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Autore: MakeSomeNoise    24/04/2010    1 recensioni
Non avrei mai immaginato di arrivare a questo punto. Tanto meno con lui. "Come un uragano sei entrato nella mia vita, lasciandomi spaesata e portandomi via tutto per fare di te il mio mondo, il mio tutto. Ti amo."
Genere: Romantico, Erotico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Il pomeriggio passò in fretta per tutti, c'è chi lo trascorse chiuso in camera a fumarsi sigarette ed ascoltando Samy Deluxe, chi lo trascorse abbozzando nuovi testi, chi lo trascorse all'aria aperta e chi come Lily, lo trascorse cercando di farsi il più carina possibile, ma i risultati furono abbastanza scarsi.
E' solo una dannata cenetta tra amici! A chi può importare come sei vestita? A chi può importare come sei truccata? Non faresti mai colpo.
Pensò Lily buttandosi sul divano, sfinita dalle varie prove di nascondere alcuni suoi difetti.
In un batter d'occhio arrivarono le 19 e la ragazza era ancora in tuta davanti alla televisione a fare zapping, appena notò l'ora corse in camera a frugare tra l'armadio sperando di trovare qualcosa di almeno decente per la serata che l'aspettava.
Dopo aver quasi svuotato l'armadio, lanciando tutti i vestiti possibili sul letto, optò per un paio di jeans grigi strettissimi, una canottiera beige con un disegno nero, un golfino dello stesso colore e un paio di decoltè nere;
dopodichè si affrettò in bagno per il trucco, un velo di fondotinta, uno strato di matita nera, ombretto brillantinato, mascara e una spruzzatina del suo profumo preferito, Poison firmato Dior.
Mancavano solo i capelli, erano le 19.40 e non aveva il tempo necessario per stirarseli, quindi optò per uno chignon con dei piccoli ciuffi boccolosi, come i suoi capelli, che le ricadevano sul contorno del viso.
Ultima ricontrollata al trucco e parrucco e soddisfatta di quello che era riuscita a fare in un tempo record di 50 minuti sorrise davanti allo specchio, osservando la sua immagine riflessa.
Controllò che tutte le luci furono spente, chiuse la porta a chiave e si avviò verso casa Kaulitz, dove potè notare la macchina di Georg già parcheggiata nel vialetto.
Si stirò la canottiera con le mani e suonò il campanello, la porta si aprì dopo neanche cinque secondi, segno che qualcuno o l'aveva vista arrivare o l'aspettava.
- Eccoti - la accolse Tom sbarrando gli occhi alla sua visione.
- Ho.. ho qualcosa che non va? - chiese la mora dopo aver notato l'espressione dipinta sul viso del moro.
- No è che sei.. - deglutì prima di complimentarsi - sei bellissima - continuò Tom facendola accomodare e posandole una mano dietro la schiena.
- Grazie - rispose lei dandogli un piccolo bacio vicino alle labbra.
- Ciao ragazzi! - salutò felici i ragazzi che si trovavano in salotto intorno al tavolino a ridere.
Tutti si voltarono verso di lei smettendo di ridere, incredulo della sua bellezza.
- Ragazzi, avete per caso visto un fantasma? - chiese la mora con il tono leggermente preoccupando per poi scoppiare in una sonora risata mentre si avvicinava a loro.
Il primo a salutarla fu Gustav, poi Georg ed infine Bill.
- Vuoi far morire mio fratello, stasera? - le sussurò il vocalist all'orecchio mentre l'abbracciava.
- No, ma che avete tutti quanti stasera? - domandò la ragazza.
- Sei troppo bella e credo che mio fratello non resisterà molto - continuò Bill e Lily lo scostò facendogli il solletico ad entrambe i fianchi.
- Beh se vi faccio questo effetto posso tornarmene benissimo a casa ad indossare la mia amata tuta ed a struccarmi - esordì la mora.
- Neanche per sogno - disse Tom cingendole i fianchi mani che provocarono dei brividi lungo la colonna vertebrale della mora.
- Allora, che si mangia? -
- Pizza! - risposero in coro i ragazzi.
Un vortice di emozioni invadeva il grande salotto, dove i cinque ragazzi si stavano sfamando con della buona pizza italiana, simpatia, allegria, confusione, amore.
- Hey, era mia quella fetta! - protestò Tom.
- Per caso c'è scritto su il tuo nome? - lo incalzò Lily, provocando delle risate da parte degli altri 3 membri del gruppo.
- Si, guarda! - rispose il moro scrivendo le iniziali del suo nome con il dito sulla fetta di pizza della ragazza.
- Ma che schifo! Sei un maiale - disse la mora con una smorfia di disgusto sul viso, mentre il ragazzo sorrise fiero di sè stesso lasciando la ragazza a bocca asciutta.
Finita la pizza i ragazzi sparecchiarono, tranne Tom ovviamente che era bello spaparanzato sul divano a fare zapping ed osservando la mora che faceva avanti indietro per portare la roba nella cucina, aiutata da Bill, Gustav e Georg.
- Hey bel addormentato, potresti anche aiutarci - disse Georg metre prendeva le bottiglie di birra vuote.
Come risposta ricevette un sopracciglio inarcato.
- Lascia perdere, Ge. Rischierebbe di rompersi un'unghia - intervenne Gustav.
- Non mi chiamo Bill Kaulitz Trumper - rispose il moro.
- Hey, guarda che io ci sento benissimo! - urlò Bill dalla cucina.
- Tom, smettila di fissarmi il culo - lo riprese la mora guardandolo di sottecchi.
- Ma così mi togli il divertimento - rispose Tom guardando il suo fisico.
Lily si sentiva a suo agio con loro, non pensava potesse essere così divertente passare del tempo con loro;
in tutti questi anni pensava che loro fossero freddi, distaccati e che non mettevano a proprio agio le persone ma ora si doveva ricredere su tutto, soprattutto su Gustav e Bill.
Durante la cena i ragazzi erano stati tutti moto interessati a lei, alla sua vita, ai suoi hobby e ai suoi gusti musicali e non.
- Allora bellezza, raccontaci un pò di te.. - ruppe il silenzio Tom, facendo arrossire la mora.
Essere chiamata da Tom "bellezza" era una cosa che non si sarebbe mai aspettata, forse si ma non con quel modo di fare e con quel suo sorriso.
I ragazzi si girarono tutti meccanicamente verso di lei, i lori occhi le erano puntati addosso.
Perfetto - si disse tra sè ironicamente.
- Non.. Non saprei da dove iniziare - disse timida.
- Non so, da dove vieni? Che cosa fai? Il tuo gruppo preferito? Il tuo scrittore preferito? Tutto quello che vuoi - le sorrise dolcemente Bill.
- Se sei vergine.. - intervenne Tom prendendosi una gomitata dal gemello.
- Ahia! - protestò il moro.
- Così impari, razza di cretino sessualmente iperattivo. Parla Lily - la incitò il vocalist.
- Allora, mi chiamo Linda, abito a Milano, ho 17 anni, sono una studentessa e frequento un istituto professionale del turismo. Il mio gruppo preferito sono i Tokio Hotel, non so se li conoscete, sono molto bravi - disse ironica Lily.
- Da quanto tempi segui questo gruppo? - intervenne Gustav stando al gioco.
- Dal novembre del 2005 - rispose soddisfatta la mora, ricevendo degli applausi da parte dei ragazzi.
I ragazzi erano molto interessati a quello che la piccola ragazza milanese gli raccontava, di solito loro non erano così attenti quando le persone gli parlavano ma con lei era diverso, la conoscevano solo dalla sera precedente ma era come se ci fosse una piccola calamita che gli attirava verso di lei.
La ragazza raccontò loro della sua infanzia travagliata, del divorzio dei genitori, delle sue disavventure, delle sue marachelle, insomma di tutto.
Si stupì lei stessa della facilità che provava a parlare con loro, lei era una ragazza chiusa e non dava mai troppa confidenza alle persone che non conosceva, eppure con loro era tutto così maledettamente diverso.
- Verità, penitenza, bacio o paradiso ? - domandò Tom a Lily.
- Uff, ma perchè esco sempre io? Per caso qualcuno di voi ha taroccato la bottiglia? - disse guardandoli uno ad uno, e tutti loro risposero con un no.
- L'hai proposto tu questo gioco, quindi avanti - la incitò il chitarrista.
- Penitenza - rispose la mora.
Aveva un paura folle della sua penitenza visto che era Tom a doverla scegliere.
- Devi bere questo bicchierino di Vodka - disse riempendolo fino all'orlo.
La ragazza lo guardò male. - Ma sono astemia! - cercò di protestare.
- Scegli: o bevi o dovrai darmi un bacio - la incalzò Tom.
- E va bene, beviamo - disse Lily ingurgitando poi la dose di Vodka. - Che schifo - costatò la mora poggiando poi il bicchiere vuoto sul tavolino.
Erano al ventesimo turno e lei aveva già affrontato 4 penitenze e tutte consistevano a bere una dose di alcol.
- Guarda Tom, c'è un maiale con il rossetto che ti sta addocchiando. Secondo me gli piaci molto - disse Lily prima di posare la testa sul tavolo e addormentarsi.
Era ufficialmente ubriaca, aveva cominciato a dire sciocchezze già dal secondo bicchiere.
- E adesso? Non possiamo mandarla a casa da sola - disse Bill.
- C'è la stanza degli ospiti, potremmo farla dormire lì - propose Tom mezzo brillo.
- Tomi, quando sei mezzo brillo sei più intelligente - rise Bill dando una pacca sulla spalla al gemello.
- Spiritoso, la porto io - detto questo il moro prese la ragazza in braccio e salì le scale per raggiungere la camera degli ospiti.
Mentre percorreva il corridoio la osservava.
Aveva un viso angelico, i capelli lunghi che le ricadevano leggermente sul viso, la bocca socchiusa che per lui erano un invito.
L'istinto di baciarla era forte, non riusciva a resistere quindi abbassò la testa verso il viso della ragazza, sentiva i battiti del cuore aumentare.
Ma chi era quella ragazza? Perchè gli faceva quell'effetto?
Arivvò nella camera, si avvicinò al letto e stese Lily che dormiva, cercò di liberarsi dalla presa delle braccia della ragazza intorno al suo collo ma lei glielo impedì e lo avvicinò di più a sè, riuscivano a sfiorarsi i nasi.
- Tom resta con me - gli disse all'orecchio per poi baciarlo, all'inizio era un bacio casto poi divenne sempre più passionale.
Tom adagiò il suo corpo su quello della ragazza, le baciò il lobo poi scese verso il collo facendo gemere Lily.
I loro indumenti mano a mano raggiungevano il pavimento, i loro baci caldi e umidi provocavano del piacere ad entrambi.
- Tom - lo interruppe Lily.
- Cosa c'è? - chiese il moro.
- Io.. io non l'ho mai fatto - continuò lei mordendosi il labbro inferiore.
- Farò piano - la rassicurò il chitarrista.
Le gambe della mora si aprirono di più permettendo a Tom di penetrarla, provò dolore che poi si trasformò in piacere.
I loro gemiti erano soffocati dai baci, l'aria era diventata calda, i loro corpi si muovevano in una sincronia perfetta come se fossero due pezzi di puzzle.
Raggiunsero insieme l'apice del piacere, prima di staccarsi da lei Tom le diede un ultimo bacio, lungo e dolce per poi sdraiarsi accanto al corpo nudo della ragazza.
- Spero tu non te ne sia pentita - le sussurrò il moro abbracciandosi a lei per raggiungerla nel mondo dei sogni.

  
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