Storie originali > Drammatico
Ricorda la storia  |      
Autore: dancy184    19/04/2010    3 recensioni
Lapis e Leo. Entrambi frequentano un college molto speciale, per malati di patologie quali la Leucemia LL, come nel loro caso. Leo è in una fase molto più avanzata della malattia. Metto ciò come premessa di una one-shot devasto! ( A mio parere). Consigliatissima la canzone BIRD GUHL-di ANTHONY & THE JOHNSONS, come sottofondo. Buonalettura.
Genere: Romantico, Malinconico, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

One-shot a  muzzissimo. PROIBITO LEGGERLA SENZA Bird Guhl - di Anthony & The Johnsons di sottofondo.

PROIBITO,CAPITO????

xD

Buona letturaaa

____________________________

L’aria è secca, così secca che vibra, elettrica e fredda sotto le mie dita.

Cos’è?

Cos’è quest’elettricità?

È uno spasmo che ti fa arrancare, che ti fa piangere muto, che ti fa trattenere il cuore in gola e ti solleva il diaframma, impedendoti di respirare.

No, no, no.                     

Non riesco.

Non riesco a respirare.

Il fazzoletto scivola dalla mia mano tremante e quasi lo vedo sparire a rallentatore nella neve.

La neve che non cade, che rimane ferma al suolo e che risucchia tutto, i tuoi passi, la tua forza, la tua anima.

No, no, no.

Non si trova.

Non c’è.

C’è solo neve e neve e neve.

E adesso la neve inizia a cadere e ce n’è sempre di più.

No.

No.

Cos’è?

Questo sangue che cola?

Scivola lento sulla guancia, sfiora ripido il mento.

Tocca il suolo.

Viene risucchiato dalla neve.

Piango sangue.

Sangue.. bianco?

“Lacrime.”

Il mio sangue è bianco.

Bianco come quello di Leo.

C’è questo che ci rende uguali.

Almeno questo.

Ha il fiato corto ed è ansimante.

Mi raccoglie una mano.

E si sfiora la guancia pallida con la mia mano arrossata e tagliata dal vento.

Sospira.

Il suo viso brucia di febbre.

“Sono lacrime, Lapis.” Uno spasmo lo coglie impreparato, mentre pronuncia queste parole.

No,nemmeno il sangue ci rende uguali.

Il suo è più puro.

È bianco da molto più tempo.

Leo è neve.

Se lo tieni in mano per troppo tempo si scioglie, diventa acqua.

Diventa bianco e liquido come il suo sangue.

“Voglio trovare un posto dove non possono più trovarmi.”

Sono parole spezzate, che fluiscono dal mio cuore come mosche ronzanti, senza ali.

Rozze.

“Non voglio stare solo in quella scuola.”

Singhiozzo.

“Non potrai mai essere solo.”

La voce di Leo è accompagnata da farfalle bianche, lattiginose e vaporose come la schiuma del latte appena fatto.

Bacia la mia mano tagliata con le sue labbra vermiglie, unica fonte di colore nel raggio di chilometri.

“Perché mi hai seguito, imbecille?” Chiudo gli occhi nel dirlo.

Sussurri flebili che mi fanno rannicchiare ai suoi piedi e piangere perle ghiacciate.

Chiude gli occhi rantolando per la tosse.

Si pulisce la bocca con la manica della divisa.

Mi fissa risoluto.

“Ti braccherò, Lapis, dagli occhi di ghiaccio. Ti seguirò per farti sentire perennemente osservato.”

Si china di fronte a me, sorridendo amaramente per quel soprannome che odio.

“Ti possederò per sempre.”

Lo vedo spalancare gli occhi per una fitta al petto.

Le mie lacrime bianche non si fermano.
Spasmo.

Uno spasmo solo.

L’ansia mi attanaglia il petto.

Il cuore si chiude.

Tu sei una farfalla di latte, Leo, non potrò mai possederti, io.

Il mio sguardo sale sul suo naso lentigginoso e raffreddato e sui suoi occhi neri.

Occhi di pece, che sembrano piangere fuliggine.

Perché tutto il nero di Leo è nei suoi occhi.

Tutto quel nero vermiglio che avrebbero dovuto indossare le sue vene è racchiuso in quelle iridi piangenti.

Piange a stento.

Non riesce a parlare.

Si guarda intorno.

No, Leo, guardami. Non piangere.

“Lapis, io..”

No, Leo. Ti prego.

No.

“Lapis, scusa se non ci sarò sempre.”

No, Leo, NO.

“Ti prego!”

Lo abbraccio, dimentico di tutto, desideroso di sentire un’unica menzogna.

“Ti prego Leo, menti.”

 Piange, singhiozza.

“Porca puttana, menti!”

Mi stringe attaccandosi al colletto della mia divisa.

“Lapis…”

“Ti prego, Leo. MENTI”

Grido.

“MENTI,CAZZO,MENTI!!!!”

Il respiro si fa di nuovo difficoltoso e perdo qualche battito.

Mi stringo a lui.

“Menti..”

Una sua lacrima mi bagna la guancia.

Sangue bianco contro sangue bianco.

Leo e Lapis.

LL.

In questo siamo uguali.

“Lapis…”

Lo sento barcollare all’indietro.

Lo stringo.

Lo stringo, ficcandogli le mie unghie mangiucchiate fin dentro i muscoli di carta.

Muscoli di carta.

Carta bianca.

Nonostante la sua leggerezza, il suo corpo ci trascina entrambi nella neve.

I suoi occhi sono secchi di pianto e mi fissano felici.

Sfioro quelle labbra piene e vermiglie con le mie, sottili e pallide.

Ancora.

Ancora e ancora.

E lui rimane lì a fissarmi con gli occhi ridenti e neri .

Occhi neri e vermigli.

Mi stringe leggermente un braccio.

E quella sottile stretta mi distrugge ogni speranza

“Ti prego, Leo… menti…”

Ormai non ho forza di fare niente.

Mi abbandono sul suo petto, ormai flebilmente mosso dal suo respiro.

“Leo…”

Il suo sguardo si incatena al mio e si ammorbidisce più del solito.

Ti amo, Leo.

Singhiozza avido di aria tra i rantoli della tosse.

“Lapis.”

Una lacrima cola.

So che è una lacrima.

“Lapis, sarò lì.”

Perché è calda e brucia la mia faccia pallida e congelata.

“Sarò lì con te.”

È una lacrima perché la vedo rossa.

“Lapis, sarò lì con te”

Rossa come il nero vermiglio dei suoi occhi immobili, spalancati.

È una lacrima rossa che cade, che bagna la sua guancia affiancata da mille fiocchi bianchi.

Guancia pallida.

Sorride.

Una guancia immobile e bianca di neve che sorride.

Il “per sempre” lo sottintendono le sue iridi spente e nere.

Ridenti, ma spente

Il nero vermiglio non c’è più.

È solo nero.

E le farfalle di latte…

Ora possono volare.

Libere.

“Per sempre.”

L’aria è secca, ma non vibra più.

È spenta e ha smesso di ronzare, come le mie parole, come il mio sangue, che scorre rosso sulla neve, silenzioso.

Sorrido, perché Leo me l’ha promesso.

“Per sempre”.

 

 

  
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Drammatico / Vai alla pagina dell'autore: dancy184