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Autore: CroccoPollo    14/04/2010    7 recensioni
Era una notte buia e tempestosa e, nel cielo nuvoloso di un pomeriggio di maggio, il sole brillava alto su Forks.
Gli uccellini cinguettavano, i lupi ululavano e i vampiri luccicavano colpiti dai tenui raggi del sole facendoli apparire come tanti Swarovski messi in mostra nel salotto della nonna.
Genere: Comico, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Renesmee Cullen | Coppie: Bella/Edward
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
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Buon salve a tutti. Vi stupirete forse della totale demenzialità di questa storia, ma nel mio piccolo mondo pieno di arcobaleni e unicorni, mi sono sorti degli atroci dubbi su quanto leggo praticamente giornalmente su queste pagine che adoro =D

Amo Twilight e leggere le storie che giorno dopo giorno vengono aggiunte ma… come si suol dire a tutto c’è un limite!

Spero di non offendere nessuno. La storia è ironica e non è volta a nessuno in particolare.

Questa piccola storiellina è stata creata per far nascere un sorriso a tutti quelli che trovano strano che, escludendo le fan fiction con avviso OOC, Bella ami fare shopping, Bella sia una ragazza molto generosa ù____ù’’, Edward sia molto generoso col sesso femminile perché tanto è così, Alice capisca quanto un tubetto di dentifricio strizzato male, Emmett sia un orso con l’intelligenza pari a Yoghi (meno) Bubu (diviso) Baloo (elevato alla) Koda fratello orso, Rosalie sia la più bella del mondo ma che ha il carisma di un cucchiaino, Jacob sia solo l’altro senza possibilità di riscatto e soprattutto che la Cullen Card venga usata fino allo sfinimento per la gioia del conto in banca dei coniugi Cullen.

Detto questo concludo dicendo Buona Lettura XD

 

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Era una notte buia e tempestosa e, nel cielo nuvoloso di un pomeriggio di maggio, il sole brillava alto su Forks.

Gli uccellini cinguettavano, i lupi ululavano e i vampiri luccicavano colpiti dei tenui raggi del sole facendoli apparire come tanti Swarovski messi in mostra nel salotto della nonna.

“Oh Edward!” Disse Bella.

“Oh Bella!” Rispose Edward.

“Oh Jesus!” Se ne uscì Renesme dopo l’ennesimo sguardo d’amore dei suoi genitori.

In salotto, appollaiati sul divano come due cocorite in amore, i due vampiri sorrisero alla figlioletta che annoiata si stava addentando il povero gatto che le era stato regalato il giorno prima.

“Tesoro non mangiare il gatto. Ti rovini la cena!” Sbuffando Bella si alzò recuperando il povero micio e rimettendolo in libertà, senza però nascondere l’occhiata affamata che gli rivolse facendolo fuggire a zampe levate.

Edward si alzò andando ad abbracciare la sua compagna.

“Amore della mia non-vita hai fatto scappare il micetto.”

“Oh mio David di Michelangelo, ma ancora più bello e non esposto a Firenze, ma che vorrei vedere, ma che non posso perché per colpa di tua figlia ci è proibito andare in Europa, non volevo!”

Disgustata dall’amore plateale dei suoi genitori, la povera Nessie, se ne andò in camera per passare il tempo girovagando su internet.

Perché si sa che in mezzo ad un bosco nello stato di Washington l’Adsl viaggia che è una bellezza.

Aprì il suo super mega computer di ultima generazione, ma che in realtà era addirittura il modello che ancora non avevano messo in commercio nemmeno in Giappone, e si mise a cercare qualcosa da leggere per mitigare l’attesa della cena.

Tra un click ed un altro finì su un sito di storie di fan per i fan che possono leggere solo i fan!

Aprì la pagina dedicata alle storie sulla sua famiglia e rimase stupita delle più di quattromila storie che c’erano inserite.

Iniziò dalle più vecchie appassionandosi alle avventure che ritraevano i suoi innamorati e persi proprio come li aveva lasciati in salotto, passando poi ad un Edward bello e maledetto e una Bella sempre maldestra ma che si riscopriva determinata a raggiungere i suoi scopi.

Passarono così i giorni e Nessie continuò imperterrita nella sua lettura leggendo delle mille possibilità che le avevano affibbiato per: nascere, crescere, morire, essere umana, vampira, mezzo e mezzo, neonata, bambina, adolescente, un po’ “Ragazza facile” (visto che questa è una storia per tutti mi autocensuro!), un po’ monaca di clausura, un po’ di qui e un po’ di la.

Ma tutto sommato poteva andare bene.

I personaggi dei suoi genitori invece stavano lentamente degenerando: Edward era sempre più bello e meno tenebroso e stranamente umano, con i suoi occhioni che sembravano due raggi laser al plutonio e il suo sorriso sghembissimo che più sghembo non si può.

Al contrario Bella sembrava aver dimenticato cosa fosse la verginità e dispensava amore gratuito a chiunque respirasse. A no aspettate. Ai vampiri non serve respirare.

Ok, allora dispensava amore a chiunque avesse tre gambe. (No, gli sgabelli del nonno di Heidi non sono contemplati.)

Chiuse l’ennesima storia dove i suoi genitori si erano visti e in tempo zero si erano saltati addosso e poi erano scappati, tornati, lasciati, rimessi insieme, fatto pace, fatto i conigli in calore, poi lei era rimasta incinta e, anche se andavano ancora alle superiori, avevano già casa a tre piani con: giardino, sauna, piscina, idromassaggio, almeno cinque stanze per gli ospiti e l’immancabile barbecue.

Da non dimenticare la fantastica Cullen Card.

Libro di Twilight: 18€ con Cullen Card. New Moon, Eclipse, Braking Dawn altri 18 euri l’uno con Cullen Card. Scrivere un sacco di fregnacce non ha prezzo! Per tutto il resto c’è Cullen Card!

Nessie scese in cucina un po’ perplessa, trovando i suoi che si guardavano con aMMoRRe e devozione.

“Mamma…” Si sedette accanto a lei facendole distogliere le sguardo.

Edward si andò a sedere al suo piano iniziando a suonare una delle sue composizioni ridendo come quel matto di Mozart.

“Dimmi luce dei miei occhi color oro liquido che sembrano monetine appena uscite di banca.” Sbattendo i suoi occhioni Bella prese fra le sue mani quelle della figlia.

“Ma a te piace fare shopping?”

“Oh sciocchina che non sei altro, sai che è la cosa che odio di più al mondo dopo togliere i peli di Jake dal divano!”

“Allora perché nelle storie che scrivono su di te dicono che sei la più grande fan di Armani, Gucci, D&G, Victoria Secret, Benetton e Disney Store? E che hai il portafogli che sembra la tasca di Doraemon da cui tiri fuori soldi come se li coltivassi?” Nessie guardò sua madre realmente interessata alla sua risposta, cercando di dare un senso logico a tutto quello che aveva letto.

“Oh tesoro sicuramente stavano parlando di un’altra Bella.”

“Oh no, no! Isabella Marie Swan, nata a Forks il 13 settembre 1987. La tua patente non mente!”

“Tesorino della mamma, saranno sicuramente della AU con avviso OOC!”

“Beh si forse… ma allora papi quando era umano era uno stronzo che si faceva qualsiasi essere respirante che avesse due tette? E tu se lo avessi conosciuto e foste stati tutti e due umani ti saresti concessa non appena conosciuto, rimanendo poi incinta e partorendomi tra atroci sofferenze?”

“Cucciolina del mio cuore, ma io ti ho partorito tra atroci sofferenze rimanendo uccisa, altrimenti ora papi mi starebbe bevendo come una cola light!”

“Mia cerbiattina potresti evitare di inculcare nella mente innocente di nostra figlia tutte le assurdità che va dicendo?” Edward, una volta smesso di fare il matto al piano, raggiunse le sue due donne sedendosi accanto a loro.

“Papi non me le sono inventate! Stanno tutte scritte su un sito internet!” Coi pensieri, Nessie gli mostrò le sue letture.

Edward e Bella si lanciarono uno sguardo (non carico d’amore) e corsero in camera della figlia attaccandosi al pc.

Dopo due giorni di estenuante lettura, le loro facce erano cadaveriche (più del solito) e allibite.

“Cielo ma io non faccio queste cose! Shopping selvaggio col sorriso sulle labbra, partenze improvvise con tanto di permesso di Charlie che alla fine della storia non rivedrò mai più! Amore carnale con sconosciuti conosciuti in posti strani di cui non conosco il nome e poi alla fine sei sempre tu. Ripeto: Io non faccio queste cose!“

Indignata Bella defenestrò il povero portatile.

“Già… un vero peccato…” Edward sospirò senza rendersi davvero conto di quello che aveva detto.

“Come scusa?” Con le mani sui fianchi Bella lo guardò adirata.

“Beh in quelle storie io non mi faccio cent’anni di celibato e mi diverto alquanto! Tralasciando il fatto che l’italiano non è il loro migliore amico, quelle ragazze mi considerano un Dio!” Con occhi sfavillanti partì per la tangente con i suoi pensieri su tutto quello che si era perso veramente nella vita… ehm… morte… ehm… eternità!

“Bella forse è il caso che ci prendiamo una pausa… mi è venuta voglia di sperimentare! Adesso vado a Forks e mi fingo uno studente e inizierò a rimorchiare tutte le ragazze!”

Bella soppesò la sua idea solo per un secondo.

“Sì! Hai ragione. Dobbiamo goderci la nostra eternità! Mi trasferirò in qualche posto extra figo con una magica valigia che conterrà tutto quello che mi serve e che io non ho mai comprato e, non so come, tornerò umana e farò tutte le esperienze che per causa tua non ho mai potuto fare!”

“Ma sei stata tu a voler essere per forza trasformata! Ehi nel secondo libro ti ho pure lasciato!” Disse Edward cercando di non alzare la voce.

Nessie accorse in camera sua mettendosi le mani nei capelli vendendo la finestra sfondata, la scrivania libera dal suo pc e i suoi che si stavano dando da fare sul suo letto.

“Oh ma che schifo!”

“Oh Bella non potrei mai lasciarti!”

“Oh Edward non potrei mai tornare umana senza di te che, anche se fossi uno stronzo cronico ti innamoreresti di me lasciando da parte la tua vita, i tuoi sogni, i tuoi non so cosa solo per starmi accanto!”

Lasciando i genitori a fornicare sulla sua povera trapunta, che nonna Esme si era tanto dedicata a ricamare, andò a recuperare il computer togliendo dai preferiti il sito galeotto che aveva rischiato di distruggere la sua famiglia e la sua sanità mentale.

“Oh Beh. Quasi quasi andrebbi a prendere un gelato!”

Forse per la sanità mentale e per le sue facoltà lessicali era ormai troppo tardi…

 

  
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