Libri > Il diario del vampiro
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Autore: Clappy    16/04/2010    2 recensioni
I protagonisti della mia storia sono Damon e Bonnie, la mia coppia preferita. Nella mia storia leggerete di un Damon diverso, o meglio di un Damon che conosce cosa sono i sentimenti... Inoltre, io ho letto la saga fino a "scende la notte" perciò quello che leggerete non sarà attinente al libro. Spero che la mia storia vi possa piacere, fatemi sapere che ne pensate! Buona lettura a tutti!
Genere: Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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  Vi ringrazio per il vostro sostegno, so che mi ripeto sempre, ma, mi fa veramente piacere che seguite la mia storia! ^_^ Vi lascio a questo nuovo capitolo... se soffrite di cuore, vi consiglio di leggere cautamente... =P Buona lettura!

 

«Damon» ripetè Bonnie non smettendo di guardarlo negli occhi.

«Sei tornato vedo!» questa volta fu Matt a parlare, il suo tono di voce era tutt'altro che contento, anzi, la sua rabbia era aumentata.

«Si e sono tornato giusto in tempo!» rispose il vampiro con fare allusivo a Matt.

«Che vuoi dire con questo?»

«Oh semplice, ciò che è mio non si tocca e tu mi hai appena toccato la cosa più preziosa che ho, Mutt!» si era avvicinato a lui con voce minacciosa e lo guardava come se in quel momento Matt fosse la sua preda.

«Te ne sei andato, l'hai lasciata sola, con il cuore ferito, potevi pensarci prima stupido vampiro!»

A quel punto Damon perse tutta la sua calma. Con un gesto deciso prese Matt per il bavero dela camicia e lo mise contro un albero con forza.

«Damon no, ti prego!»

La voce di Bonnie velata dal pianto, per Matt, ma anche per quello che pochi minuti prima aveva detto Damon. Quelle parole ancora gli rimbombavano in testa, proprio come una canzone che si sa talmente a memoria da canticchiarla ovunque.

Damon si girò verso di lei, i suoi occhi pieni di lacrime, il suo sussuro di lasciare l'amico, gli fecero dimuire la presa su quella del ragazzo.

«Tranquilla» disse rivoloto a Bonnie e poi tornò su Mutt e aggiunse: «Io me ne sono andata per lei, per proteggerla, ma che ne sai tu eh!» lo guardò ancora una volta come se lo volesse mangiare e poi lo lasciò andare.

Volevo solo allontanarsi da lì, aveva appena confessato davanti a Bonnie i suoi sentimenti, aveva fatto una scenata di gelosia in piena regola, come quelle dei film strappa lacrime che Damon aveva sempre odiato. Lui preferiva i film con i morti.

«Damon, aspetta!» Bonnie gli corse incontro, lui era più veloce di lei, infatti quest'ultima aveva il fiatone e ansimava dalla fatica.

«Cosa c'è?» il tono era duro, prepotente, come il suo solito. Bonnie però non si fece intimidire, era il suo momento e non se lo sarebbe fatto scappare. Stava vivendo la sua favola e voleva a tutti i costi il lieto fine.

«Quello che hai detto a Matt è la verità?»

«Certo che si, ma ora fammi andare, ti prometto che stasera ne parliamo... ora non posso!» era troppo arrabbiato con quell'insignificante essere umano di Mutt, per poter stare solo con Bonnie; quando era arrabbiato o nervoso non riusciva a controllare i suoi istinti da predatore.

La guardò per l'ultima volta, le disse di aspettarlo per quella sera stessa e poi sparì dietro gli alberi, senza lasciare una minima traccia, nemmeno la polvere.

 

Bonnie dopo essere sata alla pensione e aver raccontato ai suoi amici che Damon era tornato, omettendo di Matt che gli aveva dichiarato i propri sentimenti, tornò a casa.

Aveva un appuntamento e non voleva far aspettare il suo vampiro azzurro.

Si mise ad aspettare sul letto, ascoltando il suo ipod e scrivendo le ultime novità della sua vita nel suo diario segreto.

Scrivendo di Matt gli si fermò il cuore. Alla pensione era stato tutta la sera in silenzio, non l'aveva nemmeno salutata quando era andata via. Era ferito e lo capiva, ma già sentiva la mancanza del suo amico.

Mezz'ora dopo sentì picchiettare alla finestra. Sapeva benissimo chi fosse, si precipitò alla finestra e lo fece entrare.

«Streghetta»

Bonnie nel sentirlo di nuovo pronunciare quel sopranome non riuscì a controllare i suoi istinti femminili e gli buttò le braccia al collo, era in lacrime, ma questa volta per la felicità.

«Damon, come mi sei mancato!»

«Ehi calma uccellino, ricordi chi sono?» gli disse allontanandola da lui, ma solo di poco.

Bonnie annuì, dicendoli che non aveva dimenticato chi era. Il suo tono di voce dal contento, era diventato triste, dovevano parlare e lei aveva paura di perderlo nuovamente.

Damon la prese per la mano e la portò sul letto, la guardò a lungo negli occhi, tenendoli ben strette le mani nelle sue e la baciò. Un bacio dolce e delicato. Non come l'ultimo che si erano scambiati. Questo era una promessa, un sigillo d'amore. Quel bacio che metteva la parola per sempre a una storia.

Bonnie rimase senza fiato, non riusciva a respirare da quanto il suo cuore batteva nel petto.

«Che ci fai qui? Io l'evocazione l'ho annullata!» gli disse infine la ragazza, preoccupata di aver sbagliato a pronunciare qualche parola per via delle lacrime e la disperazione di quel momento.

«é stata annullata, ma io sono tornato ugualmente... mi mancavi Bonnie.» ammise il vampiro non smettendo di guardarla intensamente negli occhi.

«C-O-S-A?» Bonnie era incredula e felice allo stesso istante.

«Si, me ne sono andato pre proteggerti»

Al quel punto Bonnie si alzò in pieni nervosa: «Proteggermi? Da cosa? Da cosa?» gli disse, ma sapeva già la risposta, per questo era così nervosa e agitata.

Lui gli disse proprio quello che si aspettava. Damon la voleva proteggere proprio da se stesso.

«Da te? Ma perchè?»

«Perchè io sono il vampiro cattivo, io non so controllarmi come Stefan e non volevo farti del male»

Damon, il vampiro che per un'eternità era stato chiuso, riservato e aveva costruito e fortificato un muro per nascondere il suo lato umano e sentimentale, adesso stava mettendo in mano la sua vita a quella ragazza, la quale l'aveva completamente stregato, fatto innamorare come non credeva sarebbe stato possibile.

«ma io mi fido di te, so che non mi faresti del male, tu mi ha sempre salvata!» la ragazza era ancora una volta in lacrime. Questo era il suo modo per dimostrare le sue emozioni e per Damon provava fortissime emozioni.

«invece non dovresti, io sono imprevedibile, io non so controllarmi, io...» Bonnie gli mise una mano sulle labbra per interromperlo: «Invece mi fido, perchè io ti amo Damon!» disse. Anche lei gli aveva messo in mano la sua vita e il suo cuore.

Damon la prese per i fianchi e con un gesto deciso la avvicinò a sé.

Gli accarezzò dolcementre i capelli, la guancia e le labbra... poi, la baciò di nuovo. Le loro lingue si muovevano in perfetto ritmo, quasi fossero destinate sempre a questo; il loro corpi che combaciavano a crearne uno solo.

Fecero l'amore, tutta la notte, amandosi e donandosi completamente l'uno all'altro, diventando finalmente una cosa sola.

 

 

   
 
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