un fossato circa due settimane fa. Pare infatti che la suddetta, mentre stava cercando invano di ritrovare la figlia dispersa in un incidente aereo babbano, sia scivolata dal dirupo di una montagna e  che abbia riportato gravi danni mentali e psicologici. Pare infatti che la donna non abbia superato lo shock di vedere sua figlia Jennifer arruolarli nelle forze segrete babbane e lo shock anche dato dal primo figlio, il bambino sopravvissuto Harry Potter sposato con l’Auror Hermione Granger, infatti, pare che il suddetto figlio abbia deciso di non invitarla alla nascita del suo secondo figlio e che lo shock sia stato tale da mandarle in fumo quel po’ di cervello che le rimaneva. Vogliamo far sapere al Tenente Potter che siamo tutti con lui, e che qualora volesse sbarazzarsi della moglie noi siamo pronti a riceverla.

 

Colin e Dennis Cannon

 

 

Lily era livida in volto e stringeva possessivamente il giornale, mentre James rideva ancora più di gusto.

Ma li hai sentiti James? Cosa dicono di me?”

James annuì. “Già, ora tocca a te amore. Quando non hanno una notizia sparlano su qualche Auror, bah…lascia stare quello che dicono! Noi sappiamo che in fondo…non sei tanto male…”

“Ah ah” rise falsamente lei ancora nervosa “E poi guarda Jamie! Mancano anche alcune virgole! Ma che giornalisti sono?”

Dai Lily, per una scemenza…”

Uff

Il battere d’ali di un gufo li fece voltare verso la finestra aperta del loro Salone. L’uccello planò e tese la lettera verso la mano aperta di Lily.

“Chissà chi è…”

Quello che lesse la fece sbiancare e far voltare cautamente verso James. Per poi saltargli letteralmente a dosso.

“E’ Janie! E’ Janie! E’ da Arabella!!! Vuole diventare Auror e aiutarci a salvare Lizzie!!!”

Furono troppe belle notizie per James che fu costretto a stendersi sul divano sempre con Lily sopra di lui.

“Che bello!!!Che bello!!!Vero James?”

James fece un sorrisino malizioso.

“Già…qui si deve festeggiare…”

“Malizioso…”

“Zitta che lo so che ti piace…”

E prima che potesse essere contraddetto incollo le sue labbra alle sue per un lungo dolce bacio. Che non fu l’unico di quel momento…

 

TO BE CONTINUED…

Wow!!! Appena finito!!! Grazie a tutti per le rec. siete eccezionali!!!! Un kiss a tutti! Poi magari al prossimo aggiornamento vi saluterò per bene!

Liv

 

 

 

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Liv