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Autore: Diana924    21/04/2010    0 recensioni
Nel convento in cui vive da due anni l'anziana Françoise riceve una visita inattesa, è l'occasione per irocrdare il suo passato, i suoi amori, il suo destino...
Genere: Introspettivo, Malinconico, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Epoca moderna (1492/1789)
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- Questa storia fa parte della serie 'Regine ed amanti-Francia'
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Poi incontrai Athenais de Montespam, la grande amante del Re. Cercava una persona, possibilmente devota e discreta, che si occupasse dei figli che lei avrebbe avuto dal suo regale amante.

Ammetto che  all’inizio mi rifiutai, non si sa mai, chi mi assicurava che fossero veramente i figli del Re?

Poi accettai: << Se sono i figli del Re li alleverò >>.

Ebbi la custodia di sei bambini, sei bambini turbolenti e regali che mi adoravano.

Di tutti loro il mio preferito era il duca del Maine, che era zoppo essendo caduto dalle braccia di una balia. Mi affezionai a sua sorella, Mlle de Nantes, ma non al duca di Vexim, povero bimbo morto a solo tre anni, e a Mlle de Tours, che chiamavo Tou-Tou.

Fui io a presentare i bambini a Corte, quando furono abbastanza grandi per lasciare la casa dove mi prendevo cura di loro.

Nel frattempo, grazie ai buoni uffici della mia amica Athenais e al mio incarico, era divenuta marchesa, la marchesa di Maintenon, nome della terra dove sorge il mio castello.

A Corte non mi trovavo bene, troppa immoralità per i miei gusti, avevo infatti rinnegato il mio passato.

Nel frattempo erano nati altri due bimbi, Mlle de Blois e il conte di Tolosa, ma mi rifiutai categoricamente di occuparmi di loro, ormai il mio posto era a Corte.

Nel 1680 uno scandalo terribile colpì Athenais, perdendola definitivamente,come dissi quando la vidi uscire da un’udienza del Re: “ Athenais de Montespam uscì da quel colloquio irrevocabilmente salvata ma definitavente perduta ”. Fu salvata perché il sovrano lasciò cadere le accuse su di lei, accusata di negromanzia e riti sacrileghi, che Dio c’aiuti. Fu perduta perché da allora il sovrano non volle più avere nulla a che fare con lei, preferendomi a lei.

Tre anni dopo morì la buona Regina Maria Teresa, a causa di un ascesso che non fu curato adeguatamente dai medici. In punto di morte la sovrana mi affidò il Re, pregandomi di aiutarlo a salvarsi la sua anima immortale, amen!

Così, dopo aver sentito il mio confessore, quello stesso anno sposai il Re e divenni sua moglie morganatica, ovvero la moglie segreta.

Un anno dopo, come se fosse un regalo per me e per Dio, Sua Maestà abrogò definitivamente l’editto di Nantes, dichiarando illegale la fede ugonotta, che un tempo anch’io avevo professato.

Le condizioni morali della corte erano spaventose: ogni sera quasi tutti erano ubriachi e pochi si tenevano sulle loro gambe. La sodomia era comunissima, e quando chiesi al mio regale marito di fare qualcosa si limitò a dire che avrebbe dovuto iniziare con suo fratello. Infatti Monsieur si dedicava con estrema passione al vizio italiano, corrompendo, lui o i suoi ganimedi, i giovani della Corte, persino il giovane conte di Vermandois, figlio illegittimo del Re, fu traviato da quei pervertiti.

Fui così felice quando mi giunse la notizia della revoca dell’editto di Nantes, talmente tanto che esclamai che se Dio avesse conservato il Re entro vent’anni in Francia non ci sarebbero stati più ugonotti.

Ho passato degli anni meravigliosi a Versailles, la nuova residenza del Re mio marito. All’iniziò vi risedetti come prima dama del guardaroba della Delfina, poi senza un titolo specifico ma con un’influenza sempre maggiore. Assistevo alle riunioni del consiglio, che si tenevano nelle mie stanze.

Solo una persona mi è stata nemica dichiaratamente: la seconda Madame, Elisabetta Carlotta.

Con la sua natura malvagia di tedesca e la sua religiosità estremamente poco devota è l’unica che non mi rispetti, l’unica che mi umili. Ma perché? Io sono buona, tutto quello che faccio è per la mia salvezza e per quella di mio marito.

   
 
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