CAPITOLO
16
(POV.
BELLA)
A
volte ci sono dei momenti che ti fanno credere che sia
ormai tutto perduto.
A
volte, per la paura di soffrire, fai degli sbagli e pensi
che ormai la situazione sia irremovibile per cercare di recuperare
al danno compiuto.
L’essere
umano sbaglia, sempre. Allora quando si arriva a
questa semplice conclusione, perché non si affrontano i
problemi? Tanto alla
fine dei giochi, il sapore amaro della sofferenza è stato
assaggiato. A questo
punto, tanto vale buttare altra benzina sul fuoco per alimentare le
fiamme,
almeno in questo modo si è consapevoli di aver tentato
qualsiasi cosa per
ritrovare la felicità.
Sono ore che
suono
alla porta di casa Cullen. Nessuno ha risposto, nessuno è in
casa...
Dove
sei Edward?
Non voglio
scoraggiarmi,
non posso. Abbiamo sbagliato entrambi troppe volte per lasciare in
bilico
quest’assurda situazione. Presumo
a
questo punto che Edward non sia in casa o forse che non si sia accorto
della
mia presenza, anche se la seconda ipotesi
è assurda: lui
è un vampiro.
O
forse…
No! Non devo
neanche
pensare a questa possibilità. Non posso assolutamente
pensare a una sua
imminente fuga. Questa volta non può andare tutto storto, il
destino non può
avercela un'altra volta con noi!
Rimango a
osservare la
maestosa casa davanti a me. L’assenza dei Cullen non
l’ha assolutamente
intaccata, è rimasta bella e impeccabile, proprio come un
anno fa.
Non capisco per
quale
motivo una dimora così dolce e accogliente, possa trovarsi
in un paesino sperduto
dello stato di Washington: Forks non è di certo rinomata per
le sue ville
maestose. Eppure, quando la osservi, rimani incantato da tanto
capolavoro che
alla fine pensi non ci sia posto migliore di questo.
Sta calando la
notte.
È
passato tutto questo tempo?
Ho trascorso
tutta la
giornata davanti alla sua casa senza nemmeno accorgermi del tempo
passato.
Ancora più bizzarro è notare che nessuno della
famiglia è presente, neanche di
Esme e Carlisle c'è traccia.
La
sfortuna mi perseguita!
Mi accascio alla
porta
sconfitta. In tutto questo tempo non ho trovato un rimedio per
raggiungerlo, neanche
aspettare i suoi fratelli mi è stato di aiuto.
Click.
Il rumore della
serratura.
Senza farlo
apposta,
appoggiandomi ho aperto la porta con il gomito. Che stupida sono stata,
dovevo
solo provare a vedere se non avevano chiuso a chiave!
Entro senza
perdere
altro tempo.
Corro al piano
superiore dirigendomi in camera sua. Anche con la fretta ho potuto
notare come
l'arredamento è rimasto impeccabile come un tempo, ad
eccezione di un tavolino in
vetro adiacente alla porta.
Ho il cuore a
mille.
Sono davanti alla camera di Edward, la porta è chiusa.
Senza bussare
entro
velocemente, ma quello che vedo mi pietrifica all'istante.
La
stanza è vuota!
Non sono
arrivata in
tempo. È andato via. Il mio viso si ricopre di calde lacrime.
È
tutto perduto...
Perché
è difficile per
noi stare insieme?
Perché
non riusciamo
mai a ricongiungerci?
<Bella?!>
la sua
voce sublime mi chiama.
Il mio inconscio
spera
che lui sia proprio dietro di me. È
tutto
cosi reale...
<Bella?!>
Mi giro
inconsciamente, come se lui si trovasse davvero dietro di me.
<Edward...>
Non posso
crederci! È
proprio lui…
Mi avvicino con
cautela a Edward e con il palmo della mano gli sfioro il suo viso
perfetto e
divino. Chiude gli occhi e si bea del mio contatto. Li riapre subito
dopo,
allontanando la mia mano con delicatezza.
<Che cosa
ci fai
qui?> domanda impassibile.
<Edward,
io... Non
sei andato via.> non riesco a dire altro in questo momento,
troppa è
l'emozione di stragli accanto.
<Sono
andato a
caccia, per questo non mi hai trovato in camera.> risponde.
<Perche
sei
qui?> ripete in tono freddo.
Alzo lo sguardo,
lo
vedo combattuto su come porsi nei miei confronti. I suoi occhi sono
violacei,
me ne rendo conto solo adesso di quanto il suo volto è
cambiato dall'ultima
volta che ci siamo visti: è una maschera di dolore, la
stessa che ho avuto io
quando pensavo di averlo perso. Tuttavia
rimane sempre il perfetto e divino ragazzo di cui mi sono innamorata.
Neanche
la frustrazione può cancellare la sua bellezza eterna.
<Ti
amo.> è
quasi un sussurro il mio, ma sono consapevole che lui l'abbia sentito.
È
inutile girare sul discorso, ho bisogno di dirgli solo queste semplici
parole.
Non
voglio dirgli altro, per adesso.
Siamo solo io e
lui,
ed è quello di cui ho bisogno...
Sul suo volto
compare
il sorriso sghembo che tanto mi è mancato. Edward senza dire
niente, elimina le
poche distanze che ci dividono e posa un leggero bacio sulle mie labbra.
Stranamente il
bacio diventa
più coinvolgente, passionale. Non è da lui questo
tipo di atteggiamento, ma
spero che, almeno per questa volta, non blocchi il turbine di passione
che ci
sta avvolgendo.
Nella stanza
riecheggiavano
i nostri respiri, ormai diventati pesanti.
In questo
momento i
dubbi su ciò che desidero si dissipano.
Mi scosto
lentamente
per prendere fiato. I suoi occhi sono diventati scuri dalla passione e
non
posso che esserne felice, sapendo che ne sono stata io l'artefice.
<Mi sei
mancata, amore
mio.> soffia sulle mie labbra.
Gli sorrido
dolcemente
e, prendendo un profondo respiro, trovo il coraggio per fargli la mia
richiesta.
<Amami,
Edward.> spero che capisca il
senso delle mie parole.
Si scosta da me:
chiaro
segno che il messaggio è arrivato al destinatario.
Mi guarda
frustato. So
che sta cercando un modo carino per rifiutarmi senza offendermi. Ma la
mia è
un’esigenza, non accetterò più un altro
dei suoi rifiuti. <Bella, lo
sai che non…>
Blocco la parola
sul
nascere, baciandolo avidamente.
Ho
bisogno di sentire quanto noi ci apparteniamo…
<Amami.>
ripeto
tra le sue labbra.
Con estrema
velocità
mi adagia sul divano bianco della sua stanza e, senza pesarmi troppo,
si
sistema sopra di me. Ha accettato la mia richiesta ed io non posso che
assecondare il suo gesto. L’ho
desiderato
da troppo tempo, ormai.
<Ti amo,
Bella.>
<Ti amo,
Edward.>
In quella notte
i
nostri corpi si unirono per la prima volta, diventando un solo essere,
amandosi
e coccolandosi come due amanti.
Quella notte
donai il
mio cuore alla persona che più amavo nella mia vita.
Niente avrebbe
rovinato il nostro magnifico momento.
Eravamo solo noi
due,
per sempre.
Scusate
l’enorme
ritardo, ho la connessione che da giorni non vuole proprio collaborare.
Scusate
anche se non rispondo personalmente a ognuno di voi, sempre per lo
stesso
motivo (non so quanto tempo mi è concesso prima che ritorni
a scioperare xD ).
Fatemi
sapere
se vi è piaciuto il capitolo. Un bacione, alla prossima!!!!!