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Autore: LyraB    19/04/2010    4 recensioni
Quindici anni dopo la sua partenza da Pallet Town, Ash Ketchum ha coronato il suo sogno. Al suo fianco la sua ragazza, Lucinda. Ma quando a dire grazie è il cuore e non la testa, allora le cose si complicano...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Ash | Coppie: Ash/Misty
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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grazie









Seduto alla scrivania, con la testa tra le mani, Ash chiuse gli occhi.
Nella sua mente le scene di quel pomeriggio si ripresentarono prepotentemente.

I riflettori puntati su di lui. La platea sotto i suoi occhi mentre saliva i gradini del palco, estremamente a disagio con quel completo nero con la camicia bianca e il fazzoletto nel taschino.
Centinaia di persone che gli battono le mani, una distesa di visi nel buio della sala.
La coppa d'oro con una Pokéball intrecciata tra nastri d'oro e argento che scintilla, pesante e luccicante, tra le sue mani… Un raggio di luce proveniente da un riflettore colpisce la targa sotto il trofeo: “Ash Ketchum – III Pokémon Master”
Il Professor Oak, anche lui elegantissimo nel suo completo marrone, sorride e dice:
“Bene, Ash… ora sei maestro di Pokémon, il terzo che ci sia riuscito in tutta la storia del nostro pianeta. Dimmi, c'è una persona a cui senti di dovere dei ringraziamenti per questo tuo sogno realizzato?”
“Una persona c'è…” Dice.
Il professor Oak sorride ancora di più. Sembra felice che quel ragazzino sia diventato un giovane dall'aria seria e determinata.
“Oh, davvero? E dimmi, per caso è qui in sala? La persona a cui devi questo trofeo è qui tra noi?”
Gli occhi di Lucinda scintillano, dalla prima fila. Si liscia il bellissimo abito rosa e alza gli occhi speranzosa. Lui guarda la sua fidanzata per un attimo, cercando di dire quello che dovrebbe dire.
Ma la verità ha la meglio…sente il suo cuore – più che le sue labbra – dire:
“No, non c'è…”
“Che peccato! E come mai?” Chiede il professore.
“Non… non è riuscita a venire.” Mormora lui, con un filo di voce.

“Non è riuscita a venire? – pensò – No, sei tu che non sei stato abbastanza uomo da trovare il coraggio di chiamarla! Lei sarebbe venuta… se solo avesse saputo!”
Sbatté un pugno sul tavolo, in preda alla disperazione.
La porta si aprì alle sue spalle e una voce femminile interruppe il corso dei suoi pensieri.
- Ash, non vieni a festeggiare? -
Ash si voltò. Lucinda, bellissima con i suoi boccoli color ebano e il suo vestito rosa, era ferma sulla porta. Prima che Ash potesse dire qualunque cosa, lei aveva già capito la risposta.
Il suo sguardo poi cadde sulla scrivania: carta, penna e un innocente fazzoletto rosa. Lo stesso che stava nel suo taschino quel pomeriggio.
Non perché lei fosse vestita di rosa, no davvero. Lui avrebbe voluto quel fazzoletto a prescindere.
- Cindy, io… -
- Devi scrivere a lei, vero? Devi dirle grazie. - Ash fece per rispondere, ma Lucinda lo anticipò - No, Ash. Sono stata io una sciocca a non capire, a non rendermi conto che tu stavi con me solo per farmi contenta. -
- Cindy… -
- Ora basta, Ash. Smettila di chiamarmi con questo nomignolo da innamorato. Torniamo ad essere amici, come qualche tempo fa. Dopotutto per te non è mai cambiato niente. -
Ash tacque. Non sapeva proprio cosa rispondere a quella piccola, grande verità. Anche Lucinda tacque. Si asciugò le guance, poi sorrise.
- Dovevo immaginarlo. Per me va bene. Devi stare con lei, se è quello che vuoi davvero. -
- E tu? -
- Io starò bene. Anzi, dovresti ringraziarla anche da parte mia. Grazie a quello che è successo oggi non ho più scuse. Se finora potevo illudermi che le mie erano solo sciocche paure di ragazzina, ora sono sicura che tu non provi quello che provo io. -
- Non dire così! Io ti voglio molto bene! - Esclamò Ash.
- Io ti amo, non ti sembra un po' diverso? - Disse lei con un sorriso forzato.
Ash si azzittì di nuovo.
- Scrivile. Ringraziala. Anzi, meglio ancora, va' da lei e dille che la ami. Perché la ami, dico bene? -
Ash abbassò gli occhi.
Sentì la mano di Lucinda sulla spalla e vide i suoi occhi color notte sorridergli.
- Ho colto nel segno, eh? Beh, a questo punto credo dovremo salutarci. Non ho motivo di rimanere… non sono più la fidanzata del Maestro di Pokèmon, a quanto pare. -
- Mi dispiace, Lucinda. - Disse Ash, sincero come non era mai stato.
- Non dispiacerti. Io non sono dispiaciuta. Grazie per i bei momenti passati con me. Hai cercato di farmi felice… beh, è ora che tu sia felice per primo. E qualcosa mi dice che per essere felice avrai bisogno di un paio di occhi verdi al tuo fianco. Buona fortuna, amico mio. -
E con un fraterno abbraccio, Lucinda uscì dalla stanza chiudendosi la porta alle spalle.
Ash non poté fare altro che sorridere. Lucinda aveva ragione su tutto.
- Grazie a te, amica mia. -




















Rapida OneShot vincitrice del Fanfiction Contest sul forum delle Pokemon Girls!
Il tema era la gratitudine e non doveva essere troppo lunga, per il resto i parametri erano del tutto liberi...
se la trovate quindi in quel forum, non preoccupatevi, è la sottoscritta che vi parla!

Grazie a chiunque si sia fermato a leggere, seguire o recensire!

Flora

   
 
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