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Autore: lalledy    18/04/2010    8 recensioni
Mi feci vicino a lui con cautela, sapendo che in una frazione di secondo il vampiro avrebbe potuto benissimo attaccare e saltarmi al collo finendomi con un morso. Riuscii ad arrivargli quasi al fianco quando lui si alzò di scatto e mi fu di fronte in men che non si dica. Avevo il suo respiro freddo sulle labbra. Di solito non riuscivamo ad ottenere questa vicinanza. “Jacob, ho deciso di lasciare, Bella”
Genere: Romantico, Drammatico, Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Edward Cullen, Jacob Black
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Tanto rumore per nulla…

 

“Tu hai deciso di fare cosa?”

“Di lasciare Bella, Jacob. Ho deciso di lasciare Bella!”

Edward Cullen.

Lasciare.

Bella Swan.

Lasciare.

Lasciare.

Lasciare.

Dovetti ripetermi mentalmente la sua frase una quindicina di volte, dividerla in soggetto, predicato e complemento per riuscire a capacitarmi del senso della sua affermazione.

Cullen alzò un sopracciglio scettico, pensando probabilmente che io avessi i meccanismi mentali di un mongoloide.

Ma sinceramente delle intuizioni della sanguisuga non me ne fotteva proprio un cazzo!

Il mio braccio si mosse come un automa e caricò un pugno colossale che si infranse sul zigomo del vampiro lanciandolo contro il muro.

Il suo corpo d’acciaio lo sformò come argilla.  

“Cosa cazzo hai intenzione di fare tu? Stronzo che non sei altro?! Che cosa hai detto di voler fare?!”

Edward si alzò senza fatica, tenendosi però la mascella con la mano. Quando ebbe ritrovato una posizione stabile mi incatenò con i suoi occhi d’ambra liquida profondamente turbati.

“Non era questo che chiedevi, Jack?” fece, quasi risentito.

“No, cazzo! Volevo che lei scegliesse me! Non che la ritrasformassi in quello zombi senza anima! Non deve preferirmi per rassegnazione al dolore, dannazione!”

Avanzai minaccioso verso di lui, guardandolo in cagnesco, con le mani che mi prudevano. Cominciai a tremare, anzi, ad avere le convulsioni dalla rabbia, volevo farlo a pezzi a suon di morsi, sentire la carne sotto i denti e il suo dolore nelle orecchie.

Edward non sembrò turbarsi alla vista delle mie cruenti e vivaci immagini mentali, ma sul suo viso aveva dipinta un’espressione strana che non riuscii ad identificare.

Tese il collo, la mascella e nel momento in cui gli fui innanzi, cozzò contro il mio petto, duro e implacabile.  

“Tu non capisci…” fece, a metà tra il disgustato e il risentito.

“Cosa devo capire…tanto è sempre la solita scusa del cazzo la tua: la voglio proteggere da me, la voglia proteggere dal mostro che sono e bla bla bla! Perché? Perché non capisci che le vostre vite si sono annodate pericolosamente? È un circolo vizioso ormai, Cullen! Che tu stia con lei o che tu decida di abbandonarla, la ucciderai in ogni caso!”

Stavolta fu lui a colpirmi.

Con un forza e una rabbia che nei suoi ipocriti modi educati non mi aspettavo che avesse.

Un pugno in pieno viso ed io volai contro la parete opposta, la sfondai con la mia massa abnorme e finii sul tavolino di vetro del salotto facendolo in frantumi.

Mamma vampiro avrebbe dovuto firmarci un altro assegno…

“Tu non sai proprio un cazzo!”

Schiusi dolorante l’occhio sinistro giusto in tempo per vedere Cullen partire verso di me in picchiata. La sua espressione faceva paura, i suoi occhi rossi penetrarono i miei come lame affilate, i suoi canini scintillarono vogliosi della mia giugulare.

Mi afferrò per il collo e mi alzò da terra neanche pesassi quanto un bimbo in fasce.

“Non pensare di sapere sempre cosa è meglio per lei, Black, perché se solo sapessi davvero…tu…saresti d’accordo con me!”

“Cosa cazzo devo sapere ancora?!”

“Io la devo proteggere!”

“Soffrirà con te o senza di te!!”

“Lo vedi! Pensi di sapere di cosa sto parlando, ma non lo sai! Io non posso farle questo! Non posso dannazione!” urlò con la sua voce musicalmente spettrale.

Era la prima volta che perdeva le staffe, che alzava la voce strappandosi di dosso quella maschera da umano damerino che l’abitudine gli aveva appiccicato addosso.

Non era bene giocare con il fuoco, ma data la mia pelle in surriscaldamento neanche la lava bollente avrebbe potuto farmi male.

“Allora aiutami a capire, Eddy! Se non è questa la tua scusa stavolta cosa hai in mente?”

Tentennò.

Un attimo, un frazione di secondo.

Ebbe il irrefrenabile istinto di abbassare gli occhi, ma non lo fece.

Indietreggiamo verso il muro contro cui cozzai con le spalle, mentre la sua mano gelida rinsaldò la presa su di me.

Avevo come l’impressione che Cullen fosse a disagio.

“Niente che tu debba sapere. E poi…non andrò via questa volta. Non permetterò che si…faccia del male, di nuovo”

“Oh! Così magnanimo e misericordioso…”

Strinse.

Mi mancò il respiro.

“Le voglio bene…da morire…”

Una risata roca, la mia.

“Non la ami più? Così? Di punto in bianco? Non ci credo! Ci deve essere qualcos’altro! Deve esserci! E tu me la devi dire! Me lo devi hai capito, sanguisuga bastarda?  Io l’ho salvata mentre tu eri a farti i cazzi tuoi altrove! Me lo devi!”

Rise, i capelli di bronzo buttati all’indietro, un’inclinazione del viso quasi folle.

“Tu non lo vuoi sapere, Jack!”

“Non dirmi cosa voglio o non voglio fare!”

“Te ne pentiresti amaramente…”

“Dimmi come fai a non amare più Bella!”

“Jack…ti prego…smettila…ti prego…non lo vuoi sapere…non lo vuoi sapere…”

“Sì, invece!”

Ci guardammo.

Fiato contro fiato, rabbia contro rabbia.

Ci fissammo in quel silenzio carico di parole non dette, in quel baccano fatto di nulla.

Ed Edward mi schiaccio tra sé e il muro annullando la nostra rispettosa distanza.

Il suo odore mi bruciò le narici, le sue dita quasi mi soffocarono occludendo ogni via di fuga, cominciò a premere contro il muro, contro di me che non capivo le sue intenzioni, la sua fronte si appoggiò alla mia, i suoi occhi quasi mi misero in soggezione per la loro potenza.

Successe tutto troppo in fretta.

D’un tratto mi resi conto che non era se stesso che stava spingendo contro di me, ma qualcosa di duro che strusciava contro la mia coscia.  

Fu un attimo, collegai le sue parole, le sue azioni, quelle ricerche di contatto, quelle sue visite invadenti, quel moto di disperata vergogna che gli leggevo nello sguardo.

Mi venne da urlare, ma effettivamente non urlai.

Il vampiro si era già impossessato delle mie labbra.

 

  

  Salve a tutti cari amici! Mamma mia, pensavo che questa fan fiction avrebbe trovato sì e no due o tre lettori, invece me ne ritrovo la bellezza di sei! Davvero siete fantastici!

Grazie quindi a…

Marpy, Fiby_elle, Sorrow Poetess, momo86, Kyle XY, Lucas Ross.

Vi risponderò la prossima volta!!

Grazieee di tuttoooooo

   
 
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