Fanfic su artisti musicali > The GazettE
Segui la storia  |       
Autore: Ami For a Dream    25/04/2010    1 recensioni
Ero praticamente una bambina quando ho incontrato per la prima volta Kouyou, mi ero trasferita da poco con la mia famiglia e fu necessario un cambio di scuola, l’idea di dover entrare in quella classe dove non conoscevo nessuno mi faceva venire la nausea ma purtroppo non potevo cambiare le cose.
Genere: Romantico, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Ruki
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Ciao! Eccomi qui con un altro capitolo!

Buona lettura ^-^

 

 

Cap. 2

 

 

 

E’ passata una settimana dalla cena a casa di Ryo, spesso mi ritrovo a piangere da sola in casa; non voglio far pesare a nessuno questa situazione che si è venuta a creare. Io amo Takanori, io non sono riuscita a tenere a bada i miei sentimenti, anche se mi ero ripromessa di non innamorarmi mai di uno dei ragazzi; sono tutti amici e non volevo che una cosa simile accadesse, quindi sono io che devo uscirne, da sola, con le mie forze.

Oggi dopo una settimana di riposo si torna a lavoro, i ragazzi hanno molto da fare e io con loro; mi sarebbe piaciuto aspettare ancora un po’, non per il lavoro, ma non ho molta voglia di vedere Taka, fino ad ora sono riuscita a scappargli, ho inventato mille scuse per non vederlo e questo ha fatto si che ricevessi un rimprovero da Ryo. Non gli va giù questo mio comportamento, lui preferirebbe che io ne parlassi con Taka, che gli dicessi quello che provo per lui. La fa facile il mio caro bassista, alzo gli occhi per guardarmi allo specchio, passo il dito vicino l’occhio sinistro dove una piccola imperfezione della matita scende, facendola scomparire, metto un po’ di lucidalabbra e sono pronta per la giornata, o meglio lunghissima giornata di lavoro che mi attende. Mi piace moltissimo il mio lavoro, fare l’assistente a quei cinque scalmanati non è semplice, ma vengo sempre ripagata con l’affetto che loro mi donano. Spesso svolgo dei lavori al posto del leader, sono sempre contenta di aiutarlo, ha sempre tantissime cose da fare e se posso aiutarlo in qualche modo mi fa piacere.

Appena finisco di prepararmi, prendo la borsa e il cappotto, mi precipito per le scale, sono in ritardo, ho perso troppo tempo cavolo!

Scendo e corro, non appena giro l’angolo per raggiungere l’auto parcheggiata travolgo in pieno una persona, ritrovandomi con il sedere a terra

Aiha che male “ dico senza guardare la persona di fronte a me

“ ti sei fatta male? “ mi chiede una voce famigliare, troppo famigliare, alzo gli occhi e vedo chi ho travolto

“ Ryo “ dico meravigliata, lui si china su di me e mi porge entrambe le mani per aiutarmi ad alzarmi, subito le stringo e mi lascio aiutare

“ Niente che non passi tra cinque minuti “ dico sorridendo “ scusami ti ho fatto male? “ mi guarda con aria ironica per poi alzare un sopracciglio

“ tu che fai male a me? Ma ti sei vista? “ mi risponde ridendo, in effetti ha ragione sono troppo piccola per infliggergli dolore

“ guarda che te l’ho chiesto solo per cortesia e poi sappi che ci sono tanti modi per fare del male ad una persona, se vuoi posso usare qualche tattica “ dico mettendo su un finto broncio, ci piace sempre battibeccare per poi fare la pace davanti un enorme gelato, che in genere mi offre sempre lui; mi continua a guardare divertito

“ vedremo se ci riuscirai “

“ ma che ci fai tu qui? “ gli chiedo

“ sono venuto a prenderti “ dice alzando le spalle, che dolce che è

“ come mai? Non ci potevamo vedere direttamente a lavoro? mi dispiace che sei arrivato fino a qui “ sono contenta del suo gesto, anche se in questi giorni l’ho sentito per telefono non l’ho per niente visto e mi è mancato.

be, non mi è costato molta fatica venire qui, mi ci ha portato la mia bambina “ dicendo questo indica la sua bellissima moto parcheggiata per poi riprendere “ e così eviterò anche un ulteriore tuo rifiuto alla cena di questa sera “ mi punta un dito in fronte e me la spinge leggermente, diamine non sapevo che avevano programmato una cena per questa sera; chiudo leggermente gli occhi sospirando, è proprio un cospiratore questo ragazzo

“ non rifiuterò l’invito, mi sei mancato, tutti voi mi siete mancati “ mi avvicino di più a lui poggiando le mani ai suoi fianchi abbassando leggermente la testa in modo da poggiarla sul suo petto, mi arriva un odore di pelle, data dal suo giacchetto, e profumo alle narici, socchiudo gli occhi adoro questo miscuglio di odori. Lui porta entrambe le braccia ad abbracciarmi e mi stringe forte a se, gli sono mancata anche io, ricambio l’abbraccio e lo stringo a mia volta.

Dopo qualche attimo che rimaniamo così, abbracciati ci stacchiamo, lo guardo negli occhi

“ ti voglio bene Ryo “ sussurro, lui mi sorride

“ anche io ti voglio bene “ e mi bacia la punta del naso, l’ha sempre fatto da quando ci siamo conosciuti, ogni volta che piangevo, ogni volta che ero triste ogni volta che ero allegra o esuberante; lui è sempre stato lì con me donandomi questi bacini sulla punta del naso, il suo modo di dirmi che sono importante per lui. Ora ho le lacrime agli occhi, gli voglio bene e mi emoziono è più forte di me.

Facendo finta di nulla sbatto più volte gli occhi in modo da farli tornare normali, lo guardo in viso, è proprio bellissimo!

“ andiamo? Altrimenti faremo tardi e il leader si arrabbierà con me … “ gli dico sorridendo, lui contraccambia il mio sorriso

“ si andiamo, tanto con la mia moto, ci metteremo molto poco ad arrivare “

Lo guardo con gli occhi sbarrati, non ho paura delle moto, e tantomeno della guida di Ryo o Kouyou, ma li sgrido sempre quando fanno battute sulla corsa, non voglio che corrano perché è pericoloso

“ ma che cavolo dici? Se devi correre vacci da solo io non vengo “ metto su un finto broncio, incrocio entrambe le braccia al petto e mi volto dalla parte opposta alla moto, lo sento ridere, mi piace troppo la sua risata, è così calda, famigliare, mi fa sempre sentire a casa, un leggero sorriso piega le mie labbra ma lui non può vederlo perché gli do le spalle, mi afferra per un gomito e mi costringe con delicatezza a voltarmi

“ dai sciocca! Non corro, andremo come lumache, ora sali dai… si rivolge a me con un tono quasi apatico ma con il sorriso ancora li sul suo bel viso

Gli sorrido a mia volta e scoppiamo entrambi in una grossa risata

“ sei proprio scema! Come se non sapessi che fai sempre queste scenette solo per non farci correre “ mi guarda di traverso mentre ancora ride

“ devo pur usare delle tattiche con voi due, non voglio vedervi sfracellati sull’asfalto! “

“ ma noi non ci sfracelliamo, stai pur tranquilla “

Mi limito a scuotere leggermente la testa mentre ci avviciniamo alla sua bambina. Mi porge un caso che prontamente mi infilo e allaccio, oramai sono diventata brava; le prime volte erano sempre loro che dovevano allacciarmelo, non riuscivo mai a prendere il buco della chiusura. Lui sale in sella e appena è pronto mi fa un cenno e mi posiziono dietro di lui, mi allaccio alla sua vita e lui fa partire il motore, la bimba sotto di noi risponde con un rombo. Mi piace andare in moto, il vento che si infrange sul mio corpo mi fa sentire libera, come se niente e nessuno mi possa fermare.

Dopo dieci minuti siamo arrivati a destinazione, Ryo parcheggia la moto e smontiamo, gli do il casco che lui appende, insieme al suo, al manubrio, tanto nessuno li toccherà.

“ per fortuna che mi fai sempre la paternale, poi quando siamo in moto, ti piace la velocità e non mi dici nulla “

“ questo solo perché so che quando ci sono io dietro, tu fai più attenzione! “ gli spingo un dito sul petto

“ ma davvero?! Non fai prima a dire che sei una centaura mancata? “

“ io centaura? Ma fammi il piacere Ryo! “

“ forse in effetti, non arriveresti a poggiare i piedi a terra “ mi dice tutto serio, io gli do uno schiaffo sul braccio arrabbiata

“ non prendermi in giro scimmietta dispettosa “

“ e tu non chiamarmi scimmietta ok?! “

“ e perché non dovrei? È proprio quello che sei! “ gli faccio la linguaccia per poi scoppiare a ridere insieme a lui

“ ma la volete piantare, di sopra ci stanno aspettando “ una voce divertita si intromette, entrambi ci giriamo e vediamo che Kouyou ci sta raggiungendo

“ ciao! Kou-chan “ lo saluto mentre gli corro incontro, per poi stringerlo in un abbraccio

“ ciao tesoro, ti sta facendo diventare matta vero? “

“ non proprio, diciamo che mi prende più in giro che altro “ faccio la voce da bambina

“ cattivo Ryo, non trattare male la nostra piccolina qui “ 

“ ok! Ok! Ora andiamo però, altrimenti saranno guai “ dice alzando le mani in segno di resa, io e Kou ci guardiamo soddisfatti.

Appena arrivati al piano desiderato entriamo nella stanza dove gli altri ci stanno aspettando. Lo vedo subito, seduto sulla poltrona che sorseggia piano una tazza di tè bollente, parla sommessamente con Yuu, mentre il leader è alle prese con Sakai, il loro manager.

Mi fermo sulla porta, i ragazzi non fanno caso a me e raggiungono subito gli altri.

E’ sempre così dannatamente bello, non deve fare nulla per attirare l’attenzione, o almeno, non deve fare niente per attirare la mia di attenzione, basta che lui è nei paraggi che il mio cuore accompagnato dal mio povero cervello vadano in tilt. Vedo quella tazza leggermente poggiata al labbro inferiore, mentre ci soffia dentro per freddare di un poco la bevanda evidentemente troppo calda da bere subito, ed io sono gelosa di quella tazza; ma posso essere gelosa di un oggetto? Sono proprio messa male!

Ed ora perché ha alzato gli occhi su di me e mi guarda in quel modo? No, aspetta, anche Yuu mi guarda, che c’è? Cosa mi sono persa?

“ Ehi! Tu! Ci sei tra noi? “ Ryo sventola una mano verso di me mentre mi si avvicina

Dannato! Poi dice che non è una scimmia dispettosa! Mi ha fatto fare la figura della stupida, lo guardo con sguardo assassino, aspetto che si avvicini di più a me

“ dannato! Ma che ti salta in mente è? Mi hai fatto fare la figura dell’idiota! “ gli soffio addosso per non farmi sentire dagli altri

“ io? Guarda che sei tu quella che è rimasta imbambolata sulla porta a guardarlo! “

Ha ragione, dovevo costringere il mio cervello a collaborare e a farmi fare almeno qualche passo, in modo da andare nell’altra stanza, ed invece no! Certo, se non faccio delle brutte figuracce non sono contenta.

Mi prende sotto braccio e ci avviciniamo agli altri

“ ciao a tutti! “ saluto senza guardare nessuno in particolare ma sento i suoi occhi addosso, cavolo se bruciano. Mi risponde un coro di voci, compresa quella del leader che accompagna il saluto con il suo solito sorriso dolce e rassicurante.

“ dai siediti qui con noi! “ Kou si rivolge a me battendo una mano sul divano dove è seduto, divano che è davanti alla poltrona dove c’è Taka, cavolo!

“ veramente ho un po’ da fare, devo preparare delle cose “ dico grattandomi distrattamente la testa

“ non dirmi che non hai tempo nemmeno di bere un tè con noi “ o dei dell’olimpo quanto mi è mancata la sua voce, boccata d’aria fresca. Lo guardo e … sorrido, cosa dovrei fare di fronte a quell’espressione che non lascia repliche, lo adoro quando fa così. Quando vuole riesce ad imporsi anche su Youtaka, figuriamoci se riesco a tenergli testa io.

“ no, certo che posso “

“ bene allora accomodati “ mi dice alzandosi, mentre io mi siedo di fianco a Kouyou lui va al tavolo dove c’è il termos con dentro il tè e ne versa una tazza, per poi tornare da me porgendomela.

“ grazie Taka-chan, ma potevo prenderla io “

“ volevo dartela io “ mi risponde con dolcezza sorridendomi, rispondo a quel sorriso fantastico. Rimaniamo lì a chiacchierare del più e del meno per un altro quarto d’ora, poi il dovere ci chiama.

Questa sarà una lunga giornata, hanno un intervista con il giornale Arena 37, deve uscire uno special su di loro, poi la session fotografica sempre per la stessa rivista ed infine un intervista radiofonica. Io non parteciperò all’intervista, lì non hanno bisogno di me, quindi me ne ritornerò a casa prima.

 

 

E’ tutto il giorno che stiamo lavorando e sia loro che noi dello staff siamo molto stanchi, stanno finendo le ultime foto di gruppo e poi siamo liberi di andare a riposare; solo noi dello staff perché loro devono ancora andare alla radio.

Il fotografo ci avverte che il lavoro è finito, parte il solito applauso e vedo i ragazzi correre subito negli spogliatoi per cambiarsi così da indossare gli abiti usuali. I vestiti di scena sono molto belli ma anche un po’ scomodi; io ho già preparato tutto, quindi devo solo aspettare che finiscano di cambiarsi così poi posso dare una mano a sistemare i vestiti di scena e finalmente me ne andrò a casa. Dopo dieci minuti li vedo uscire, tutti sorridenti, Taka è saltato sulla schiena di Kou e si fa portare da lui affermando di essere troppo stanco per camminare, dal canto suo il chitarrista fa uno sbuffo ma subito dopo sistema il ragazzo per non farsi sfuggire la presa, li guardo divertita, a volte sono proprio dei bambini.

“ ciao Eriko! Noi andiamo alla radio, ci vediamo dopo a casa di Taka “ mi dice Kouyou indicando il ragazzo ancorato alle sue spalle

Cosa? casa di taka? Cavolo! Ma non posso rifiutare ho già promesso a Ryo che ci sarei stata, butto un occhiata al bassista che già mi guarda di traverso sospettando quello che mi frulla per la testa.

Alzo una mano in segno di saluto “ Ok! Ragazzi a dopo allora, fate i bravi “ non potevo fare altrimenti, vedo Ryo sorridere compiaciuto e Taka mi saluta con la mano.

“ ragazzi! “ li fermo prima che escano dalla stanza, tutti si girano verso di me “ a che ora? “

“ giusto! A che ora staremo a casa? “ Ryo si rivolge a Youtaka che sa sempre tutto

 “ non so bene quanto durerà veramente quindi… non so .. “

“ non fa nulla leader “ Taka lo interrompe scendendo dalla schiena del biondo chitarrista, si avvicina lentamente a me portando una mano in tasca, ne tira fuori un mazzo di chiavi che mi porge

“ tu intanto vai a casa mia, noi dovremo essere a casa per le 22.00 ma almeno se facciamo un po’ di ritardo tu starai al caldo e non per strada ad aspettare “ mi dice dandomi le chiavi in mano

” s.. sono le chiavi di casa tua? “ dico sbalordita

“ si certo! Non vorrai mica stare ad aspettare per strada vero? “

“ no, questo no ma .. “

Sorride “ dai non è grave no? Già ci sei stata a casa mia, non rubi mica e poi così potresti dare da mangiare a Koron che sarà sicuramente affamato e magari puoi apparecchiare “

“ ok allora, ci vediamo dopo “

“ perfetto! Non preparare da mangiare prenderemo qualcosa di pronto mentre torniamo, non voglio che fai tutto tu “

“ ma non è un problema per me! Davvero! “

“ ho detto di no! Ok? “

“ ok “ dico sorridendo, di nuovo qual tono che non accetta repliche.

Li vedo uscire e chiudersi la porta alle spalle, io rimango in quella stessa posizione, non riesco a muovermi e non riesco a distogliere lo sguardo dalle mie mani che tengono strette quel mazzo di chiavi con il portachiavi di acciaio.

 

 

 

@@@@@

Ta dan!!!! *si chiede se si scriva così* finito un altro capitolo.

Chiedo umilmente scusa, non è lunghissimo -.- sappiate perdonarmi, spero di rifarmi!

 

Kim grazie di cuore, spero che ti sia piaciuto anche questo XD

Grazie anche ha chi ha messo la storia tra i preferiti *si inchina*

E il solito grazie a chi legge soltanto senza recensire!!! Vi voglio bene <3

By, by al prossimo cap. ^-^

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > The GazettE / Vai alla pagina dell'autore: Ami For a Dream