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Autore: Shona    21/04/2010    22 recensioni
I lunghi capelli rossi mi impedivano di vederne il volto e la barba lasciata crescere lo faceva somigliare ad un vecchio eremita. L’unica cosa che riuscii a notare furono le sue mani grandi e dalle lunghe dita bianche, se non mi avessero detto che era un pianista lo avrei potuto notare benissimo da sola.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan | Coppie: Bella/Edward
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
Capitoli:
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Non vi sto a intortare con inutili chiacchiere! Sappiate solo che vi adoro!

Risposta alle recensioni!

plubuffy: Giusy! Grazie tesoro per avermi betato gli ultimi due chap X3

harrytat: Sono felice di farti provare così tante emozioni con le mie parole! E complimenti per l’intuizione =P

vanderbit: Ciao! Posso solo immaginare cosa voglia dire perdere un figlio… per fortuna non è mai successo a nessuno dei miei cari. Ho cercato di rendere al meglio quello che penso possa provare una persona e spero di esserci riuscita almeno in minima parte!

LadySile: Dai su! Vediamo se questi due riescono a darsi una svegliata come dici =P

Marika82: Per mia fortuna quando leggo sono da sola e posso mettermi a ridere o a piangere come più mi aggrada XD Al massimo la mia compagna di stanza mi guarda male XD Ma tanto lo sa che sono pazza ù.ù Per quanto riguarda Lucas non credo che lo farò tornare. Anche perché passerà un bel po’ di tempo al fresco! XD

ada90thebest: Penso che quella di Bella fosse la reazione più logica. Ha sofferto e ha paura e, come ha detto, la loro è una situazione un po’ strana. Vediamo ora che combinano =P

ForgottenSnow: Ti rassicuro subito per Lucas: è archiviato! Al massimo potrei rinominarlo, ma solo questo! Davvero la scena della cucina ti è piaciuta tanto? Sono very very happy! Ci sto mettendo veramente il cuore in questa storia… mi sono lasciata trascinare dai personaggi e beh… la storia se la stanno scrivendo da soli! Ps: sappi che ti odio (ma anche no XD) per quello che stai facendo passare a Jake e Leah nella tua storia ù.ù

barbidoluzza: Oddei non avevo intenzione di regalare droga gratuitamente! La prossima volta mi farò pagare ù.ù I “se” e i “ma” e quant’altro vedremo di fargli capire che sono inutili a breve! Parola di lupetta!

fabiolina: Edward si è esposto, ma Bella ha paura. Chissà se dietro quella porta ci sia veramente il nostro musicista solitario o meno…

chi61: Edward al salvataggio! Riusciranno i nostri eroi a darsi una svegliata? Lo scopriremo solo nella prossima puntata! XD

grepattz: Per ammazzare Lucas prendi il bigliettino che sta la fila! Aahuahuah! Quel “pensale, ti prego” di Edward è stata una delle prime scene che mi sono immaginata e avevo gli occhi a cuoricino mentre la scrivevo! Ma dove lo trovo uno così?

giova71: Speriamo che ora la loro relazione sia tutta in discesa… odio farli soffrire! Amo troppo questi due X3

Semolina81: Edward ciuffo ribelle? XD Sto morendo dalle risate! I miei spoiler sono sempre molto criptici vero? Sono sadica dentro! Adoro farvi scervellare per capirci qualcosa ahahahah! Bella che si innamora all’istante di Edward penso che sia una delle cose che meno sopporto in una storia. Va bene colpo di fulmine o quel che ti pare, ma passare da “non ti conosco” a “sei l’amore della mia vita” in due secondi netti mi pare una gran cazzata (passatemi il termine XD). Non dico che non possa succedere, ma penso che si debba ragionare anche con la testa oltre che col cuore.

luis: Sono voluta essere cattiva con la nostra povera Bella lo ammetto… non pensavo che sarei mai riuscita a scrivere una cosa del genere. Però eccola qua. La storia si è praticamente scritta da sola e la vita dei personaggi si è palesata come meglio voleva. Prometto che non sarò più cattiva con loro due!

Goten: Biscottina mia! Grazie! Tanto poi noi sparliamo su msn XD

lorek92: Grazie mille! X3 spero che ti continuerà a piacere anche il seguito!

Fuffy91: Eh pure io ci andrei di volata fra le braccia di Edward… che uomo! *ç* La faccia spaccata è solo un piccolo prezzo che ha pagato per farla pagare (scusa il gioco di parole!) a quel maledetto! Non mi sono volutamente andata ad impelagare in descrizione di eventi e racconti kilometrici. Credo che quando uno debba raccontare una cosa del genere cerchi di farlo il più semplicemente e velocemente possibile.

consu: Benvenuta! Allora Bella ha 28 anno e il nostro bell’Edward 30 X3 Sinceramente non mi sono messa a cercare foto che li potrebbero ritrarre… perciò pensateli pure come più preferite! Anche se Edward per me è il bellissimo Rob *O*

JessikinaCullen: Tesorooo! Si avevo letto la notizia sul tuo profilo/blog/non ricordo dove altro XD! È un’ingiustizia! ç_ç Trovo che sia una cosa idiota poter scrivere a rating rosso ma non poterlo leggere… la legge italiana non ha un perché perciò ce la dobbiamo tenere così e basta… valli a capire quei vecchi caproni! Ribadisco la mia felicità nell’aver letto i tuoi commenti e le tue impressioni capitolo per capitolo! Ero in brodo di giuggiole! (bone *ç* XD) Se ti va di leggere la maschera non ti preoccupare che il modo lo troviamo ù.ù Ti farò una proposta che non potrai rifiutare *accarezz Jake/lupo mafiosamente* A presto! Un bacione da parte di Edward (penso lo gradirai più di uno mio XD)

Elly4ever: Owww mi fai commuovere a me così! Grazie grazie grazie! Spero che questo capitolo ti chiarisca tutti i dubbi sulla nostra Bella! ^_^

Piano

Capitolo 6

Natale, così come capodanno, è passato lento. La casa sempre più silenziosa mi riporta alla mente i miei primi giorni di servizio. L’unica differenza sta nei mobili spogli dai teli e dalla polvere e dal mio cuore ferito per l’ennesima volta, da me stessa stavolta.

Per non soffrire in futuro sto soffrendo adesso.

Da quando non vedo Edward? Giorni? Forse settimane.

Ora esce.

Esce e quando torna si chiude in camera sua.

Non so dove vada. Non so con chi si veda.

Il mio unico svago è Alice che, dolce e allegra come sempre, mi porta a spasso con lei come se fossi un cagnolino ben addestrato.

Di ritorno da una delle nostre passeggiate, corredata con tanto di shopping, Alice mi aggiorna sulla sua disastrosa vita sentimentale che, secondo lei, è piatta come una tavola surf.

Il solo fatto che è più di un mese che non esce con un ragazzo, per lei, è motivo di grande disperazione.

Vorrei poterle dire che anche io desidero dei problemi come i suoi e che effettivamente ho, ma non solo.

Di certo non posso dirle: “Sai Alice io e tuo cugino forse proviamo qualcosa l’uno per l’altra, ma sono così codarda da avergli dato un due di picche che basta da qui all’eternità!”

Apro il portone di casa con difficoltà per colpa dei mille sacchetti che mi occupano le braccia.

Quando finalmente riesco ad aprire il solito silenzio ci accoglie.

<< Vado a salutare Edward! >> Saltellando, Alice si avvia verso le scale.

<< E’ uscito. >> Come se avesse le pile scariche la piccola Brandon si blocca voltandosi verso di me con una faccia da Oscar.

<< COSA? >> Lascia cadere tutti i suoi sacchetti a terra e corre a perdifiato su di me. Non verso di me. Su di me.

Infatti ci ritroviamo a terra cosparse di carte e stoffe colorate.

<< Alice dovresti imparare a controllare la tua esuberanza. >> Cerco di tirarmi su, ma con una forza che non le avrei mai concesso, m’inchioda a terra per le spalle.

<< Da quando quell’orso in letargo perenne esce? Lo sai da quanto non mette il naso fuori da quella porta. >> Seduta sul mio stomaco indica il portone dal quale siamo appena entrate.

Sbuffo rinunciando ad alzarmi.

<< Lo so Alice. Ma ora potresti farmi alzare? Il pavimento non è molto comodo e devo preparare la cena. >>

Finalmente in piedi raccolgo tutti i vari sacchetti portandoli in camera.

Alice mi segue curiosa di sapere più dettagli, ma io non so che dirle più di quello che ho già detto.

In cucina mi aiuta a preparare delle lasagne, si è auto invitata a dormire qui ed io non potrei esserne più felice.

Un po’ di compagnia infondo non può farmi che bene.

La cena passa tranquilla fra chiacchiere più o meno frivole e un bicchiere di vino ogni tanto.

Nel forno la cena di Edward si sta lentamente raffreddando.

Non è tornato, non ancora.

Con una ciotola di popcorn e un boccale pieno di vino rosso ci godiamo le ultime scene di Titanic, tanto per rimanere allegri, ma Alice ha insistito così tanto e in tv non c’era altro.

Quando Rose lancia il suo prezioso ciondolo negli abissi la porta di casa si apre con un gran schiamazzo di risate.

<< Eddai Eddie non lo vuoi un bacinooooo… >> Il tono lento e strascicato non è quello di una donna come avrei potuto pensare dalle parole.

<< Sì, sì certo. Magari dopo. >> La voce roca di Edward… da quanto non sentivo questo suono?

Alice mi lancia uno sguardo stranito e con lei mi alzo per andare a vedere cosa sta succedendo all’ingresso.

Sul portone ancora aperto Edward si fa forza cercando di non far cadere l’uomo che è con lui.

È biondo con i capelli mossi, non riesco a vedere bene quanto sia alto in quanto è piegato addosso ad Edward.

<< Cugino ti sei dato al rapimento degli ubriachi? >> Alice senza timore cammina velocemente verso i due aiutando il cugino a portare lo sconosciuto in salotto.

Mentre cercano di portare l’ubriaco in sala corro in cucina a prendere un bicchiere di latte.

Una volta in salotto Alice e Edward mi guardano straniti per quello che ho portato.

<< Non si porta un bicchier d’acqua in questi casi? >> Edward se ne sta zitto mentre Alice continua con le sue occhiate.

<< Portatelo in bagno e fategli bere questo. Dopo aver vomitato starà meglio. >>

<< Ma non voglio vomitare! Sto benisshimo. >> Il biondo mi si rivolge con gli occhi rossi e le occhiaie pronunciate.

L’odore di vino mi arriva anche a distanza.

Edward si passa un braccio dell’uomo sulle spalle mentre Alice fa lo stesso dall’altra parte.

Con un po’ di difficoltà riescono a portarlo in uno dei bagni del secondo piano. Porgo il bicchiere di latte ad Alice che sembra quella con più esperienza e aspetto con Edward fuori dalla porta.

<< Sono uscito. >> Con le mani in tasca si guarda la punta delle scarpe.

<< Ho notato. >> Mi torturo le dita conficcandomi le unghie nella pelle.

<< Ho conosciuto altra gente. >> Si toglie una mano di tasca e se la passa sulla nuca, sembra imbarazzato, o forse è solo stanco.

<< Mi fa piacere. >> Le mezze lune mi coprono gran parte delle dita senza, tuttavia, farmi male.

<< Jasper è un mio compagno del conservatorio. >>

<< Spero che suoni meglio di come si ubriaca. >> Tutti i momenti in cui Lucas tornava a casa in quelle condizioni mi passano davanti facendomi rabbrividire.

La porta del bagno si apre rivelando un’Alice dai capelli più scompigliati del solito.

<< La cosa mi sembra andare per le lunghe. Andate a fare un po’ di caffè per favore? >> Come posso dirle di no con quel musetto?

Accidenti. Le armi di Alice tornano a farmi effetto. Pensavo ormai di esserne diventata immune.

Scendo in cucina prendendo il caffè macinato da mettere nella moka. Una buona cosa che mi ha insegnato mio padre è che il vero caffè va fatto con la moka e non quelle “schifezze liofilizzate che ci rifilano al minimarket”.

<< Bella. >> Un sussurro al mio orecchio e il cucchiaino pieno di caffè si sparge per tutto l’acquaio.

Mi è mancato. Mi è mancato anche non sentirlo arrivarmi alle spalle e farmi paura.

<< Oh che disastro! >> Poso tutto affrettandomi a pulire con la spugna umida.

<< Bella fermati. >> Le sue mani mi bloccano i polsi senza farmi male. È una presa ferma ma non dolorosa.

Mi lascio girare verso di lui senza, però, guardarlo negli occhi. Non tengo la testa bassa e i miei occhi sono fissi sulla sua gola.

Il pomo d’Adamo si alza e si abbassa quando inghiotte la saliva prima di iniziare a parlare.

<< Ora sono uscito, ho conosciuto e parlato con qualcuno che non fossi tu. Adesso possiamo darci una possibilità? >> Alzo la testa di scatto, shockata dalle sue parole, fino ad incrociare il suo sguardo.

È serio, non sta scherzando.

<< Chi ti dice che io provi i tuoi stessi sentimenti? >> Cosa sto dicendo? Perché ho fatto questa domanda?

<< Tutto di te. Quando sei in giardino e stendi i vestiti per farli asciugare alzi sempre lo sguardo verso la mia finestra. Quando cucini sospiri alzando gli occhi verso le camere. Quando passi per il corridoio ti sento fermarti davanti alla mia porta. Di notte, mentre suono, ti siedi sulle scale ad ascoltarmi. >> Mi lascia i polsi accarezzandomi le guance con le sue lunghe dita.

<< N… non è vero! >> Rossa, mi sento rossa come una mela matura.

<< Invece lo è. E le tue guance rosse ne sono una prova. Non sai mentire e il tuo corpo mi aiuta a capirti meglio di quanto pensi. >> Si avvicina di un altro passo e ora i nostri corpi si sfiorano come mai hanno fatto.

Le mani mi accarezzano le guance. Gli occhi mi accarezzano l’anima. Le labbra accarezzano le mie.

Non mi sta baciando. Sta aspettando che io gli dica di farlo e non riesco a resistere.

Mi alzo sulle punte dei piedi e mi aggrappo alle sue spalle. Ora le nostre labbra sono unite, si toccano, si conoscono, si amano.

Non c’è fretta, non c’è lussuria. Solo quello che un giorno, forse, sarà amore.

Mi sfiora la gola con le sue dita calde, le spalle, mi accarezza le braccia e mi stringe e sé.

Nessuno dei due ha fretta, nessuno dei due cerca qualcosa in più.

Se non fosse per Alice, che rumorosa, scende di corsa le scale ci staremmo ancora baciando.

Ci stacchiamo guardandoci negli occhi e i suoi sono belli e luminosi come mai li ho visti. Mi chiedo se anche i miei siano come i suoi visto che il sorriso che mi è spuntato sulle labbra lo ha anche lui.

Finisco di sistemare il caffè nella macchinetta e lo metto a bollire sul fornello intanto che Edward si aggiorna sulle condizioni di Jasper.

<< Penso abbia vomitato il vomitabile. Ancora un po’ e tira fuori l’anima. >> Ride allegra come se fosse andata a far compere.

<< Grazie dell’aiuto Alice. >> Edward le sorride tranquillo con le mani in tasca. Non si è ancora tolto la giacca e quando glielo faccio notare si guarda stranito addosso correndo a cambiarsi.

Una volta tornato servo il caffè tenendone da parte un po’ per il povero Jasper abbandonato a se stesso sul pavimento del bagno.

<< Mi piace. >> La piccola Brandon poggia violenta la tazzina sul piattino facendomi temere di averli rotti.

<< Sono felice che il mio caffè sia di tuo gradimento. >> Con molta più delicatezza poso anch’io la tazza.

<< Ma che caffè e caffè! Jasper! Non trovi che sia adorabile? Prima mi ha anche toccato le tette e ha detto che sono perfette per lui! >> Sbalordita la guardo mentre con le mani sulle guance ride tutta contenta come una bimba.

Edward a momenti si strozza con l’ultimo sorso e gli corro in soccorso dandogli delle pacche sulla schiena.

<< Vado a vedere come sta! >> Colta da chissà quale folle idea si alza facendo quasi cadere la sedia a terra e corre per le scale.

<< Ma Jasper ha trent’anni! È troppo piccola! >> Mi guarda scandalizzato come se fosse colpa mia.

<< Anche io sono più piccola di te eppure non ti sei fatto tanti problemi! >> Lo guardo fintamente imbronciata e i suoi occhi si spalancano dallo stupore.

<< Ma non abbiamo dieci anni di differenza! >> Fa per alzarsi ma lo tiro per la maglietta facendolo risedere.

Mi sporgo continuando a tirarlo finché le nostre labbra non si toccando per la seconda volta.

<< Lasciala fare. Sa badare a se stessa. >> Gli sorrido e lo sento sbuffare mentre mi passa le braccia intorno alla vita tirandomi a sedere su di lui.

Mi sento avvampare da tanta intimità. Non avrei mai immaginato che un giorno ci saremo ritrovati in una situazione del genere nonostante l’abbia sognato più di una volta.

Torniamo a baciarci come due adolescenti alla prima cotta.

Le mie mani si perdono fra i suoi capelli morbidi e rossi come fiamme scure.

Mi stringe a lui, ora possessivo, come se non volesse più lasciarmi andare.

È bello potersi lasciar andare così con lui.

Mi fa sentire bene, in qualche modo rilassata, anche se l’emozione mi riempie.

Sono mesi che non tocco un uomo e lo stesso deve essere per lui.

È un po’ come ricominciare. Ripartiamo da zero tutti e due cercando di mettere da parte il passato.

<< Ullallalà! Mi sono persa qualcosa? >> Come se niente fosse Alice sorride sulla porta della cucina.

Rossa come un peperone mi stacco da Edward. Lui ridacchia facendo segno alla cugina di tornarsene da dove è venuta.

<< Ma Jasper dorme! >> Imbronciata incrocia le braccia al petto.

<< Alice sono le tre di notte e lui è ubriaco cosa ti aspettavi che facesse? Anzi sarà bene andare a dormire tutti quanti. >> Mi alzo dalle gambe di Edward andando verso la pestifera ragazza che ancora mi guarda imbronciata.

<< Finisco di sistemare la cucina e arrivo, tu intanto cambiati. >> La spingo fuori dalla stanza e fra proteste e piagnistei riesco a farla salire.

<< Penso tu sia l’unica persona in grado di tenerla a bada. >> Le mani appoggiate ai miei fianchi e la sua voce roca mi fanno sussultare come sempre.

<< Smetterai mai di spaventarti quando mi avvicino? >> Ridacchia dandomi un bacio sulla guancia.

<< Smetterai mai di essere così silenzioso? >> Ride stringendomi a lui.

<< Non ho voglia di dividerti con Alice ora che ti ho finalmente preso. >> Gli accarezzo le mani intrecciate sul mio addome beandomi del suo calore che mi circonda.

<< Avremo tutto il tempo che vorremo. È questo il bello di vivere insieme, no? Ci possiamo vedere quando vogliamo. >> Mi giro nel suo abbraccio circondandogli il collo con le braccia.

<< Allora posso ritenermi fortunato di vivere con la donna di cui mi sto innamorando. >>

   
 
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