Buona
lettura!
Decisione
I
volti di
tutti erano fissi sulla figura del “Chirurgo della
morte”, persino Bepo, il
vice, guardava con aria incuriosita il suo capitano, il quale, dal
canto suo,
persisteva in quel fastidioso sorrisetto di chi sa bene di avere le
carte
vincenti in mano, e non si fa troppi scrupoli ad usarle.
-
Esattamente. Se vuoi conoscere il
significato di quel tatuaggio devi prima unirti alla mia ciurma.
–
-
Ma perché? – chiese Iris sconvolta.
-
Non ti sembra di aver già posto abbastanza
domande? Sta a te la possibilità di conoscerne la risposta,
hai una giornata di
tempo per decidere. Domani sera tornerò e mi comunicherai la
tua scelta.
Andiamo Bepo. –
E
così detto si alzò e si avviò verso
l’esterno, affiancato dall’orso bianco, mentre Iris
e i Mugiwara seguivano con
lo sguardo i suoi movimenti, come automi, ancora a bocca aperta.
-
Ah, che maleducato. – esclamò Trafalgar un
momento prima di uscire; - Buona notte a tutti! –
Sulla
Sunny ci fu ancora qualche attimo di
silenzio, interrotto soltanto dallo sciabordio delle onde sul legno,
mentre i
pirati cercavano di assimilare quanto era appena accaduto.
-
Che bastardo! – sbottò Sanji.
-
Come osa cercare di rubarci un compagno? –
urlò Franky.
-
Noi non glielo permetteremo! – aggiunse
Brook, avviando un’animata discussione con Franky, alla quale
si unirono Usopp
e Chopper.
-
Tu cosa ne pensi? – chiese Nami a Iris.
-
Io voglio rimanere con voi! – affermò decisa
la castana. Per nessun motivo al mondo avrebbe lasciato quei ragazzi,
che tanto
le avevano dato e continuavano a darle, senza chiederle nulla in
cambio; non
come l’altro pirata, che senza un ragione ben definita voleva
obbligarla a
seguirlo, ricattandola in un modo così meschino.
-
Riflettici un momento… Potrebbe essere
cruciale per il tuo ritorno il tatuaggio, per quanto odiosa sia la
proposta di
Trafalgar non puoi permetterti di non prenderla neanche in
considerazione. –
-
Robin ma che ti prende? - s’intromise Rufy
alle parole dell’archeologa - Iris ha già detto
che non vuole andare! -
-
E’ vero Rufy, ma temo che Robin chan abbia
ragione… Dobbiamo pensare a cosa è meglio per
lei. E se quel bastardo sa
qualcosa, allora Iris non può rifiutarsi a prescindere di
prendere in
considerazione la sua richiesta. – spiegò Sanji.
-
Non m’interessa! - disse Iris, - qualunque
cosa sappia non sarà mai abbastanza importante da indurmi ad
abbandonare la
Sunny! Ammesso poi che realmente sappia qualcosa… Non
possiamo avere la
certezza che stia dicendo la verità, e se fosse tutto un
inganno? - argomentò,
cercando di convincere più se stessa che gli altri; dentro
di sé sapeva che
avevano perfettamente ragione, delle informazioni le sarebbero servite,
non
aveva la benché minima idea di cosa fare per riuscire a
tornare nel suo mondo,
ma non voleva assolutamente stare al gioco di quel ragazzo.
-
Questo non possiamo saperlo. Comunque non
devi prendere una decisione ora, hai tempo fino a domani per pensarci,
sappi
soltanto che qualunque sia la tua scelta noi ti appoggeremo. - le disse
Nami sorridendo.
-
Grazie ragazzi! - esclamò guardando i
presenti con occhi colmi di gratitudine.
-
Adesso andiamo tutti a letto, dai! - comandò
infine la navigatrice, dirigendosi verso le cabine, seguita dagli altri.
Chiuse
la porta della propria camera alle spalle
e si gettò sul letto, cercando di calmarsi e riposarsi un
po’, tuttavia non
riusciva a prendere sonno, le parole di Trafalgar continuavano a
risuonarle
nella testa come una maledizione. Continuò a rigirarsi sul
materasso, ma più si
sforzava di non pensarci più vedeva nella sua mente quelle
iridi grigie
osservarla divertite, fino a quando non fu costretta ad alzarsi,
incapace di
sopportare ancora quel senso d’inquietudine, per cui persino
le pareti della stanza
sembravano soffocarla.
Decise
così di scendere dalla nave e fare una
passeggiata, tanto per prendere un po’ d’aria
fresca e schiarirsi le idee;
camminò a lungo sulla spiaggia, ma per quanto cercasse di
distrarsi, il suo
pensiero era calamitato dal capitano degli Heart Pirates, dal suo
sorriso, dal
suo sguardo, dalla sua voce, dalle tante sensazioni contrastanti che le
aveva
provocato nell’arco di una sola giornata.
“
Che scema che sono! Dovrei odiarlo per come
sta sfruttando la situazione a proprio vantaggio e invece non riesco a
smettere
di pensare a lui…” pensò in un misto
fra rabbia e rassegnazione, prima di
inciampare in qualcosa e sbattere la faccia sulla sabbia.
-
Ma cosa diavolo? - imprecò rialzandosi,
prima di notare una grossa fune, collegata ad una figura scura,
oscillante
sulla massa d’acqua, dai contorni a stento delineati dalla
luce della luna.
In
un primo momento pensò si trattasse di una
normale imbarcazione, ma c’era qualcosa di strano, nonostante
l’oscurità alberi
e vele non erano certo cose così piccole da non essere
visti, e quella
particolare nave sembrava esserne sprovvista.
Incuriosita
decise di avvicinarsi senza fare
troppo rumore, per non destare l’equipaggio ed evitare guai,
quando una voce
conosciuta, purtroppo, la raggiunse da sopra l’imbarcazione.
-
Noto con piacere che hai già preso la tua
decisione. -
Iris
cercò di individuarne la provenienza,
chiedendosi intanto che cosa avesse fatto di tanto male al destino, per
portarlo ad accanirsi così contro di lei; con tutta quella
dannata isola a
disposizione proprio sull’ultima persona che avrebbe voluto
rivedere doveva
andare a imbattersi.
-
Non mi aspettavo che fossi così veloce. -
Poi
vide un’ombra compiere un salto
impressionante ed atterrare sulla spiaggia alle sue spalle.
-
Ma a quanto pare proprio non riesci a starmi
lontana. - e pronunciò queste ultime parole con un tono
ancora più basso
rispetto al normale; la castana sperò che il buio
nascondesse il colore del
volto, che sicuramente doveva essere diventato vermiglio, per poi
girarsi ed
affrontare Trafalgar Law.
-
Non farti troppe illusioni, stavo camminando
e per caso mi sono imbattuta nella tua… nave. - rispose
dubbiosa, tornando ad
osservare la massa galleggiante.
-
E’ un sottomarino. – la corresse Trafalgar.
-
Un sottomarino? - guardò l’altro con occhi
sgranati. - E cosa ci fa un pirata con un sottomarino? –
domandò cercando con
scarsi risultati di non mettersi a ridere. La Thousand Sunny
corrispondeva
perfettamente al suo ideale romantico di nave dei pirati, non riusciva
a non
trovare strano e buffo il pensiero di un sottomarino pirata.
-
Io fossi in te non mi prenderei troppe
libertà, non c’è nessuno qui pronto a
salvarti. - replicò il moro con il solito
ghigno poco promettente.
-
Ma se non ti sei portato dietro neanche la
spada… Mentre io ho ancora questa. - e con ciò
estrasse la pistola con la quale
aveva cercato di sparargli quella stessa sera, rispondendo al ghigno
con un sorriso
altrettanto falso, non fosse altro per il fatto che, nonostante quel
ragazzo
possedesse la straordinaria abilità di farle perdere la
calma in meno di un
minuto, difficilmente avrebbe trovato la forza di sparare di nuovo.
Forse.
-
Ah, mi ero dimenticato delle tue grandi
capacità di pistolera… Tuttavia ti consiglio di
riflettere un po’ prima di
sfidarmi, potresti farti male. - aggiunse divertito.
-
Davvero, e come? – chiese Iris provocandolo,
prima di trovarsi scaraventata a terra con la canna della pistola
poggiata fra
gli occhi, ed il moro per i suoi gusti troppo compiaciuto a poca
distanza dal
suo volto.
“
Ma quanto diavolo è veloce?” pensò,
umiliata
e infastidita sia per la facilità con la quale si era fatta
battere, sia per
l’improvviso calore che aveva percepito non appena si era
resa conto della
vicinanza tra loro, calore che sicuramente si era riverberato
sull’incarnato
del suo viso.
-
Non puntarmi quella cosa contro! E levati! -
sbottò inacidita, andando ad aumentare il ghigno
dell’altro.
-
Hai dimenticato le buone maniere? Come si
dice? – la canzonò Trafalgar, afferrandole un
braccio e poggiandole un
ginocchio sul ventre, per impedirle qualsiasi movimento, mentre
caricava
l’arma.
Iris
lo guardò infuriata negli occhi, e fu
quando in questi vi lesse una sfumatura di sadico divertimento, che si
ricordò
che l’uomo che la stava minacciando veniva soprannominato
Chirurgo della morte,
ed era famoso per la facilità (nonché
crudeltà) con la quale uccideva; al che,
decise per una volta di calpestare il proprio orgoglio e seguire quanto
le
veniva detto.
-
Per piacere Trafalgar, potresti togliermi
quella pistola da davanti il viso e lasciarmi alzare? –
sospirò, con una punta
d’acido nella voce.
Fortunatamente
però il pirata si ritenne
soddisfatto, perché si rialzò, permettendole di
rimettersi in piedi a sua volta.
-
Comunque chiamami capitano. - le disse
serio.
-
Cosa? – domandò Iris confusa.
-
D’ora in poi chiamami capitano. Nessuno
nella mia ciurma può chiamarmi diversamente. -
-
E questo dovrebbe interessarmi? -
-
Non eri venuta a dirmi che accetti la mia
condizione? -
-
Ahahahah! – rise la ragazza sarcasticamente
– non accetterei la tua proposta neanche se tu fossi
l’ultimo rimasto sulla
Terra a saperne qualcosa di questo tatuaggio! - disse, girandosi per
tornare
alla Sunny.
-
Ah, che maleducata. – eclamò dopo qualche
passo – Buonanotte Trafalgar. –
La
mattina dopo decisero di continuare
l’esplorazione dell’isola, raccogliendo i dati che
servivano alla navigatrice
per completare la cartina che stava tracciando; considerando
l’incidente del
giorno precedente scelsero di cambiare le formazioni, dividendosi in
tre gruppi,
per poi partire ognuno verso una direzione diversa. Dopo qualche ora di
camminata Iris si voltò stanca verso i propri compagni, Nami
e Usopp,
quest’ultimo impegnato ad implorare la rossa di concedere
loro qualche minuto
di pausa.
Insieme
riuscirono a convincere la ragazza e
di diressero verso un’ampia caverna, per sottrarsi alla
calura del sole estivo;
mangiarono l’ottimo pranzo al sacco preparato da Sanji,
ridendo e scherzando
per le storie inventate dal cecchino, fino a quando non decisero di
tornare a
lavorare; Iris vide gli altri due ragazzi alzarsi ed avviarsi verso
l’esterno
proprio nel momento in cui avvertì un cupo rombo provenire
dall’alto. Fece per
avvertire gli altri due, ma prima che potesse emettere alcun suono una
frana li
travolse, bloccando l’uscita.
-
Nami! Usopp! – gridò spaventata Iris.
Corse
verso il muro di massi, spaventata, non
sapendo cosa fare; cominciò a scavare con le mani, cercando
di portare fuori il
cecchino e la navigatrice, disperata. Riuscì a fatica ad
estrarre Nami,
gravemente ferita, ma il corpo di Usopp restava bloccato ancora per
metà sotto
un grosso masso.
In
preda al panico iniziò a gridare, sperando
che qualcuno la sentisse, fino a quando non percepì una voce
risponderle al di
là della frana. Sollevata cominciò a invocare
aiuto, e fu quando dall’altra
parte la raggiunse una risata che si rese conto a chi appartenesse la
voce che
aveva sentito, maledicendo il fato che continuava a metterle quel pazzo
psicopatico tra i piedi.
-
Trafalgar, smettila di ridere e aiutami,
Nami e Usopp hanno bisogno di cure immediate! - gridò per
farsi sentire
attraverso la parete.
-
E questo dovrebbe interessarmi? – le fece il
verso il moro.
-
Non è il momento per essere infantili,
potrebbero morire! – urlò istericamente.
-
Sai cosa voglio da te. Entra nella mia
ciurma e io ti aiuterò. -
Iris
provò un moto di puro odio per quel
ragazzo che stava tranquillamente giocando con la vita di due persone
pur di
ottenere quello che voleva, arrivando a pensare che il crollo
l’avesse
provocato lui; posò lo sguardo su Nami, che stava perdendo
molto sangue dalle
ferite, sul corpo privo di sensi di Usopp, ancora compresso dalla
frana, e
prese la sua decisione.
-
Va bene, entrerò nella tua ciurma, ma adesso
aiutami a tirarli fuori di qui! –
-
Promettilo. – pretese Trafalgar.
-
Te lo prometto, quello che vuoi, ora fai
qualcosa! – sbottò arrabbiata.
-
Room. – sentì l’altro comandare, e in
pochi
secondi i massi vennero fatti a pezzi, lasciando intravedere la figura
più che
soddisfatta di Trafalgar Law.
-
Ora puoi chiamarmi capitano, miss pistolera.
–
Finalmente
è finita! Scusate il ritardo, ma
tra impegni, mal di testa, cali d’ispirazione, mi ci
è voluto un bel po’ a
scrivere questo capitolo, che spero comunque non sia tremendo!
Dato che
purtroppo sono di fretta, passo
velocemente a rispondere alle recensioni:
angela90:
è carinissimo!! Forza Bepo!! Più leggo il manga e
più m’innamoro di lui
(e del suo capitano, ovviamente)… eh, da uno come Trafalgar
non ci si possono
aspettare certo favori per niente! Grazie per la recensione, a presto!
La Mangaka:grazie per
i complimenti sul capitolo! Devo ammettere che sì, speravo
sull’effetto sorpresa! Mi fa piacere che Law incominci a
piacerti, personalmente
è un personaggio che trovo molto affascinante…
Spero che l’ultimo capitolo ti
piaccia, grazie per la recensione!
spidi988:chiedo
venia per il ritardo! Ma questa settimana è stata un
po’ un
inferno… Comunque grazie!! E’ davvero un piacere
scoprire che il capitolo ti
sia piaciuto così tanto! Spero davvero di non aver deluso le
tue aspettative
con questo… Grazie per la recensione, a presto!
Un
ringraziamento inoltre a Erichan per
aver aggiunto la storia fra le seguite, ed uno a tutti i lettori che
passano e
buttano un’occhiata!:)
Commentate
numerosi, a presto!