Buon
salve a tutti. Vi stupirete forse della totale demenzialità
di
questa storia, ma nel mio piccolo mondo pieno di arcobaleni e unicorni,
mi sono
sorti degli atroci dubbi su quanto leggo praticamente giornalmente su
queste
pagine che adoro =D
Amo
Twilight e leggere le storie che giorno dopo giorno vengono aggiunte
ma… come si suol dire a tutto c’è un
limite!
Spero
di non offendere nessuno. La storia è ironica e non
è volta a
nessuno in particolare.
Questa
piccola storiellina è stata creata per far nascere un
sorriso a
tutti quelli che trovano strano che, escludendo le fan fiction con
avviso OOC,
Bella ami fare shopping, Bella sia una ragazza molto generosa
ù____ù’’, Edward
sia molto generoso col sesso femminile perché tanto
è così, Alice capisca
quanto un tubetto di dentifricio strizzato male, Emmett sia un orso con
l’intelligenza pari a Yoghi (meno) Bubu (diviso) Baloo
(elevato alla) Koda
fratello orso, Rosalie sia la più bella del mondo ma che ha
il carisma di un
cucchiaino, Jacob sia solo l’altro senza
possibilità di riscatto e soprattutto
che la Cullen Card venga usata fino allo sfinimento per la gioia del
conto in
banca dei coniugi Cullen.
Detto
questo concludo dicendo Buona Lettura XD
Era
una notte buia e tempestosa e, nel cielo nuvoloso di un pomeriggio
di maggio, il sole brillava alto su Forks.
Gli
uccellini cinguettavano, i lupi ululavano e i vampiri luccicavano
colpiti dei tenui raggi del sole facendoli apparire come tanti
Swarovski messi
in mostra nel salotto della nonna.
“Oh
Edward!” Disse Bella.
“Oh
Bella!” Rispose Edward.
“Oh
Jesus!” Se ne uscì Renesme dopo
l’ennesimo sguardo d’amore dei suoi
genitori.
In
salotto, appollaiati sul divano come due cocorite in amore, i due
vampiri sorrisero alla figlioletta che annoiata si stava addentando il
povero
gatto che le era stato regalato il giorno prima.
“Tesoro
non mangiare il gatto. Ti rovini la cena!” Sbuffando Bella si
alzò recuperando il povero micio e rimettendolo in
libertà, senza però
nascondere l’occhiata affamata che gli rivolse facendolo
fuggire a
zampe levate.
Edward
si alzò andando ad abbracciare la sua compagna.
“Amore
della mia non-vita hai fatto scappare il micetto.”
“Oh
mio David di Michelangelo, ma ancora più bello e non esposto
a
Firenze, ma che vorrei vedere, ma che non posso perché per
colpa di tua figlia
ci è proibito andare in Europa, non volevo!”
Disgustata
dall’amore plateale dei suoi genitori, la povera Nessie, se
ne andò in camera per passare il tempo girovagando su
internet.
Perché
si sa che in mezzo ad un bosco nello stato di Washington
l’Adsl
viaggia che è una bellezza.
Aprì
il suo super mega computer di ultima generazione, ma che in
realtà
era addirittura il modello che ancora non avevano messo in commercio
nemmeno in
Giappone, e si mise a cercare qualcosa da leggere per mitigare
l’attesa della
cena.
Tra
un click ed un altro finì su un sito di storie di fan per i
fan che
possono leggere solo i fan!
Aprì
la pagina dedicata alle storie sulla sua famiglia e rimase stupita
delle più di quattromila storie che c’erano
inserite.
Iniziò
dalle più vecchie appassionandosi alle avventure che
ritraevano i
suoi innamorati e persi proprio come li aveva lasciati in salotto,
passando poi
ad un Edward bello e maledetto e una Bella sempre maldestra ma che si
riscopriva determinata a raggiungere i suoi scopi.
Passarono
così i giorni e Nessie continuò imperterrita
nella sua lettura
leggendo delle mille possibilità che le avevano affibbiato
per: nascere,
crescere, morire, essere umana, vampira, mezzo e mezzo, neonata,
bambina,
adolescente, un po’ “Ragazza facile”
(visto che questa è una storia per tutti
mi autocensuro!), un po’ monaca di clausura, un po’
di qui e un po’ di la.
Ma
tutto sommato poteva andare bene.
I
personaggi dei suoi genitori invece stavano lentamente degenerando:
Edward era sempre più bello e meno tenebroso e stranamente
umano, con i suoi
occhioni che sembravano due raggi laser al plutonio e il suo sorriso
sghembissimo che più sghembo non si può.
Al
contrario Bella sembrava aver dimenticato cosa fosse la
verginità e
dispensava amore gratuito a chiunque respirasse. A no aspettate. Ai
vampiri non
serve respirare.
Ok,
allora dispensava amore a chiunque avesse tre gambe. (No, gli
sgabelli del nonno di Heidi non sono contemplati.)
Chiuse
l’ennesima storia dove i suoi genitori si erano visti e in
tempo
zero si erano saltati addosso e poi erano scappati, tornati, lasciati,
rimessi
insieme, fatto pace, fatto i conigli in calore, poi lei era rimasta
incinta e,
anche se andavano ancora alle superiori, avevano già casa a
tre piani con:
giardino, sauna, piscina, idromassaggio, almeno cinque stanze per gli
ospiti e
l’immancabile barbecue.
Da
non dimenticare la fantastica Cullen Card.
Libro
di Twilight: 18€ con Cullen Card. New Moon, Eclipse, Braking
Dawn
altri 18 euri l’uno con Cullen Card. Scrivere un sacco di
fregnacce non ha
prezzo! Per tutto il resto c’è Cullen Card!
Nessie
scese in cucina un po’ perplessa, trovando i suoi che si
guardavano con aMMoRRe e devozione.
“Mamma…”
Si sedette accanto a lei facendole distogliere le sguardo.
Edward
si andò a sedere al suo piano iniziando a suonare una delle
sue
composizioni ridendo come quel matto di Mozart.
“Dimmi
luce dei miei occhi color oro liquido che sembrano monetine
appena uscite di banca.” Sbattendo i suoi occhioni Bella
prese fra le sue mani
quelle della figlia.
“Ma
a te piace fare shopping?”
“Oh
sciocchina che non sei altro, sai che è la cosa che odio di
più al
mondo dopo togliere i peli di Jake dal divano!”
“Allora
perché nelle storie che scrivono su di te dicono che sei la
più
grande fan di Armani, Gucci, D&G, Victoria Secret, Benetton e
Disney Store?
E che hai il portafogli che sembra la tasca di Doraemon da cui tiri
fuori soldi
come se li coltivassi?” Nessie guardò sua madre
realmente interessata alla sua
risposta, cercando di dare un senso logico a tutto quello che aveva
letto.
“Oh
tesoro sicuramente stavano parlando di un’altra
Bella.”
“Oh
no, no! Isabella Marie Swan, nata a Forks il 13 settembre 1987. La
tua patente non mente!”
“Tesorino
della mamma, saranno sicuramente della AU con avviso OOC!”
“Beh
si forse… ma allora papi quando era umano era uno stronzo
che si
faceva qualsiasi essere respirante che avesse due tette? E tu se lo
avessi
conosciuto e foste stati tutti e due umani ti saresti concessa non
appena
conosciuto, rimanendo poi incinta e partorendomi tra atroci
sofferenze?”
“Cucciolina
del mio cuore, ma io ti ho partorito tra atroci sofferenze
rimanendo uccisa, altrimenti ora papi mi starebbe bevendo come una cola
light!”
“Mia
cerbiattina potresti evitare di inculcare nella mente innocente di
nostra figlia tutte le assurdità che va dicendo?”
Edward, una volta smesso di
fare il matto al piano, raggiunse le sue due donne sedendosi accanto a
loro.
“Papi
non me le sono inventate! Stanno tutte scritte su un sito
internet!” Coi pensieri, Nessie gli mostrò le sue
letture.
Edward
e Bella si lanciarono uno sguardo (non carico d’amore) e
corsero
in camera della figlia attaccandosi al pc.
Dopo
due giorni di estenuante lettura, le loro facce erano cadaveriche
(più del solito) e allibite.
“Cielo
ma io non faccio queste cose! Shopping selvaggio col sorriso
sulle labbra, partenze improvvise con tanto di permesso di Charlie che
alla
fine della storia non rivedrò mai più! Amore
carnale con sconosciuti conosciuti
in posti strani di cui non conosco il nome e poi alla fine sei sempre
tu. Ripeto:
Io non faccio queste cose!“
Indignata
Bella defenestrò il povero portatile.
“Già…
un vero peccato…” Edward sospirò senza
rendersi davvero conto di
quello che aveva detto.
“Come
scusa?” Con le mani sui fianchi Bella lo guardò
adirata.
“Beh
in quelle storie io non mi faccio cent’anni di celibato e mi
diverto alquanto! Tralasciando il fatto che l’italiano non
è il loro migliore
amico, quelle ragazze mi considerano un Dio!” Con occhi
sfavillanti partì per
la tangente con i suoi pensieri su tutto quello che si era perso
veramente nella
vita… ehm… morte… ehm…
eternità!
“Bella
forse è il caso che ci prendiamo una pausa… mi
è venuta voglia di
sperimentare! Adesso vado a Forks e mi fingo uno studente e
inizierò a
rimorchiare tutte le ragazze!”
Bella
soppesò la sua idea solo per un secondo.
“Sì!
Hai ragione. Dobbiamo goderci la nostra eternità! Mi
trasferirò in
qualche posto extra figo con una magica valigia che conterrà
tutto quello che
mi serve e che io non ho mai comprato e, non so come,
tornerò umana e farò tutte
le esperienze che per causa tua non ho mai potuto fare!”
“Ma
sei stata tu a voler essere per forza trasformata! Ehi nel secondo
libro ti ho pure lasciato!” Disse Edward cercando di non
alzare la voce.
Nessie
accorse in camera sua mettendosi le mani nei capelli vendendo la
finestra sfondata, la scrivania libera dal suo pc e i suoi che si
stavano dando
da fare sul suo letto.
“Oh
ma che schifo!”
“Oh
Bella non potrei mai lasciarti!”
“Oh
Edward non potrei mai tornare umana senza di te che, anche se fossi
uno stronzo cronico ti innamoreresti di me lasciando da parte la tua
vita, i
tuoi sogni, i tuoi non so cosa solo per starmi accanto!”
Lasciando
i genitori a fornicare sulla sua povera trapunta, che nonna
Esme si era tanto dedicata a ricamare, andò a recuperare il
computer togliendo
dai preferiti il sito galeotto che aveva rischiato di distruggere la
sua
famiglia e la sua sanità mentale.
“Oh
Beh. Quasi quasi andrebbi
a prendere un gelato!”
Forse
per la sanità mentale e per le sue facoltà
lessicali era ormai
troppo tardi…