Capitolo 8
Nello stesso momento in cui Kaori e Ryo andarono a dormire un uomo nella palazzina di fronte, che ormai dormiva già da parecchi minuti, sentì qualcuno che apriva la porta di casa e che entrava in punta di piedi; afferrò immediatamente la pistola che aveva sempre sotto il cuscino e piano piano si diresse verso la cucina che era la stanza da dove proveniva il rumore. Si mise ad ascoltare, e quando sentì che i rumori si erano fermati saltò fuori:
- Fermò e alza le mani – ma non fece in tempo a dire ciò che si ritrovò anche lui la pistola contro.
- Fermo – disse una voce di donna contemporaneamente.
I due si guardarono e subito abbassarono le pistole.
- Mick –
- Kazue –
Il biondo accese la luce – Ma …. Ma cosa ci fai qui? Avevi detto che non saresti tornata prima di sei mesi - . disse lui un po’ sospettoso anche se il suo cuore stava facendo le capriole per la gioia “Dio quanto mi sei mancata” pensò.
- Farei la stessa domanda anche a te – rispose Kazue – è solo l’una si può sapere che ci fai in casa? Di solito a quest’ora sei a fare baldoria in giro con Ryo –
- Be …. È una lunga storia, ma prima che te la racconti perché non ti siedi? Ti preparo una tazza di caffè? –
- Si grazie -
Lei si sedette e Mick iniziò a raccontare.
- Ah, ora capisco, e che cosa avete intenzione di fare ora? Come riuscirete a rintracciarlo? - chiese Kazue curiosa.
- Effettivamente non ne abbiamo la più pallida idea, dobbiamo incontrarci da Umi domani a pranzo per parlarne ma, sinceramente, non so che situazione troveremo e se Kaori starà ancora con noi-
- Perché scusa, credi che Ryo la caccerà via dopo quello che ha fatto? –
- Non lo so –
- Io penso di no, anzi ora non ha più una scusa per mandarla via –
Mick ci pensò su – Lo sai che non hai tutti i torti? – e guardò fuori dalla finestra in direzione della palazzina coi mattoni rossi.
Kazue lo fissava – Senti Mick, dovrei chiederti un favore –
- Dimmi pure –
- Lo so che noi ….. noi non stiamo più insieme ma …. Be, a dirti la sincera verità non so dove andare a dormire –
Mick si avvicinò lentamente a lei con un desiderio folle negli occhi che lei riconobbe immediatamente “Possibile che …. No non è possibile io l’ho lasciato” pensò.
- Kazue … mi spieghi perché sei tornata in anticipo di sei mesi?
- Perché … - “Perché mi sei mancato” pensò, ma invece disse - … perché ci sono stati dei problemi con il professore che doveva effettuare il corso e alla fine è stato rimandato di un mese –
Mick la guardò sospettoso – Kazue, perché non mi dici la verità? Sei brava a mentire ma io lo capisco subito quando lo fai – ormai erano uno di fronte all’altro, lei seduta e lui in piedi ma chinato pericolosamente verso di lei.
Kazue non sapeva cos rispondere, aveva la gola secca e deglutì a fatica.
Mick dal canto suo non riuscì più a resistere, si avvicinò ancora di più e la baciò. Fu un bacio carico di passione e di amore che lasciò tutti e due senza fiato.
- Puoi rimanere per sempre se lo vuoi – disse Mick quando si furono staccati – Questi giorni senza di te sono stati tremendi. Io …. Io ti amo Kazue!!! –
Kazue aveva le lacrime agli occhi – O Mick, lasciarti è stata la cosa più stupida che abbia mai fatto, mi sei mancato così tanto. Anche io ti amo – e si baciarono di nuovo.
Anche per loro questa sarebbe stata la notte di un nuovo inizio.
Eccomi qui con il nono capitolo; scusatemi se è corto ma mi
serviva per poter inserire il decimo.
Vorrei ringraziare tutti coloro che hanno commentato fino ad
ora e che stanno continuando a seguirmi. Inoltre vorrei ringraziare anche Cool: ben arrivata e grazie infinite per avermi votato per
il concorso “Storia con i migliori personaggi originali”; non me lo aspettavo.
Grazie ancora a tutti.