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Autore: _layls    19/04/2010    3 recensioni
DAL CAPITOLO 4:Prima che potesse prendere una decisione senti il fiato del coetaneo farsi sempre più vicino. Sentì le sue labbra che piano si poggiarono sulle proprie, con una lentezza quasi devastante. E vinse lui.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1

Where the story starts…

Una stretta di mano.

Una cosa normale, se non fosse che quella stretta era speciale.

Una stretta che conteneva dentro di sé un sacco di emozioni, certamente non esprimibili a parole.

Ma il miglior sentimento che caratterizzava quella stretta era uno.

Amore.

“Vuoi un frappuccino, Demi?”

Joseph poggiò la mano sopra quella di lei, con fare dolce.

Ogni volta che la vedeva ne contemplava la bellezza.

Una giacchetta di pelle stava sopra una minigonna nera. Ai piedi indossava delle converse che le arrivavano alle ginocchia. I capelli di un riccio ben definito le ricadeva sciolti sulle spalle.

Con una tuta o no, per lui era sempre divina.

“Sì, ed anche un muffin” le sommità degli occhi della ragazze si fusero con quelle del ragazzo.

Lui era tutto quello che desiderasse.

Ma c’era un tassello che ancora doveva sistemare.

E che avrebbe rimesso al posto giusto proprio quel giorno.

Una delle tante cameriere di uno dei tanti Starbucks in circolazione, portò al loro tavolo ciò che avevano ordinato.

“Hai notato anche tu che Nicholas è strano ultimamente?”

Joe fece le spallucce ed ingerì rumorosamente un boccone di muffin per la fretta di rispondere.

“Sinceramente? Non mi preoccupo più di tanto. E’ fatto così.”

“Secondo te che ha?” insistette Demi sul discorso.

“Bah, sarà innamorato di una ragazza che non ricambia perché già fidanzata o qualcosa del genere. E’ tremendamente romantico e sensibile,a volte”

Non sapeva quanto ci aveva azzeccato, no che non lo sapeva.

“Beh, di sicuro non è rozzo come te!”

“Intanto ci esci con il rozzo, eh?”

Joseph riuscì a strappare un mezzo sorriso alla ragazza.

Un sorriso che non compariva da un po’, perché troppo presa a preoccuparsi di ciò che avrebbe affrontato.

Un sorriso speciale proprio perché raro.

“Te la senti di andare?” chiese premurosamente il ragazzo.

“Ormai ci siamo, direi dunque di sì”

“Okay”

Si alzarono simultaneamente, e dopo aver pagato uscirono dal locale.

Un tempo tutt’altro che sereno.

Che rifletteva alla perfezione ciò che i due provavano.

Malinconia, paura, terrore per l’avvenire.

Non c’era posto per la felicità.

L’unico sentimento positivo, in quel momento, era l’amore che li univa.

I due ragazzi si fecero strada tra tutti quei passanti che, a testa bassa, camminavano frettolosamente per le strade di Manhattan, cercando, per quanto possibile, di coprirsi il capo con un giornale e proteggersi da tutta quella pioggia che scorreva a dirotto.

Il cielo era di un colore terribile.

Varie tonalità di grigio accompagnavano la pioggia e i rombi del vento.

Ogni tanto qualche tuono si faceva sentire prepotentemente, accompagnato da fulmini, che facevano meccanicamente girare la testa di scatto alla gente verso il cielo ricoperto da enormi nubi, tutt’altro che di bell’aspetto.

Demi e Joe giunsero a destinazione.

Si ritrovarono di fronte ad un condominio di svariati piani, fatto di mattoni.

Evidentemente era piuttosto vecchiotto.

Del muschio si faceva largo tra i mattoni, ed i balconi sembravano reggersi per miracolo.

Joe tentennò nell’aprire la portiera che stava davanti a loro, caratterizzata da un vetro tutto sfrisato e pieno di polvere ed aloni che la pioggia, una volta asciugatasi, lasciava.

“Sicura che è questa?” le chiese, prima di poggiare la mano sulla maniglia d’ottone opaco.

“S-sì” sul volto di Demi tornò a dipingersi il terrore che da tempo l’attanagliava.

Ma era arrivato il momento di affrontare le sue paure.

Joseph se ne accorse, perché l’avvicinò a sé e le sussurrò, confortandola: “Non preoccuparti, ci sono qui io”.

Posò poi le labbra su quelle di lei, dandole un piccolo bacio a stampo per rassicurarla.

“Andiamo, ora” le prese una mano e, deciso, aprì la portiera.

Salirono delle scale mal conciate di un atrio piccolo e che odorava di fumo e alcool.

Si soffermarono poi davanti all’appartamento che interessava a loro.

Su una porta di legno, in parte nero come se fosse stato bruciato, era stato inciso il numero “707”, malamente e quasi violentemente.

Sì, era quello.

Joe strinse a sé la sua ragazza prima di bussare deciso contro quella superficie ruvida e consumata.

Dall’interno si sentì uno spostamento di mobili e dei passi pesanti camminare su un  pavimento probabilmente piastrellato, poi un tintinnio di chiavi contro la porta fece intuire ai due giovani che l’inquilino stava per fare la loro conoscenza.

Demi si strinse sempre di più a Joe, che non poté fare a meno di ammirare la bellezza della sua ragazza anche in quell’occasione.

Un uomo piuttosto alto spalancò la porta.

Aveva dei corti capelli neri, che lasciavano scoperta una fronte appena accentuata da rughe, segno che l’eta per lui stava avanzando.

Un abbigliamento piuttosto casual ma allo stesso tempo raffinato, stonava completamente con l’edificio malconcio in cui si trovavano.

Era come mettere un re in un campo agricolo.

Non c’entrava assolutamente nulla.

Due occhi di un nocciola profondo, terribilmente simili a quelli della ragazza, scrutarono i due ragazzi, soffermandosi un momento in più su Demi.

Joe, consapevole che quello non avrebbe mai iniziato a parlare, prese l’iniziativa, appena gli occhi dell’uomo si posarono su di lui.

Anche se non aveva alcun dubbio parlò lo stesso.

“Mi scusi, è lei Patrick Lovato?”

 

Angolo Autrice:

Grazie mille a tutti coloro che hanno recensito, ovvero:

FanDemiJB

Mary_Tigro

annael

lovatojonassister

Grazie anche a tutti coloro che hanno solamente letto, con la speranza che, un giorno, lascino anche un segno del loro passaggio.

Layla

  
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