Allora
oggi in fretta e furia che sto aggiornando dall’università.
Sabato
e domenica prossima sono a Napoli per il comicon e
quindi credo che non ce la farò ad aggiornare lunedi ,
forse rimando a martedi , spero che la cosa non vi
dia troppo fastidio.
Ringrazio
velocemente YUKO, QUISTIS, EROL, ELEIN e
mi scuso con loro per non poter rispondere ma vi voglio troppo bene e i vostri
commenti li adoro!
Vi
lascio alla storia con uno dei primi capitoli che ho scritto, (un giorno la
smetterò di scrivere prima il centro e poi tutto il resto ^^) e mi scuso per
gli eventuali errori.
Spero
che la storia vi continui ad appassionare, ci vediamo la settimana prossima !
Grazie
a tutti.
Orochimaru
era una persona abbastanza conosciuto nel suo quartiere, un imprenditore a
prima vista, un uomo elegante.
Indossava
sempre una giacca ma mai di colore scuro, prediligeva i colori chiari come il
bianco,il beige,il lilla…
Forse era
questo a renderlo un po’ inquietante: quelle giacche chiare si confondevano con
il viso pallidissimo.
La cosa che
spiccava di più erano però i capelli nerissimi e lunghi.
I bambini
che lo incontravano per strada giuravano di aver visto un fantasma, per gli
adulti era semplicemente un uomo d'affari un po’ originale, forse troppo magro.
Se non fosse
stato così magro qualcuno forse avrebbe pensato che fosse un bell'uomo.
Quella
mattina Orochimaru stava passeggiando per strada tranquillamente con le mani
dietro la schiena. Aveva l'aria abbastanza felice, anche se il ghigno che aveva
sul volto poteva essere definito più sadico che felice.
Era in una
zona della città che non conosceva e quindi, di conseguenza, nessuno conosceva
lui. Poteva essere scambiato per uno di quei turisti stranieri che si guardavano
intorno curiosi. Ogni tanto si fermava ad osservare le vetrine senza cercare
qualcosa in particolare, solo per il gusto di guardare.
Era fermo
davanti a quella vetrina di giocattoli da più di cinque minuti ma non gli
importava.
In realtà
non era interessato minimamente ai giocattoli, ma da quella vetrina, lucida
come uno specchio, se poteva guardare bene la strada alle sue spalle e la gente
che camminava frettolosa. A lui non restava che aspettare...
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Sakura
quella mattina era uscita più che volentieri dalla sua casa, il via vai degli
agenti di polizia la infastidiva. Erano persino entrati in camera sua!
Si era
sentita morire dalla vergogna quando alcuni
agenti frugando nei cassetti alla ricerca di non sapeva quali tracce (eppure
glielo aveva detto che Kyo non aveva toccato nulla!) aveva trovato alcune foto
di Sasuke. Aveva cominciato a sbraitare come una pazza. Stava maledicendo il
giorno in cui aveva deciso di mettersi quella collana.
L'aveva
trovata in una scatola nell'armadio di sua madre e l'aveva indossata senza
pensarci troppo né chiedere il permesso perchè stava
troppo bene abbinata con il suo vestito nuovo. Come poteva immaginare che
quella collana avrebbe attirato l'attenzione di Kyo?
E per di più
sua madre l'aveva rimproverata aspramente dicendo che quella collana era un
prezioso ricordo e che non doveva toccarla per nessuna ragione al mondo. Non
aveva voluto aggiungere altro ma lei aveva origliato quando aveva raccontato la
storia a suo padre e quindi adesso sapeva la provenienza di quella collana e
non vedeva l'ora di raccontarlo ai suoi amici
-0PS...-
Una botta le
fece perdere l'equilibrio finendo con il sedere per terra. Lo zaino volò in
mezzo alla strada. Chiunque fosse stato il cretino o la cretina che gli era
finito addosso in quel momento stava per morire...lo avrebbe pestato!
- Mi scusi
signorina ma non l'ho proprio vista, si è fatta troppo male? –
Sakura alzò
lo sguardo arrabbiata ma tutta la rabbia passò non appena incrociò gli occhi
della persona che le era di fronte. Un uomo dai lunghi capelli neri e la giacca
bianca le porgeva la mano per farla alzare e la osservava in maniera penetrante.
Sakura come
incantata accettò la mano e l'aiuto per rimettersi in piedi. L'uomo le sorrise
mentre la ragazza si ripuliva la gonna e andò a prenderle la cartella.
- Grazie - borbottò
Sakura rimettendosi lo zaino sulle spalle.
- Prego,
Signorina..?-
- Sakura -
rispose ancora incantata.
- Allora mi
scuso ancora signorina Sakura per il disturbo e per la brutta spinta, ma ero
veramente sovrappensiero. Mi sento terribilmente in colpa... c'é qualcosa che
posso fare per sdebitarmi? - fece con un tono che alla ragazza sembrò estremamente
malizioso.
- No, si
figuri è stato solo un incidente, davvero non è successo niente. .. - fece
imbarazzata rendendosi conto che stava parlando con uno sconosciuto
- Se posso
fare qualcosa per farmi perdonare... magari accompagnarla nel luogo dove era
diretta?-
Sakura
cominciò ad andare nel panico e continuò a balbettare frasi del tipo "non
è successo niente” , "davvero non occorre”, “ si figuri non è necessario “.
Alla fine
l'uomo si convinse e scusandosi ancora se ne andò lasciando Sakura molto più
tranquilla. Quello strano scontro le aveva fatto sparire dalla mente quanto i
pensieri sulla collana.
Intanto
Orochimaru pareva soddisfatto della mattina e con il solito sorriso sghembo in
volto riprese a passeggiare per le vie della città prendendo di tanto in tanto
il suo cellulare in mano.
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Come sempre
ogni volta che avevano un’ora buca si riunivano sulle scalinate dietro di
uscita di emergenza per chiacchierare in tranquillità ed evitare il caos.
C'erano Naruto e Kiba inseparabili, Ino e Sakura che
si trascinavano dietro Sasuke all'apparenza sempre controvoglia.
Ogni tanto
si univa con loro qualcun’ altro. Spesso e volentieri c'era Hinata, a volte anche Shikamaru
, quando non dormiva. Quel giorno si era auto-invitato Sai e a nulla erano valse
le occhiatacce di Sasuke e le lievi lamentele di Naruto (altro che non gli
aveva detto Tsunade...)
kiba non
aiutava a migliorare la situazione. Da quella mattina fissava il biondo
continuando a fargli notare che era strano. Sembrava malato, era troppo
silenzioso, meno esagitato del solito, quasi imbronciato. Naruto scherzava
sulla improvvisa ed eccessiva apprensione del castano ma in cuor suo non poteva
dargli tanto torto. Da quando era rimasto solo aveva continuato a riflettere su
quello che doveva fare, e più lo faceva più aumentava la sgradevole sensazione
che stessa per accadere qualcosa di brutto... E poi si stava anche avvicinando
quella data...
Per nulla convinto delle scuse l’amico lanciò
uno sguardo dubbioso a Sakura come per dirle:" vedi un pò
tu se riesci a fare qualcosa “.
Sakura
recependo il messaggio si avvicinò al ragazzo.
“Naruto c'é
qualcosa che non va?”
Naruto che
non si era accorto della vicinanza della ragazza se la ritrovò di fronte e
disse la prima cosa che gli venne in mente.
- Cavolo Sakura-chan sei bellissima, vuoi uscire con me?>>
Sakura come
di consueto gli diede un pugno intesa scatenando la risata di Ino e le pacche consolatorie sulle spalle di kiba.
Dopo questo
breve intermezzo comico... i dubbi di Kiba furono dimenticati e l'atmosfera si
alleggerì. Parlando del più e del meno e dopo un po’ Sakura cominciò a tenere
banco.
- ormai la
mia casa è piena di agenti!non posso entrare nemmeno in camera mia! –
- e come ti
cambi? – fece Ino profondamente colpita dalla disgrazia capitata
all'amica.
- mi cambio
in bagno… non immagini che seccatura! –
-oh non ti
lamentare per una visita di Kyo in piena notte io sacrificherei volentieri la
mia stanza!
- Oh ma
purtroppo Kyo non voleva me - disse la rosa addentando una patatina che Kiba le
aveva gentilmente offerto. – voleva la collana…-
- Quale
collana? –
-Ah parli
del fatto della pietra blu? -fece Naruto ingenuamente.
Ad
un'occhiata penetrante di Sasuke aggiunse – Ehi sei stato tu a dirmelo !
pensavo fosse una cosa nota no?-
-
Si
lo sapevo anche io- fece Kiba in soccorso dell'amico. Anche Ino
e Sakura annuirono.
-
Io
sapevo che era attratto dalle pietre azurre ma non
pensavo che fosse attratto proprio da quella collana ! -
- Ma quale collana, tu non ha una collana blu..-
- Io no Ino, - fece sapiente - ma mentre frugavo tra le cose di mia
madre ne ho trovato una a me la sono messa !
- E com'
era? – chiese la bionda perdendo di vista per un momento l'obbiettivo della
discussione e lasciandosi affascinare dalla presunta bellezza della collana.
- Era molto
semplice in effetti ma luccicava tantissimo! -
- E per che
non te la sei messa altre volte? -
- Non è che
avevo propriamente il permesso! mia
madre si è leggermente incazzata dopo...-
- Come mai
non voleva che tu la prendessi era forse un regalo dell'amante? -fece kiba malizioso.
Sakura per
tutta risposta gli tirò un calcio degno del campione di karatè che aveva visto
ieri sera in televisione, facendogli andare le patatine di traverso e
procurandogli un livido notevole. Massaggiandosi la gamba indolenzito kiba sussurrò a Naruto
-Fratello,
quella donna è troppo violenta, sei ancora deciso a volerla conquistare?-
Sia Naruto
che Sakura lo ignorarono.
-
ho per caso origliato una conversazione tra i
miei genitori.,. parlavano di quella collana, mio padre voleva sapere da dove
veniva ma mia madre non sembrava molto intenzionata a parlarne....-
Poi Sakura gettò uno sguardo incerto verso Sai
che era praticamente un estraneo. Sembrò valutare attentamente se fosse il caso
di parlare davanti a lui ... evidentemente riteneva il tutto una questione
piuttosto importante e alquanto segreta.
- Allora da
dove veniva?- disse spazientito Sasuke gettando poi alla ragazza uno sguardo
che equivaleva a dire "ignora la presenza di Sai”
Sakura
all'idea di poter essere utile al “suo” odorato Sasuke si convinse a vuotare il
sacco.
-
Bhe ho sentito che diceva che quella collana era un regalo e non di un
amante! - aggiunse fulminando con lo sguardo Kiba.
- Ho sentito
che era un regalo di una sua cara amica Avevano passato l'infanzia insieme e
anche le superiori. Poi Mamma ha detto che lei si era innamorata di un ragazzo
di un'altro paese e quindi avevano cominciato a vedersi sempre meno. Lei non ha
mai neanche visto la faccia di questo ragazzo. -
- siamo
sicuri che esistesse davvero questo ragazzo? Secondo me era solo una scusa per
scaricarla.... –
- Certo che
esisteva brutto cretino! Perchè devi sempre fare il
guastafeste? - fece Ino oltraggiata picchiandolo. Lei
difendeva a spada tratta tutte le storie come una piccola parvenza di
romanticismo.
- E la
collana che cosa centra?-
-Eh un
attimo, ci sto arrivando! stava dicendo a papà che ad un certo punto ha perso
completamente i contatti con questa donna. Ha cambiato numero di telefono e
persino indirizzo. Non aveva lasciato il nuovo recapito a nessuno e quindi non
aveva avuto più modo di contattarla. -
- visto?
voleva scaricarlo! -fece ancora kiba ma a voce non
troppo alta, non voleva scatenare di nuovo le ire delle ragazze.
Sakura fece
una pausa strategica per catalizzare ancora una volta l'attenzione su di se sul
suo racconto.
- Adesso
arriva la cosa interessante. Mamma ha raccontato che parecchi anni fa, una
decina o forse più, questa sua amica è riapparsa e gli ha chiesto aiuto.
- Aiuto?..
- gli ha
dato questa famosa collana con questo ciondolo azzurro e le ha chiesto di
conservarla fino a quando non fosse tornata a riprenderla... sembrava una
questione di vita o di morte...-
- Sakura non
inventare dettagli...-
- Te lo
giuro! Mia madre ha detto proprio cosi!-
- OK, diciamo
che potremmo crederti, e poi?-
- E poi? e
poi il nulla! nessuna spiegazione, nessuna chiamata, PUFF! Sparita! - disse
abbassando la voce per rendere tutto più suggestivo.
- Non l'ha
più vista? - chiese Ino incantata, questa storia le
piaceva un sacco.
- No, niente.-
- non può
essere che se ne sia dimenticata? insomma è una semplice collana no? Adesso sarà
sposata con un sacco di marmocchi tra piedi e l'ultima cosa a cui starà
pensando è a quella collana - commentò
Kiba in maniera molto realista dimenticandosi
di tenere basso il tono.
-
Mia
madre sembra convinta del contrario. Mi ha molto rimproverata quando ha
scoperto che mi ero messa quella collana . Lei continua a conservarla con cura.-
-
E
se a quella donna fosse successo qualcosa?-
Ino tendeva sempre rendere tragiche le cose. - e se magari le è capitato
qualcosa di brutto? forse è in ospedale e non può muoversi, oppure ha perso la
memoria e non si ricorda più della promessa oppure … oppure è … -
- è morta. -
fece Naruto con noncuranza andando in aiuto alla ragazza.
- Naruto! Io
non volevo essere cosi indelicata! comunque si, può essere una possibilità…-
-No, non è
una possibilità. - disse in maniera molto semplice - è morta –
Sembrava
piuttosto tranquillo nel dirlo.
Tutta
l'attenzione adesso era focalizzata su di lui.
-
E
tu come fai a saperlo?- chiese un po’ aspra Sakura
-
Tsunade
- rispose tranquillamente e senza nemmeno mentire. - Lei mi ha raccontato la
stessa storia stamattina, ha detto di averla sentita in centrale da dei
colleghi di tuo padre. Solo che lei ha aggiunto che quella donna è morta. -
La
campanella di ripresa delle lezioni interruppe ogni possibile commento.. .
Si
riproposero di voler aspettare la fine dell'orario scolastico per riprendere il
discorso ma Naruto e Kiba furono trattenuti per un tempo indeterminato dal
professor Asuma e quindi i loro progetti andarono in
fumo e non ebbero più la possibilità di
chiedere nulla.
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Nel pomeriggio Sasuke andò in centrale insieme
a Sai trovando conferma alla storia che gli aveva raccontato Sakura, anzi
trovando conferma alla versione di Naruto.
Il
commissario aveva raccontato a tutti la storia e aveva mostrato loro un pezzo
di giornale di parecchi anni prima. Parlava
della morte in un singolare incidente dei signori Namikaze.
La maglie si
chiamava Kushina e il marito Minato era un famoso
imprenditore del sud dell'Inghilterra. La signora Haruno avevo confermato che
il nome dell'amica era proprio Kushina e che uno dei
luoghi che amava era proprio l'Inghilterra.
Sasuke dopo un pò che
fissava l’articolo notò qualcosa di strano che prima gli era sfuggito.
L'articolo
era scritto in giapponese non in inglese.
- Perchè l'articolo è in giapponese se erano una coppa
inglese..? –
Il commissario
Haruno guardò Sasuke quasi compiaciuto del fatto che l’avesse notato.
-perché sono
morti in Giappone, neanche troppo lontani da konoa in effetti, schiacciati da
un camion che aveva perso il controllo e si trovavano in una zona dove non era
concesso l’accesso ai pedoni...-
A Sasuke la cosa puzzava, non erano intervenute
le autorità inglesi? Perché?
-Non ci sono
foto dei 2 coniugi ne dell'incidente - commento un agente alla sinistra del moro.
- Per avere
la foto mi sa che dovremo aspettare
parecchi giorni-disse il commissario parecchio contrariato per la cosa.
- Giorni?
Perché? Non riusciamo a chiedere alla polizia inglese di accedere ai loro
database? Sono troppo occupati? –
Il
commissario lo fulminò con lo sguardo.
-
No
- fece seccato - non riusciamo a convincere i servizi segreti inglesi a mandare
una foto visto che nei comuni database questa 2 persone non sembrano mai
esistite… -
La rivelazione colse più o meno tutti di
sorpresa.
I servizi
segreti inglesi... ma loro non stavano dando la caccia ad un semplice ladro
buffone?
-
Se centrano i servizi segreti allora vuol dire
che ci sono o informazioni riservate o un
bel po’ di soldo in mezzo. - fece Sai che fino a quel momento era stato in
silenzio centrando perfettamente il punto della questione.
- Più di
quanti immagini. - fece cupamente il commissario. - Sentite sono 2 giorni che
sono al telefono con qualcuno in Inghilterra e sono 2 giorni che mi mettono in
attesa o si rifiutano di darmi informazioni. Sono comunque riuscito a
raccogliere un po’di notizie frammentarie e a metterle insieme. Da quello che
ho capito questi 2 tizi facevano qualcosa sotto copertura. Per questo non ci
sono informazioni riguardo a loro. Quando sono morti hanno lasciato una fortuna
fra soldi e informazioni segrete. Questo patrimonio ora è bloccato. Fin qui le
informazioni sono piuttosto chiare, ma da questo momento in poi cominciano a
farsi vaghe. Di sicuro so solo che sapevano di morire perché se no non
avrebbero bloccato il tutto. I servizi inglesi stanno blaterando di un erede
scomparso e di un codice per poter sbloccare questi maledetti soldi. Di più non
sono riuscito a fare. Ho informato i miei superiori e si stanno muovendo loro
per riuscire ad ottenere altre Informazioni. Possiamo sperare di ottenere
qualcosa di utile visto che la donna è giapponese. Forse.... –
In quel
momento il trillo acuto di un cellulare interruppe il commissario.
- Kabuto!
vuoi spegnere quel dannato cellulare? È da questa mattina che te lo sto dicendo
e che continua a squillare! –
Kabuto più
bianco del solito si affrettò a scusarsi e ad uscire dalla stanza per rispondere
alla chiamata.
Il
commissario riprese il discorso.
- Qualcosa è
cambiato – disse - i pezzi del puzzle si stanno incastrando… kyo cerca questa collana e forse è coinvolto nell'incidente
dei Namikaze, ma per il momento non ci interessa. Il nostro compito
rimane sempre lo stesso. Evitare che prenda la collana e cercare di catturarlo.
Dimenticate le vostre supposizioni e il resto e concentratevi su questo. Io ho
finito.-
E così dicendo
uscì anche lui dalla stanza
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Nello stesso istante 2 persone ricevettero lo
stesso messaggio sul cellulare. Una di queste era Tsunade. Lesse il mittente. Naruto.
Se lo
aspettava.
Lesse il messaggio sorridendo appena quando
comprese ciò che c’era scritto.
“ La persona
di cui mamma si era fidata non l'ha tradita.
Stavolta è
quella questa.
Non dobbiamo Sbagliare.
Fra un paio
di giorni è il loro anniversario di matrimonio.
Voglio esaudire il loro ultimo desiderio”.
FINE.
ME LO LASCIATE
UN COMMENTINO VERO?