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Autore: _tifaa_    15/04/2010    1 recensioni
Kristal è una ragazza di diciannove anni,che affronterà una terza guerra mondiale. Perderà il suo migliore amico costretto a partire come recluta,visto che in un certo senso,la mente umana non si è poi così tanto sviluppata e quindi tutto è quasi come una volta,ai tempi delle prime guerre mondiali,tranne per le armi,che sono molto più sviluppate e naturalmente i nemici non risparmieranno nessuno,ne donne ne bambini. Kristal è una ragazza forte e testarda,quindi non si lascerà andare,cadere in depressione per paura della morte,anzi combatterà contro essa,per amore del suo amico e delle persone a lei care fino a quando scoprirà qualcosa di catastrofico per l'umanità.
Genere: Avventura, Guerra, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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4°capitolo.

Il trillo della sveglia mi fece alzare immediatamente,anche  perché non volevo che mia madre se ne accorgesse. Heart mugugnò,per poi tornare a russare. Finii di preparare la mia valigetta,dove la notte prima avevo inserito alcuni vestiti di Heart. La svegliai,contro la sua volontà.

- Heart,stai zitta … dobbiamo andare – Sussurrai,in modo che tutta la casa non sentisse il nostro parlare. Poi,come se si fosse ricordata,ai alzò tutto insieme,facendomi prendere un colpo.

- Kristal,possiamo partire! – Esclamo lei. Le tappai la bocca con la mano,in segno di fare silenzio. Dopotutto,dovevamo essere silenziose come fantasmi. Sgattaiolammo fuori dalla casa in fretta e furia,facendo molta attenzione a non far scricchiolare niente. Prima di uscire però,lasciai un biglietto sul tavolo della cucina.

Ciao Mamma,

ti sembrerà strano ma ho deciso di fare una pazzia. Quella bambina so chi è,abita oltre le montagne,dove si svolgeva la guerra. Sa cose che nessuno di noi sa,e io devo scoprire,per il bene di tutti noi,di cosa si tratta. Non ti posso annunciare niente,ma non cercarmi e non dirlo a nessuno. Tornerò,prima o poi.

Ti voglio bene.

Tua Kristal.  Brucia questo foglio dopo,non deve vederlo nessuno.

Restai a guardare ancora un po’ l’interno della mia casa,non l’avrei vista per molto tempo. Heart mi tirava da un braccio,mentre io restavo ferma. Una leggera lacrima solcò il mio viso,facendomi riprendere. La asciugai veloce e richiusi la porta alle mie spalle,senza fare molto rumore. Non c’era nessuno a quell’ora,era ancora tutto buio e il freddo della notte unito all’umido provocavano un effetto pungente sulla mia pelle. Sull’asfalto rimbombavano solo i nostri passi veloci,diretti chissà dove. Sorpassai la piazza,il mio negozio e la campagna,fino ad arrivare alle montagne che separavano il mio paese dal resto del mondo.

- Kristal,adesso il percorso si fa molto più difficile. Secondo me dovremmo aspettare un’altra ora,fino a quando farà luce-

- Hai ragione,dovremmo aspettare,sono solo … - Cercai il cellulare nella borsa,erano solo le sei. Ci avevamo messo due ore per arrivare lì,sulla montagna. Non riuscivo a vedere molto,era tutto ancora completamente buio.

- … le sei – Conclusi,sedendomi su una distesa di erba,con la schiena appoggiata in una parete di roccia. Heart seguì i miei movimenti,mettendosi vicino a me.

-Secondo te mi riconosceranno?- Chiese,dopo un po’. Se non avesse parlato mi sarei addormentata del tutto. Apro gli occhi,cercando un po’ di lucidità per risponderle.

- Hai ragione,ti riconosceranno. Aspetta un attimo – Presi lo zainetto che teneva lei nelle spalle e mi misi a cercare al suo interno,per poi estrarre un paio di forbici. La faccia che fece fu indescrivibile. Paura,orrore,pazzia .

- No .. allontanale .. i miei capelli non si toccano .. – Disse lei. Mi bloccai dal ridere,non volevo offenderla,ma era davvero divertente. La sua paura era divertente.

- Oh si invece. Vuoi morire? No. Allora vieni qui. Guarda che ho fatto un corso di parrucchiera sai?- Risposi,avvicinandomi con le forbici. Cercò di resistermi,ma alla fine si lasciò tagliare i capelli,mentre piangeva. Le feci un taglio carino,da ragazzina. Non era vero che avevo seguito un corso da parrucchiera,ma mi piaceva tagliare i capelli. Dopo aver sciolto la lunga treccia,iniziai a tagliarli fino alla spalla. Le feci anche la frangetta leggermente lunga,almeno così l’avrebbero riconosciuta di meno. Il sole incominciò a fare capolino da dietro le montagne alle sette in punto,come un orologio svizzero. Heart,dopo essersi ripresa dallo shock per i suoi capelli,che d’altronde non poteva vedere perché eravamo sprovviste di specchio. Davanti a noi si ergeva un ponticello di legno malandato,ma che dovevamo percorrere per arrivare dall’altra parte.

- Heart,sei sicura che non cada? – Chiesi,vedendolo traballare a causa del vento.

- Si! Ti ricordo che io percorrevo tutti i giorni questo ponte. Non è mai crollato,e non crollerà di certo ora. Su forza,andiamo- Mi incoraggiò lei,porgendomi anche la manina. La afferrai,per sicurezza,e ci incamminammo sul ponte traballante.  Durante il percorso si sentivano solo i nostri respiri mozzati,totalmente concentrate sul ponte,che sembrava molto instabile. Cercavo di non guardare giù,ma era impossibile,visto che la distanza tra una trave di legno,marcio, e l’altra era di venti centimetri. Sotto di noi un fiume di cui ci giungeva solo l’eco,dati i tanti metri d’altezza. Nonostante la presenza del fiume tutto era rinsecchito,li sotto. Il tragitto sul ponte sembrò più lungo del provvisto,forse anche perché camminavano molto lente. Ogni tanto Heart stringeva di più la mia mano,soprattutto quando veloci spifferi d’aria facevano traballare il ponte. Toccare la terra fu quasi una salvezza,ci sedemmo un momento per riprenderci dopo lo sforzo,lontano dal burrone,naturalmente.

- Visto Kristal,non era poi così complicato-

- No,tranne quando stavamo rischiando di cadere e morire. Ma niente di grave – Mi guardò con gli occhi spalancati,per poi passarsi una mano nei pantaloni.

- Sei tragica- Non le risposi neanche. Cercai la foto di Sam nella borsa. Mi sarei calmata e anche ricordata il motivo della mia partenza. La girai e rigirai tra le mani,come se avesse uno scopo. Volevo trovare qualcosa che non avevo mai visto,magari un indizio,ma niente. Un urlo squarciò il silenzio che cullava i miei pensieri. Mi alzai velocemente,appena in tempo per scorgere una sagoma scura che prendeva Heart di peso.

- Lasciala! – Lo afferrai per un braccio,in un vano tentativo di farlo cadere. Sembrava di roccia. Heart si divincolava,muovendo freneticamente i piedi. Provai a dare vari calci in tutte le parti del corpo dell’uomo,ma questo continuava a camminare. Era grosso,certo. Si limitò a sbuffare.

- Smamma ragazzina. Tu non puoi stare da queste parti-

- lascia stare la bambina brutto stron … - Un calcio ben assestato mi colpì in pieno ventre,facendomi cadere a terra,contratta dai dolori. Restò a guardarmi un momento,per poi puntarmi una pistola. Il dolore era troppo forte,non riuscivo a capire più nulla. Riuscivo solo a sentire Heart che gridava e si dimenava dal corpo del grosso uomo,che la teneva con un braccio sulla sua spalla. Sparò un colpo che mi colpì la spalla. Un urlo,che stentai a credere da parte mia,talmente era forte. Il sangue rossiccio zampillava dalla spalla. Appoggiai con un po’ di difficoltà l’altra mia mano,per evitare che uscisse troppo sangue e,sotto lo sguardo compiaciuto del rapitore,io soffrivo. Mi diede un  calcio in pancia,costringendomi a raggomitolarmi in me stessa. Chiusi gli occhi. Sentii i suoi passi mentre si allontanava,accompagnato dal pianto e le urla di Heart. Cercai di parlare,mugugnando solo qualcosa di incomprensibile. Poi tutto divenne nero e mi rilassai all’istante.

 

Una stanza bianca,completamente bianca. Delle voci …

-Papà?- Un pianoforte compare davanti a me e i tasti incominciarono a muoversi,componendo una melodia bellissima. Iniziai a camminare verso esso,fino a toccare i tasti. In un secondo comparvero delle impronte rosse su ogni tasto che avevo toccato.

- Kristal … - Mi girai verso la voce,vedendo un Sam luminoso e adulto,che non avevo mai visto.

- Ma .. sono morta? – Chiesi,avvicinandomi alla sua figura. I capelli sembravano mossi dal vento,ma non c’era assolutamente neanche uno spiffero d’aria. Allungai la mano per toccarlo ma sparì come polvere. Qualcosa sembrò risucchiarmi,facendo perdere nuovamente i sensi.

 

Un rumore rimbombava nella mia testa,provocandomi un tremendo mal di testa.

- Kristal?- Sam mi chiamava di nuovo. Volevo vederlo,aprire gli occhi e vederlo,ma non riuscivo.

- Sam..- Riuscii a gracchiare,a voce bassissima. Sentii dei passi e poi del caldo sul mio braccio. La spalla mi doleva tantissimo,mi pulsava violentemente. Tossii un pochino e poi riuscii finalmente ad aprire gli occhi,trovandomi davanti una luce bianchissima e accecante. Richiusi gli occhi immediatamente,per poi aprirli con più calma.

- Alex! È uscita dal coma! – Sentii urlare da Sam,talmente forte che cercai di tapparmi le orecchie,senza buoni risultati,visto che non riuscivo ancora a coordinarmi.

  
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