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Autore: Ikigai01    19/04/2010    1 recensioni
Il cuore di Hermione sobbalzò facendo annullare tutto quello che li  circondava. Sentiva il dolce profumo di Draco sulla pelle e le sue dita che le avvolgevano la nuca accarezzandole i capelli.
Tutta la tristezza dovuta al litigio con Ron sparì all’improvviso  lasciando posto a così tanta felicità che era sicura non sarebbe riuscita a contenere.
Sentì le labbra di Draco stendersi in un sorriso «Grazie, Hermione…»  sussurrò.
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ron Weasley | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Ginny
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Note: Ringrazio tutti quelli che aggiungono questa storia ai preferiti o alle seguite, siete veramente tantissimi. Vi chiedo solo un favore: RECENSITE! Non mi interessa se sono positive o negative, però le recensioni mi spronano a scrivere e a fare sempre di meglio. Quindi per favore, se passate per questa FF e vi capita di leggerla, recensite. Grazie mille (:

 

 

L'oblio.

 

 

Un raggio di luce solare penetrava nel pezzo di stoffa che aveva sugli occhi. Era circondato da una decina di persone, e sempre grazie ai fori nella benda si accorse di essere seduto davanti a un lungo tavolo ovale che si trovava di fronte a un'ampia finestra.

«E così il ragazzino ha cercato di scappare. Grazie a dio che c'eravate voi due» la voce acuta di sua zia lo infastidì. «Se posso sapere, da dove voleva evadere?» stava sbattendo le sue unghie ricurve e sporche sul tavolo.

«Ha scoperto l'uscita giù in cantina. Probabilmente qualcuno parlando lo ha svegliato»

Una voce maschile rispose sarcastica a Bellatrix, «ci è sembrato spaventato; vero, Moritz?».

Prima che l'altro Mangiamorte potesse parlare Bellatrix rise divertita: «Si è trovato in un posto sconosciuto! E per di più non ha la più pallida idea di come ci è arrivato fin qui. Ovvio che è spaventato».

Una mano si appoggiò sulla gamba sinistra di Draco, facendolo sobbalzare. Da quello che riuscì a vedere, era pallida e tremante.

«Mamma?» Draco rabbrividì quando ricevette un sospiro strozzato come risposta.

«Sissi! Non toccarlo!» l'urlo di sua zia rimbombò sui muri della grande stanza. La mano si ritrasse improvvisamente sparendo sotto il mantello. Aveva sempre odiato quando Bellatrix esercitava troppo potere su sua madre,  anche se era la sorella maggiore non aveva il diritto di trattarla in quel modo.

«Cosa diavolo sta succedendo?!?» urlò il ragazzo cercando di slegare i polsi dalla morsa di una fune invisibile «Qualcuno mi spieghi! Dove sono?? Zia! Mamma!»

 

«Sta zitto! Tesoro, ti prego…sta zitto!» la mano gli strinse la gamba, facendogli male. No! Non voleva starsene zitto senza sapere cosa stava succedendo. Si alzò in piedi goffamente allontanando con i polpacci le gambe della sedia.

 

«Qualcuno mi tolga la benda…» alle sue parole seguì un silenzio di tomba, ma Draco insistette «Toglietemi sto cazzo di coso che ho sugli occhi! Voglio vedere! Voglio sapere!»

 

Nessuno soddisfò la sua richiesta, nessuno sembrava averlo sentito, ma all’improvviso un silenzio più sinistro, più cupo invase la stanza e chi c’era dentro; i singhiozzi di sua madre diventarono molto più frequenti e prolungati.

 

«Che cazzo succede?» urlò di nuovo cercando di vedere qualcosa dai fori del pezzo di stoffa. Erano ancora tutti lì in piedi davanti a lui, ma ora sembravano essere stati pietrificati.

 

«Siediti ragazzo». Draco obbedì immediatamente, preso alla sprovvista da quel sibilo terrificante. Iniziò a tremare convulsamente e nemmeno il dolce tocco della mano di sua madre lo confortò.

 

Qualcuno era entrato in quella stanza, qualcuno che portava dolore e morte, qualcuno che suo padre conosceva molto bene.

In una frazione di secondo gli passarono davanti agli occhi tutte le torture e tutte le ferite che suo papà aveva subito a causa di quell’uomo spregevole; se si poteva definire uomo.

 

Sua madre cominciò a piangere disperatamente contorcendosi sulla sua sedia.

 

«Zitta, donna» sibilò Voldemort, e lei obbedì «Sei qui per tua volontà, non devi avere paura di me, Narcissa…»

Sentì il suo respiro sul collo e si girò di scatto, involontariamente. Da quello che riusciva a vedere l’uomo stava accarezzando il volto di sua madre con le sue mani raggrinzite e unte, terrorizzandola.

 

«Lasciala stare» disse senza pensarci e in risposta ricevette uno schiaffo, che lo costrinse a girarsi dall’altra parte.

 

«Tu devi stare zitto! Tu farai quello che ti dirò io! Sarai mio servitore in eterno, Draco. E’ il tuo destino… come quello di Lucius dopotutto» le lunghe dita viscide di Voldemort si infilarono nei suoi capelli, graffiandogli la nuca.

 

Draco riuscì a sentire i mormorii terrorizzati della madre: «Figlio… decidere per lui… schifoso… orribile… essere…»

Le dita lasciarono violentemente la sua testa, e con la coda dell’occhio Draco vide partire dalla mano di Voldemort una brillante luce verde, che si spense subito dopo.

 

Dalla gola di Bellatrix uscì automaticamente un rantolo, ma la donna si ricompose all’istante, quasi non fosse successo nulla.

   
 
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