Passarono due giorni ed arrivò l’1 giugno: lo spettacolo.

Tutti gli attori dovevano essere li alle 8.00 in punto per lo spettacolo che sarebbe iniziato alle 11.30.

Dovevamo fare gli ultimi ritocchi, vedere i costumi, riprovare le canzoni e i passi di ballo.

Erano le 11.15 ed io stavo per svenire. Non avevo mai fatto una cosa del genere e quindi ero spaventata a morte: tutte quelle persone dovevano guardare proprio me ed io non so se c’è la potevo fare. Dovevo cantare, questo era l’esame, la prova per tutto quello che Stefan aveva fatto per me ed io dovevo ricambiare il favore: dovevo farcela! Ma come?

-Fra 15 minuti si va in scena- urlò la professoressa.

Io mi sedetti in una sedia e sbiancai di colpo.

“inspira ed espira” mi ripetei “puoi farcela!”

-Helena stai bene?- chiese la professoressa Leone appena mi vide.

-Non so se riesco…- dissi con un sospiro.

-Ehy, ascoltami. Hai la voce più incredibile che io abbia mai sentito. Non lasciare che una piccola paura ti freni e che non ti faccia vivere il tuo sogno. Tu puoi farcela, io so che puoi. E non pensi a Stefan? Si fida di te, ti sta aspetta fra meno di 10 minuti su quel palco con una canzone da cantare insieme. Hai una voce straordinaria, Helena, non nasconderti, lascia che anche il resto del mondo lo sappia. Non devi pensare alle conseguenze, non pensare allo spettacolo e ai tuoi compagni, lo devi fare solo per te! Io ti appoggerò, qualsiasi sia la tua scelta, ma ti consiglio di fare la scelta giusta: vivi il tuo sogno Helena!-

Mi accarezzò un spalla e se ne andò.

Per mia sfortuna aveva ragione, non potevo lasciarmi trascinare da una piccola paura. Tutti contano su di me, i miei compagni, mia madre, Melanie, la mia professoressa e Stefan. Non posso deluderli.

Ma la Leone aveva ragione anche su un’altra cosa: questa è la mia vita e questo è il mio sogno ed io lo vivrò.

Mi alzai di scatto ma soprattutto mi alzai sicura di me. Mai mi ero sentita così prima d’ora. Era una bella sensazione.

-Sei pronta?- mi chiese Stefan avvicinandosi a me.

-Si- risposi decisa.

Mi baciò la fronte e appena sentimmo la musica salimmo sul palco.

Si aprì il sipario e vidi quasi duecento persone che mi fissavano. Stefan incominciò a cantare la sua parte e quando toccò a me…non c’è la feci: le parole non mi uscivano.

Stefan mi prese la mano e, non so spiegare come, mi scaricò dell’energia, un’energia positiva che mi diede la forza di andare avanti, di cantare e sbalordire il pubblico.

Era come se fossimo andati in corto circuito. Ma nel senso buono! Non so se ci sia un senso buono ma…in quello che mi era appena successo c’era!

Finì lo spettacolo e si abbassò il sipario.

Ci furono molti applausi ed io finalmente mi sentivo completa.

-Helena!- gridò mia madre appena uscì. Accanto a lei c’era Melanie.

Erano tutti in cortile per festeggiare.

Andai ad abbracciarle e poi andai a cercare Stefan ma non lo trovai.

Andai in tutte le aule e in fine in aula di teatro. Era isolato ma..

Cosa è quello? Salii sul palco e la raccolsi: era una rosa con un biglietto:

“Ti aspetto al nostro paradiso.

Ti amo. Stefan”

Uscii e mi feci dare un passaggio da mia mamma. Salii di corsa le scale ed arrivai.

Lui era li, che guardava il panorama appoggiato al muro…e mi aspettava.

Corsi da lui e lo abbracciai. Non c’era un motivo preciso per cui lo feci, ma ne avevo voglia, avevo voglia di sentire il suo calore, il suo odore, di sfiorare i suoi capelli e di sentire che lui c’era, era con me.

Lui mi accarezzò i capelli e spostò il viso per guardarmi negli occhi.

-Sei stata bravissima oggi. Io lo sapevo che c’è la facevi, dovevi avere solo fiducia in te stessa- mi disse.

-Grazie Stefan. Di tutto. Per quello che hai fatto alla mia vita, per la ragazza che mi hai fatto diventare, per avermi fatto superare le mie paure, per avermi fatto chiudere gli occhi al dolore passato e avermi fatto guardare avanti, per essere mio, ma soprattutto per essere qui e adesso con me, in questo momento speciale. Ti amo Stefan e ti amerò sempre-

E poi…le mie labbra toccarono le sue. Ogni volte che lo baciavo era come se fosse la prima volta.

Le sue labbra erano morbide e calde e, insieme alle mie, erano un tutt’uno.

Lo amavo, ma era un amore diverso da quelli che avevo provato prima: l’amore per i miei genitori e mia sorella, l’amore per la mia migliore amica, l’amore per il canto, erano tipi di amore diverso da quello che provavo per Stefan. Il sentimento che provavo per lui era come una cosa fuori dal mondo.

Era come se le nostre anime vorticassero nell’universo, senza gravità. Ed erano legate, un legame così forte che non lo poteva distruggere più niente al mondo.

Ci lasciammo trasportare da quelle emozioni, da quel vortice e dal quel sentimento che sarebbe stato nostro per sempre.

THE END