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Autore: AlexaHumanoide    23/04/2010    12 recensioni
"Amore, posso dirti una cosa?" Mi chiese Bill, abbracciandomi da dietro.  
"Certo, amore, dimmi.." Dissi, mettendo le mie mani sulle sue, appogiate sul mio bacino.
"Ti amo più di qualsiasi cosa al mondo." Sussurrò vicino al mio orecchio.
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bill Kaulitz, Georg Listing, Gustav Schäfer, Nuovo personaggio, Tom Kaulitz
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Sake of Angels.'
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Ringraziamenti: Tokietta86: : D dovete sapere che io non sono buona a scrivere quelle scene XD ecco a te il nuovo capitolo e, grazie mille ♥

Dragona: non c'è di che ! Tranquilla, non ti sei persa niente. Capirai tutto qui : D Grazie mille e alla prossima ♥

Schwarz_Engel483: purtroppo sì, mancano 4 capitoli ç_ç siiii, bill l'ha vista nudaaaaa *saltella* ora leggi e scoprirai il mistero ù.u Grazie mille ♥

frei_niahl: uuuuuuh, non ci crederai mai, ma anche io sono pervertita xD Ecco a te il nuovo capitolo e grazie mille ♥

I dream you: si, è stato il nostro "santo" Tom xD Scoprirai tutto qui ! Grazie mille ♥

veroKuss: ancora con sta scena spinta? N o n  c i  s a r à  n e s s u n a  s c e n a  s p i n t a , capito? XD ecco il capitolo in orario O__O *scappa aaah, un ultima cosa: grazie mille : D ♥

NICEGIRL: eee che avrà combinato? booooooooooooooooh XD Grazie mille, alla prossima ♥

MadameMoonLoveSunshine_483: non te ce mettere pure te, eh ! devi aspettare il sequel *faccia pervertita* si, mi ricordo.. ma sinceramente non ho capito perchè l'immagini così XD Grazie mille ♥

Eccomi qui, un po' in ritardo, ma ci sono! Vi ho lasciano un po' sulle spine, scusatemi! ç_ç Vi lascio leggere, dai.. così scoprirete cosa cavolo è successo ! O_O BUONA LETTURA ♥

Io Georg e Gustav ci girammo verso Bill.
Lui era complemtamente immobile, non sbatteva neppure gli occhi.
La casa ora era perfettamente silenzioza. Faceva paura.
Mi avvicinai al corpo pietrificato di Bill.
"Amore, che..", sussurrai.
Non mi fece finire la domanda che si scongelò e inziò a camminare, spedito.
Lo seguii, ma una mano mi fermò, prendendomi dal braccio e fermandomi.
"Non ti conviene..", mi disse Gustav.
"Grazie per l'avvertimento..", risposi, girandomi e seguendo bill che ormai era già al piano di sotto.
Quando arrivai anche io le urla incominciarono.
Tom era vicino al bagno, Bill dall'altra parte del salotto.
"Cos'hai detto, scusa?", urlò Bill.
Guardai il suo volto: la fronte era corrugata e gli occhi bruciavano.
Mi spaventava, non l'avevo mai visto così.
Il mio corpo non reagiva più a nessun comando. Restai immobile a guardare quella scena, sulle scale.
"Perchè cazzo l'hai detto a mamma, eh? Spiegamelo!"
"Perchè è nostra madre!"
"Ma io ti avevo detto di non dirlo a nessuno, era un segreto! La capisci questa parola?", urlò Tom, con un tono alquanto crudele.
"Si che la capisco! Ma mamma doveva sapere, era una cosa troppo importante!"
Tom si avvicinò pericolosamente a suo fratello.
"Bill, noi due ci dicevamo e ci diciamo sempre tutto e mai lo andavamo a dire a qualcun'altro. MAI. Neanche a mamma."
"Ma questo era troppo importante, Tom..", Bill aveva gli occhi lucidi.
"E ora non piangere, sai. Era un nostro segreto, e tu non hai mantenuto la promessa. Vaffanculo Bill."
Una pugnalata al cuore.
Tom si allontanò da lui.
"Io non piango.", disse Bill, asciugandosi l'unica lacrima che li era scesa.
"Rimani sempre il fratello più piccolo, ricordatelo.", il tono di Tom era cattivo.
Bill prese la prima cosa che gli capitò tra le mani e la scaraventò per terra.
Il barattolo di porcellana contenente lo zuccherò si ruppe in mille pezzi.
I miei occhi si sgranarono di colpo. Tremavo: avevo paura.
"Questo non vuol dire che devo fare come dici tu!", urlò Bill, ancora più arrabbiato di prima.
"Vieni via, per piacere..", qualcosa di freddo mi toccò il braccio: era Gustav.
Questa volta lo ascoltai, e lo seguii in camera di Bill, che ormai era anche mia.
Non volevo più vedere quelle cose, non volevo più vedere Bill e Tom così.
"V-v-vado a f-f-farmi una d-d-doccia.", non riuscivo neanche più a parlare.
Gustav annuì e mi lasciò via libera.
Quando entrai in bagno chiusi la porta a chiave e mi spogliai velocemente.
Mi volevo scacciare di mente quell'immagine orribile.
Aprii l'acqua bollente ed entrai nella doccia.
Il contatto con l'acqua mi fece subito stare meglio.
Ripensai a tutti i momenti belli che avevo passato con Bill, per scacciare quello negativo.
Sentii qualcuno bussare la porta.
Chiusi l'acqua, per sentire meglio.
"Si??", urlai.
"Alexa, puoi uscire per piacere, Bill ha bisogno di te..", disse gustav da dietro la porta.
A quelle parole il mio cuore iniziò a battere irregolarmente.
"Si..si..certo..arrivo!", cercai di dire.
Con dei movimenti veloci e incerti uscii dalla doccia, mi asciugai velocemente e..
Avevo i vestiti ancora bagnati. Oh, cavolo. Mi misi la biancheria, l'accappatoio e uscii dal bagno.
Quando passai vicino alle scale sentii quello che non volevo proprio sentire in quel momento: altre urla.
"Ma lo sai che lui si ferisce se gli dici queste cose !", urlò Georg.
"Ci voleva! Non doveva dirlo a nostra madre!"
"Tom, non dovevi dire a Bill che non era più tuo fratello, questa volta hai esagerato davvero."
Iniziai a correre nel corridoio, volevo vedere Bill. Dovevo vedere Bill.
La testa di Gustav sbucò dalla sua camera.
"Ha detto di voler vedere solo te, tranquillizzalo, per piacere..", mi disse sottovoce.
Io annuii. "Grazie, Gustav."
Aprii lentamente la porta di camera nostra e lo vidi.
Era sdraiato sul letto, con la testa soffocata nel cuscino.
Sospirai. "Amore..", sussurrai.
L'unica risposta che ebbi furono singhiozzi: stava piangendo.
Vi avvicina velocemente al letto, sedendomi sopra.
Li accarezzai i capelli.
"Bill..", la mia voce era instabile.
Lui alzò la testa e mi guardò, per poi abbracciarmi.
"No, amore. Non piangere, ti prego.", sussurrai tra i suoi capelli corvini.
Mi staccai da lui e con il pollice asciugai le lacrime che ormai avevano via libera sul suo volto.
"Amore..", sussurrò. "Io voglio tanto bene a Tom.."
Altre lacrime scesero pazze.
"Amore, lo so. E lo sa anche lui, ne sono sicura. Ma ora, ti prego, spiegami cos'è successo."
Mi fece segno di mettermi tra le sue braccia e io lo accontentai e mi accoccolai, per poi guardarlo.
"L'ho detto a mamma..", sussurrò, abbassando lo sguardo.
"Che cosa, hai detto a mamma?"
Alzò lo sguardo, e mi fissò negli occhi per molti secondi: non sapeva se dirmelo o no.
Sorrisi, per incorraggiarlo.
"Tom ha comprato della droga.", confessò.
Cercai di fare di tutto per non fare vedere il mio spavento, ma ero sicura che i miei occhi erano più grandi del normale.
Bill sospirò. "Dovevo dirlo a mamma.."
"Hai fatto la cosa giusta.", gli dissi, dolcemente.
"Lo so, ma Tom non lo capisce.", una lacrima nera scese sulla sua guancia.
L'asciugai con un bacio.
"Si sistemerà tutto, vedrai. Tom non voleva dire quello che ha detto e neanche tu. Tutto si sistemerà al più presto, vedrai. Ora però, non piangere."
"Grazie, Alexa.", sussurrò.
"Ti amo.", dissi, baciandolo.
"Ti amo anche io, non sai quanto."
"E ora andiamo..", lo presi per mano e lo feci scendere dal letto, insieme a me.
"Dove?", mi chiese.
"A fare pace!", stavo per aprire la porta quando sentii Bill tossire.
Mi girai verso di lui.
"Dove credi di andare con solo un accappatoio addosso?", il suo sopracciglio destro si alzò.
La mia mano si spiaccicò sulla fronte.
"Giusto..", feci un sorriso a trentadue denti e filai in bagno, ma Bill non me lo permise.
Con una spinta mi attirò a sè e mi baciò appassionatamente.
"Grazie mille.", mi sussurrò all'orecchio.
"E di cosa, scusa?"
"Per restarmi accanto in ogni momento.", sorrise.
I miei occhi erano lucidi in quel momento, me lo sentivo.
Non trovavo risposta a quella frase, quindi sorrisi solo.

"Toooooooooooom! Dove cavolo sei?", urlai, quando scendemmo nel soggiorno.
"E' fuori che fuma.", borbottò Georg, sul divano.
"Grazie.", dissi, per poi trascinare Bill fuori in giardino.
"Non voglio.", mi supplicò, vicino al portone.
"Non fare il bambino, è tuo fratello!"
"Tom, vieni qui, per favore.", urlai, visto che non sapevo da che parte era del giardino.
Arrivò con una faccia neutra.
"Che c'è?"
Diedi una gomitata nello stomaco di Bill.
"Ahia!", urlò. Io sorrisi.
"Scusami..", sussurrò Bill, abbassando lo sguardo.
"No, non sei tu che ti devi scusare, ma sono io. Sono stato uno stupido, non vorrei mai aver detto quelle cose su di te, scusami.", disse deciso Tom.
Io e Bill alzammo contemporaneamente lo sguardo su di lui, sorpresi.
"C-c-cosa hai detto?", sussurrammo insieme.
"Sono io che mi devo scusare. Hai fatto bene a dirlo a mamma, e ora è tutto apposto, abbiamo chiarito tutto."
"In che senso avete chiarito tutto?"
"Le ho detto che l'ho comprata, ma che non l'ho usata. Le ho detto la verità: l'ho buttata nel cesso. Ora è tutto apposto, Bill.".
Tom si avvicinò a Bill e lo abbracciò.
Una lacrima stava per uscire dal mio occhio, ma la fermai.
"Ti voglio bene, fratellone.", sussurrò Bill, commosso.
"Ti voglio bene anche io, fratellino."


   
 
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